pier_paolo_farina

DeRango : 9,02 • DeEtà™ : 7094 giorni

 "La formazione è ben centrata sul peculiare proprio modo di equilibrare il progressive con il pop, il rock duro certi aromi di folk britannico."

 "Ian Chricton, il quale come suo stile opera in staccato sul riff portante e poi si ritaglia un mefistofelico assolo dei suoi, da autentico sacripante."

Marathon è il quindicesimo album in studio dei Saga, che conclude la loro celebre saga musicale 'The Chapters'. L'album mostra un buon equilibrio tra progressive, rock e pop, con esecuzioni tecniche e melodie accattivanti. La formazione classica conferma la sua precisione, con brani che alternano complessità e immediatezza. Un disco solido, leggermente inferiore al precedente ma superiore a lavori più remoti. Scopri Marathon, un must per gli amanti del progressive rock.

 Un gioiellino easy-prog che avrebbe meritato successo internazionale è 'Money Talks'.

 Un gruppo che adora i sintetizzatori, usandoli benissimo senza fare musica plastificata.

House of Cards rappresenta uno dei lavori più riusciti dei Saga, abbandonando mode passeggere per concentrarsi su un prog rock solido e vintage. L'album offre melodie potenti, dimostrazione della maturità del gruppo e del grande songwriting. Brani come "Money Talks" e "God Knows" spiccano per ritornelli memorabili, mentre la componente strumentale emoziona con dinamiche e virtuosismi. Il concept sci-fi continua a legare l'opera nella discografia del gruppo canadese. Scopri l'affascinante prog rock dei Saga con House of Cards!

 Chi si accontenta gode: è giunto il tempo di concentrarsi e lavorare sul proprio prezioso e fedele seguito.

 Un'opera senz'altro decorosa e interlocutoria, un consapevole passo indietro, quasi un rifugio nel proprio consolidato orticello.

Full Circle dei Saga rappresenta un ritorno consapevole e moderato alle radici rock progressivo della band canadese, abbandonando i tentativi commerciali passati. L'album presenta brani virtuosi tipici del gruppo ma manca di una vena particolarmente ispirata. È un lavoro decoroso, apprezzato principalmente dai fan storici, che si prepara a lasciare il posto a future produzioni più convincenti. Scopri il ritorno alle radici rock dei Saga con Full Circle!

 Tentativo fallito, esperimento mal riuscito, digressione mal consigliata, minzione fuori del vaso, buco nell'acqua...

 MAI iniziare la conoscenza dei Saga da "Pleasure & the Pain": sarebbe controproducente, e ingiusto.

Pleasure & the Pain è considerato il peggior album dei Saga, dove il tentativo di fondere progressive rock con grunge e techno risulta freddo e poco ispirato. L'album ricicla vecchie melodie senza apportare valore, con arrangiamenti e sonorità inadatte allo stile originale del gruppo. Gli sforzi di restyling sono percepiti come forzati e riducono l'impatto degli elementi tradizionali, lasciando un'impressione deludente anche dopo diversi ascolti. Scopri la vera essenza dei Saga evitando questo esperimento sfortunato.

 Con Generation 13 i Saga dimostrano di essere un gruppo progressive assolutamente di quelli buoni, anzi ottimi.

 La sedicesima traccia "Screw-em" è la mia favorita: gran pezzo, tiro pazzesco, suoni che spaccano, goduria progressiva assicurata.

Generation 13 dei Saga è un album progressivo ambizioso e complesso, che richiede ascolti attenti per apprezzarne pienamente la ricchezza. Prodotto dal bassista Jim Chricton, il disco è una vera rock opera con temi pessimisti e concept sociale, ispirato a una generazione disillusa. L'opera mostra influenze da Pink Floyd, Dream Theater e Gentle Giant, con arrangiamenti orchestrali e passaggi strumentali di alto livello. Per gli appassionati di progressive è una pietra miliare da scoprire e ascoltare integralmente. Ascolta Generation 13 e scopri il meglio del progressive rock anni 90!

 Il gruppo è ingaggiato a suon di dollari per commentare scene e situazioni di fiction, ambientandole e valorizzandole senza naturalmente potere/dovere attirare troppo l’attenzione.

 L’album è quindi uno dei nadir della loro carriera, diciamo il loro “Obscured by Clouds” per trovare una popolare analogia pinkfloydiana.

Steel Umbrellas, album dei Saga del 1994, è una colonna sonora per il serial Cobra, caratterizzata da un sound più ridotto e contenuto rispetto ai lavori precedenti. I musicisti si limitano a un esercizio tecnico senza brillare realmente, consegnando un prodotto funzionale ma senza mordente. Solo poche tracce emergono con qualità pop interessante, mentre l'album nel complesso resta uno dei punti più bassi della carriera della band. Scopri l’album Steel Umbrellas, l’insolita colonna sonora dei Saga.

 In quest’opera la chitarra elettrica è un vero e proprio energumeno che scorrazza a piacimento nel panorama sonoro.

 "The Security of Illusion" è un disco straripante di energia applicata al solito, encomiabile saper suonare che ha sempre contraddistinto questa formazione.

The Security of Illusion rappresenta un ritorno brillante per i Saga dopo quattro anni di pausa, con la storica formazione riunita e un suono più potente e dinamico che mai. L'album brilla per la qualità tecnica e l'energia, con un notevole equilibrio tra intensità rock e momenti di intimità melodica. Considerato uno dei migliori lavori della band, offre assoli di chitarra incisivi e arrangiamenti raffinati. Ancora oggi viene visto come uno dei capolavori della loro carriera. Scopri ora il capolavoro nascosto di Saga, un must per gli amanti del rock progressivo!

 "La produzione del disco si rivela quindi super fredda, a fronte dell’abituale, interessante vena compositiva e soprattutto esecutiva."

 "Basta sentire lo spettacolare inizio del disco 'How Do I Look': uno strascicato prologo, rumoristico ed effettistico, viene di punto in bianco squarciato da un tremendo riff chitarra/tastiera al fulmicotone."

L’album segna un ritorno parziale alle radici progressive dei Saga dopo una deludente esperienza con la Atlantic. Intriso di elettronica e sperimentazioni jazz-funk, il disco soffre di una produzione fredda e di una registrazione non ideale. Nonostante alcune tracce di grande spessore come "How Do I Look" e "Starting All Over", l’album alterna momenti brillanti a passaggi meno ispirati. La formazione a trio e l’uso di un batterista esterno limitano l’interazione e il calore tipici della band. Scopri l’evoluzione dei Saga in questo album tra sperimentazione e tradizione!

 “Wildest Dreams è la prima raccolta dei Saga senza canzoni memorabili, benché nessuna delle otto tracce presenti sia meno che piacevole.”

 “Suona alla grande, ma non riesce a farsi amare, è fredda, calcolata, ragionata, lucidata, montata pezzo per pezzo da un ambizioso trio senza batterista e senza molta anima.”

Wildest Dreams dei Saga è un album tecnicamente pulito e ben prodotto dall'esperto Keith Olsen, ma manca di calore e spontaneità. Nonostante il supporto discografico e una promozione ampia negli USA, l'album non riesce a convincere il grande pubblico, deludendo i fan storici che rimpiangono il passato progressivo della band. La sostituzione di membri chiave ha influito sul risultato finale, che resta piacevole ma privo di tracce memorabili. L'operazione si rivela un fallimento commerciale e un’occasione mancata per i Saga. Scopri l’evoluzione sonora dei Saga con Wildest Dreams, tra tecnicismo e nostalgia.

 "Il disco (mi) sorprende con un suono splendido, profondo e ricco, elegante ma non stucchevole."

 "Al sesto album i Saga si confermano alla grande, flirtando con il pop ma con moderazione e soprattutto stile."

La recensione analizza "Behaviour" degli Saga, un album che segna il passaggio del gruppo da sonorità progressive a un pop rock raffinato e accessibile. Pur con qualche cambio nella formazione e un nuovo produttore, il disco sorprende per la qualità del suono, la scrittura melodica e l'espressività degli strumenti. L'autore evidenzia alcune tracce chiave come "Take a Chance" e "You and the Night", sottolineandone l'eleganza e la profondità. Un lavoro maturo che unisce melodia e brillantezza musicale senza rinunciare alla personalità del gruppo. Ascolta Behaviour per un'esperienza musicale tra melodia e virtuosismo.