Un album dai contenuti del tutto banali e inutili, musicalmente estraneo al loro tradizionale stile.

 Nemmeno una song si salva, manco un brano che riesca a ripetere l’aggressività di 'Lookinglasself'.

La recensione critica duramente 'End Transmission' degli Snapcase, definendolo banale e privo dell'energia tipica del gruppo. L'album viene visto come il punto più basso della band, distante anni luce dal loro debutto. Secondo l'autore, neanche una traccia riesce a salvarsi ed è chiara la crisi della scena hardcore tradizionale. Una delusione per chi aveva sperato in un ritorno di qualità. Scopri perché 'End Transmission' ha deluso la scena hardcore: leggi la recensione!

 È come prendere uno scatolone e buttarci dentro di tutto un po'.

 Alchemico e indeciso.

La recensione analizza il secondo album dei Terranova, sottolineando il passaggio da sonorità trip-hop a una più marcata eterogeneità tipica della club culture. Il disco spazia tra rap, punk elettronico, big beat e techno, diventando così un meltin’ pot affascinante ma anche potenzialmente dispersivo. L’assenza di un filo conduttore può lasciare perplessi i fan più tradizionali. Un lavoro definito "alchemico e indeciso". Scopri la varietà sonora dei Terranova: ascolta Hitchhiking Non-Stop e lasciati sorprendere.

 L'album è composto da 13 proiettili che ti si ficcano in testa e non vogliono più uscire.

 Apocalypse Dudes va collocato tra i capolavori del genere.

La recensione celebra Apocalypse Dudes dei Turbonegro come uno degli album principali del punk/hard rock scandinavo. Il disco viene descritto come una raccolta di brani esplosivi, fedeli allo stile grezzo e glamour della band, senza inventare nulla ma trasmettendo energia potente e melodie accattivanti. Consigliato a chi ama le sonorità aggressive e melodiche degli anni Settanta. Scopri l’energia travolgente di Apocalypse Dudes: ascoltalo ora!

 È difficile spiegarvi come il trio abbia potuto miscelare sapientemente generi così diversi tra loro, non vi resta che ascoltarlo.

 Un disco lungo, complesso e raffinato adatto sia all’ascoltatore più evoluto che al neofita del settore.

La recensione esamina l'album Uninvisible dei Medeski Martin & Wood, elogiando la riuscita fusione tra jazz-rock anni '70 e tecniche contemporanee. L'autore analizza diverse tracce sottolineando soluzioni sonore innovative e l'eterogeneità dell'album. Considerato complesso ma accessibile, il disco è consigliato sia agli ascoltatori esperti sia ai neofiti. Scopri l'innovativa miscela jazz di Uninvisible: ascoltalo ora!

 Grandissimi. Con break quasi zappiani, senza mai diventare così pesanti. Adrenalina.

 Non si può cambiare il passato. Il tempo è fermo. Non succede nulla, fumiamoci sopra.

La recensione esalta 'Worst Case Scenario' come vero capolavoro dei dEUS, sottolineandone la freschezza, il mix di sperimentazione e pop, l’importanza storica per l’indie europeo. L'autore analizza con entusiasmo i pezzi simbolo e lo stile unico della band, invitando anche i non fan ad ascoltarlo. Scopri o riscopri questo capolavoro: ascolta subito Worst Case Scenario dei dEUS!

 un disco da NON comprare, contiene solo cose vecchie

 anche in quel caso consiglio 'Substance 1987', bel cd doppio in special price ora

La recensione boccia 'International' dei New Order come raccolta superflua, replicando tracklist già note in precedenti compilation come 'Substance 1987'. L'autore suggerisce di indirizzarsi su raccolte più complete, soprattutto per chi non conosce la band. Solo chi cerca brani dell'ultimo periodo potrebbe trovare qualche motivo per l'acquisto, ma resta consigliata la precedente raccolta. Scopri perché conviene puntare su raccolte più complete dei New Order!

 OTSF è un album decisamente particolare, che può piacere moltissimo o far assolutamente schifo a chi lo ascolta, ma - a mio avviso - non c'è una via di mezzo.

 Vanhamel ha la naturale abilità poetica di rendere particolare qualcosa di banale.

La recensione celebra 'Outside the Simian Flock' dei Millionaire come un album originale e sfaccettato, difficile da incasellare in un solo genere. Tim Vanhamel guida la band in un percorso musicale personale e autentico, con una combinazione di sonorità e tematiche che coinvolgono profondamente l'ascoltatore. L'autore mette in risalto la sincerità e l'efficacia artistica dell'opera, sottolineando quanto possa dividere il pubblico. Scopri se Outside the Simian Flock è il tuo prossimo album preferito!

 Per tutti gli amanti dell'emocore ecco un gruppo che non bisogna lasciar passare inosservato.

 Per gli amanti di gruppi come New Found Glory o The Ataris o Yellowcard un CD da non perdere.

La recensione elogia il debut album dei Rufio, 'perhaps, i suppose', composto da 14 tracce tra cui due strumentali. Vengono segnalati brani di spicco come 'Above me' e 'One Slowdance'. Consigliato agli appassionati di emocore e fan di band come New Found Glory, The Ataris e Yellowcard. Se ami l'emocore, ascolta subito Rufio e lasciati sorprendere!

 Basterà ascoltare 'Rocket' per innamorarsi di loro.

 Ce ne fossero album così!!

La recensione celebra Underdog EP dei Yellowcard, sottolineando la freschezza della band californiana e l'uso distintivo del violino nel genere pop-punk. Il disco, con soli 5 brani, viene descritto come una perla difficile da reperire ma assolutamente consigliata, soprattutto per il pezzo 'Rocket'. L'autore esalta la bravura del gruppo e la carica emotiva delle tracce. Ascolta Underdog EP dei Yellowcard e lasciati sorprendere dal loro stile unico!

 Il risultato del connubio è al limite dell'ascoltabilità.

 Come nell'esperimento di fisica i due fluidi non si amalgamano e si continuerà a preferire olio e aceto gustati separatamente.

La recensione analizza l'album d'esordio degli Audioslave, descrivendo la mancata sinergia tra l'eredità grunge di Cornell e i Rage Against The Machine. Il risultato viene giudicato debole, scontato e colmo di cliché, con pochi brani degni di nota. Neanche la produzione di Rick Rubin e la copertina di Strom Thorgerson riescono a risollevare l'opera, che viene definita un esperimento mal riuscito. Scopri perché Audioslave non ha convinto: leggi la recensione completa!

 Testi semplici, ma che ti prendono! Melodie semplici, easy, ma che ti esaltano e ti fanno saltare!

 In sintesi: da comprare.

La recensione valuta positivamente Sticks and Stones dei New Found Glory, sottolineando melodie e testi semplici ma trascinanti. Viene esaltata l'energia dei concerti e la qualità complessiva dell'album, consigliato sia nell'edizione standard che americana con bonus track. Scopri l'energia di Sticks and Stones: ascoltalo ora!

 "Time changes everything / Why did we have to say goodbye / I know why the caged bird sings / Time changes everything"

 "Il deus ex machina torna in tutto il suo splendore. Con la sua arroganza, con la sua poesia, con i suoi dipinti stile Pollok e con la sua Gibson Les Paul!"

John Squire torna sulle scene con Time Changes Everything, disco raffinato tra richiami ai giganti del rock e lirismo personale. Accompagnato da musicisti d'eccezione, Squire mostra una vena poetica e introspettiva, con momenti chitarristici virtuosistici e qualche riferimento nostalgico al passato. Un lavoro meritevole, adatto agli amanti della scena britrock anni '90. Scopri come John Squire reinventa il brit rock con poesia e stile.

 Si sente molto la volontà da parte del gruppo di Portland, Oregon, di sperimentare attuando una commistione tra post-rock, psichedelia, elettronica.

 August potrà diventare uno dei miei dischi preferiti, quando avrò svelato tutti i suoi segreti.

La recensione elogia August dei The Standard per l'approccio sperimentale e la qualità generale del disco. L'autore apprezza la varietà stilistica e la presenza di elementi nuovi, soprattutto nell'uso delle tastiere e nella miscela tra post-rock, psichedelia e pop. Alcune tracce spiccano per originalità ed emozione. L'album si presenta godibile e consigliato a chi cerca novità nel panorama indie. Scopri August dei The Standard e lasciati sorprendere dalle sue sonorità innovative!

 Vi stupiranno con l’equilibrio e con l’insieme. Con la sintesi perfetta di sogno e magia.

 Personalmente penso che siano “avanti” rispetto al comune concetto di elettronica.

La recensione esalta l’album Finally We Are No One dei Múm, descrivendo il loro stile come una fusione di elettronica minimalista e atmosfere evocative. Vengono messe in luce le influenze della scena islandese e la capacità del gruppo di creare emozioni suggestive, con tracce che oscillano tra dolce malinconia e sperimentazione psichedelica. Lasciati trasportare dalle emozioni di questo capolavoro islandese.

 … sorpresa ... una voce incantevole e un sound moderno, soffice, elettronico, minimale, ricercato.

 Sicuramente un disco da ascoltare per i fattacci propri quando si vuole un po’ di intimità o per stupire, in modo ricercato, l’udito degli amici che passano una serata a casa tua.

La recensione racconta il sorprendente incontro dell'autore con l'album 'Love in the Time of Science' di Emiliana Torrini. Inizialmente scettico, si lascia conquistare da una voce incantevole e da un sound elettronico e raffinato, consigliando l'ascolto sia in solitudine che in compagnia. L'autore sottolinea la natura ricercata dell'album e la scoperta delle origini islandesi della cantante. Lasciati sorprendere dalla magia di Emiliana Torrini: ascolta Love in the Time of Science ora!

 Questo è il Jazz, signori, il Jazz di quel diavolo di Hancock.

 Mi ha trascinato alla frenesia, poi mi ha intimorito, poi mi violentato, poi si è scusato ed ha intonato una marcetta giocosa.

La recensione descrive “Mwandishi” di Herbie Hancock come un’esperienza travolgente, dove l’ascoltatore viene coinvolto da ritmi ossessivi, soluzioni tecniche sorprendenti e atmosfere intense. Il disco è definito un monumento al jazz, capace di generare emozioni contrastanti e profonde. Particolare attenzione è data alla suite “Ostinato” e all’influenza della spiritualità indiana. Immergiti nel viaggio musicale di Hancock e scopri il potere travolgente di Mwandishi!

 La simbiosi dei due strumenti a corde, che si rincorrono per tutta la durata del disco come se stessero giocando a 'nascondino' e che occasionalmente si trovano per generare degli unisoni di devastante ampiezza sonora, cela che si stia trattando di un lavoro composto da un ragazzino tra i suoi 16 e i 19 anni.

 Se avrete il modo di ascoltare questo disco scoprirete anche voi la semplicità e la genialità di un artista ormai interprete-simbolo della musica jazz per trio.

La recensione esalta Bright Size Life, album d'esordio di Pat Metheny, sottolineando la genialità dell'artista e la straordinaria collaborazione con Jaco Pastorius e Bob Moses. Il disco viene descritto come rassicurante, innovativo e ricco di emozioni, con composizioni memorabili che incarnano l'amore per il jazz. L'autore evidenzia la semplicità disarmante e la grande energia del trio, rendendo l'ascolto imprescindibile per ogni appassionato. Scopri la magia di Bright Size Life e lasciati trasportare dal jazz senza tempo di Pat Metheny!

 Django è un disco jazz, di quel jazz talmente jazz che non esiste altro modo per poterlo definire.

 Milano è veramente una canzone che mette in pace lo spirito dell’ascoltatore.

La recensione presenta Django dei Modern Jazz Quartet come un album centrale nella storia del jazz, capace di offrire conforto nei momenti di tristezza. Vengono analizzati i brani principali e le dinamiche tra i membri del gruppo, sottolineando l'eleganza della rimasterizzazione e la forza espressiva di ogni musicista. Un lavoro consigliato sia agli appassionati sia a chi vuole avvicinarsi al jazz. Scopri Django dei Modern Jazz Quartet e lasciati trasportare dal vero jazz.

 Paesaggi disperati.

 Il demo è ancora da rifinire, ma ci vedo delle ottime possibilità di sviluppo.

La recensione analizza il demo 'Rollercoaster Remix' dei Futurizer, caratterizzato da paesaggi sonori cupi e urla di chitarra su una base industrial decostruita. Il lavoro appare ancora acerbo ma mostra promettenti possibilità di sviluppo per la band. L'autore invita a proseguire sulla strada intrapresa. Scopri come i Futurizer stanno ridefinendo l’industrial con questo demo!

 Chi ascolta questo lavoro sa di trovarsi di fronte a un lavoro di ottima fattura.

 Forse sarebbe più giusto chiedersi: perché NON dovrei comprarlo?

La recensione elogia Jesus Christ Superstar come un'opera fondamentale nella storia del musical rock. Viene sottolineata la qualità dei musicisti e delle interpretazioni vocali, in particolare Ian Gillan e Murray Head. L'intreccio delle canzoni e la struttura musicale sono considerati punti forti. Il lavoro è raccomandato a chiunque sia aperto a questo genere musicale. Lasciati conquistare dal fascino intramontabile di Jesus Christ Superstar!