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E anche ne L'amico americano ci sono scene stupende, come quella in cui Tom va a la negozio e vede il corniciaio giocare con un leggerissimo foglietto d' oro, quello che serve per le incisioni, se lo passa da una mano all'altra facendolo fluttuare nell'aria con piccoli soffi, in un negozio pieno di cose vissute in una miriade di colori caldi. E' la scena dove Ripley ammirato dall'armonia dei gesti e del luogo spartano ma "ricco" dice a Jonathan che è fortunato perchè alla fine può vedere il risultato del suo lavoro.
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@mistergigi che le opinioni vadano rispettate non c'è dubbio o, per puntualizzarlo, lo avevi? A parte gli scherzi, io ho letto i libri della Highsmith e visto i film, come penso anche tu, e ti assicuro che il film di Wenders è quello meno fedele. In "Ripley's game" Tom è un signore distinto e raffinato(seppur un fuorilegge) che bacia la mano alle signore, mentre la stessa scrittrice ebbe parole di disapprovazione per il Tom di Wenders, un alcolizzato nichilista e sbandato. La stessa presenza della moglie di Jonathan che nel libro è importante (alla fine sputa in faccia a Ripley che era al funerale del marito), nel film è secondaria, fondato com'è "sull'amicizia" virile dei due. i film di Hitch e di Clement sono nella sostanza più vicini ai libri. Non che sia un difetto, intendiamoci,ma Wenders è stato molto ma molto più personale, molto più "autore". E il risultato si vede.
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comunque vorrei segnalare che tutti noi ricordiamo Erikson ma il vero motore del gruppo per questo disco fu Tommy Hall, he suona lo jug, lui e sua moglie erano i veri intrippati alla base dei testi e del suono psichedelico, nonchè di LSD.
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Recensione minimalista ma essenziale per una leggenda. I 13th floor credo siano stati i primi ad usare il termine psichedelico per un disco. Per la cronaca il jug è la damigiana in cui si soffia dentro usata nella musica country-folk. La pazzia di Erikson che era convinto di essere un marziano è stata motivo di grande rispetto per parecchi gruppi sulla stessa lunghezza d'onda sciroccata, ad esempio i Butthole Surfers. Secondo me queto disco è di una "goduria" unica.
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D'accordo su Delon, ma secondo me il film di Wenders è molto più complesso, artcolato, più "cinema" di "Plein Soleil" che si basa appunto su una grande prestazione di Delon e Ronet. Entrambi i film del resto hanno avuto il comune destino di avere due remake uno più loffio dell'altro: "Il talento di Mr. Ripley" di Minghella per il film francese e quella zozzura di "Il gioco di Ripley" di Liliana Cavani per "L'amico americano".
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@mistergigi, mettiamo da parte Strangers on a train di zio Hitch, che è un fuoriclasse, sarei curioso di sapere quali altri film tratti dalla Highsmith sono almeno alla pari di questo.
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Giusto, discorsi vuoti, sono imparagonabili, Chaplin è una "maschera": è Charlot, ha bisogno dei baffetti, della bombetta, dei pantaloni larghi. Keaton è sempre un personaggio diverso ma la faccia resta sempre quella sua di tutti i giorni.
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beh azzo, il fatto è che quando assisti di persona alla agonia di una persona cara tra atroci sofferenze e con un tubo al posto dell'esofago non è che la puoi prendere con molta leggerezza. A parlare siamo tutti bravi, è quando ci sbatti contro alle cose che ti fermi a pensare.
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Grazie odradek, conoscevo lo speciale su Zappa ma non l'aggiornamento sullo Zappa compositore. Zappa in concerto lo vidi allo stadio san paolo di Napoli nell'82, sul palco salì anche quella latrina di Massimo Bassoli che non so se ricorderai come direttore del mensile Rockstar e autore delle parole italiane di "Tengo una minchia tanta", Zappa lo accompagnò in una versione di "na tazzulella 'e cafè" di Pino Daniele. Bassoli qualche anno fa è stato arrestato per la cosiddetta truffa dell'editoria in quanto gonfiava i bilanci del "Giornale d'italia" di cui era direttore per avere più contributi dallo Stato. Due giorni dopo Napoli, Zappa suonò a Palermo, la gente voleva salire sul palco e la polizia lanciò i lacrimogeni.Alquanto avventurosa la vita del Maestro, vero? Saluti.
@maledimiele, grazie per il complimento,non c'è niente di peggio che annoiare la gente quando fai qualcosa per divertimento. Ricambio i baci.
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E' un film che tutti quelli che hanno visto dicono bello,carino, commovente ma credo che in realtà sia stato poco capito. Quelli che che hanno visto pure "Il declino dell'impero americano " magari hanno qualche coordinata in più, gli universitari di quel film ormai sono alla fine e devono contrastare l'avanzata dei nuovi barbari,con il telefonino, la tecnologia e i soldi (che però aiutano a morire senza eccessivo dolore). Il tema della morte è trattato senza piangersi addosso e melensaggini ma con leggerezza. E' questa l'impressione che mi ha lasciato il film e che però gli rimprovero: la leggerezza della morte, perchè nella realtà non è così semplice.