La sua musica è il tratto onirico e pudico di un approccio col mondo vissuto interiormente e con stupore, senza pregiudizi e senza esaltazioni.

 Romanticismo e inquietudine si mescolano insieme manifestando un gioiello sonoro prezioso.

La recensione celebra Harold Budd come un artista di rilievo nella musica contemporanea spesso sottovalutato. L'album "Lovely Thunder" è descritto come un'opera ambient raffinata e personale, caratterizzata da pianoforti elettrici delicati e atmosfere sognanti. Il testo sottolinea l'intimità e l'originalità del disco, evidenziando la sua distanza da mode come la new-age. Viene valorizzata la lunga suite "Gipsy Violin" e il rapporto di Budd con grandi nomi della musica. Ascolta ora Lovely Thunder e immergiti nelle atmosfere uniche di Harold Budd.

 "Questa musica può condizionare in maniera anche incisiva il subconscio."

 "Il brano di chiusura 'Ashesehsa' rappresenta il trapasso, un finale geniale e capace di lasciare ammutoliti."

La recensione esplora "Automa Ashes" di Deca, album che combina elementi ambient, elettronici e industriali in un'esperienza sonora profonda e ipnotica. L'opera si distingue per la sua capacità di influenzare il subconscio e di creare atmosfere evocative. Con oltre vent'anni di carriera, Deca continua a sperimentare senza compromessi, realizzando un disco ricco di stratificazioni e riferimenti culturali che emozionano e stimolano l'ascoltatore. Ascolta Automa Ashes e immergiti in un universo sonoro unico.

 "Gli AC-DC non hanno proprio inventato niente" verrebbe da dire ascoltando questo disco dei Nazareth.

 "Please don't Judas me" è una perla della storia hard-rock, che vale da sola l'acquisto dell'album.

La recensione celebra l'album Hair of the Dog dei Nazareth come un punto alto dell'hard rock anni '70, sottolineando la freschezza sonora e l'influenza su band come AC/DC. Vengono evidenziati brani chiave come la title track e la magistrale 'Please Don't Judas Me'. L'album è ritenuto un classico senza tempo e consigliato senza riserve. Ascolta ora Hair of the Dog e riscopri un classico dell'hard rock anni '70!

 La forte descrittività lasciava poco spazio all’immaginazione e il valore intrinseco dell’opera appare molto di maniera.

 Una miniera di tecnologia come il Fairlight fu usata in modo poco originale e al minimo delle potenzialità.

Paranorm Op. I di Malleus è un disco ispirato a esperienze paranormali e realizzato con il prezioso sintetizzatore Fairlight. Nonostante l'elevata qualità tecnica, l'opera manca di spontaneità e profondità emozionale. Le atmosfere cupe e le citazioni a Vangelis non riescono a compensare la sensazione di un lavoro troppo artificiale e freddo. Nel complesso, un progetto interessante ma deludente. Scopri l'affascinante ma controversa opera di Malleus, ascolta Paranorm Op. I ora!

 "Un sound originale e soprattutto un'atmosfera coinvolgente."

 "Una manciata di ballate... che lasciano un senso di amarezza e di speranza insieme."

L'EP 'Oltre-Passo' di Aidala, pubblicato nel 1988, si distingue per un sound originale e atmosfere coinvolgenti. Il lavoro, tra ballate cantautorali e influenze jazz, è permeato da liriche autobiografiche che alternano amarezza e speranza. Nonostante la natura semi-amatoriale e il limitato successo, il disco rivela un artista dotato di gusto e capacità compositiva con un potenziale inespresso. La recensione evidenzia la qualità e l'unicità di questo lavoro underground piemontese. Ascolta 'Oltre-Passo' e scopri un cantautorato unico e introspettivo degli anni '80.

 "Veri precursori della scena industrial italiana e non solo."

 "I topi restano a mio avviso una testimonianza forte del percorso fatto e forse anche la pietra tombale della prima ondata industrial europea."

L'album 'Presto i topi verranno a cercarci' dei F.A.R. rappresenta un punto di riferimento per l'industrial italiano degli anni '80. Fondato da Mauro Guazzotti, il gruppo mescola influenze krautrock, dadaiste e industrial in un'opera lo-fi e sperimentale. Il disco, pur destinato a un pubblico di nicchia, testimonia un percorso creativo originale e visionario, impensabile senza le loro performance dal vivo. Un classico per gli appassionati di musica alternativa e sperimentale. Ascolta 'Presto i topi verranno a cercarci' e scopri l'avanguardia dell'industrial italiano!

 Una fotografia a collage che ci mostra la faccia migliore e quella peggiore di un gruppo che tra il 1966 e il 1968 segnò un punto fondamentale nella storia del rock.

 Da questo punto di vista, sono più interessanti sul piano gestionale che su quello strettamente artistico.

La recensione esplora 'Masters of Rock', una raccolta del 1974 che raccoglie brani e singoli degli esordi dei Pink Floyd. Considerata una testimonianza storica meno nota rispetto ad altre opere, evidenzia il passaggio dalla psichedelia iniziale a un sound più maturo, con pezzi di valore artistico e storico. Nonostante la minore popolarità, la raccolta rivela le pressioni produttive e la crescita stilistica del gruppo, risultando interessante per appassionati e studiosi. Esplora le radici psichedeliche di Pink Floyd con 'Masters of Rock'!

 Star Trek si mette al passo coi tempi senza tradire aspettative e stilemi della serie originale.

 È un film che va visto e non raccontato, la percezione visuale-emotiva è la chiave per apprezzarlo.

Il film Star Trek del 2009 diretto da J.J. Abrams rappresenta un successo nel rinnovare una saga storica, bilanciando innovazione e rispetto per l'originale. Con un cast giovane e la cura di scenografie ed effetti speciali moderni, il film riesce a coinvolgere sia fan storici che nuovi spettatori. La narrazione si concentra su un prequel degli eroi classici, mantenendo equilibrio tra avventura e profondità psicologica. Un sequel/remake di qualità rara nel panorama fantascientifico. Scopri il nuovo Star Trek di J.J. Abrams e lasciati sorprendere dalla sua avventura epica!

 Allevi è riuscito ad attingere a questo enorme bacino di storia pianistica contemporanea imponendolo di forza ad un pubblico ancora vergine.

 "Alien" è sicuramente l’abum meno sincero di Allevi.

La recensione critica evidenzia come Giovanni Allevi, con il suo album Alien, abbia ottenuto grande successo commerciale senza proporre innovazioni significative nel panorama della musica pianistica contemporanea. Il disco viene definito prevedibile, poco ispirato e fortemente influenzato da un’operazione di marketing ben orchestrata. Alcuni brani sono giudicati ripetitivi e non sempre eseguiti con convinzione. Nonostante questo, Allevi è riconosciuto per aver portato il pianoforte classico a un pubblico più vasto in Italia. Scopri la verità dietro il successo di Giovanni Allevi leggendo la recensione completa.

 L'aderenza tra musica e immagini è travolgente, capace di trascinare la mente verso le spettrali foreste dei Carpazi.

 La musica di Popol Vuh è la vera cifra stilistica sonora dell'opera, capace di restituirci una dimensione atemporale ed esoterica.

La colonna sonora di Popol Vuh per il film Nosferatu di Werner Herzog si distingue per la sua capacità di creare un'atmosfera ancestrale e suggestiva. La musica si integra perfettamente con le immagini, donando profondità esoterica al remake del classico del 1922. Il lavoro di Florian Fricke e soci segna un punto di incontro tra tradizione espressionista e una lettura moderna e rituale del mito gotico. Scopri come la musica di Popol Vuh trasforma Nosferatu in un'esperienza unica.

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