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@DEBROOMBADVIEW volevo solo ringraziarti per il commento e trasmetterti la mia gioia di trovare qualcun´altro che conosce questo bellissimo lavoro. E se hai anche i vinili sei proprio un drago!
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@Eliodoro: non me ne ero neppure accorto ma sappi che abito da cinque anni in Brasile ed in portoghese si scrive prorio cosí. @BIANCOENERO: la rivista musiche é stata pubblicata fino al 1997, mi sfugge l´anno esatto della prima pubblicazione perché i miei numeri li ho lasciati gelosamente in custodia da mia madre in Italia. È stata una pubblicazione coraggiosa di musiche appunto differenti, raccogliendo tutto quel mondo nascosto di artisti sopravvissuti al prog, al RIO, improvvisatori, sperimentatori etc, etc. È stato grazie ad essa che ho scoperto artisti del calibro di Robert Wyatt, John Zorn e Henry Cow solo per citare i piú famosi. Interessante é che "Musiche" serviva di supporto ad un ricchissimo catalogo musicale chiamato "Megatalogo" di Sarzana (La Spezia). Io sono friulano ma anche in questi frangenti i liguri hanno dimostrato il loro amore per la buona musica, o mi sbaglio?
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Avete tralasciato troppo un lato della questione cd/vinile. I soldi... Quanti euri ci vogliono per comprarsi un impianto per aprezzare il suono vinilico? Sono stato anch'io audiofilo-sognatore (cioé senza tanti euri) alla fine il suono é un godimento ma non serve poi a molto. A farci emozionare rimane l´essenza della musica, o no?
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Avete tralasciato troppo un lato della questione cd/vinile. I soldi... Quanti euri ci vogliono per comprarsi un impianto per aprezzare il suono vinilico? Sono stato anch'io audiofilo-sognatore (cioé senza tanti euri) alla fine il suono é un godimento ma non serve poi a molto. A farci emozionare rimane l´essenza della musica, o no?
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Bella dualitá !
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Che palle sto black metal...io sono rimasto ai Venom ma quanti cazz di gruppi ci sono di sti tipi incazzati e depressi????
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Piú che criticare la forma della tua recensione vorrei soffermarmi sul contenuto delle riflessioni relative alla solitudine. Essa é indubbiamente negativa quando forzata e imposta dall´esterno come condizione sociale o pura discriminazione, ma é estremamente positiva quando voluta. É in solitudine che ci rivolgiamo a DIO o che riflettiamo sulla nostra esistenza e se poi siamo angosciati perché non troviamo le risposte é perché non ci mettiamo abbastanza impegno. Tu dici poi "L'unica soluzione sembra perciò quella di munirsi di migliaia di cose da fare, appuntamenti, relazioni interpersonali..." in realtá non é una soluzione ma una fuga ed é di questo che si nutre il sistema biopolitico, ti dice ad esempio di non stare da solo ad ascoltare il vento in un campo ma di andare in mezzo ad una folla in un supermercato o di pensare alla tua professione anche quando dormi. Ti consiglio di ascoltare "L´elogio alla solitudine" di Fabrizio de André. Sono conscio anche che un ascolto come questo non avrebbe potuto portarti a riflessioni positive ma non puoi generalizzare cosí. Comunque la rece non mi é dispaciuta ed hai saputo stimolare un dibattito interessante. Ciao!!
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Sará che si trova in torrent?
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Fantastico!! Ne mi frega dei tuoi errori.