Lyres On Fyre
26 set 11
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ciao ima, che io sappia è proprio come dice popoloitaliano, la mania per i dischi mono. Il pazzo per il quale la musica si è fermata al 1966 è Shelley Ganz , cacciò a calci Sid Griffin dagli Unclaimed perchè non conosceva bene il garage sixties :)
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si buttarono nell'hardcore melodico dopo questo qua che ha ancora la supervisione di Ian MacKaye e il dogma dello straight edge. Il primo "The Crew" con pezzi al max di un minuto e mezzo direi che spacca, altro che melodico.
Lyres On Fyre
26 set 11
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no pinhead, direi che non serve altro, a me piace tanto pure l'altrettanto bistrattato "Promise is a Promise" che pur tra pezzi spacciati per nuovi e galvaniche sbagliate contiene un bonus fantastico come "Touch" cantata dal mitico Wally Tax (degli altrettanto mitici olandesi Outsiders)ospite dal vivo dei Lyres. Jeff sfotteva Mike Stax e i suoi Tell Tale Hearts dicendo che non sono mai stati capaci di impararla perchè per loro troppo difficile da suonare...
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Corea o Vietnam la guerra qui è un pretesto come in Apocalypse Now per scandagliare il cuore di tenebra dell'uomo, la morte diventa un fatto talmente normale ed insignificante che l'uomo puo' riderci sopra,diventarne insensibile tanto da scambiare la cassa del plasma con quella della birra. Un po' come Joker che termina il film cantando la canzone di Topolino dicendo ma sono vivo e non ho più paura. Non per niente il soggetto era di un grosso chirurgo (restato anonimo) che voleva ridicolizzare non la guerra ma proprio la classe dei medici.
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"Il Punk inteso come consapevolezza sociale"... Se c'è stata una consapevolezza sociale nel punk è stata quella di abolire la barriera tra chi fa musica e chi l'ascolta, il contrario della tecnica e dell'arrangiamento di cui vai sbandierando la preminenza.
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quel babbodiminkia di bimbomatteo sarà pure laureato in musicologia e lettere classiche ma continua a non fare funzionare il cervello, i Clash sono una grande band di rock'n roll, con il punk hanno avuto da spartire (e figurati se incarnano la coscienza del punk) perchè ci si sono trovati in quel momento e l'hanno subito abbandonato nei dischi successivi. Lo stesso Joe strummer diceva che è passato al punk dopo essere stato ad un concerto dei Sex Pistols estasiato da come se ne fregavano del pubblico mentre lui con i 101'ers era costretto a suonare per gli ubriaconi del pub che si addormentavano sulle sedie pregando di stare ad ascoltarli (sue testuali parole)
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@the punisher perchè molte volte non avendo vissuto in diretta l'evoluzione (o devoluzione, per dirla alla Devo )ci fermiamo alle immagini degli ultimi dischi fatti quando il meglio è passato, quando si fanno per soldi come il Rod Stewart che attraversa l'Atlantico per fare i miliardi in America quando ha già dato il meglio in un trittico caopolavoro di album inizio anni settanta.
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per anfoxx (non mi funziona il tasto rispondi) credo che i Clash per attitudine siano lontanissimi dalla tua definizione di punk, invece calza a pennello per quei nichilisti dei Sex Pistols
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la recensione è molto bella ma (pur amandoli)non sono d'accordo sui Clash come coscienza sociale del punk, credo che i Crass la incarnino molto meglio non avendo mai firmato per una major, vivendo come squatters e non andando in giro su limousines, non avendo mai cantato "cara fammi sapere se devo andare via o rimanere", restando i soliti morti di fame nonostante degli album epocali.