Voto:
già, ma "No country for old men" è tratto dal grande Cormack McCarthy e nei trailers ho visto come i Coen hanno conciato lo spietato e gelido killer del libro: Javier Bardem con un parrucchino ridicolo alla Roy Orbison...speriamo bene!
Voto:
concordo sulla bontà dello scritto e sull'assoluto 5 a questo disco, e mi permetto di dire alcune cose. Per capire la grandezza dei Ruts basta ascoltare il loro primo singolo "In a rut". Prendete il riff di "Down in the Street" degli Stooges, suonatelo e cantatelo come farebbero i Joy Division alle prese con il reggae-dub e da questa miscela escono i Ruts.I Ruts non hanno organizzato manifestazioni come Rock Against Racism, ma questo era un movimento che era sorto per contrastare i fascisti del National Front, e i Ruts fin dai loro inizi vi aderirono appoggiandolo con concerti assieme alle numerose band reggae sorte a Londra. In questo disco definirei seminale "Jah War", scritta per la rivolta di Southall nel 1979, e che ne fu il manifesto assieme a "Gost Town" degli Specials. Oltre agli Stiff Little Fingers, che come diceva bene vortex avevano influenze reggae, citerei anche i Members che nel 1979 fecere un grande disco di punk reggae.
Voto:
ok surferkangaroo, ma vedi c'è il fatto che quando noi vogliamo interpretare qualcosa lo facciamo non (parafrasando l'ultimo film di Mazzacurati) tenendo la giusta distanza ma immedesimandoci in questa chiave interpretativa. e forse è quello che stiamo facendo. Per mè più che l'avventura lui cerca la solitudine, la fuga dall'inevitabile dolore che porta un rapporto interpersonale, e infatti l'Alaska nell'immaginario comune americano rappresenta non tanto l'avventura ma la solitudine. Dici che lui sorride perchè ha trovato la chiave di volta," me la sono goduta"...Non la vedo così o almeno non così semplice, dato che poco prima aveva capito che la felicità è anche condivisione e lui invece è fuggito sempre a quella affermazione . Secondo me sorride perchè, ripeto, lui è là a guardare la meraviglia del cielo (mi ricorda l'episodio "Che cosa sono le nuvole" di Pasolini), mentre gli altri si abbracciano nel dolore sotto quel cielo di cui non comprendono la grandezza, persi come sono nell'ansia di condividere quel dolore.
Voto:
@suferkangaroo, ma perchè secondo te un disadattato è per forza un folle? Alex si sa relazionare benissimo con le persone ma è convinto che i rapporti interpersonali alla lunga facciano male, e lui non ne vuole nè conservare ( vedi la famiglia) è nè solidificare di nuovi (abbandona tutti quelli che conosce). Per questo il film può anche essere letto come un romanzo di formazione diviso in capitoletti, dalla nascita (o rinascita) alla saggezza della vecchiaia. Quando sei vecchio puoi anche capire che la felicità è soprattutto condivisione ma cosa cambia? Alla fine sul suo volto c'è un debole sorriso che ti fa capire che comunque quel cielo che lui vede da solo steso a terra è lo stesso di quello che sovrasta le persone che si abbracciano tra loro.
Voto:
@gbrunoro,vedi prima il film, perchè secondo me non vuole insegnare nessuna verità, è solo un film sincero. Non vuole omaggiare la cultura hippie a discapito di quella "integrata" perchè Alex non è un hippie e infatti non sarà compreso nemmeno dalla coppia di "fricchettoni" che alla fine si fanno fottere anche loro dal bisogno di "condivisione". E' però un film che secondo me è diretto allo spettatore e alla cultura di oggi, perchè ha una grande forza visiva (la fotografia è splendida) ma è piuttosto sempliciotto dal punto di vista "filmico". Lo stesso messaggio di questo film si può trovare in quel grande film del 1970 che ho citato, "Cinque Pezzi Facili" di Bob Rafelson con un grande Jack Nicholson. Anche in quello il protagonista è uno che per formazione e cultura (è un grande pianista classico) è in grado di capire la società ma non di viverla nei suoi rapporti interpersonali, e alla fine sceglie l'annientamento proprio verso l'Alaska. Se rivedete quel film, non c'è un grammo di retorica e d'altro canto si capisce pure cosa significhi saper fare i film. Sotto questo punto di vista per me Penn è più sempliciotto e più sborone, ho perciò detto che si "è saputo contenere" perchè non ha strabordato come al solito
Voto:
Scusa surferkangaroo, per me sbagli nella tua disamina ,significa che non hai colto il senso del film. Perchè Alex non è spinto dalla sete dell'avventura, ma dal bisogno di fuggire dai rapporti interpersonali (ricordi quando dice al vecchio "...lei crede davvero che la felicità sia nei rapporti con altre persone?) . Lui è convinto che questi siano destinati comunque a far male e perciò vuole isolarsi (Alaska). Non è nè un eroe e nè un folle, ma un disadattato di questa società. Non penso che tu quando sei partito hai donato tutti i soldi in beneficenza e distrutto i documenti in modo da non lasciare nessuna traccia di te.
Voto:
per me i Beggars Opera restano "incastonati" nel precedente Act One con la stupenda & straniante copertina detta "felliniana" dall'autore per i grotteschi personaggi in maschera. Là era un magnifico tripudio di toccate e fughe, sarabande e passacaglie, marce Mozartiane e richiami all'operetta che per un periodo ho rinnegato come pretenziose e ridicole, ma che oggi ogni tanto riascolto con il sorriso sulle labbra e divertito.
Voto:
...e hai fatto bene per gli Spiro. E' vero, la voce vuole tendere all'enfasi melodrammatica, ma questa era un attrice e quindi...Comunque non può mica competere con la Slick, ma tieni conto che siamo nel 1969, con il senno di poi e decenni di cantanti passate nelle ns orecchie ci troviamo tanti difetti...
Voto:
mi fa ridere il fatto che si cerca di sezionare questo film per tirare fuori qualche scena che sia in antitesi con gli "ideali" del protagonista, come se questo Alex dovesse comportarsi come il messia venuto a salvarci dai mali della società. E' un disadattato, non un messia. Uno che ha fatto quelle scelte perchè proveniente da una situazione familiare che lo ha segnato e schifato e non perchè stava bene . Volere da lui solo gesti di nobiltà interiore...questa è retorica. Io invece mi sono mervigliato che Sean Penn, attore e regista spesso sopra le righe, si sappia saputo contenere. Guardate un espertone come Michael Cimino cosa combinò invece con "Verso il sole". A mente fredda la cosa più retorica e insopportabile del film sono proprio i testi (tradotti con sottotitoli in italiano) delle canzoni della colonna sonora di Vedder
Voto:
mmmm capitano, questo disco non lo conosco ma ho il primo e poi mi ricordo una buona versione della "A Hard rain..." di Bob Dylan. Di "Ghost of a dog" mi ricordo che le canzoni che lo componevano si potevano distinguere l'una dall'altra solo perchè avevano un titolo diverso....l'inconsistente e melanconica grazia delle liriche riflessive e dei suoni di zucchero filato...