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 "'Pura Lana Vergine' vi ucciderà 100 volte. Vi prosciugherà le lacrime, come le ha prosciugate a me tanti anni fa. Lacrime di rabbia."

 "Le bordate noise delle chitarre, dei due bassi (!) devono, ADESSO PER DIO, dare un senso a tutto."

La recensione celebra l'album "Pura Lana Vergine" dei Fluxus come un capolavoro vivace e necessario della scena rock italiana, mischiando rabbia, poesia e impegno politico. Il disco, uscito nel 1998, viene visto come un urlo di protesta ancora attuale, capace di scuotere l'ascoltatore con bordate noise e testi profondi. Franz Goria, leader della band, è ricordato come una voce fondamentale di questa rivoluzione sonora. L'opera viene definita indispensabile per chi cerca una musica potente e carica di senso. Ascolta 'Pura Lana Vergine' e lasciati travolgere dal grido punk rivoluzionario dei Fluxus!

 Suoni da un futuro passato

 Dopo l'ascolto, preferibilmente notturno, la notte vi sembrerà meno buia e una piccola luce farà capolino tra gli alberi.

La recensione celebra Luminous Night di Six Organs Of Admittance come un album che sintetizza perfettamente il percorso artistico di Ben Chasny. Il disco mescola folk, drone, free jazz e raga indiani in un equilibrio tra sperimentazione e ricerca melodica. Le tracce sono eterogenee ma tutte di alto livello, capaci di evocare atmosfere intime e profonde. Un ascolto consigliato nelle ore notturne che regala emozioni e suggestioni durature. Scopri l'universo sonoro di Six Organs Of Admittance con Luminous Night!

 "Un genio sciroccato che avrebbe potuto essere nume tutelare del folk-rock o della psichedelia."

 "Qui si prende l’anima del folk classico e la si fonde con le ellissi psichedeliche della musica californiana di fine Sessanta."

La recensione racconta la vita travagliata e il talento spesso sottovalutato di Dino Valente, autore di un unico album solista che fonde folk classico, psichedelia e jazz. Nonostante il fallimento commerciale e le difficoltà personali, l’opera emerge come un capolavoro dimenticato, ricco di riferimenti a grandi artisti degli anni '60. La musicalità e le atmosfere evocative dell’album meritano un ascolto attento e una nuova valorizzazione. Scopri l'incredibile eredità folk-psichedelica di Dino Valente, un artista da riscoprire oggi.

 "La copertina è già di per sé piuttosto eloquente, mostrando uno degli artwork più brutti del secolo."

 "Un disco partorito da due dj per un personaggio simpatico quanto una merda pestata con le scarpe nuove."

La recensione critica con ironia l'ultimo singolo di Antonio Zequila, evidenziando la sua immagine sovraesposta e un lavoro musicale di qualità molto bassa. Il testo è ricco di sarcasmo e allusioni alla sua partecipazione a reality e alle sue controversie pubbliche, descrivendo il brano come un prodotto per stomaci forti e un'esperienza più da evitare che da gustare. Scopri perché questo singolo di Zequila è diventato un cult trash irripetibile!

 Time to change has come and gone, watched your fears become your god.

 Flowers on a cross remain, mark an ending scene.

La recensione celebra il ritorno degli Alice in Chains con un nuovo cantante, William DuVall, che pur non essendo Layne Staley riesce a mantenere vivo il sound del gruppo. L'album presenta atmosfere cupe e riflessive, con brani potenti come "Check My Brain" e momenti intimi come "Private Hell". Il disco si chiude con un commovente omaggio a Staley, arricchito dal pianoforte di Elton John. Pur con qualche episodio incompiuto, l'album è considerato un nuovo inizio di alta qualità. Scopri il nuovo volto di Alice in Chains e immergiti nell'atmosfera di Black Gives Way To Blue.

 Mi piace. Non lo posso negare; è una sensazione capace di appagarmi.

 Quella società ci ha fottuto di quella poca intimità che ancora avevamo.

La recensione esplora il conflitto interiore dell'autore tra desiderio di espressione personale e la realtà narcisistica dei social network. Critica la società dell'apparire, evidenziando come il bisogno di approvazione online abbia sostituito l'intimità e il valore autentico. Non manca un apprezzamento per Debaser come spazio culturale che consente la condivisione di opinioni sincere. Il testo è una riflessione sincera e autocritica sull'uso dei mezzi digitali e il proprio ruolo in essi. Scopri come il narcisismo digitale influenza la cultura e il nostro rapporto con i social.

 L'Unwound è grezzo da fare schifo. E ciò è bene.

 Sono felice di essermi sbagliato... Electric Wizard spaccano nonostante tutto.

La recensione racconta con tono ironico e vivido l'esperienza del live degli Electric Wizard a Padova. Tra disagi organizzativi, caldo soffocante e birre di pessima qualità, il concerto riesce comunque a trasmettere la sua aura maligna e affascinante. La performance della band, soprattutto quella della cantante Lizzy, convince nonostante qualche incertezza, mentre la presenza della band supporto Blood Ceremony è apprezzata. L'autore conclude soddisfatto, malgrado l'odissea per assistere allo show. Scopri l'atmosfera unica del live degli Electric Wizard e vivi l'esperienza rock dal vivo!

 Ogni singolo momento è per sempre?

 Una sorta di sospensione temporale, una pausa che a volte amo concedermi per ritagliarmi un angolo fuori dal caos e dalla fretta impietosa di sempre.

Il breve EP 'A Short Break' di Robert Wyatt propone cinque tracce delicate e minimaliste, registrate interamente dal musicista nel 1992. Caratterizzato da atmosfere malinconiche e un uso sobrio degli strumenti, l’album assume le sembianze di un viaggio introspettivo, simile allo sfogliare un vecchio album fotografico. Nonostante la brevità, il lavoro è una perla che offre una pausa significativa e poetica lontano dal caos quotidiano. Un’opera che si discosta dal predecessore mantenendo toni soffusi e riflessivi. Ascolta 'A Short Break' e concediti una pausa musicale suggestiva.

 I pezzi di questo lp formano una compatta colata lavica, stridente ed assordante, una lunga jam che puzza di zolfo e acido.

 Potenza, aggressività, Blue Cheer, MC5, Detroit sound, psichedelia, un chitarrista che macina riff come un ossesso, fuzz sempre al massimo, niente virtuosismi.

Orange Sunshine - Homo Erectus riporta in vita il sound autentico degli anni '60 con un rock garage grezzo e potente. Il trio olandese replica strumenti, metodi e atmosfere di quell'epoca, offrendo una colata sonora monolitica e sincera. L'album, pur non brillando per originalità, si distingue per immediatezza e autenticità, evocando le sonorità di Blue Cheer, MC5 e Black Sabbath. Un ritorno alle radici del proto-hard rock e alla psichedelia americana. Ascolta ora Orange Sunshine - Homo Erectus e rivivi il vero rock anni '60!

 Lo riapri, e la stanza ti si invade di formiche rosse e delle farfalle gialle di Mauricio Babilonia.

 So che nome dare a quel fondo di solitudine che riconosco nei miei occhi... È lo stesso dei Buendía.

La recensione immerge il lettore nell'universo di Macondo, tra personaggi memorabili e atmosfere magiche. Viene esplorato il tema della ripetizione ciclica della vita e della solitudine che permea la saga familiare dei Buendía. Con un linguaggio lirico e suggestivo, l'autore riflette sul potere evocativo del romanzo e il suo impatto emotivo profondo. Scopri l'incanto senza tempo di Cent'Anni di Solitudine, un viaggio indimenticabile tra magia e realtà.

 "Non solo disco bello, questo disco, mortacci loro, è perfetto."

 "Tutto quello che si può fare con la psichedelia lo trovate qui dentro."

La recensione celebra Rated O degli Oneida come un capolavoro psichedelico e sperimentale. Il triplice album unisce elettronica aggressiva, stoner coinvolgente e jam spaziali, offrendo un'esperienza sonora totale. Più che perfezione, è l'impatto empatico e intenso a emergere. Un'opera che risponde con forza allo stato di stagnazione del rock moderno. Scopri il viaggio psichedelico unico di Rated O, ascolta ora e lasciati trasportare.

 GOOD EVENING Il saluto più terrificante che si possa sentire.

 Uno fra i migliori cantautori americani, un misterioso e affascinante musicista, ma soprattutto uno fra i più grandi circensi del ventesimo secolo.

Big Time, il live di Tom Waits del 1988, rappresenta un momento culminante della sua carriera, con reinterpretazioni intense dei suoi classici anni '80. L'esibizione dal vivo è teatrale, coinvolgente e ricca di emozioni, evidenziando il talento camaleontico dell'artista e la sua capacità di trasformare ogni canzone in uno spettacolo unico. La band e l'atmosfera vintage arricchiscono il fascino di questa performance indimenticabile. Scopri l’unicità di Tom Waits con Big Time, un live da non perdere!

 «Cosa può contenere un libro che non sia già nel titolo? Vale anche per la musica? Si può vivere di soli inizi?»

 «Nasce dal minimalismo di un pianoforte… immagini dalla memoria e te le sbatte addosso come solo la semplicità riesce a fare.»

L'album di Max Richter '24 Postcards in Full Colour' si presenta come una raccolta di brevi brani, o 'cartoline', che uniscono minimalismo pianistico a elementi elettronici. Ogni traccia dura circa un minuto e invita l'ascoltatore a riflettere sul valore del tempo e della memoria attraverso frammenti sonori. L'atmosfera è contemplativa, ma la brevità lascia all'ascoltatore spazio per immaginare e interpretare liberamente. Ascolta le suggestive cartoline sonore di Max Richter e lasciati trasportare dai piccoli momenti.

 Un cesso.

La recensione analizza l'opera Fontana di Marcel Duchamp con un commento estremamente conciso e ironico. Il giudizio espresso è negativo e provocatorio, condensato in una sola parola che sottolinea il disappunto dell'autore. Scopri di più su Fontana e lasciati sorprendere dall'arte provocatoria di Duchamp!

 Quanti miliardi di bisunte £ire c’avrò buttato, nella vana speranza di riuscire a piegare la tenace offensiva marziana.

 Eri costretto a giocare contro due tipi marziani: quelli dentro al gioco e quelli che ti circondavano, ansimanti e paonazzi.

La recensione racconta con tono emozionale e nostalgico l’esperienza di giocare a Space Invaders nella sala giochi dell’oratorio, evidenziando la competitività tra ragazzi e l’atmosfera sociale vivace. Il gioco, simbolo degli anni '70, è ricordato come un rito collettivo e fonte di divertimento condiviso. Nonostante il cambiamento dei tempi, resta un’icona intramontabile dell’arcade. Riscopri l'emozione del classico Space Invaders e vivi la sfida degli arcade vintage!

 Il punk è come Dejardins per i suoi. È il catalizzatore, quello che fa reagire i vari elementi.

 Se si deve morire, meglio farlo a briglia sciolta, accompagnati dai ritmi indiavolati e dall'intreccio robusto tra le chitarre di Alvin e il sax di Berlin.

La recensione ripercorre il percorso di crescita dell'autore da scettico ad ammiratore del progetto di Chris D e dei Flesh Eaters. Viene celebrato l’album 'A Minute to Pray, A Second to Die' come un capolavoro di punk gotico, con una combinazione unica di liriche poetiche e musiche potenti. L'autore descrive le atmosfere oscure, i musicisti di talento coinvolti e l’impatto duraturo dell’opera sul panorama punk e rock alternativo. Ascolta ora il capolavoro punk gotico di The Flesh Eaters e lasciati travolgere!

 "Ken era fatto così, tutto d'un pezzo, di poche parole e ancor meno sorrisi."

 "Ken guariva gli ammalati, dava da bere agli assetati e redimeva in punto di morte tutte le peggiori chiaviche della serie."

La recensione ripercorre con ironia e nostalgia le battaglie e le lezioni imparate dal protagonista Ken il Guerriero. Il testo racconta il confronto tra il mondo reale e l'ideale implacabile dell'eroe, sottolineando la forza dell'iconico personaggio e il suo ruolo salvifico in un universo duro e violento. L'autore ammette un affetto intenso verso Ken, riconoscendone la distanza dalle aspettative infantili ma celebrandone il carisma indiscusso. Scopri la leggenda di Ken il Guerriero e rivivi le emozioni degli scontri epici!

 "Died Pretty suonano rock senza fronzoli, quello che ci immaginiamo stia in paradiso."

 "Un cantante... Ronald S. Peno, con il carisma di uno sciamano, a volte tenue, a volte iracondo, ma sempre ispirato."

La recensione celebra 'Free Dirt' dei Died Pretty come un pezzo imprescindibile del rock australiano anni '80. L'album, prodotto da Rob Younger, unisce rock crudo, psichedelia e melodie evocative, con performance ispirate di Ronald S. Peno e la band. Le canzoni, potenti e ricche di pathos, rappresentano un salto qualitativo e una testimonianza della vitalità del rock di quel periodo. Un disco senza momenti deboli che incarna passione e sincerità. Ascolta ora 'Free Dirt' e riscopri il cuore pulsante del rock australiano!

 Sei canzoni per sei serial killer, in cui i nostri tamagotchi assetati di sangue prelevano con operazione chirurgica il canone sabbathiano dalla bigia Birmingham.

 Un disco violento e cazzone. La colonna sonora ideale per vacanze in campeggio, serate a casa da soli e passaggi dati a tarda notte ad autostoppisti sconosciuti.

Houses Of The Unholy è il quarto album dei Church of Misery, un potente lavoro di stoner doom che fonde sonorità heavy blues settantiane con atmosfere oscure e violente. L'album rende omaggio a leggende come Sir Lord Baltimore e Blue Cheer, spingendo però il sound verso territori più abrasivi e brutali. La recensione ne celebra il carattere feroce e divertito, ideale per chi cerca un metal crudo e senza compromessi. Un disco energico e iconoclasta, perfetto per notti all'insegna della follia sonora. Scopri l'album House Of The Unholy e immergiti nel metal più crudo!

 La musica ha valore? Se sì, in quali termini? ... O entrambi le situazioni riescono ad avere una dignità intrinseca?

 Event '76 rappresenta un documento sonoro unico e di grandissimo valore artistico, un tributo agli innovatori che la musica abbia mai conosciuto.

La recensione analizza il concerto 'Event '76' degli Area, un esperimento di improvvisazione musicale ispirato a John Cage. Il trio rimasto della band si esibisce con musicisti ospiti in una performance libera e innovativa, sollecitando profondi interrogativi sulla natura della musica e la sua funzione. Il disco, pubblicato postumo, è un documento sonoro di grande valore e visione artistica, un tributo a Demetrio Stratos e alle avanguardie musicali. Nonostante il rimpianto che nessuno abbia ripreso questa eredità, l'evento rimane un punto di riferimento. Ascolta 'Event '76' degli Area e scopri l'improvvisazione rivoluzionaria!