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grandi gruppi hai nominato Bubi! ma ti assicuro che nella sezione musica , a differenza di quella cinema, ci sono parecchi ragazzi in gamba che li hanno già recensito o possono farlo senza alcun problema
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@senmayan ha ragione, date 3 a questo perchè lo paragonate alle altre opere di bergman oppure perchè rispetto alla produzione cinematografica mondiale vale 3? Nel secondo caso il vostro ragionamento è rispettabilissimo nel primo invece è sciocco. Nel 1989 qualcuno di voi forse non era nato ma ricordo che l'Ente dello spettacolo indisse un concorso dove sia critica che pubblico potevano votare i migliori 10 film della storia del cinema, tra i primi 10 il pubblico votò Via col vento e la critica votò Quarto potere. Poi si proiettarono a Roma tutti i film indicati per una ulteriore votazione dopo la visione...Adesso chi indovina il film vincitore riceve a scelta la foto con dedica o di poletti abbracciato al Mereghetti o di sanjuro abbracciato al cesso....
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ma i killing floor erano inglesi e poi mi sembrano più bluesy, aggettivo che in questo disco dei Litter non ci azzecca
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ma che c'entra il petrolio Freudiano? Bergman in questo film non usa il sogno nel senso freudiano, lo usa perchè gli dà libertà narrativa che il reale non gli può dare
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Bergman è un regista che apprezzi maggiormente quando hai un bel pò di anni sulle spalle, non è Kubrick. E' infatti il tema di questo film non è tanto la vita o la morte ma il cambiamento. Visto a vent'anni ti può affascinare (e io lo ero soprattutto da "Il settimo sigillo") ma quando hai alle spalle già un certo percorso di vita ne capisci a pieno la grandezza. E parecchi farebbero bene a rivederlo sui 40 anni, perchè forse darebbe un aiuto a togliersi quella maschera che spesso si indossa nella vita i tutti i giorni.Quoto purpulan sull'"alleggerimento" e sull'importanza del vecchio regista svedese Victor Sjostrom per le interpretazione. Credo di non aver compreso la frase del recensore: "una personale "Via crucis" che ha come meta finale l'emblematica onorificenza accademica."
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dite quello che volete, che è artefatto, poco spontaneo, freddo, ma questo per me rimane comunque un disco memorabile e ripeto memorabile di un artista avanti a tutti nel rock nel jazz e financo nella pizzica e taranta semmai ci si fosse cimentato. E, visti i cinque elargiti con munificenza a cani & porci su questo sito, un tre di misera sufficienza mi fa star male...
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il disco più debole del dirigibile, la copertina dello studio Hipgnosis è la cosa più bella dell'album, da notare che il monolite nero è l'unico a non avere ombra.
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OK contemplazione,come bjorky ha la sua, tu hai la tua visione.Ma insisto nel fatto che Ridley Scott si tiene al di sopra e lascia allo spettatore il giudizio e la preferenza, perchè sarebbe stato facile banalizzare la follia di Feraud, mentre il regista vuole fare un discorso sulla doppia personalità. Armand è affascinato dalla frenesia di Feraud, lo salva perchè vuole salvare una parte di se stesso, quello che lui non è. Alla fine si batte non perchè è coraggioso (e abbiamo visto come si caga sotto nei duelli) ma perchè se non lo facesse perderebbe quel poco di stima che ha di se stesso e perchè sa di avere un debito verso quell'altra parte.
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...e visto che l'hai letta e come vedo hai un'opinione puoi pure lasciarci un commento, positivo, negativo o quello che vuoi. Debaser è fatto per questo, per discutere.
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sono d'accordo, quello è un atto di amore....però non svelo il finale, stavolta non era necesario per esprimere le quattro cazzate che volevo trasmettere