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 Yma Sumac fu una cantante con una notevole estensione vocale di quattro o addirittura cinque ottave.

 Secondo Variety la Sumac tenne più di 3.000 concerti "coprendo l’intero globo" e vendette oltre 40 milioni di dischi.

La recensione raccoglie dati e curiosità sulla vita e carriera di Yma Sumac, soprano peruviana famosa per la sua incredibile estensione vocale e i suoi tour mondiali. Viene sottolineata la sua eredità culturale, il successo internazionale e l'importanza storica. Il testo offre uno sguardo approfondito sulle sue performance, riconoscimenti e influenze musicali. Un tributo a un'artista leggendaria che ha superato record e confini. Ascolta Yma Sumac e lasciati sorprendere dalla voce unica e dall'eredità musicale leggendaria!

 La prestazione vocale di Turner è mastodontica e mostra una raggiunta maturità incredibile.

 The Car è una sorta di evoluzione del precedente disco, stavolta senza fascinazioni sci-fi, si torna sulla Terra.

The Car rappresenta per gli Arctic Monkeys un nuovo capitolo dopo la svolta di Tranquility Base Hotel & Casino. Alex Turner conferma la sua maturità compositiva, privilegiando arrangiamenti orchestrali e atmosfere raffinate, con brani che spaziano dal funky al morbido pop. La produzione coinvolge collaboratori storici e nuove influenze, garantendo un'evoluzione sonora apprezzata dalla critica. Un album imperdibile per gli amanti della band e della musica ricercata. Ascolta The Car e scopri l'eleganza sonora degli Arctic Monkeys!

 Il compito è arduo: riprodurre le sonorità caratteristiche dell’epoca in cui si svolsero i fatti.

 Possono finalmente iniziare un sublime lavoro di assemblaggio musicale, consapevoli di essere dei raffinati plagiatori di un mood etereo e atemporale.

La recensione ripercorre in modo narrativo e coinvolgente la genesi di 'The Virgin Suicides' degli Air, sottolineando il salto creativo dopo il successo di 'Moon Safari'. Il duo francese cattura con maestria il mood anni '70, miscelando suggestioni vintage e atmosfere oniriche. La colonna sonora è descritta come un raffinato assemblaggio sonoro che impreziosisce il film omonimo, rappresentando un'opera memorabile e suggestiva. Ascolta ora la colonna sonora di Air e immergiti in un'atmosfera unica.

 Mastro Aphex in copertina è l’istantanea del trittico centrale, di uomo che sta fumando un pucciotto dopo l’altro e che respinge l’assalto all’arma bianca di stridii acuminati, malìe techno e gorghi drum’n’bass con scivolamenti obliqui al sintetizzatore.

 Forse è questa la tanto decantata maturità: prediligere il nitore di un “perché sì!” rispetto alla deliziosa strafottenza e all’informe nebulosità di un “perché no?”.

La recensione osserva l'album ...I Care Because You Do di Aphex Twin come un'opera intrisa di esperienze personali e metafore legate all'uso di droghe, in particolare la cocaina, come chiave di lettura del percorso artistico. L'autore evidenzia la maturità musicale raggiunta, bilanciando precisione e spontaneità, e sottolinea la simbologia della copertina. L'opera è vista come una parabola completa, diversa dai lavori precedenti, che unisce elementi techno, ambient e house con grande controllo e consapevolezza. Scopri l’evoluzione di Aphex Twin con ...I Care Because You Do e immergiti nel suo mondo sonoro unico!

 Fantasma è il suo apice: disco dai mille colori e allo stesso tempo equilibratissimo.

 Un viaggio senza sosta che cresce ascolto dopo ascolto, spiazzando anche oggi a più di vent’anni dall’uscita.

Fantasma di Cornelius è una pietra miliare del movimento Shibuya-kei nato negli anni '90 a Tokyo. L'album mescola sapientemente influenze vintage e moderne in un viaggio sonoro unico e stratificato. Dalla giocosa apertura di Mic Check alle melodie perfette e ritmi sincopati, Fantasma è un equilibrio sorprendente tra originalità e accessibilità. Anche dopo più di venti anni, l'album resta un capolavoro caleidoscopico e imperdibile per gli amanti della musica innovativa. Ascolta Fantasma di Cornelius e scopri un capolavoro senza tempo della musica giapponese.

 Mganga! è una perla nel suo genere, una lunga escursione attraverso le diverse scenografie che il nostro immaginario associa all’Africa Nera.

 Si incontrano strane tribù che ci trascinano all’interno dei loro riti, canti e danze eccitate dal suono dei bongos, stranamente intercalati da flauti orientali e cori celestiali.

Mganga di Tak Shindo è un album cult degli anni '50 che unisce influenze afro-orientali in un percorso sonoro suggestivo e rilassante. L’ascoltatore viene trasportato in un safari musicale con percussioni, flauti e cori, evocando atmosfere esotiche e misteriose. L’opera esprime una raffinata contaminazione di stili e tradizioni con una forte componente immaginifica. Ascolta Mganga e immergiti in un viaggio sonoro unico e avvolgente!

 Il Maestro Suzuki ci stava portando allo zen, il tempo e il luogo erano oramai concetti superati.

 Oggi non c’è più nessuna donna da conquistare, il predatore è tranquillamente a riposo consapevole che la sua arma è sempre a portata di un click.

La recensione racconta l'ascolto di Suzuki, album del duo Tosca composto da Richard Dorfmeister e Rupert Huber. Il disco si distingue per un sound down-tempo intenso e rilassante, perfetto per creare atmosfere intime e meditativi momenti di estasi musicale. L'autore condivide un ricordo personale, sottolineando il potere evocativo e ipnotico dell'album che continua a emozionarlo nel tempo. Ascolta Suzuki di Tosca e lasciati trasportare in un viaggio musicale unico.

 Ogni tua sillaba mi rapisce, non so cosa tu dica perché non parlo una mazza di inglese… ma a te non importa.

 Il lo-fi hip hop è per me più rilassante di un massaggio thailandese.

La recensione esprime un profondo apprezzamento per la playlist Traktrain Play di Penny Sławiński, sottolineandone il potere rilassante e coinvolgente del lo-fi hip hop. L'autore racconta la propria esperienza personale, tra momenti di quotidianità e ispirazione creativa, grazie alla voce calorosa di Penny e alle tracce selezionate. La passione traspare in ogni parola, rendendo la musica un compagno prezioso per combattere lo stress settimanale. Ascolta Traktrain Play di Penny e lascia che la musica ti accompagni ogni giornata!

 Dio stramaledica i francesi, la puzza sotto il loro nasino e quegli occhi che squadrano l’universo mondo immancabilmente dall’alto verso il basso.

 Dio stramaledica i Nouvelle Vague! E per chiudere i conti, è tempo che restituiscano la Gioconda!

La recensione critica con ironia l’album 'Nouvelle Vague' del gruppo francese omonimo, sottolineando una musica lounge/jazz priva di freschezza e originalezza. Pur riconoscendo qualche cover accettabile, il giudizio complessivo è fortemente negativo e sarcastico, con accuse scherzose alla presunzione francese nella cultura musicale. Scopri perché questo album francese non ha convinto, leggi la recensione completa!

 Questo progetto suona in maniera convincente e di qualità, un grande merito nel panorama indie.

 Il concept è il riutilizzo della strumentazione analogica anni sessanta, mescolata alla cultura lo-fi introdotta da Daniel Johnston.

O.Y In Hi-Fi è un album che rievoca con successo il fascino degli organetti analogici anni '70, in particolare l'Optigan, e li fonde con sonorità indie-pop. Il progetto, nato da un'ossessione per questo strumento, mostra una qualità sonora convincente e una costruzione musicale interessante, con influenze lounge, bossa nova e pop vintage. Il disco, uscito dopo anni di pausa, suscita curiosità e si ascolta con piacere grazie a un concept originale e un'atmosfera lo-fi ben calibrata. Ascolta O.Y In Hi-Fi e lasciati conquistare dal fascino vintage unico dell'Optigan!

 E' un peccato ascoltare questi bei brani senza il supporto delle immagini.

 Si tratta di quei bei lavori di artigianato documentario che noi italiani eravamo tanto bravi a confezionare senza dover copiare gli sciapidi cliché d'oltreoceano.

Questo album raccoglie le musiche composte da Francesco De Masi per la serie documentaristica L'Italia vista dal Cielo, diretta da Folco Quilici e prodotta dalla RAI. Le tracce spaziano tra folk, jazz, sound vintage e atmosfere malinconiche, accompagnando con efficacia immagini storiche che evocano un’Italia autentica e senza cliché. L'ascolto si rivela un’esperienza nostalgica e ben riuscita anche separata dai documentari originali. Un disco consigliato agli appassionati di musica italiana d’epoca e documentari storici. Ascolta l’album e immergiti nell’atmosfera unica dell’Italia di ieri.

 Questo è un modo per poter scoprire come uno stesso tema possa dare spunto a tante variazioni, tutte godibili.

 Vi suggerisco di ascoltare questo bel lavoro con delle buone cuffie incollate alle orecchie, tutto e fino alla fine.

La colonna sonora di Ennio Morricone per L'assoluto naturale, film del 1969 di Bolognini, è un lavoro meno noto ma ricco di variazioni tematiche e atmosfere. La musica spazia dal lounge al cool jazz fino a momenti epici e impressionisti, culminando in un finale psichedelico davvero originale. Un album da ascoltare con attenzione per apprezzarne la raffinata profondità. Ascolta L'assoluto naturale per scoprire un Morricone inedito e affascinante.

 Questa colonna sonora dimostra la fertilità del panorama musicale italiano degli anni '70.

 Consiglio caldamente questo lavoro agli amanti delle colonne sonore ma soprattutto agli amanti della psichedelia.

La colonna sonora di Piero Piccioni per il docu-film 'Il dio sotto la pelle' è un capolavoro di psichedelia e jazz degli anni '70. Nonostante la pellicola sia di scarso seguito, la musica primeggia per bellezza e originalità. L'album, rilasciato nel 2000 dall'etichetta Easy Tempo, esprime l'età d'oro italiana di quei tempi tra progressive e lounge. Molto apprezzata anche la copertina psichedelica, tipica dell'epoca. Ascolta ora questa straordinaria colonna sonora e immergiti nella psichedelia anni '70!

 Questa raccolta può ben considerarsi uno strumento utile per la conoscenza del compositore messicano Esquivel, padre nobile dello space-age pop.

 La musica concepita per rilassanti party casalinghi e lunghi aperitivi sfiora tutti i generi allora in voga, dal jazz all’exotica fino al mambo.

La raccolta Space-Age Bachelor Pad di Juan García Esquivel rappresenta un classico del space-age pop, con arrangiamenti raffinati e influenze jazz, exotica e mambo. Pubblicata nel 1994, questa compilation evoca l’ottimismo degli anni ’70 con suoni puliti e una delicata elettronica. Ideale per atmosfere rilassanti e aperitivi casalinghi, include anche pezzi sorprendenti come Lazy Bones e la versione di Harlem Nocturne. Un ascolto consigliato per appassionati di musica vintage e orchestrazioni originali. Ascolta Space-Age Bachelor Pad e trasforma i tuoi aperitivi in viaggi sonori vintage!

 Il risultato non è disprezzabile, il disco non annoia pur senza eccellere.

 È un ascolto da aperitivo, poco invadente e piuttosto rilassante.

Dimension 3 di Enoch Light and the Light Brigade è un album jazz per big band con influenze space-age e qualche tocco exotica. L'ascolto risulta piacevole e rilassante, ideale come sottofondo. Tra i musicisti spiccano Tony Mottola, Nick Perito e Dick Hyman, noto esponente dello Space-Age Pop. Ascolta Dimension 3 per un viaggio musicale vintage e rilassante.

 Joe ha inventato la figura del produttore discografico.

 Joe aveva deciso che si dovesse chiamare Patrick Pink e così era stato.

La recensione racconta la vita e l'opera di Joe Meek, pioniere di tecniche di produzione e sperimentazione sonora che hanno anticipato vari generi musicali. Dal successo di 'Bad Penny Blues' a 'Telstar', Meek ha rivoluzionato la musica con hit innovative e un approccio unico agli studi di registrazione. Nonostante i problemi personali e controversie, il suo lascito artistico è oggi riconosciuto e influente. Scopri il mondo musicale unico e visionario di Joe Meek, il produttore che ha cambiato la musica per sempre.

 Immaginatevi minatori: bisogna scavare intere discografie per trovare qualche lapislazzulo.

 Un singolo col ritornello che ti si pianta nei meandri, dub e odore di caraibi, suoni di cose che non sono strumenti.

La recensione esplora l'album 'Danger in Paradise' di General Strike, un'opera che si discosta dal jazz tradizionale per abbracciare elementi di dub, improvvisazione e suoni non convenzionali. L'autore evidenzia la complessità e unicità del disco, mettendo in luce le collaborazioni con artisti come David Toop e Steve Beresford. L'atmosfera è lounge con arrangiamenti scarni e un gusto sperimentale che ricorda i Residents e i Flying Lizards. Un disco che premia l'ascolto attento e la curiosità musicale. Scopri l'originalità sonora di 'Danger in Paradise' e lasciati sorprendere!

 Il difetto principale di questo disco è il suo indurre in uno stato di torpore da noia.

 Eppure era un fior di maratoneta, un genio precoce e totale, fin dai suoi primi incisivi giri di basso con i Whole World di Kevin Ayers.

Return to Ommadawn di Mike Oldfield si presenta come un lavoro intimo e minimalista, nato dopo tragici lutti personali. Nonostante l'impegno del musicista, l'album manca della magia degli originali, con una composizione semplificata che induce torpore e noia. Pochi momenti riescono a coinvolgere, rendendo difficile consigliarlo anche ai fan più fedeli. Scopri se il nuovo album di Oldfield fa per te leggendo la recensione completa.

 "Difficile accorgersi davvero quando finisca una traccia e quando inizi l’altra, perché troppo persi nell’ascolto."

 "Don’t worry body, you’re doin’ fine. Enjoy the journey."

Nimbus EP di Jaeden Camstra è un breve viaggio sonoro di 20 minuti che fonde rap strumentale lo-fi con influenze jazz e soul. Le tracce, perfettamente fluide, creano un’atmosfera rilassata e immersiva, ideale per chi cerca momenti di calma nella frenesia quotidiana. L'uso di campioni vocali e field recordings aggiunge fascino e profondità al progetto. Ascolta Nimbus EP e lasciati trasportare dal relax del lo-fi rap strumentale.

 Muoversi tra le cinta murarie della città intravedendone al contempo il passato ed il presente equivaleva a ballare non nello spazio ma nel tempo.

 Quella sera capii cosa poteva rappresentare un miscuglio di emozioni, e capii che almeno per me, finché rimanevano tali, non potevano essere considerate né vuota retorica, né senza un senso.

La recensione racconta un'esperienza immersiva legata all'ascolto di Hôtel Costes Vol. 4, sottolineando la fusione tra atmosfera urbana, ricordi personali e la musica lounge. L'album è descritto come un miscuglio di emozioni e suoni che catturano l'attenzione senza pretese, tra arrangiamenti delicati e momenti sospesi. La sensazione finale è di un viaggio emotivo, più che di un giudizio tecnico o commerciale. Ascolta Hôtel Costes Vol.4 e lasciati trasportare dalle sue emozioni lounge.