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 La loro declinazione cosmica della musica, un viaggio ellittico around the sun.

 Imponente come la profondità infinita dell’universo, delicato e soffuso, misterioso e minaccioso come il silenzio interstellare.

‘Atomic’ è la colonna sonora composta dai Mogwai per un documentario BBC sul nucleare, un album atmosferico che fonde elettronica e post-rock. Con toni malinconici e maestria sonora, il disco esplora la dualità tra energia benefica e distruttiva, offrendo un viaggio cosmico intenso e meditativo. La critica apprezza l’equilibrio tra crescita sonora e controllo, con riferimenti all’elettronica anni ’70 e alle origini della band. Un lavoro solido e sofisticato per gli amanti delle sonorità profonde e cinematiche. Ascolta 'Atomic' e immergiti nell'epico viaggio sonoro dei Mogwai.

 L'harsh noise è il metal del rumore bianco.

 Dannii Minoise rappresenta invece l'aspetto più troll, più meme del discorso harsh noise.

La recensione analizza l'album Dannii Minoise come un progetto harsh noise dissacrante e ironico, privo di significato tradizionale ma affascinante per la sua estrema sperimentazione sonora. Si evidenzia l'aspetto troll e meme del progetto, facendo parallelismi con personaggi della musica pop e la scena noise underground. La musica è descritta come rumore bianco estremo, utile più come concept che per contenuti musicali concreti. Scopri il mondo estremo e dissacrante di Dannii Minoise, un'esperienza sonora fuori dagli schemi!

 Gore, un titolo molto forte, che lascia già presagire un il contenuto sanguinante e viscerale.

 Le canzoni ti accompagnano in un viaggio fluido sfumando l’una nell’altra, un flusso continuo inarrestabile di atmosfere oniriche e tempestose.

La recensione analizza il decimo album dei Deftones, Gore, come un potente viaggio emotivo segnato dal lutto e dalla rinascita. L'autrice evidenzia atmosfere contrastanti, brani intensi e una maturità espressiva che rinnova la band dopo la perdita di Chi Cheng. Con sonorità dense e collaborazioni preziose, Gore si conferma come uno dei loro migliori lavori e tra i migliori album del 2016. Scopri l'intensità di Gore, il capolavoro emotivo dei Deftones!

 Un disco perfetto in cui tutto è al suo posto.

 Canzoni concise e concentrate come un calcio ben assestato negli stinchi o un raggio di sole la domenica mattina.

Massimiliano Larocca trasforma la poesia di Dino Campana in canzoni autentiche, con melodie ben definite e arrangiamenti equilibrati. L'album mescola folk, rock e sonorità diverse, valorizzando l'opera del poeta con musica evocativa e collaborazioni di rilievo. Un lavoro equilibrato e originale, considerato il migliore di Larocca fino ad oggi. Scopri l'armoniosa fusione tra poesia e musica di Massimiliano Larocca!

 Questa è Woodstock sulla riviera. Musica, amore libero, good vibrations. Nel terzo millennio.

 Per tre minuti ho la sensazione che Ringo Starr sia Sinatra.

La recensione presenta la Summer of Love come un evento musicale locale che tenta di ricreare l’atmosfera hippie e rock degli anni '60 e '70, con un tono ironico che sottolinea luci e ombre dell'organizzazione e delle performance. Dalla scenografia all’arrivo degli artisti, dalle cover band ai riferimenti ai grandi classici, emerge un mix di nostalgia, partecipazione limitata e divertimento bonario. Il racconto è arricchito da immagini vivide e battute pungenti, equilibrando affetto e critica. Scopri l’atmosfera unica della Summer of Love e rivivi il rock d’altri tempi!

 "Closer, che meraviglia di disco... musica oscura, ossessiva... una luce brilla nell'oscurità."

 "Love will tear us apart è una canzoncina pop piena di stelline, ma anche di mortal fatalismo angelico."

La recensione esplora con intensità e sentimento l'album 'Closer' di Joy Division, evidenziandone l'atmosfera oscura e ipnotica. L'autore lega la musica al ricordo personale di Miss Qualcosa, la sua insegnante d'inglese, e riflette sul significato profondo della poesia di Ian Curtis. Tra riferimenti a leggende musicali e sensazioni di perdita, il disco viene descritto come un classico imprescindibile del post-punk. Ascolta Closer e scopri il lato oscuro e poetico di Joy Division!

 "2.263 concerti in 8.165 giorni, un concerto ogni quattro giorni."

 "Quelli quattro balordi del Queens... sono una Storia unica e mai più replicabile. R.A.M.O.N.E.S!!!!!"

La recensione racconta dettagliatamente l'ultimo concerto dei Ramones, documentato nell'album "We're Outta Here!". Attraverso aneddoti e riflessioni, emerge il grande impatto e l'eredità della band punk leggendaria, che ha vissuto 2.263 concerti in oltre vent'anni di carriera. La performance finale è descritta come un evento carico di emozione, con la presenza di ospiti celebri e un’atmosfera di rispetto e nostalgia. Il testo celebra l'immutata passione e la coerenza dei Ramones fino alla fine. Ascolta l'ultimo concerto dei Ramones e scopri la leggenda del punk rock!

 "Questo disco fa schifo".

 Un tentativo da parte del combo britannico di dare una svolta 'commerciale' al Death senza compromessi dei precedenti lavori; tentativo fallito miseramente.

La recensione esprime una forte delusione per 'The Dreams You Dread', album del 1995 dei Benediction. Il disco viene considerato un fallimento rispetto ai precedenti capolavori della band, deficitaria soprattutto per lo stile spento e troppo commerciale. Solo un paio di brani si avvicinano al loro autentico sound, ma non bastano a risollevare il giudizio complessivo. La critica si estende anche alla copertina e alla distribuzione, suggerendo un momento negativo per la band e per la label Nuclear Blast. Scopri perché questo album non ha convinto i fan del Death Metal.

 "Montage Of Heck: The Home Recordings è un album per feticisti e voyeur, non per veri fans o amanti della musica in generale."

 "La cosa più triste è che stavolta dietro all’ennesima mercificazione del privato di un uomo e di un padre, prima ancora che di una rockstar, ci sia sua figlia Frances Bean."

Montage of Heck: The Home Recordings è una raccolta di demo e collage sonori di Kurt Cobain, parte integrante del documentario omonimo. L'album non è adatto all'ascolto tradizionale, mostrando una dimensione intima e disordinata del processo creativo dell'artista. Più che un’opera musicale completa, è un documento per feticisti e appassionati della vita privata di Cobain. La recensione critica la scelta di pubblicare questi materiali così personali, soprattutto con l'intervento della figlia Frances Bean Cobain. Scopri l'intimità nascosta di Kurt Cobain con Montage of Heck.

 Umberto è solo come un cane, nessuno lo aiuta, nessuno si interessa a lui, in fondo è solo un vecchio.

 Vittorio De Sica riversa nella sua arte registica i drammi d’Italia, della povera gente, dei losers.

Il film Umberto, diretto da Vittorio De Sica, racconta la drammatica esistenza di un anziano pensionato solo e povero, mantenendo intatta la sua dignità. Il film, realismo neorealista, denuncia la dura realtà degli ultimi e testimonia la maestria di De Sica di portare sullo schermo le storie dei dimenticati. Interpretazioni autentiche e toccanti, in particolare quella di Carlo Battisti, contribuiscono a rendere il racconto profondamente umano e commovente. Scopri il dramma toccante di Umberto, un classico che parla al cuore.

 Non c'è un perché razionale quando ci si innamora. Qualcosa accade... come le stelline che luccicano negli occhi.

 Per me è una vera eroina: curiosa e, nella sua curiosità, pulita, non morbosa. Non perversa.

La recensione esprime un sincero affetto per Barbarella, nonostante i limiti del film che perde ritmo e non appare un capolavoro. Viene valorizzata l'estetica sexties, la performance di Jane Fonda e l'approccio curioso e non giudicante della protagonista verso temi erotici e fantascientifici. Il film è visto come un cult pop dagli aspetti intriganti e innovativi per il suo tempo. Scopri il fascino retrò e l'emozione unica di Barbarella, un cult imperdibile per gli amanti del cinema sci-fi e pop!

 Il Sacro Sgombro... genialità pura e semplice.

 Un capolavoro... un genuino crossover psichedelic-funk trascinato dall'incedere balzellante del basso impetuoso di sua maestà Les.

La recensione celebra l'album "Highball With The Devil" di Les Claypool and The Holy Mackerel come un capolavoro folle e unico. Pubblicato nel 1996, l'album esplora sonorità diverse da country-blues a funk psichedelico, con una produzione autonoma e l'apporto di amici musicisti. L'autore ne apprezza la maestria tecnica e la visionaria follia creativa di Claypool, sottolineando l'assenza di un seguito altrettanto valido. Opera irripetibile e fortemente consigliata agli amanti della musica alternativa. Scopri l'eclettismo di Les Claypool con questo album unico nel suo genere!

 Per la prima volta, nella mia esperienza con la saga bondiana, mi sono ritrovato a pensare: no, questa volta non se la caverà...

 Non sarebbe mai successo a quello di prima.

La recensione mette in luce l'unicità di 'Al servizio segreto di Sua Maestà', con un Bond più umano e vulnerabile interpretato da George Lazenby. Il film riesce a unire azione, ironia e un tocco di romanticismo mai esplorato prima, offrendo una nuova chiave alla saga. Theresa Di Vincenzo rappresenta una Bond Girl inaspettata, più realistica e meno stereotipata. Nonostante qualche inciampo iniziale, il film viene giudicato equilibrato e capace di rinnovare la serie. Scopri il lato più umano e romantico di James Bond guardando questo classico intramontabile!

 "E adesso che cazzo faccio?", frase che ironizza sulle difficoltà di innovare la saga dopo 'Goldfinger'.

 "Il combattimento subacqueo nel finale è estenuante: ho pensato che VLC mi stesse facendo rivedere in loop le stesse identiche scene da 4 ore."

La recensione analizza con ironia 'Thunderball: operazione tuono', quarto episodio della saga Bond. Pur apprezzando alcuni elementi come il cattivo Emilio Largo e scene memorabili, emerge una generale sensazione di routine e calo di ritmo, soprattutto nelle sequenze acquatiche. Si evidenziano dialoghi efficaci e undici punti forti ma senza innovazioni significative, rendendo il film meno coinvolgente rispetto ai precedenti. Notevole pure la descrizione della protagonista Claudine Auger e un richiamo all'evoluzione della saga. Scopri l'episodio meno esplosivo ma iconico di James Bond, leggendo la recensione completa!

 Sean Connery è un figo. Dopo 8 minuti e mezzo di film, ha già vinto tipo 6 biliordi di paperdollari e si è procurato da scopare per i prossimi 64 weekend.

 Honey Rider – Ursula Andress. Minchia. Emerge dalla acque come una Valkiria capitata per sbaglio nel quadro di Botticelli.

La recensione offre uno sguardo ironico e personale sul primo film di James Bond, evidenziandone limiti e fascino. Pur riconoscendo difetti come la sceneggiatura e il budget ridotto, il recensore valorizza il carisma di Sean Connery e l'iconica presenza di Ursula Andress. Un film ingenuo ma fondamentale per il canone bondiano e l’evoluzione del personaggio. Scopri insieme a noi la saga di James Bond, episodio dopo episodio!

 Questo è il livello d’ignoranza, sfrontatezza e insolenza “musicale” che potete riscontrare tra le tracce di questo lavoro.

 I Black Tusk non hanno inventato un cazzo ma c’è modo e modo per esser talmente crassi e grevi. Ecco, questo è il modo giusto.

La recensione enfatizza il carattere irriverente e grezzo di Black Tusk in 'Set the Dial', un album che miscela sludge, doom, stoner e punk core in brevi tracce energiche. Il tono è ironico e celebra l'approccio genuino e crasso della band. La copertina, opera di John Dyer Baizley, aggiunge valore estetico a un lavoro definito ben fatto ma non innovativo. L'opera si distingue per sfrontatezza e personalità all'interno di un genere di nicchia. Ascolta ora Set the Dial e immergiti nel sound unico dei Black Tusk!

 "Peter Hammill è un grande poeta. E i cambi di tempo, i riff assassini, il caos clamoroso sono funzionali a quel che le sue parole dicono."

 "A Plague of Lighthouse Keeper è un cazzo di mostro pagano: brandelli di brutalità primitiva attaccati l'uno all'altro, resi ancora più misterici dal fatto di avere ognuno un titolo."

La recensione celebra "Pawn Hearts" di Van Der Graaf Generator come un capolavoro del progressive rock britannico, esaltandone la complessità musicale e la profondità poetica. L'autore racconta la sua riscoperta emozionante dell'album e l'impatto potente dei brani, in particolare "Man-erg" e "A Plague of Lighthouse Keepers". La musica è descritta come un viaggio tra melodie elegiache, caos sonoro e una drammaturgia intensa che mette a nudo l'anima umana. Un disco che richiede attenzione ma regala immensa catarsi. Ascolta Pawn Hearts, immergiti nel caos poetico e scopri un classico senza tempo!

 "The Sound Of è un capolavoro, un disco di rara potenza che miscela soul, blues e rock'n'roll."

 "Wilson Pickett è uno dei padri della soul music, appena un gradino sotto la Santa Trinità Cooke-Franklin-Redding."

La recensione celebra 'The Sound Of' come un capolavoro soul di Wilson Pickett, caratterizzato da una potente miscela con il rock'n'roll. L'album contiene brani iconici come 'Soul Dance Number Three' e 'Funky Broadway', con arrangiamenti energici e una presenza vocale femminile notevole. La collaborazione con Bobby Womack aggiunge ulteriore valore all’opera. Un disco imperdibile per gli appassionati di musica soul e contaminazioni rock. Ascolta subito 'The Sound Of' e immergiti nell’energia soul di Wilson Pickett!

 Aggression svela subito il lato più prog-oriented della band.

 Il disperato lamento di un piccolo essere umano intrappolato in chissà quale remoto frammento dello spazio e del tempo.

Il debutto omonimo dei Gila, pubblicato nel 1971 e conosciuto anche come Free ElectricSound, è un album krautrock ricco di emozione e tecnica. L'apertura energica con 'Aggression' introduce un viaggio sonoro fra atmosfere cosmiche e paesaggi desertici, con pochi vocalizzi e prevalenza strumentale. Alcuni brani come 'Kollaps' e 'Kontakt' mostrano una forte capacità evocativa. Solo la traccia finale appare meno incisiva, ma l'album nel complesso coinvolge e affascina gli appassionati del genere. Scopri il viaggio cosmico di Gila e immergiti nel krautrock storico!

 "Un muro sonoro assordante, mantrico, di proporzioni mastodontiche."

 "Gli interminabili nove minuti di 'Monotremata' ti affossano in definitiva maniera: una morbosa e funebre marcia."

La recensione esplora 'Pure', il secondo album dei Godflesh uscito nel 1992, descrivendolo come un capolavoro di pesantezza sonora e atmosfera industriale. Justin Broadrick e G.C. Green creano un muro sonoro asfissiante con drum-machine e chitarre metalliche, imponendo un ascolto intenso e a volte disturbante. L'opera viene celebrata come il migliore lavoro della band, un vero monumento sonoro da affrontare con attenzione. Scopri l'intensità di 'Pure' e lasciati travolgere dal suono industriale di Godflesh.