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 «Basta saperla ascoltare» – il mondo ha bisogno dei suoi spazzini di mezzanotte, che danno voce all'invisibile.

 «Ogni brano è una stanza disadorna e polverosa, illuminata da una finestra poetica.»

Midnight Cleaners è il terzo album solista di Martin Newell con The Cleaners from Venus, un gioiello lo-fi britannico del 1982 che fonde atmosfere casalinghe e jangle pop. L'album racconta storie notturne di spazzini invisibili attraverso sonorità minimali, testi poetici e una narrativa nostalgica. Il disco è stato riscoperto e rimasterizzato mantenendo intatta la sua fragile ribellione e il fascino artigianale. Considerato un punto di riferimento nel primo periodo del gruppo, ha influenzato il bedroom pop e la scena indipendente degli anni successivi. Ascolta Midnight Cleaners e lasciati avvolgere dal fascino lo-fi di Martin Newell.

 Una frenesia orgiastica, laida e putrida, un funk torrido, lascivo si sgetola ed implode su se stesso flagellato da loop vocali in continuo sconquassante spostamento.

 Il subconscio come unica forma di pensiero reale, un istinto primigenio prevale sulle cose, il pensiero razionale rantola, oramai sempre più debole...morente.

La recensione esalta 'Music for a Spaghetti Western' di :zoviet*france: come un'esperienza sonora intensa e primitiva. La musica si presenta come un vortice caotico di loop vocali, fiati e suoni distorti che evocano rituali ancestrali e immagini di una natura ostile e indifferente. L'atmosfera è evocativa e immersiva, sospesa tra tormento e trance ipnotica. L'opera viene celebrata come un viaggio nelle profondità del subconscio e della memoria primitiva. Immergiti nell'oscurità ancestrale di :zoviet*france: e riscopri il suono primitivo.

 La distruzione del linguaggio deve avvenire in modo definitivo, non può esistere distruzione atta alla ricostruzione.

 Una musica che divora se stessa, un continuo consumarsi cannibalizzandosi pezzo dopo pezzo, l'eco di un suono in continuo disfacimento.

La recensione celebra Mohnomishe di :zoviet*france: come un'opera radicale che distrugge il concetto tradizionale di musica. Attraverso otto parti intense e desolate, l'album esplora il non-suono come esperienza di liberazione dalla stagnazione mentale. È descritto come un viaggio sonoro complesso e ipnotico, capace di evocare sensazioni ancestrali e visioni alterate. L'ascolto è presentato come un'immersione in un paesaggio sonoro primitivo e desertificato, unico nel suo genere. Ascolta Mohnomishe e immergiti in un viaggio sonoro senza precedenti.

 Bisogna avere il coraggio di insistere e il rumore delirante e deviato si impadronirà di voi e delle vostre orecchie, rendendovi finalmente partecipi e felici.

 L’urgenza di comunicare in una pennellata sonora, breve e tagliente.

Il secondo album di Rumore Segreto sfida l'ascoltatore con un sound difficile e ostico, ma estremamente coinvolgente. La band norditaliana, lontana dai consueti circuiti, esplora profondamente la ruggine dell'anima ispirandosi all'opera di Georges Bataille. Un lavoro urgente e tagliente che richiede coraggio ma ricompensa con una gioia rara e intensa. Scopri l’intensità di Rumore Segreto e lasciati contaminare dal loro suono unico!

 Decisamente l’armamentario messo in scena da Arsen potrebbe essere un sunto di tutto quel substrato culturale che avevano messo in scena con dovizia di particolari i Beastie Boys con la loro rivista ultracool Grand Royal.

 È un peccato che Arsen si prodighi a scrivere in italiano solo su tre brani, che guarda caso sono i più riusciti, anche perché sono testi molto “impegnati”, con un focus sul qui ed ora.

Arsen Palestini torna con social nearness, un album che miscela hip hop lo fi, groove funk e atmosfere jazzy. L'uso delle tastiere vintage crea un sound originale e cool. I testi, presenti soprattutto in tre brani in italiano, si distinguono per il loro impegno sociale e attualità. Nonostante qualche riserva sui testi, l'album si conferma un lavoro valido e interessante. Ascolta subito social nearness e scopri il nuovo sound di Arsen Palestini!

 "Il suono è continua stratificazione e sconvolgimento sensoriale, lercio, laido, minaccioso e intatto."

 "'Shout The Storm' sembra appartenere realmente ad un'altra concezione di suono, antica quanto il mondo, nuda e calda come il ventre della terra."

Eostre di :zoviet*france: è una potente esperienza sonora che combina ritualismo, suoni ancestrali e sperimentazione estrema. Il disco si distingue per la sua capacità di evocare atmosfere oscure, primitive e ipnotiche, con una stratificazione sonora viva che coinvolge profondamente l'ascoltatore. Ogni brano esplora nuove prospettive sensoriali e musicali, mantenendo un equilibrio tra tensione e bellezza malinconica. Un album che conferma la capacità del gruppo di innovare nel panorama della musica sperimentale. Ascolta ora Eostre e immergiti in un viaggio sonoro unico e ipnotico.

 Duck Baleno ci sanno fare sia nella costruzione dei brani, mai scontata, sempre densa di punti di rottura.

 Un bel viaggio tra rock (micidiali a tratti i riff pesi quasi in odore di stoner) e psichedelia.

Popa's Nightmare di Duck Baleno si distingue per originalità e capacità compositiva. Il gruppo, con un notevole background, combina riff rock pesanti a tratti stoner e atmosfere psichedeliche. La voce filtrata viene usata come un vero strumento aggiuntivo, arricchendo ogni traccia. Un album consigliato a chi cerca suoni sofisticati e una proposta musicale fuori dal comune. Ascolta Popa's Nightmare e lasciati trasportare dalla psichedelia di Duck Baleno!

 Il suono degli Zoviet in quel 1985 è completamente delineato, creando un qualcosa di unico, tribale e low-fi.

 Ogni brano è carico di pathos, dalle inquietanti movenze di 'Chirm Ela' alla percussività ritualistica di 'Charm Aliso'.

L'album 'Popular Soviet Songs and Youth Music' degli Zoviet*France rappresenta una perfetta fusione di suoni tribali, manipolazioni di nastri e atmosfere spettrali. Il lavoro è un viaggio immersivo tra oscurità e bellezza selvaggia, carico di pathos e tensione costante. Le quattro sezioni del disco riescono a esprimere rituali ancestrali e sperimentazioni sonore profonde. Il packaging artigianale valorizza ulteriormente l'opera, rendendola un capolavoro iconico del 1985. Scopri l'universo sonoro unico di Zoviet*France, ascolta l'album ora!

 Da quella melma creativa come da una palude emergeva e si plasmava quell’argilla impastata di polvere di stelle.

 Un viaggio nel cuore oscuro della psichedelia.

La recensione descrive l'album Emerges di Stone Harbour come un affascinante viaggio musicale nell'oscurità psichedelica lo-fi, mescolando rock, soul e folk in modo creativo. Due polistrumentisti emergono da atmosfere sotterranee e cupe portando una musica intensa e confusa, ma al contempo delicata e vivace. L'album si distingue per il suo stile unico, evocativo di un rock sporco e di un freakfolk contaminato dall'LSD, in un contesto suggestivo e immaginifico. Ascolta Stone Harbour - Emerges e immergiti nella psichedelia lo-fi più autentica!

 Che si fotta costui insieme all’armonia al contrappunto al contrappeso al contrappasso e al buon senso.

 Insomma una merda, ma una merda che funziona una tantum, come una lavanda gastrica per le coclee auricolari.

La recensione descrive '67-69 Studio et Live' dei Les Rallizes Dénudés come un'esperienza sonora caotica e anarchica, tra rumore estremo e bootleg underground. Il testo rifiuta convenzioni e critiche tradizionali per offrire un punto di vista controverso e dissacrante sull'arte e la musica tradizionale. Un album che funziona come una scarica elettrica per chi cerca un ascolto radicale e sovversivo. Scopri l’estremo e rivoluzionario mondo sonoro di Les Rallizes Dénudés.

 Mezzo secondo, forse meno, un rumore sordo... jesus christ... I WAS JIM JONES ATTORNEY...

 Il resto della raccolta si muove tra i bui territori dell’inconscio, tra l’inquietudine stordente e sommessa di 'First Vigil' e i rituali deviati ed ancestrali di 'Le Mur Mûr Nu'.

La recensione esplora 'Collusion', raccolta di brani dal 1983-1990 degli Zoviet France, maestri del post-industrial. Gli autori usano manipolazioni di nastri, found sound e strumenti etnici per creare atmosfere intense e spesso inquietanti. Brani come 'Ram' e 'White Dusk' emergono per la loro potenza ansiogena e sperimentale. Un disco che offre un viaggio sonoro tra ritualità ancestrali e distorsioni industriali. Ascolta ora 'Collusion' e immergiti in un'esperienza sonora unica e intensa.

 Ascolta Crybaby di Lil Peep e rivaluterai in modo positivo la Trap

 Musica creata da una persona che aveva tutto e non aveva nulla.

Crybaby di Lil Peep è un mixtape che sfida i pregiudizi verso la trap mostrando una musica sincera e profondamente malinconica. L'opera esprime le difficoltà e l'isolamento del giovane artista, portandoci in un viaggio emotivo che rievoca l'eredità di Kurt Cobain. Un lavoro che invita a rivalutare il genere trap oltre gli stereotipi. Ascolta Crybaby e scopri la profondità nascosta della trap.

 Melodia vocale inconcludente che a me garba tanto perchè non capisci mai dove va.

 L’outtake “Evacuate The Vacuous” è poco più di una scoreggetta chitarra-voce.

L'EP 'The Unicorns: 2014' presenta un mix lowfi e sperimentale di pop con elementi stravaganti e chitarre distorte. Il primo pezzo si distingue per l'originalità sonora, mentre gli altri risultano meno incisivi. L'ascolto si rivela interessante per chi apprezza sonorità indie e patchwork musicali non convenzionali. Scopri l’EP lowfi e sperimentale degli Unicorns adesso!

 «un sorso di vodka davanti al camino di casa, riscalda l’atmosfera»

 «tenta la vaporwave molto prima che nascesse, con qualche fill batteristico alla Phil Collins»

L'album 'Автопортрет' di Yuri Buchma, prodotto nel 1990 nella Russia agli sgoccioli del comunismo, unisce synth pop, new wave, impressionismo e musiche da videogame in un esperimento sonoro vintage e nostalgico. L'opera, disponibile solo in vinile e mai ristampata, si distingue per atmosfere fredde ma calde di melodia, con tracce ipnotiche e sperimentali. Nonostante alcune ripetizioni e tentativi non sempre riusciti, il disco resta un affascinante documento sonoro di un'epoca e di un luogo unici. Ascolta questa rara gemma elettronica sovietica per un viaggio unico nel tempo e nello spazio musicale.

 Immaginate: un'innocenza melodica avvolta dalla nebbia; qualcosa di trattenuto e sospeso; ballate ghiaccio/fuoco con suoni claudicanti e come in sordina.

 Non so dirvi anche se so che è l'ennesima variante di quella specie di tristezza non triste che piace tanto a noi smandrappati.

La recensione esplora 'Flaming Tunes', album di Gareth Williams e Mary Currie, definito un capolavoro sottovalutato del lo-fi urbano degli anni '80. Il disco mescola atmosfere malinconiche, melodie trattenute e influenze di artisti come Robert Wyatt e Brian Eno, creando un sapore unico e affascinante. Si sottolinea la fusione di misticismo e buffoneria, oltre a una saggezza lirica rara. Un viaggio sospeso e suggestivo tra passato e presente. Scopri il fascino nascosto di Flaming Tunes, un classico lo-fi anni '80 da non perdere.

 Ogni tua sillaba mi rapisce, non so cosa tu dica perché non parlo una mazza di inglese… ma a te non importa.

 Il lo-fi hip hop è per me più rilassante di un massaggio thailandese.

La recensione esprime un profondo apprezzamento per la playlist Traktrain Play di Penny Sławiński, sottolineandone il potere rilassante e coinvolgente del lo-fi hip hop. L'autore racconta la propria esperienza personale, tra momenti di quotidianità e ispirazione creativa, grazie alla voce calorosa di Penny e alle tracce selezionate. La passione traspare in ogni parola, rendendo la musica un compagno prezioso per combattere lo stress settimanale. Ascolta Traktrain Play di Penny e lascia che la musica ti accompagni ogni giornata!

 Questo disco FA PAURA.

 Sono rarissime le volte in cui un album mi ha oppresso e fascinosamente nauseato in questo modo.

Strange Chalices of Seeing, il debutto di Weyes Bluhd (alias Natalie Mering), è un album oscuro e angosciante, capace di trasportare l'ascoltatore in un incubo sonoro fatto di atmosfere drone e folk maledetto. Un'esperienza ipnotica e ostica, che lascia un segno profondo e inquietante. L'opera si distacca dal pop barocco successivo e celebra un adulto inquieto e crudele, dove la musica diventa quasi una colonna sonora per l'orrore. Ascolta Strange Chalices of Seeing e lasciati trasportare nell'incubo sonoro di Weyes Bluhd.

 Carti vuole subito farci capire che il suo è un rap di indole punk, poco tecnico ed incentrato sull’essenziale.

 Restano alcune collaborazioni fuori contesto e tracce riempitive poco riuscite, ma Die Lit rimane uno dei progetti più interessanti del 2018.

Die Lit di Playboi Carti è un album che unisce elementi di trap e punk con sonorità minimali e bassi distorti. Nonostante alcune tracce filler e collaborazioni fuori luogo, il progetto mostra un'attitudine unica e influente nel panorama trap del 2018. Le produzioni sono psichedeliche e ipnotiche, con momenti di grande hype e collaborazioni di rilievo. Consigliato a chi cerca musica energica e originale fuori dagli schemi del rap tradizionale. Scopri l'atipica trap punk di Playboi Carti con Die Lit, un ascolto imperdibile per gli amanti della musica fuori dagli schemi.

 "Una canzone come 'Cosa Mi Manchi A Fare', la più grande ballad d’amore precario dei nostri tempi, non arrivi a scriverla per caso."

 "Sarai al mio fianco? No, è appena passata 'un’altra estate senza te' e ancora 'un altro inverno'. Le tue tracce sono nel fondo di ogni bicchiere, nella cenere di ogni cicca."

La recensione del disco 'Forse...' di Calcutta celebra il talento di Edoardo D'erme, capace di unire testi poetici e melodie pop con un’atmosfera malinconica e urbana. L'album emerge nel panorama italiano come un riferimento contemporaneo, raccontando storie d’amore precario e nostalgico dalla provincia alla città. La musica è descritta come autentica e intima, con un forte impatto emotivo e sonorità lo-fi. Un’opera che parla a chi vive sentimenti conflittuali ma universali. Ascolta 'Forse...' di Calcutta e immergiti nella sua poesia pop.

 La riscoperta di questa compilation di ben 30 brani potrebbe spiazzare anche il fan più accanito del duo.

 Tanti, troppi i piccoli gioiellini presenti all'interno di quest'album, estremamente sottovalutato e quasi dimenticato.

La recensione esplora "A Few Old Tunes" dei Boards of Canada, una compilation esclusiva di tracce degli anni '90 inizialmente distribuite solo su cassetta. Il disco mostra influenze diverse rispetto alle loro opere più conosciute, con richiami alla disco anni '80 e atmosfere ambient, rivelando il percorso evolutivo della band. Consigliato sia ai fan che agli appassionati di elettronica per scoprire un lato meno noto ma prezioso del duo. Ascolta ora e riscopri l'affascinante passato musicale dei Boards of Canada!