Tata Güines Manteca

Pare fosse bravino...
 
Pulp - I Spy (Jools Holland 1995)

No Steve, anche tu! 😥💔
 
The Cramps_._A Date With Elvis (1986)(Full Album)

4 febbraio 2009, Glendale, California. È qui che Elvis muore per la seconda volta, col cuore bruciato da troppo rock ‘n’ roll. Muore Lux Interior e muore, con lui, tutto un concetto di rock ‘n’ roll cannibale, lontano dall’iconografia imbrillantinata dei bad boys anni ’50 e popolata invece di pornografia, manie necrofile, pin-ups volgari e musica di serie-B. Mi piace pensarlo circondato dalle amorevoli attenzioni dei cadaveri di serial killers e puttane da motel di cui lui ha cantato i tormenti, per trenta lunghi anni. Ma è un’immagine distorta, che rifiuta di piegarsi al dolore per la scomparsa di uno degli ultimi veri rock ‘n’ roll heroes che hanno pestato un palco e che si nutre ancora di quell’apologia del cattivo gusto di cui i Cramps furono portabandiera. In realtà non lo sappiamo cosa c’è dall’altra parte, varcata la soglia dell’aldilà. E ognuno è libero di trovarci ciò che vuole: Buddha con la sua collezione di dischi chill-out, Belzebù che si diverte con gli spiriti delle pornodive, Visnù che piscia nel latte di Adissescien o Paolo Bonolis che sorseggia il suo caffè polemizzando sul Festival con San Pietro. Quello che è certo è che smetteremo di controllare gli aggiornamenti sul sito dei Cramps, nell’attesa disperata dell’ennesimo gesto di follia da consumare sotto un palco o negli attimi di stravagante pazzia tutta intima e casalinga che viviamo nella nostra casa, quando ci illudiamo che la vita possa avere le forme di Poison Ivy e che moriremo in una bara a forma di chitarra, mentre portano il nostro feretro in giro per i vicoli vecchi della città, accompagnati da una processione di zombie che ballano il twist su quelle ossa porose come schiuma di lattice.

Quello che resta, dunque, sono i dischi. Anzi, qualcosa di più, se può consolarci: non i dischi ma I Dischi dei Cramps. Che fanno categoria a sé. I Cramps che mettevano d’accordo tutti: garagers, rockettari, dark, rockabillies. I Cramps che mettevano in disaccordo tutti: puristi, cattolici, moralisti, benpensanti, censori, sofisti, integralisti, ortodossi, animalisti e fans dei Police.

Mi piace pensare che Lux sia sceso (o salito, dipende dall’ascensore che userà, NdLYS) a stringere la mano di Elvis. A celebrare A Date with Elvis, il più grande disco di rock ‘n’ roll mai partorito da mente umana. Un album che si apre con un vibrato che scuote la terra come un terremoto di sfrenata lussuria e che si chiude con la languida cover di It‘s Just That Song di Charlie Feathers. Tra l’uno e l’altra c’è il solito baccanale di sconcezze crampsiane ricco di citazioni da vecchie bad-songs anni 50.

… continua - Il Reverendo
 
Ciao @[G]
Io capisco il fastidio di avermi sempre intorno. A me però da fastidio aver roba mia in un posto che non mi vuole.
Quindi: ti avevo chiesto un favore, potresti farmelo? A quel punto non mi vedrai più. Che senso ha tenerti qui i miei pensieri e dirmi che i miei pensieri non son più graditi? Eliminali tutti e la pianterò di aprire il sito con il solo scopo di cagare il cazzo ad ogni pausa merda che faccio.

Ciao, ho finito
(Tranquillo, mi pulisco da solo)
 
Oscillation 2018 Crayola Eyes #psych
 
Fabio Concato "In trattoria"

Concato è come la neve: non fa rumore.
 
Agnese
Non stanca mai...
 
Spectrum (for Sonic Boom) #psych #new #2023
Crayola Eyes Derivativo ma tutto sommato bel lavoro , ascoltando questo brano mi pare inutile fare nomi , chi ha orecchie capisce al volo se vale la pena avvinarsi
 
C'mon little girl - The Wylde Mammoths

“Dopo l’ultraprimitivo » Go Baby Go « i Wylde Mammoths lasciano la caverna.

Ancora coperti di pellame pleistocenico cominciano a girare per le lande scandinave. Lasciano le clave e cominciano ad usare attrezzi di taglio fine.

Il suono deragliante, riverberato e maniacale dei primissimi dischi sembra letteralmente schiudersi verso una forma di garage folk solare.

Things That Matter e il singolo Help That Girl! hanno un’intensità del tutto diversa dall’album precedente, un’energia positiva e brillante esaltata da una registrazione che dà respiro al suono criptico di » Go Baby Go «, un rituale voodoo attorno all’immagine diabolica di Bo Diddley.

Ora che Peter ha scacciato quel fantasma e quello meno ingombrante del fratello, può dare spazio alla sua nuova ossessione per i suoni crepitanti di piccole band di beat screziato di folk, sui modelli che lui stesso espone in vetrina tra i capi di sua manifattura: gli Squires del Connecticut, i Go-Betweens di Corona, Queens, gli svizzeri Dynamites, i Big Beats dalla Virginia.

Sono queste le “cose che importano” adesso a Peter Maniette, più che il R ‘n B animale con cui ci aveva intossicato qualche anno prima, assieme all’idea fissa per le donne poco vestite con cui ha tappezzato il furgone della band.

Un suono meno selvaggio ma ancora vibrante, dolcemente intriso di malinconia e di amarezza adolescenziale.

Poi l’estinzione porterà via tutto, come la storia e l’archeologia ci insegnano, ma ogni tanto qualche scheletro riemerge dalle sabbie a farci ricordare il nostro passato, anche quello che credevamo sepolto”.

Il Reverendo
 
Il Grande Lebowski , il tappeto filosofico che dà un tono all'universo conosciuto
Meredith Monk - Walking Song
Oh sì, i miei pensieri su questo caso hanno assunto una dimensione più che ansiosa!
 
Bar Kokhba Sextet - Zechriel

John Zorn (7 di 10)
"Zechriel"

#jazzlegends