The Pandoras - Going His Way
Bombastiche sempre e comunque ... rip Paulina
 
Riprendendo la geniale idea di @[Martello], mi permetto di fare una sorta di "tributo" ad un grande artista quale fu Antonello Venditti, ossia una classifica di gradimento dei suoi album (fermandomi a Cuore del 1984 e includendo anche Theorius Campus con De Gregori) dal meno bello al migliore...

N°1: "Le Cose Della Vita" (1973)
Ed eccoci qua, giunti sul gradino più alto del podio, con questo disco pubblicato a distanza di pochi mesi dal precedente "L'Orso Bruno". Non c'è più il pathos e la verbosità del precedente disco, stavolta è tutto registrato con un pianoforte ed un organo. Un disco scarno, tanto grezzo e "strano" quanto duro ed intenso, che sotto certi aspetti potrebbe pure definirsi "sperimentale". Da segnalare su tutte la commovente title-track, la durissima Mio Padre Ha Un Buco In Gola, la splendida Le Tue Mani Su Di Me (soprattutto nella versione live del 1985) e poi Brucia Roma, che funge da negativo di Roma Capoccia.
Voto complessivo 10 (con tanto di lode)

Il capolavoro dell'album: Mio Padre Ha Un Buco In Gola (1s Take 2)
 
Killing Joke - Adorations
Risentendo accuratamente Brighter than a thousand suns trovo i pezzi troppo annacquati rispetto a Night time. Soltanto un semplice ammiccamento ai Chameleons e ai clichè del genere. Faranno mooolto meglio i Cure di Disintegration. Forse la produzione ha reso le tracce un pò troppo simili tra loro. L'eccezione la fanno la sublime ipnosi di Adorations e Sanity, due perle che chiudono (a mio parere) la fase d'oro della band (visto che il successivo Outside the gate, seppur segni un ritorno ai suoni duri, mi risulta ormai troppo telefonato).
 
Guarda "Ten Years After - Positive Vibrations" su YouTube
Ten Years After - Positive Vibrations
Avete mai tenuto unp scuotitore per olive in mano per otto ore?? Provatelo...le vibrazioni le sentite di sicuro , sulla positivita' non garantisco.
 
El General - Te Ves Buena

Proprio mentre Bush senior comandava la deposizione di Faccia d'ananas-Noriega, a Panama muoveva i primi passi (di danza) tale Edgardo Armando Franco, meglio noto come El General.
Il pluridecorato panamense, che comunque che non ha nulla a che vedere con Noriega e aveva studiato management negli USA, iniziò all'alba dei '90 a sperimentare una sua personale fusione di reggae in spagnolo, dancehall e hip hop.
Qualcosa per cui ancora non esisteva un nome, dato che nessuno o quasi - ancora - parlava di reggaeton. E non certo lontano da San Juan.
Ma il Generale ci arriva per conto proprio, apparentemente senza predecessori e senza legami con la scena portoricana. Tranne, appunto, quei cantanti di reggae in spagnolo che dallo stretto transitavano fin dagli anni '70.
Il ritmo è quello che ormai conosciamo tutti, ma immaginate come potesse suonare (fra il '90 e il '91 o giù di lì) una cosa come questa. Tre minuti di puro tunz-ta-tunz da cantare a una "mami" che ha le forme di una bottiglietta di Coca Cola.
Cola compresa (per la coca, non c'era che da guardarsi intorno).
Successo travolgente e dischi di platino a cascata, fino al ritiro. Improvviso e irreversibile, per entrare nei testimoni di Geova.
Da cui il detto, celebre a Panama: "se un testimone di Geova bussa alla vostra porta fate attenzione, perché potrebbe essere l'inventore del reggaeton".

Ma non ditelo a Puerto Rico.
 
Riprendendo la geniale idea di @[Martello], mi permetto di fare una sorta di "tributo" ad un grande artista quale fu Antonello Venditti, ossia una classifica di gradimento dei suoi album (fermandomi a Cuore del 1984 e includendo anche Theorius Campus con De Gregori) dal meno bello al migliore...

N°2: "Lilly" (1975)
E la medaglia d'argento va al primo grande successo commerciale di Antonello. Era il 1975, il disco era appena uscito ed ecco svettare in prima posizione, nella classifica di Lelio Luttazzi, "Lilly". Cosa che capitava praticamente mai ai cantautori, ed è per questo che Antonello, per un po' (13 anni) non ripropose più il pezzo in live. A livello di arrangiamenti, riprende il percorso tracciato da Quando Verrà Natale, ma questa volta con più "omogeneità", per così dire. E' da molti considerato il suo massimo capolavoro, ma a parere del sottoscritto gli manca quella "puntina" per raggiungere la magnificenza dell'unico disco mancante...
Voto complessivo 10

Il capolavoro dell'album: Lo Stambecco Ferito
 
Fosse anche il demonio può scappare se non ha violato la legge
«ROPER: Voi concedereste anche al diavolo la protezione della legge!
MORE: Certamente. Cosa faresti tu? Spianeresti un’ampia strada attraverso la foresta della legge per perseguire il Diavolo?
ROPER: Certo, io abbatterei ogni legge d’Inghilterra per farlo!
MORE: Davvero? E quando l’ultima legge sarà stata abbattuta, e il Diavolo si volterà e comincerà a rincorrere te, dove ti nasconderai una volta che tutte le leggi giaceranno recise al suolo?»
 
Il Buffone
#radius
Mi scuso, ma ho cancellato tipo 200 notifiche per errore, .....considerate sempre bel e se dovevo rispondere tornate a chiedere
 
#oltrelospecchio
disco sconosciuto ,ascolto per la prima volta con voi sperando che sia interessante
The Lemon Dips - Who's Gonna Buy? 1969 (full album)
 
David Bowie - Five Years ancora 5 anni e tutto sarà finito.
 
THE PANDORAS - Hot generation

Per tutti i #nobiligaragistiedintorni, un album di culto con nobile inchino da sempre...
 
Killing Joke - Butcher (2005 Digital Remaster)
La botta esplosiva che avrei voluto nel disco successivo (Fire dances...disco che salvo grazie al singolone Lets all go)
 
Riprendendo la geniale idea di @[Martello], mi permetto di fare una sorta di "tributo" ad un grande artista quale fu Antonello Venditti, ossia una classifica di gradimento dei suoi album (fermandomi a Cuore del 1984 e includendo anche Theorius Campus con De Gregori) dal meno bello al migliore...

N°3: "Ullalla" (1976)
Dopo un anno dal suo primo grande successo "Lilly", Antonello ci riprova con questo nuovo album. Album più politico e meno poetico dei precedenti, ma non per questo meno intenso. Gli arrangiamenti, fino ad allora sono sempre stati prevalentemente basati sul piano-voce: stavolta il piano viene messo da parte a favore delle chitarre di Ivan Graziani (che registrava nello stesso anno anche "Bufalo Bill" per De Gregori), il basso di Hugh Bullen e le "picchiate" di Walter Calloni. Si tratta forse -insieme a L'Orso Bruno- dell'album ingiustamente più sottovalutato dell'intera discografia, sopratutto dallo stesso autore che non ha mai proposto nessun pezzo in live.
Voto complessivo 10

Il capolavoro dell'album: Jodi E La Scimmietta