Pirate Love

The D4 - Come On! - Vinyl record

AUCKLAND - NUOVA ZELANDA …

A fine millennio quattro giovinastri bastardi, arroganti ma soprattutto
GARAGISSIMI, ROCKPUNKISSIMI, ROCCHENROLLISSIMI …

Due album tritanervi ad inizio millennio… roba da festone micidiale da lasciarci le penne…

#garagedintorni

(420)
 
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In allegato Mirage e Moonmadness.
 
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How Long This Time? (Live)

Keith Tippett
"How Long This Time?" from: How Long This Time? Live 1970
1970 (British Progressive Jazz)

#jazzlegends
 
Salvatore Striano in GOMORRA, film di Matteo Garrone, 2008

Sto guardando, divertito, questo belísimo filmo tagliano che non avevo mai visto.
Sul sette, mi pare.

Bè, se devo dire la verità ho deciso di vederlo perché ho letto sul display che tra gli attori c'è tale Gianfelice Imparato.

Come resistere a non vedere che cazzo di faccia abbia costui?
 
The Church - Under The Milky Way
Canzone meravigliosamente inserita nella colonna sonora del cult movie Donnie Darko. Loro gruppo top dell’OZ rock
 
DUE GIORNI, UNA NOTTE - Clip - Il bonus mi serve

"Due giorni, una notte"
di Jean-Pierre e Luc Dardenne (2014)

con Marion Cotillard
e Fabrizio Rongione

#35mm
 
Steve Reid - Kai

Steve Reid
"Kai" from: Rhythmatism
1976 (Mustevic Sound)

#jazzlegends
 
Goran Kuzminac: come suonare "Stasera l'aria è fresca"

Stasera l'aria è fresca Reloaded.

Come vedete, qui, spiegare le cose non serve a nulla, se non ad infastidire gli asini.
Vedete; sulla storia del mio coito con una (finta) minorenne non è che mi ha dato fastidio il fatto che nessuno, in fondo, mi abbia creduto; quanto il fatto che tutti avete pensato con la vostra testa, non la mia.
Sappiate che fino ai quaranta ho, e mi sono raccontato, un sacco di balle. Esattamente come voi coglioni (maschile sovraesteso).

Poi però uno si ricorda di averle dimenticate, e allora racconta la verità: stracattafottendosene se laggente gli creda o meno.
 
 
CRP - 90s Tanto CCCP, un pò Offlaga e sapore di Wolfango
 
Van Morrison “Night Time Is the Right Time” live - Hyde Park London 11th July 2025
Londra, Hyde Park, 11 luglio 2025, il cartellone è chiaro: dalle 16:45 fino alle 17:45 si esibirà Van Morrison, dalle 18:30 alle 19:30 Yusuf/Cat Stevens e dalle 20:20 fino alle 22:20 Neil Young. Dicono che, se sei bravo a scrivere sai da dove iniziare: io non so da dove iniziare. Perché tengo ancora stretta la disperazione e la rabbia finale di Neil Young, ma a questo punto saremmo già alla fine. E allora un inizio ci deve essere, dritto, lineare e pulito, ordinato, come tutto quello che avviene dentro e fuori Hyde Park, l’organizzazione sublime, come deve essere qualcosa che regala al mondo la bellezza miracolosa della musica. E allora sì, possiamo partire, perché il primo a salire sul palco, è un signore di quasi 80 anni (ad agosto) con la sua camicia estiva, il suo cappello, e gli immancabili occhiali da sole. Una band straordinaria, proprio nel senso di musicisti che dormono con gli strumenti. Ed è lui a dare il via alla musica: Van Morrison, Van The Man. Sale sul palco come se stesse scendendo a mare per andare a giocare a bocce, canta con la stessa facilità con cui si beve un bicchiere d’acqua, con la tranquillità di un signore che ha praticamente la Musica dentro di sé. Fa talmente impressione che non capisci come sia possibile.

Non urla mai, non stona, allena le corde vocali, mentre tu stai pensando che stia cantando, non apre mai del tutto la bocca. E quando inizia con Into The Mystic pensi che sia il timbro vocale più vicino a Dio, ad Allah, a Zeus, a Buddha, che sia il figlio prediletto, che sia stato scelto per far capire agli uomini che la voce è uno strumento per allietare e trasmettere amore e serenità e non urla e dolore. Sorride perfino, e sul palco fa quello che vuole, e tu sai benissimo che sta facendo senza avere la minima sensazione di fatica quando canta Carrying a Torch o Night Time is the right time di Ray Charles, Crazy Jane on God e Whenever God Shines his Lights. Non prende mai una pausa durante la scaletta, suona il sassofono e non capisci da dove possa prendere tutto quel fiato, ma lo capirai perché il finale dedicato a Gloria, Van si allena, lui allena la voce, e poi se ne va, circondato dallo stupore di chi lo ha visto per la centesima volta, se ne va, con la sua camicia estiva, il suo cappello, i suoi occhiali e quella voce, sì.

E SE NE VA con la camminata di uno che sa di essere il migliore e senza aver fatto il minimo sforzo, anzi nessuno. E così ancora sbalorditi dalla naturale straordinarietà di Van, sul palco sale Yusuf/Cat Stevens, che dedicherà proprio a Van Morrison “Midday (Avoid City After Dark) – io amo Van The Man e questa canzone è dedicata a lui”.

recenzia che non sarei mai riuscito a scrivere così bene come ha fatto Graziella Balestrieri sulle pagine de "ilmanifesto.it" e che prosegue qui per chi se la vuole leggere tutta Van Morrison, Cat Stevens e Neil Young, a Hyde Park la cura e la rabbia | il manifesto
 
Astronomy

Aprile 1975.....

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