Abbandonate le parossistiche dilatate soffuse atmosfere che contraddistinguevano gli Arab Strap, il Nostro ha virato verso una più canonica forma canzone con influenze vieppiù disparate.

 In Burst Noel pare di attraversare le brumose lande scozzesi a bordo di una sbuffante locomotiva a vapore immersi fra le brughiere delle Highlands.

La recensione celebra l'album Into the Woods di Malcolm Middleton, esaltandone la varietà musicale e l'autenticità delle atmosfere scozzesi. Viene evidenziata la maturità vocale e compositiva di Middleton rispetto alle sue esperienze con gli Arab Strap. L'album è descritto come un mix di rock, folk, dance e ballate evocative. Le collaborazioni, in particolare con Stuart Braithwaite, arricchiscono l'opera valorizzandone l'identità culturale. Ascolta ora Into the Woods e immergiti nelle atmosfere autentiche di Malcolm Middleton!

 Quando non si hanno cose da dire è meglio tacere, specialmente per chi ha già detto molto.

 La differenza esistente fra il precedente "Easy Tiger" e il qui presente "Cardinology" si può riassumere nella differenza che passa fra lo stesso film visto a colori e visto in bianco e nero.

La recensione analizza Cardinology, il nono album di Ryan Adams & The Cardinals, segnalando un tono stanco e poco innovativo rispetto al precedente Easy Tiger. Pur apprezzando alcune tracce, si evidenzia una sensazione di ripetitività e mancanza di freschezza, con la musica che rischia di scivolare nella monotonia del genere country west-coast. L'autore spera in un rilancio ispirato, rifiutando l'idea di un declino precoce. Il disco è comunque godibile per amanti del genere adulto e maturo. Scopri se Cardinology merita il tuo ascolto in questa recensione dettagliata.

 I Glasvegas si ritrovano in mano un pugno di canzoni che band coetanee non riescono a scrivere in un'intera carriera.

 Il visionario genio lirico del loro leader James Allan, si sposa a sottili trame oscure sensibilmente affogate sotto un magma chitarristico invero mai invadente.

I Glasvegas, band scozzese, esordiscono con un album omonimo che combina melodie pop, shoegaze e influenze rock anni '60. Il leader James Allan offre testi visionari, mentre la musica spicca per eleganza e profondità. Nonostante l'autoproduzione iniziale, il disco ha riscosso successo e si distingue nel panorama indie. Il lavoro trasmette autenticità, classe e una raffinata atmosfera sonora, promettendo un futuro interessante per la band. Scopri il debutto intenso e melodico dei Glasvegas, ascolta ora l'album omonimo!

 Facile ma non immediato, orecchiabile ma non svenevole, malinconico ma non piagnucoloso.

 Questa sera agghindatevi con un fiore all’occhiello, una goccia del vostro profumo preferito, un sorriso smagliante e ascoltatevi i The Week That Was. Ne beneficerà il vostro spirito.

L'album omonimo dei The Week That Was offre un pop maturo, complesso e ben realizzato, con melodie avvolgenti e una ricca strumentazione. Pur non rivoluzionando il genere, il disco si distingue per la sua raffinata semplicità e una sezione ritmica solida. L'influenza degli XTC è evidente, dando un sapore di pop alternativo ben cesellato e coinvolgente. Un lavoro che premia l'ascolto attento e ripetuto. Ascolta The Week That Was e lasciati avvolgere da un pop di qualità unico.

 Un rollercoaster musicale da apparire più una compilation anziché il lavoro di una sola band.

 Questi sono i Black Mountain, alfieri della neo-psichedelia del ventunesimo secolo. Applausi a scena aperta.

L'album "In the Future" dei Black Mountain si distingue per la sua ricchezza e varietà, fondendo influenze di grandi del rock con uno stile neo-psichedelico contemporaneo. L'opera è un viaggio musicale di 57 minuti che alterna momenti hard rock, psichedelici e atmosfere oscure. I brani sono intricati e coinvolgenti, con una produzione che sfida la convenzionalità attuale. L'album rappresenta un trionfo di idee e citazioni sonore mantenendo grande solidità. Scopri il viaggio sonoro dei Black Mountain con l'album In the Future, un classico moderno della neo-psichedelia.

 Un lavoro oscuro ma non tetro, lento ma non pigro, minimale ma non lagnoso.

 Un disco che non deluderà i loro fans ma che, temo, difficilmente ne farà di nuovi.

La recensione analizza 'Schoolyard Ghosts', sesto album di No-Man, evidenziandone l'equilibrio tra atmosfere ambient e strutture canzoniere più tradizionali. Pur privo di lampi innovativi, l'album si distingue per raffinatezza e introspezione, rivolgendosi principalmente ai fan storici del duo Steven Wilson e Tim Bowness. Il packaging curato include anche materiale video in formato DVD. Ascolta ora 'Schoolyard Ghosts' e immergiti nell'atmosfera unica di No-Man.

 Dieci brani per altrettanti potenziali singoli.

 Prendete l'auto, andate in autostrada, mettete questo disco e cantandolo a squarciagola vi renderete conto che non potete fare a meno di agitarvi e picchiare le mani sul volante.

Il debutto dei Black Kids con "Partie Traumatic" presenta un synth-pop fresco e immediato, che omaggia gli anni '80 senza scadere nella banalità. La band, giovanissima e proveniente da Jacksonville, si distingue per la produzione curata e sonorità vivaci, capaci di far divertire e coinvolgere. Pur essendo derivativi, i brani sono godibili e ben realizzati, ideali per chi ama un pop rock brioso e nostalgico. Bernard Butler ha contribuito alla riuscita del disco, che si rivela una piacevole scoperta nel panorama indie internazionale. Ascolta subito Black Kids e lasciati coinvolgere dal loro synth-pop energico!

 Il futuro non sarà meraviglioso, ma il presente, se non stupefacente, per ora è abbastanza rassicurante.

 Una specie di compendio del ventennio Primal Scream, senza rivoluzioni ma nemmeno routine.

La recensione analizza Beautiful Future dei Primal Scream come una sintesi e riflessione sul percorso ventennale della band, evidenziando momenti di brillante originalità alternati a passaggi meno ispirati. Pur senza rivoluzioni sonore, il disco mostra un progetto ancora vivo e variegato grazie anche alle collaborazioni con artisti come Josh Homme e Lovefoxx. Alcune tracce si allontanano dal sound classico della band, offrendo un viaggio eclettico e talvolta spiazzante. Il presente musicale di Primal Scream è giudicato equilibrato, ma il futuro rimane incerto. Scopri l'evoluzione di Primal Scream con Beautiful Future, ascolta l'album ora!

 Madonna che disco! Un fluttuare etereo in preda ad un soffio di vento primaverile.

 Musica per orecchie gentili e palati sopraffini abituati a lasciarsi cullare e accarezzare da tanta dolcezza e melodiosità.

La recensione celebra il debutto omonimo dei Fleet Foxes come un raro gioiello folk contemporaneo che riesce a evocare la magia degli anni '60. Il disco si distingue per le sue armonie vocali, la delicata strumentazione acustica e un'aura eterea che cattura l'ascoltatore. L'album è descritto come creativo, raffinato e capace di suscitare grande entusiasmo, riconfermando il valore della musica artigianale in un panorama moderno spesso troppo rumoroso. Ascolta Fleet Foxes e lasciati trasportare dalla magia del folk contemporaneo.

 Paul Weller dimostra di non sentire il peso degli anni e mostra con vanto il proprio mezzo secolo di vita, rispolverando con sano e autentico fulgore il titolo di modfather.

 Il pregio di questo lavoro sta proprio nella poliedricità e magniloquenza del progetto, anche se a volte può risultare sfuggente ed ambiguo.

La recensione celebra 22 Dreams come un'opera ambiziosa e poliedrica di Paul Weller, padrino del mod revival. Nonostante la varietà e le sfumature musicali, l'album mantiene una forte identità e coinvolgimento emotivo. Collaborazioni di rilievo arricchiscono il progetto, confermando Weller come una delle figure più significative della musica britannica anche a cinquant'anni. Ascolta 22 Dreams e scopri il sound eterno del modfather Paul Weller!

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