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...grande lewis, il miglior album chitarristico di Randy California compreso quelli Spirit. Il miglior tributo a Lennon/Macca? Bisognerebbe chiedere loro (peccato che Lennon non possa rispondere) cosa ne pensano, visto che Randy li stravolge. Del resto lui era un loro ammiratore. Da ricordare che appena dopo questo disco ne registrò un altro assieme al patrigno con il nome Kaptain Kopter And Commander Cassidy In Potato Land ma la casa discografica si rifiutò di pubblicarlo perchè quel guazzabuglio stile Zappa lo riteneva commercialmente improponibile...
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Grazie a tutti per gli apprezzamenti per scritto e disco. Tutto è nato da un post di cptgaio che con un pò di vena polemica si riferiva a Iggy pagliaccio per la pubblicità delle assicurazioni. La risposta è questa recensione, perchè credo che certi personaggi per tutto quello che hanno vissuto e sperimentato sulla propria pelle siano un pò come il colonnello Kurtz di "Apocalipse Now", al di sopra della morale comune che dice cosa è giusto e cosa non lo è, e pertanto sono fuori da ogni nostra logica valutazione. La soria è quella segnalata da michoos what, i concerti sul disco sono due, ma ho fatto riferimento a quello che entra nella leggenda come il concerto dei vetri rotti. Tra gli altri ringrazio vivis per l'onore accordato alla recensione, il duo dreamwarrior/donjunio evidentemente sotto gli effetti degli stupefacenti e mando affanculo alessio ;-) per il riferimento paramorettiano agli splendidi cinquantenni visto che mi manca ancora un bel pò
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No, nel 1976 i veri Grand Funk Railroad non c'erano più e non solo perchè si sciolsero proprio mentre Zio Frankie stava smanettando i nastri appena registrati ma perchè avevano abbandonato la formula dello squassante power trio assumendo da tempo un tastierista e allargandosi verso un rock di presa radiofonica. Il connubio GFR/ Zappa era arduo da immaginare ma i tre lo vollero fortissimamente contro il parere dei discografici che non vedevano di buon occhio le mattane del baffone in proiezione commerciale. Sta di fatto che nemmeno Zappa poteva fare miracoli e un pò della sua freakerie si sente solo nell'ultimo brano del cd che è un bonus rispetto all' ellepi. Figuratevi che Frank provò Brewer com batterista per la sua band ma lo scartò perchè era troppo fissato con il drumming più cretivo di Terry Bozzio.
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Eno e Fripp si sono studiati a memoria LaMonte Young, Reich e soprattutto Riley, copiando il suo sistema di manipolazione dei nastri con i due registratori Revox per ottenere i loop. Prendi un disco come "No pussyfooting", ne è l'esempio lampante
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nessuna omonimia, è chiaro he Six Pianos è di Steve Reich mentre ho riscritto Terry Riley. Vorrei aggiungere che nel parlare di compositori americani minimalisti non bisognerebbe mai omettere il nome di LaMonte Young. Le sue due ore di musica di "Young's Dorian Blues in G " del 1960 sono da ipnotismo puro, il piano ripete cinque accordi sempre nello stesso ordine ma di durata diversa per arrivare ad una progressione blues. A volte per ascoltare una acid jam non occorre andare fino a "Dark Star " dei Grateful Dead :-)
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@piccolo hai ragione, ma personalmente non considero il primo solo di Rod al livello dei successivi tre, pur essendo un buon disco (e se mi ricordo bene ci suona pure Keith Emerson alle tastiere). Il meglio di Rod sta in questa tripletta 1970/71/72
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mah... giovanniA se ti devo dire la verità avrei preferito uno scritto che proponesse qualcosa di personale dall'ascolto di questo capolavoro che ha influenzato anche la musica rock con la tecnica del loop e il primo che mi viene in mente è Fripp, ma anche gran parte dei krauti. Insomma qualcosa di sentito e partecipato piuttosto che questo declinare wikipediano. Delle tante versioni di "in C" riascolto spesso quella del Piano Circus (sei pianisti) fatto per l'etichetta Argo, nello stesso cd eseguono anche "Six pianos" di Terry Riley
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ognuno dei tre album di Rod tra il 1970 e 1972 merita cinque. Questo dei tre è forse il più "semplice" rispetto al più folk " Gasoline alley" e al più vario "Never a Dull Moment". Un gradino sotto? Non è detto, la title track con Maggie Bell, una versione sprintosa di "That's all right" con l'apertura slide di Ron Wood, un'arrabbiata funk- motown "I'm Losing You" e la stupenda toccante cover del pezzo di Tim Hardin per me sono le gemme. Backdoor man ha detto tutto quello che c'era da dire, compreso il gran lavoro alla batteria di Waller, cui aggiungerei il basso stavolta nelle mani di Danny Thompson, futuro Pentangle. E ora aspettiamo lo Scaruffo di turno che ci viene a dire che Rod Stewart è un caprone rockettaro che ha sempre puntato solo alla classifica, si riascoltasse o ascoltasse per la prima volta (com'è più probabile) questi album.
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ueilà quanti commenti per il vecchio Roddie, sono sorpreso, non me li aspettavo, ringrazio tutti coloro che hanno aprrezzato e rispondo a qualche commento andando a ritroso.@ancorad'oro:"ma rod stewart è un caprone rockettaro che ha sempre puntato solo alla classifica"... mi sa che non hai ascoltato bene i dischi dal 1970-1972, c'è tanta passione per il rock e poco riguardo per la classifica, poi è successo quello che dici tu, ma lo dice anche la recensione...@geeno: mi sa che ancora una volta non ci azzecchi...qua l'effetto "che-bello-quando-avevo-16-anni -ero-taaanto-innamorato" non c'entra na mazza, non si tratta mica di Cindy Lauper, questo è un bastardo che ti fa venire nostalgia di quando si facevano dischi con amore per il rock, il r&b, il Soul, il folk tutti assieme, e anzi sti dischi li apprezzi di più con l'età e non a 16 anni.@imasoulman: hai centrato la sensazione, è proprio quella:-)@whiterabbit: lo so che il tbt può dare fastidio ma non ti agitare troppo, ho visto un documentario della serie "Il pianeta vivente" (con il grande Richard Attenborough)dove faceva vedere che i piccoli roditori se sottoposti ad emozioni forti possono beccare un colpo apoplettico :-( @alessioiride:d'accordo su tutto, e poi al reparto dischi c'è un babbeo (basta vederlo in faccia) che non capisce una mazza e mette solo Demis Roussos :D @ole: nella stessa cesta cinque e novanta c'era "Blue" di Joni Mitchell ;-). Di nuovo un saluto a tutti gli imprevisti numerosi intervenuti.
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"Lettera da berlino Est"?!? ahahaha , katarris ma allora sei il fake di starblazer, il fine intenditore che antepone i Wolfsbane di Blaze ai Black Sabbath di Ozzy! Riguardo al buon pi-airot invece io più ascolto cose come "Animale senza respiro" degi Osanna,"Paura di niente" dei De De Lind, "Immagini sfuocate" di Quella Vecchia Locanda, "Superuomo" del Museo Rosenbach, tanto per fare qualche titolo che mi viene in mente al volo, più i pezzi dei Pooh mi sembrano cagatelle.