Quel vecchiaccio di Steve Reid... fa rullare quella batteria come un metronomo e questo giovane meticcio di Kieran Hebden ti spara dentro nove minuti di psichedelia elettronica...

 Kieran e Steve hanno concepito quest’opera come immersi nelle sei location della Mela che danno il titolo ai sei brani del disco.

La recensione esalta l'album NYC come un'esperienza musicale intensa dove jazz e elettronica si fondono in atmosfere oniriche e urbane. Steve Reid, con la sua batteria perfetta, e Kieran Hebden, con la psichedelia elettronica di Four Tet, creano un viaggio sonoro notturno che coinvolge e affascina. Il disco trasporta l'ascoltatore tra diverse ambientazioni urbane, mettendo in risalto l'attesa più che il momento finale. Ascolta NYC e lasciati trasportare nel viaggio musicale di Hebden e Reid!

 "Willy DeVille ci regala una versione di 'Hey Joe' che sembra quella più vicina allo spirito originale."

 "E dato che non sono una cattiva persona, tra cent’anni sarebbe bello finire in paradiso e trovarci Willy vestito di bianco... a suonare per l’eternità 'Hey Joe'."

La recensione celebra la versione di 'Hey Joe' di Willy DeVille, sottolineando la sua fedeltà allo spirito originale della folk song e l'interpretazione latineggiante che la distingue. Attraverso una narrazione coinvolgente, si racconta la storia complessa della canzone e si evidenzia il valore artistico dell'album 'Backstreet of Desire'. Il tributo finale a Willy DeVille aggiunge un tocco emotivo alla recensione. Ascolta la versione inedita di Willy DeVille di 'Hey Joe' e scopri una nuova anima del classico intramontabile!

 "Elliott Murphy porta sul palco ballate tra poesia e cinismo, sogni e delusioni, tra Dylan e Springsteen."

 "Dopo un concerto del genere mi rendo conto che sono ancora vivo...e non ho più paura."

La recensione celebra il concerto gratuito di Elliott Murphy a Benevento, sottolineandone il talento poetico e la capacità di coinvolgere pubblico giovane e maturo. Tra omaggi a Dylan e Springsteen, Murphy offre uno show intenso e intimo, culminante con emozionanti momenti unplugged. L'evento è descritto come una rara magia rock, capace di far sentire vivi nonostante le difficoltà quotidiane. Scopri l'emozione del live di Elliott Murphy e lasciati coinvolgere dalla sua poesia rock!

 Non siamo una band socialista, siamo dei socialisti che suonano in una band.

 Magari il mondo andrà a puttane e sarà la fine di ogni cosa, ma almeno moriremo con il dito medio ben in vista e con un ghigno sul volto.

The Death of Everything dei The Three Johns è un album punk nato dalla volontà di ribellione contro il sistema politico degli anni '80. Con un sound che miscela metal, funk, punk e reggae, il trio si distingue per testi ironici e feroci, capaci di coniugare critica sociale e divertimento. La produzione di Adrian Sheerwood esalta atmosfere cupe e disturbanti, mentre l'approccio musicale risulta energico e coinvolgente. Un disco da ascoltare con il dito medio alzato e un ghigno di sfida. Scopri il punk irriverente e tagliente dei The Three Johns, ascolta ora!

 Kevin Ayers, ovvero un genio che fece finta di essere scemo per non andare alla guerra.

 Credo che questa freakerie di una decina di minuti rappresenti alla perfezione sonora il suo manifesto programmatico.

La recensione celebra Kevin Ayers come un genio 'sfaticato' che ha saputo fondere rock, sperimentazione e atmosfere rilassate in Shooting At The Moon. Il disco, accompagnato dalla band The Whole World con Mike Oldfield e altri, offre un mix sorprendente di generi e momenti cristallini, dalla ballata al jazz progressive. L'album è descritto come un manifesto sonoro di libertà creativa e ironia, consigliato agli amanti della musica fuori dagli schemi. Ascolta Shooting At The Moon e scopri il genio fuori dagli schemi di Kevin Ayers!

 Grazie al cielo nella nostra carriera di ascoltatori non sono mancati gli incontri con musicisti lunatici e irregolari.

 Questo rimane un disco lunatico e sgangherato che chiede di stabilire una complicità più che un semplice ascolto.

La recensione celebra 'I Often Dream of Trains' come un album emozionante e lunatico di Robyn Hitchcock, nato dall'isolamento e dalla ricerca interiore. Il disco, tra ballate acustiche e atmosfere oniriche, richiama lo spirito di artisti come Syd Barrett e propone un viaggio intimo tra luci e ombre. Un lavoro che richiede attenzione e complicità, ma ricompensa con bellezza e profondità. Ascolta 'I Often Dream of Trains' e lasciati trasportare dal mondo lunatico di Robyn Hitchcock.

 "Morricone è come Dio, potrei sacrificargli la cosa più preziosa che possiedo: la tessera di disoccupazione" James Johnston, 1991.

 Incredibile come questi quattro londinesi siano riusciti a spingersi nei miasmi lisergici della palude melmosa dove Norman Bates ha affogato il cadavere di Hank Williams.

Il disco raccoglie i singoli fondamentali dei Gallon Drunk, band londinese nota per il suo sound sporco e viscerale. L'atmosfera è intensa, claustrofobica, un miscuglio letale di blues, psichedelia e rockabilly. La recensione celebra l'energia tribale delle tracce e il loro modo di trasportare l'ascoltatore in un ambiente sonoro cupo e avvolgente. L'opera è paragonata ai lavori di Nick Cave e Beasts Of Bourbon, evidenziando la forte personalità del gruppo. Scopri l'energia oscura e viscerale dei Gallon Drunk con questo album imperdibile!

 Frank Zappa è un fottuto genio proprio come il nostro Totò.

 Ad un concerto con Zappa non si va a fare gli intellettualoidi ma a gozzovigliare.

La recensione celebra Frank Zappa come un genio musicale capace di combinare virtuosismo, ironia e critica sociale. Broadway the Hard Way è un live album che unisce pezzi registrati in tour in maniera lineare e coinvolgente, senza tralasciare la satira pungente. La band di musicisti talentuosi rende omaggio al suo approccio unico e anticonformista. Un invito a godere la musica di Zappa senza pregiudizi intellettualistici. Scopri il genio irriducibile di Frank Zappa con Broadway the Hard Way!

 "Jeffrey esprime la sua negritudine attraverso le murder ballads, diventando Ramblin’ Jeffrey Lee inventandosi un alter ego blues."

 "Quando muore l’ultima nota è un po’ come fossimo morti anche noi. Che almeno la terra ti sia lieve, Jeffrey."

La recensione esplora il viaggio musicale di Jeffrey Lee Pierce verso il blues tradizionale, mettendo in luce la sua profonda connessione emotiva con il dolore, la passione e le radici oscure del Delta. Il disco miscela cover classiche e brani originali, evidenziando momenti di grande intensità sonora e lirica. Nonostante alcune interpretazioni tradizionali meno convincenti, l'album brilla nelle parti più energiche e personali, rivelando un artista autentico e tormentato. Ascolta ora l'album e immergiti nell'anima oscura del blues di Jeffrey Lee Pierce.

 Questi maledetti ubriaconi hanno riportato tutto a casa.

 Hanno combinato il vecchio sconclusionato casino che me li faceva mettere sul piatto sicuro che mi avrebbero (s)fottuto ancora una volta.

La recensione celebra il ritorno autentico e appassionato dei Marah con l'album Angels of Destruction!. I fratelli Bielanko resistono alle lusinghe degli ambienti commerciali per offrire un disco ricco di energia, tradizione e sentimento, che unisce rock sporco e atmosfere raccolte. La produzione di Owen Morris non snatura la band, che si conferma capace di emozionare e coinvolgere con brani incisivi e ballate intense. Ascolta Angels of Destruction! e vivi il vero rock americano!