La musica di Jack Johnson è una sorta di involuzione primordiale verso quella semplicità che nel mondo di oggi lascia spazio alla cura estenuante del particolare.

 Il risultato è questo, una musica che ti trasporta direttamente sulla spiaggia, che ti fa sorridere senza volerlo.

La recensione racconta il fascino dell'album 'Sing-A-Longs & Lullabies' di Jack Johnson, evidenziandone la semplicità melodica e la capacità di trasportare l'ascoltatore in atmosfere rilassate e intime. Il suono acustico, le influenze surf e reggae e la dolcezza della voce creano un'esperienza musicale autentica, perfetta per momenti di relax. La collaborazione con Ben Harper viene menzionata come uno degli aspetti più emozionanti dell'album. L'autore esprime un forte legame emotivo con l'opera e spera che Jack Johnson rimanga fedele al suo stile. Ascolta Jack Johnson e lasciati trasportare in atmosfere di pura serenità.

 Un blues alla fine del mondo. Dal cuore della terra.

 Quella strana forma di blues, generato da una improbabile strumentazione acustica.

La recensione celebra "Talking Timbuktu", l'album che unisce il blues americano alle radici musicali del Mali. La collaborazione tra Ali Farka Toure e Ry Cooder crea un equilibrio naturale e atmosferico, immerso in suoni etnici e malinconici. I testi cantati in diverse lingue locali arricchiscono l'opera, premiata con un Grammy nel 1995. Il disco è un viaggio musicale intenso e coinvolgente, lontano da stereotipi e clichè esotici. Ascolta Talking Timbuktu e immergiti nel blues dal cuore del Mali!

 Gershwin fu il primo a "vestire" il jazz attraverso la musica classica.

 Il jazz vive e brilla di luce propria, si alimenta delle tendenze sinfoniche ottocentesche per inserirsi in esse.

La recensione analizza la rivoluzione musicale portata da George Gershwin all'inizio del Novecento, che unì jazz e musica classica creando opere innovative come Rhapsody in Blue e An American in Paris. Il testo contesta il contesto storico e culturale che ha favorito la nascita del jazz sinfonico, sottolineando l'importanza del compositore come ponte tra tradizione e modernità musicale. Immergiti nelle melodie di Gershwin e scopri l'incontro magico tra jazz e sinfonia!

 Dentro le sue canzoncine, dove frulla i pezzettini di cd trovati nelle ceste di offerte ai supermercati, c’è qualcosa che resta sospeso come una promessa che nessuno si sogna di mantenere.

 Come mi piace questo ragazzo.

La recensione di 'Gone Ain't Gone', album d'esordio di Tim Fite, evidenzia una musica ricca di campionamenti e sfumature tra hip hop e folk. L'artista mostra una personalità unica e autentica, evitando omologazioni. Un disco che conquista per le sue atmosfere spontanee e i suoi spunti emotivi, ispirati al Beck dei primi anni. La recensione sottolinea il valore di un lavoro genuino e originale, destinato a essere ascoltato più volte. Scopri l’album di Tim Fite e lasciati sorprendere dalla sua originale fusione di generi!

 I Pink Floyd sono maggiore della sintesi delle parti e “the voice and the guitar” rappresenta soltanto un arto di quella favolosa creatura.

 Un disco autocommemorativo, che mi ha deluso un bel po’, ma che spero (sebbene ne dubito) di rivalutare con il tempo.

La recensione analizza On An Island, il lavoro solista di David Gilmour, evidenziando una forte componente intima e personale che si distanzia dal sound classico dei Pink Floyd. Il progetto è apprezzato per alcune tracce e momenti intensi, ma viene ritenuto nel complesso deludente e poco incisivo rispetto alle aspettative. L'autore sottolinea il confronto inevitabile con la grandezza del passato del gruppo e la difficoltà di replicarne la magia da soli. Nonostante ciò, l’album offre spunti interessanti e una buona qualità tecnica. Scopri se On An Island è l’album solista che cercavi, leggi la recensione completa!

 "David Gilmour confeziona un album sicuramente più convincente rispetto agli ultimi dei Pink Floyd."

 "Con On An Island si torna a sonorità sognanti e malinconiche da ascoltare nel buio e ad occhi chiusi per ottenere sensazioni vere."

David Gilmour torna dopo molti anni con 'On An Island', un album che pur senza grandi innovazioni offre composizioni di altissima qualità. Il disco richiama sonorità classiche dei Pink Floyd e presenta collaborazioni con artisti di rilievo, creando atmosfere sognanti e malinconiche. Non mancano momenti di blues e pezzi più decisi, con il chitarrista protagonista assoluto. Un lavoro convincente che soddisfa sia i fan storici sia gli amanti della musica rock raffinata. Ascolta On An Island e riscopri le atmosfere uniche di David Gilmour.

 "E luxo so ti rende incapace di reagire agli input esterni, ti 'governa' con delicate e crepuscolari melodie."

 "È solamente un unico tappeto sonoro con un disegno lineare, senza ricami, che incanta per la sua grezza semplicità."

L'album 'E Luxo So' dei Labradford, pubblicato nel 1999, rappresenta il loro capolavoro minimale e ipnotico. La voce sparisce, la musica rallenta e diventa un'unica atmosfera sospesa, caratterizzata da melodie crepuscolari e delicati dettagli sonori. I sei brani formano un tappeto sonoro continuo che induce a uno stato di narcolessia e malinconia positiva, esaltando la semplicità e la profondità espressiva del trio. Ascolta ora 'E Luxo So' e lasciati trasportare in un viaggio ipnotico e unico.

 Il tutto è più della somma delle parti.

 "21st Century Pop Song ti resterà in testa meglio di qualsiasi collaborazione Gibbard-Tamborello."

L'album Hymie's Basement unisce i talenti di Yoni Wolf (Why?) e Andrew Broder (Fog) in una collaborazione ricca di beat sperimentali e testi ironici. L'opera mescola rap alternativo e elettronica in modo originale, superando le aspettative grazie a brani memorabili e atmosfere coinvolgenti. Un disco che spicca nel panorama Anticon e Warp con un tocco artigianale e creativo. Ascolta Hymie's Basement e immergiti in un rap alternativo unico e creativo!

 “Ma chi le vuole 5.000 canzoni in tasca? Sono irrimediabilmente vecchio. A me, adesso, ne bastano 15.”

 “Canzoni costruite quasi come haiku, dalla durata media appena sopra i due minuti e mezzo... canzoni minimali, direi.”

La recensione celebra l'unico album dei gallesi Young Marble Giants, 'Colossal Youth', evidenziandone la forza data dalla semplicità e dall'essenzialità sonora. Il suono spartano e la voce delicata di Alison Statton creano un'atmosfera unica, lontana dalle mode dell'epoca. Nonostante la concorrenza degli anni '80, questo disco continua a emozionare, evocando con pochi strumenti uno spazio sonoro carico di silenzio e significato. Un richiamo nostalgico al valore del vinile e alla musica che dura nel tempo. Riscopri il minimalismo sonoro di Colossal Youth: ascolta ora i Young Marble Giants!

 La musica "giocattolo" delle Y Pants si fondava su uno spiccato senso dell’improvvisazione, su melodie stralunate e mai banali.

 Difficile trovare i brani migliori di un disco che non presenta nessuna caduta di tono.

Y Pants è un trio artistico newyorkese formato da tre donne con un approccio naïve e creativo al rock senza chitarre. La loro musica è caratterizzata da improvvisazione, arrangiamenti minimalisti e atmosfera unica, rappresentando un esempio originale del rock femminile e della New Wave. L'album raccolto in questa edizione definitiva, seppur poco conosciuto, è un capolavoro sottovalutato e un must per gli amanti della musica alternativa. Ascolta ora Y Pants e scopri un tassello unico del rock femminile underground!

 "Un deserto enorme, morti dappertutto, sangue e lamenti, i corvi, i fantasmi, l'odio soddisfatto, il sacrificio, fumo e fetore"

 "Non so se Hellequin porterà la nostra anima alla salvezza, ma sicuramente ci farà scorgere una bellezza candida che ci farà stare meglio."

Hellequin Song di Cesare Basile è un album cupo, minimale e intenso, che fonde blues, folk e rock con testi teatrali e introspettivi. La produzione di John Parish e le melodie magnetiche elevano l'opera a un livello maturo nella musica cantautoriale italiana. Gli arrangiamenti scheletrici e le influenze di Nick Cave e Tom Waits rendono il disco affascinante e crudo, capace di evocare atmosfere medievali e riflessioni profonde sul sacrificio e la sofferenza. Ascolta Hellequin Song e lasciati avvolgere dalle atmosfere intense di Cesare Basile.

 I ritmi saltano come patatine nell’olio bollente e le istantanee melodie adescano con la spudoratezza e l’ironia che Anne non ha dimenticato di importare dai non dimenticati Art of Noise.

 Per andare al Cairo non occorre essere ricchi. Lì, la felicità costa la metà: un piccolo backsheesh e ti fai un amico per la vita.

L'album "Songs from the Victorious City" di Anne Dudley e Jaz Coleman è un affascinante viaggio musicale nel cuore vibrante del Cairo. Unisce strumenti tradizionali egiziani con melodie contemporanee, creando un'atmosfera festosa e solare. Le influenze dell'Art of Noise emergono con ironia e gusto, mentre le tracce offrono ritmo e nostalgia equilibrata. Un lavoro che invita a scoprire la ricchezza culturale e sonora del Medio Oriente. Scopri ora l’energia sonora del Cairo con Anne Dudley & Jaz Coleman!

 Un disco semplice. Un disco sereno, con molte canzoni che inneggiano ai piaceri della vita e della carne.

 Dietro l'apparenza di un sorriso semplice, un'anima incredibilmente ricca e complessa, forgiata nella dura officina del ramaio dolore.

Ease Down the Road, il secondo album di Bonnie "Prince" Billy, offre un equilibrio delicato tra serenità e oscurità. Pur mantenendo l'anima tormentata del predecessore I See A Darkness, questo disco esplora temi di vita, dolore e felicità con atmosfere più lievi e riflessive. Ogni brano rivela sfumature diverse, dalla tenerezza all'ironia, fino a momenti di profonda disperazione. Un'opera complessa e preziosa, da ascoltare con calma per scoprirne la ricchezza emotiva. Scopri la profondità emotiva di Ease Down the Road, ascolta ora l'album!

 Fidati di me, questo concerto non puoi proprio perderlo.

 I CYHSY stanno sfruttando al meglio il loro momento magico e noi battiamo le mani!

Il concerto dei Clap Your Hands Say Yeah all'Estragon di Bologna è un evento da non perdere, segnato da energia e freschezza. La band ha conquistato un pubblico caloroso con una performance di oltre un'ora, alternando pezzi movimentati a brani più lenti e psichedelici. Nonostante qualche iniziale imprecisione vocale, l'atmosfera è stata coinvolgente e memorabile, sottolineando il successo costruito tramite il passaparola tra blogger. Non perdere il prossimo live dei Clap Your Hands Say Yeah, vivi l’energia dal vivo!

 Uno spettacolo per gli occhi a rimborsare la costrizione delle poltroncine del teatro.

 Capossela ha quell’aria lì, del buffone che tra un lazzo e l’altro ti fa notare che il Re è Nudo.

Il concerto di Vinicio Capossela al Teatro Verdi di Firenze è stato un’esperienza intensa e coinvolgente, con uno spettacolo visivo e musicale che ha incantato il pubblico per quasi tre ore. La performance, ricca di cambi di costume e scenografie suggestive, ha proposto un viaggio tra i brani del suo ultimo disco, accompagnati da elementi teatrali e riflessioni profonde su temi storici e sociali. Il live ha alternato momenti divertenti ad altri carichi di emozione e denuncia, lasciando un’impressione indelebile. Scopri l’intensità del live di Vinicio Capossela e lasciati coinvolgere dalle sue visioni teatrali e musicali.

 Un disco enorme, immenso, strabordante, adatto e consigliato a tutti, neofiti e non.

 Quell’inizio con il basso dà un tocco diretto al cuore ed allo stomaco.

La recensione celebra 'Mingus Ah Um' come un capolavoro imprescindibile del jazz del 1959. Charles Mingus, con un carattere deciso e visione musicale originale, crea un album energico e raffinato, ricco di omaggi ai maestri e sperimentazioni ritmiche. È una fusione di potenza, sentimento e storia, consigliato sia ai neofiti che agli appassionati del genere. Ascolta subito Mingus Ah Um e immergiti nel cuore pulsante del jazz.

 L'inquietudine mi cresce dentro come un cancro.

 Il finale ci mostra una continua battaglia dell’uomo contro i colpi assestati dal destino.

La recensione esplora con profondità e intensità la Sesta Sinfonia di Gustav Mahler, descrivendola come un'opera tormentata che riflette l'inquietudine e il destino del compositore. Vengono analizzati i singoli movimenti e il loro carattere drammatico, con particolare attenzione al finale e ai famosi 'colpi di martello'. La recensione sottolinea inoltre l'importanza delle interpretazioni di Sir Georg Solti e Claudio Abbado e lo straordinario impatto emotivo dell'opera. Ascolta la Sinfonia n.6 di Mahler e lasciati travolgere dalla sua potenza emotiva.

 “I am not an instrument-builder, but a philosophic music-man seduced into carpentry.” Harry Partch

 “Lui è stato il precursore ed è stato calpestato dalla folla. Ma nessuno ha mai fatto da allora quello che ha fatto lui.” (Tom Waits)

La recensione celebra l'opera di Harry Partch, innovatore della musica microtonale e costruttore di strumenti unici. La sua carriera evoca un viaggio errante tra culture musicali tradizionali e sperimentazioni personali, culminando in un teatro sonoro vibrante e originale. Partch è ritratto come un visionario incompreso ma fondamentale per la musica contemporanea americana e oltre. L'autore invita a esplorare questa affascinante collezione di quattro album. Immergiti nell’universo sonoro unico di Harry Partch e scopri la musica oltre ogni schema!

 «Cardiologia è un tuffo al cuore: poche volte De Gregori ha fallito quando si è presentato piano-voce, e non lo fa nemmeno ora.»

 «In onda è il capolavoro del disco: melodia liquida e sospesa che ricorda Atlantide, con una voce che commuove rischiando toni acuti mai sentiti da lui.»

Calypsos rappresenta un piacevole ritorno di Francesco De Gregori, con canzoni ispirate che riportano atmosfere più raccolte dei suoi esordi. Il disco, pur non essendo un capolavoro, offre melodie originali e testi profondi, con spicchi quali 'Cardiologia' e 'In onda'. Alcune tracce risultano meno convincenti, ma nel complesso l'album conferma la capacità del cantautore di emozionare e rinnovarsi. Scopri l'eleganza e l'ispirazione di Calypsos, ascolta ora l'album di De Gregori.

 Le onde sono quelle di “The Campfire Headphase”. Terzo mare generato dai fratelli Sandison.

 Palomar si limita a guardare. Restò al confronto con gli altri due mari e con quelli già visti in questo continente.

La recensione celebra 'The Campfire Headphase' dei Boards of Canada come un viaggio sonoro che evoca nostalgia e immagini lunari. Le trame di chitarra, basso e glitch creano un'atmosfera coinvolgente e variabile, invitando l'ascoltatore a scoprire dettagli ad ogni ascolto. Brani come 'Chromakey Dreamcoat', 'Slow This Bird Down' e 'Dayvan Cowboy' sono evidenziati come tappe fondamentali di questo terzo album, definito sublime e ricco di fascino. Scopri l'atmosfera unica di The Campfire Headphase, un viaggio tra onde sonore e nostalgia.