telespallabob

DeRango : 11,31 • DeEtà™ : 6310 giorni

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La Moretti da 66cl è coprofagia! Bevete la Menabrea!
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Rimandare agli Arcade Fire non mi sembra una buona cosa, magari è solo un'impressione. Boh
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Quando lo leggo (ed ho la fortuna che nella biblioteca dove lavoro io non me lo chiede quasi nessuno) ci trovo sempre delle piccole cose, delle sfumature e dei sentimenti che non avevo colto e mi trovano impreparato. Attualmente, tra un esame e l'altro, sto leggendo un libro di Julien Green ed ho subito le stesse inquietudini che ho nel leggere Carver. Quant'è bello leggere qualcosa che incide sulla tua pelle e sulle tue certezze, visto che è in grado di tenerti legato alla vita.
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Un buonissimo film, molto semplice. Mi astengo su Natalie Portman: sono di parte
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Sinceramente certi discorsi sui generi-non generi mi scocciano un po'. Quello che so, da quel poco che ti conosco sono convinto che condividi, e che oramai cerco di dargli un valore. Di associarci momenti (la stragrande maggioranza dei casi o sono donne o sono ubriacate) e di ripulirci i pensieri. Sarà che probabilmente ci sono accadute molte cose e la musica per noi aveva un valore che oggi dobbiamo ridefinire. Con rispetto e stima, tuo Telespalla
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Mi faccio vedere pochissimo e mi sono perso molte cose, in particolare tue. Mi fa molto piacere leggerti così
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Concedetemi un Pozzettiano "eh la madonna!". Ti stimo per l'approfondita panoramica ma è un po' troppo per me, comunque sia veramente bravo.
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A questo punto è lecito chiederselo: sei di Brescia? E comunque limitare Charlie alle canzoni divertenti e demenziali ("Va Gina" e "Mandolossa" quante volte ai suoi concerti) sarebbe fargli un torto, è un chitarrista sopraffino e da giovane ha suonato e vissuto in Inghilterra. Inoltre è un valorizzatore del dialetto bresciano, cercando di rievocare canzoni e sonorità della cultura popolare bresciana. In questo periodo gira i piccoli teatri della provincia con un'orchestra, grande Charlie!
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"solo che a Minneapolis era ingigantito dall'immensità di quello che fu la scena hardcore punk di allora, di cui quella italiana è solo una copia sbiadita, spesso fanatica e pure poco spontanea, di cattivo gusto.", l'unica risposta possibile a "Che non ci mettessero passione e che non fossero sinceri lo dite voi, non io". Come si fa a replicare? Comunque sia i Kina e tutto quel giro esistevano già molti anni prima di questo disco, giusto per farlo notare. Si sarebbero sbattuti comunque a mettere su etichette indipendenti? Sì, perché non è stato fatto come imitazione dei Crass ma per coerenza, fare musica come gli pare. Contro i diritti d'autore e contro certi modi di fare musica in Italia. E' un modo per esserci, indifferentemente dal modo in cui suonavano. Non a caso i singoli personaggi non hanno mai smesso di suonare, si sono evoluti, restando coerenti al loro modo d'intendere la musica
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@Repartoamena, hai detto che è una perla rara. Infatti non ti ho contestato quel passaggio, ti ho contestato ben altro perché non puoi scrivere che quella scena è "spesso fanatica e pure poco spontanea, di cattivo gusto". Non è vero! Sinceramente non saprei dirti a quale scena tu iscriva i Kina ma parlarne tenendo fuori la Blu Bus e quel percorso d'autoproduzione vuol dire fare memorie parziali, mi chiedo come possa essere "di cattivo gusto" una cosa del genere. "Si può pure evitarle di tirarli in ballo", li ha tirati fuori il recensore e si prende le responsabilità di quello che dice (tra l'altro visto che gli critichi di averli citati perché dare 4 alla recensione?), inoltre non sono d'accordo perché rientra sempre in quel discorso di "E' derivativo" con cui continuiamo a derubricare i dischi nostrani senza poi dire chiamo e tondo "ci piace perché..."