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 "Baby, Baby, ain't it true, I'm immortal when I am with you."

 "Un disco capolavoro, come ne escono pochi."

La recensione celebra il ritorno di PJ Harvey al rock diretto e graffiante delle origini. Dopo esperimenti elettronici, l'album si distingue per formule semplici ma efficaci, brani iconici e collaborazioni controverse. Il disco viene definito un capolavoro capace di emozionare e lasciare un segno. Scopri perché questo album è considerato un capolavoro: ascolta subito Stories From The City, Stories From The Sea!

 La Old school la lasciamo a Fatboy Slim. La Techno la lasciamo a Daft Punk.

 Non è amore ma un bel disco. Rendo l’idea?

La recensione analizza Come With Us dei Chemical Brothers come album di consolidamento che riprende elementi passati e li reinterpreta. L'autore apprezza diversi brani e il mix di sonorità, anche se non lo ritiene un capolavoro, ma certamente un ascolto piacevole per i fan del genere. Scopri se questo viaggio sonoro fa per te: ascolta Come With Us!

 Metti su il disco e scivola via, lo ascolti con piacere, una canzone via l'altra.

 Un disco senza tempo, può essere degli anni 70 come dell'anno prossimo.

La recensione descrive Is This It come un album che si fa ascoltare con piacere e leggerezza, grazie al suo sound semplice e coinvolgente. Il disco evoca sensazioni di 'scivolamento', simile ad altre pietre miliari. L'autore sottolinea come il disco sia senza tempo e degno dei riconoscimenti ottenuti. Consigliato sia a chi cerca novità che agli amanti del rock classico. Scopri anche tu perché Is This It è considerato un album imperdibile!

 Un disco sovrastimato.

 Non aggiunge nulla alla vostra esistenza. Si ha sempre la sensazione del de-già-vu o meglio de-già-sentì.

La recensione esprime forte delusione verso The Optimist LP dei Turin Brakes, ritenendolo eccessivamente sopravvalutato rispetto alle lodi della critica. L'album viene paragonato a produzioni mediocri di altri artisti, risultando privo di originalità e incapace di lasciare un segno. Il recensore sottolinea il senso di déjà-vu e contesta voti particolarmente generosi da parte di alcune riviste specializzate. Leggi la recensione completa se cerchi un parere schietto su The Optimist LP!

 I Church non lo meritano questo vuoto, ce li ricordiamo 10 anni fa a Milano al Rolling, pieno.

 Sono più i momenti che non dicono nulla che quelli belli.

La recensione esprime delusione per il concerto dei The Church all'Elser Halle di Monaco nel 2002. Il pubblico è scarso, la band evita i vecchi successi e si concentra su brani nuovi che non convincono. Alcuni momenti emozionanti emergono, ma prevalgono noia e malinconia. La sensazione generale è che i tempi migliori siano ormai passati. Leggi la recensione completa se vuoi conoscere i retroscena di una serata segnata dalla nostalgia.

 Questo è il disco più inutile che mi sia mai capitato di ascoltare.

 Un disco da buttare nel cesso. La mia copia la ho riportata al negozio.

La recensione stronca il debutto dei Black Rebel Motorcycle Club, accusandoli di copiare senza personalità i Jesus And Mary Chain e gli Spacemen 3. L'album è definito inutile, imitativo e poco innovativo. Le poche tracce apprezzabili non salvano un disco ritenuto assolutamente da evitare. L'autore non nasconde la delusione e consiglia di rivolgersi altrove. Scopri perché questo album ha deluso ascoltatori e critica: leggi la recensione!

 Di sé dice che vuole fare la musica più eccitante possibile...

 "she is beautiful she is beautiful she is beautiful... get it out of my head..."

La recensione analizza 'I Get Wet', debutto di Andrew W.K., sottolineando il mix di glam metal, punk e influenze anni '80 con brani semplici ma coinvolgenti. Pur non offrendo nulla di nuovo, l'entusiasmo e l'energia trascinante emergono, lasciando il dubbio sul valore artistico ma riconoscendone la forza live. Scopri se l'energia di Andrew W.K. fa al caso tuo: ascolta 'I Get Wet'!

 "Con questa immagine si spiega al meglio la musica degli Shellac, rock semplice, spartano, minimale, analogico, registrato senza overdub, in presa diretta."

 "Un disco magistrale e senza tempo, per una delle band più influenti di oggi."

La recensione esalta '1000 Hurts' degli Shellac come emblema del rock minimalista. Steve Albini e compagni offrono un sound nudo, diretto e senza fronzoli, dove dinamica e tensione prevalgono sul virtuosismo. Un disco che esprime forza e autenticità, mostrando come il meno possa sicuramente essere di più. Scopri l'essenza del rock minimalista: ascolta '1000 Hurts' degli Shellac!

 Una chitarra acustica introduce la canzone ed in corrispondenza del primo verso 'snow came on friday, I gotta go, spending the winter in buffalo , esce da sotto una chitarra distorta addormentata.'

 Due grandi canzoni, due niente male e le altre dei riemipitivi, ma comunque un disco piacevole, forse solo sfortunato.

La recensione esamina l'album Hologram of Baal dei The Church, evidenziando alcune tracce riuscite e altre meno incisive. L’album, poco promosso, resta comunque gradevole pur non raggiungendo i vertici del passato. Il CD bonus Bastard Universe viene giudicato trascurabile. Un lavoro penalizzato dalla sfortuna e da scelte editoriali discutibili. Scopri se anche tu trovi le perle nascoste di questo album dimenticato.

 Un tentativo di eclettismo malriuscito. Come quasi mai l'eclettismo riesce.

 Buono da ascoltare alla radio. Su Radio One. Un paio di minuti.

La recensione di Karl esamina 10.000 Hz Legend degli Air, album che tenta un eclettismo sonoro tra vintage ed elettronica ma risulta confuso e poco riuscito. L'autore rimpiange la leggerezza di 'Moon Safari' e sottolinea come, nonostante alcuni spunti interessanti, il disco non riesca a convincere seriamente, rimanendo gradevole solo per l'ascolto superficiale. Scopri se anche tu ritieni 10.000 Hz Legend un esperimento fallito o un cult da riscoprire.

 Compratevi opera omnia e basta. Specie 'Siamese Dreams' e 'Mellon Collie'.

 Consiglio la struggente 'Untitled', una ballata dai ritmi sincopati come Jimi Chamberlin sa fare, Corgan con chitarra acustica che sussurra "feel love feel love around". Brividi assicurati.

La recensione esprime una certa diffidenza verso le raccolte di successi, ma riconosce valore a Rotten Apples dei Smashing Pumpkins grazie ai molti inediti interessanti. Si critica la selezione dei vecchi brani, ma vengono consigliati alcuni pezzi imperdibili per i fan e i collezionisti. Il voto positivo è motivato dagli inediti di qualità. Scopri se questa raccolta fa davvero per te: leggi la recensione completa!

 "I Pixies sono stati la band più influente degli ultimi 15 anni."

 "Dal vivo incredibile è 'Where Is My Mind' col pubblico che urla il 'yuhuuuuuu' dell'introduzione."

La recensione celebra "Death to the Pixies" come raccolta imprescindibile per chi non possiede già i loro dischi. Viene elogiata la sua forza dal vivo, l’impatto storico della band e la qualità dei brani inclusi, enfatizzando anche le versioni live e la particolarità dei testi e delle copertine. Scopri perché i Pixies hanno fatto la storia: ascolta questa raccolta unica ora!

 La voce in falsetto di Xavier Boyer è irritante, i loro capelli ricci (!) e lunghi (!) ancora di più.

 Brava manodopera, ma non onesta.

Il recensore partecipa a un live dei Tahiti 80 senza conoscerli e resta indifferente alla loro proposta: pop anni '60 senza originalità, testi banali e una voce irritante. Nonostante la bravura tecnica della band e l'efficienza nel gestire la strumentazione, la performance appare fredda e priva di autenticità. Leggi la recensione completa per scoprire se Tahiti 80 saprà convincere anche te.

 Chi lo avrebbe detto che sarebbe stato possibile vivere queste canzoni dal vivo?

 Questa è Storia. Concerto bellissimo.

La recensione racconta con entusiasmo il concerto dei New Order alla Brixton Academy, evidenziando il mix di storia musicale tra Joy Division e New Order. L'atmosfera coinvolgente e la risposta del pubblico sottolineano l’unicità dell’evento, reso memorabile anche da momenti di ironia e virtuosismo sul palco. Un live imperdibile per fan e nuovi ascoltatori. Rivivi l’energia del live: leggi la recensione e lasciati trasportare dai New Order!

 "Questo disco è mediocre, le prime due canzoni non dicono nulla."

 "I Pavement erano più della somma delle parti e qui c'è una parte sola, seppure l'autore principale."

Il primo album solista di Stephen Malkmus non convince pienamente l'autore della recensione. Spicca una sola traccia davvero memorabile, mentre il resto si muove in territori già battuti dai Pavement, ma senza la stessa efficacia. Diverse influenze sono presenti, ma il disco soffre di autocompiacimento. Nonostante alcuni spunti validi, il paragone con il passato pesa sul risultato complessivo. Scopri se il debutto solista di Malkmus fa per te leggendo la recensione completa!