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 Esto es intratienimentoooooo!!!!

 Se debe ametere una qualidad interpretativa y regitttica muy costante tanto da ovligarme a scriver en esa manera idiota!

Relatos Salvajes, diretto da Damián Szifrón, è una raccolta di storie argentine che esplorano la rabbia e la vendetta con ironia e realismo. Suddiviso in capitoli, il film offre un intrattenimento vivace e originale, capace di coinvolgere con personaggi e situazioni al limite. La recensione esalta lo stile interpretativo e registico, sottolineando come la pellicola sia fresca e divertente anche per chi non ha familiarità con il cinema argentino. Un film consigliato a chi cerca storie intense ma con una carica emozionale e ironica unica. Scopri Relatos Salvajes, un film argentino da non perdere!

 Un crossover così riuscito io non l’avevo mai sentito e mai ne avrei più incontrato uno simile.

 ‘Imagination’... forse uno dei dieci brani da portare sulla proverbiale isola deserta.

La recensione celebra l'unicità dei Sad Lovers & Giants, sottolineando la perfetta fusione tra new wave e rock progressivo. Si apprezzano le atmosfere gotiche sottili e l'uso intelligente del delay alla chitarra. Gli album 'Epic Garden Music' e 'Feeding The Flame' raccolgono capolavori come 'Imagination', ancora oggi emozionanti e innovativi. Il testo invita a riscoprire questa band spesso dimenticata ma di grande valore artistico. Immergiti ora nell’ascolto di Sad Lovers & Giants e riscopri un gioiello musicale senza tempo!

 Squarepusher suona musica elettronica, e non c'è nessun tipo di contraddittorietà in questa frase, perché con lui l'elettronica è "suonata" veramente.

 1998, il disco in questione non mostra nessun tipo di equilibrio tra le fasi. Questo è un disco jazz, punto.

La recensione analizza Music Is Rotted One Note di Squarepusher, un album fortemente influenzato dal jazz con elementi elettronici solo marginali. Il disco, del 1998, rappresenta una svolta sperimentale rispetto agli altri lavori dell'artista e si concentra sulle improvvisazioni e sulla performance live, con basso e batteria suonati direttamente da Thomas Jeckinson. Pur ispirato, l'album non è consigliato come primo approccio all'artista perché lontano dalle sue sonorità più note e iconiche. Scopri l'incredibile mondo jazz sperimentale di Squarepusher con questo album unico.

 C'è un film che ti dice che coi mostri non devi necessariamente fare del male per diventare un mostro.

 C'è un film che devi vedere, perché dopo sarai una persona diversa.

La recensione celebra The Babadook come un horror psicologico capace di esplorare profondamente temi come la maternità complicata e i mostri interiori. Il film non è un semplice horror né un film d'autore tradizionale, ma un'esperienza che lascia un segno duraturo nello spettatore. Jennifer Kent offre un'opera intensa e originale che sfida le aspettative del genere, con un messaggio potente e universale. Guarda The Babadook e lasciati sorprendere da un horror fuori dal comune.

 "Le Radici E Le Ali è un disco fondamentale nella storia della musica popolare italiana perché prima c'erano solo le ali. I Gang ci hanno messo le radici."

 "Con un pizzico di retorica, né inutile né banale, 'Le Radici E Le Ali' è un disco epocale e coraggioso che ha indicato un percorso da seguire."

La recensione riflette su 'Le radici e le ali' dei Gang, un album fondamentale nella storia della musica italiana, che unisce impegno sociale e sonorità folk. Il testo evidenzia la maturazione artistica del gruppo, la profondità culturale e la carica rivoluzionaria del disco. Con riferimenti alla scena degli anni ’90 e alla memoria personale dell’autore, l’opera viene definita un viaggio musicale e culturale da consegnare alle future generazioni. Ascolta 'Le radici e le ali' e scopri un capolavoro della musica italiana impegnata!

 Le rabbie idealiste adolescenziali ora sublimate in sterili critichine di costume mi suonano lontane dalla ferocia ormonale di una Little Mouth.

 Un disco bruttino e superfluo. Se volete ascoltare uno dei migliori gruppi indie partoriti dagli anni Novanta, fatevi una scorpacciata dei loro vecchi dischi.

Il nuovo album No Cities to Love segna il ritorno delle Sleater-Kinney dopo una lunga pausa, ma non incanta come i loro lavori precedenti. Si percepisce una mancanza di grinta e ispirazione che ha contraddistinto il gruppo negli anni novanta e duemila. Alcuni brani spiccano, ma nel complesso l'album appare un prodotto di mestiere privo di vera energia e rischio. Le differenze con il passato sono evidenti, specialmente nella voce e nello stile musicale. Scopri il ritorno delle Sleater-Kinney e confronta questo album con i loro classici storici!

 Sunset Mission lo metterei quando salgo in macchina in una sera d'inverno, alla volta di un viaggio pressoché infinito lungo le autostrade inghiottite dal buio.

 Il sax tenore di Clöser, con le sue linee cupe, conferisce al disco la sua peculiarissima atmosfera noir.

Sunset Mission è un viaggio in un paesaggio sonoro notturno e crepuscolare, dove il dark jazz dei Bohren & der Club of Gore crea un'atmosfera noir unica. L'album segna un'evoluzione stilistica dopo importanti cambi di formazione, con Christoph Clöser che domina al sax tenore. La musica si caratterizza per la rarefazione del suono e un equilibrio strumentale perfetto, ideale come colonna sonora per momenti solitari e riflessivi. Scopri l'atmosfera unica di Sunset Mission e accompagnati in un viaggio notturno indimenticabile.

 Un album che si stacca dai lavori precedenti della band, lasciando intatto solo il forte impatto emotivo della musica.

 "Repine" è da pelle d'oca, è lo spettacolo delle onde dell’oceano che impattano violente sugli scogli.

Keep You segna una svolta matura per i Pianos Become the Teeth, abbandonando lo screamo a favore di sonorità più morbide ma intense. L'album emoziona con liriche profonde e una voce perfetta, evocando ricordi e malinconie. Con brani come "April" e "Say Nothing", la band si conferma tra le migliori del 2014, accostandosi a La Dispute e Touché Amoré. Un disco perfetto per chi cerca musica intensa e riflessiva. Ascolta Keep You e immergiti in un viaggio emotivo indimenticabile.

 Quello che a me fa impazzire, del jazz, è questo suo fregarsene della cronologia.

 Come a prenderti per mano e a dirti - sorridendo - ciao, è il 1971, è un anno difficile, è musica difficile. Sono qua, e ti aiuto.

La recensione celebra Duke Ellington e il suo album Afrique del 1971, un anno cruciale per il jazz e la cultura. A 72 anni, Ellington si reinventa e pubblica un capolavoro che combina radici, innovazione e profondità emotiva. L'album rappresenta una prova di forza e grazia, un ponte tra tradizione e avanguardia musicale. Scopri come Duke Ellington ha reinventato il jazz nel 1971: ascolta Afrique ora!

 Il disco risulta al mio ascolto fin troppo pulito, quasi freddo, privo di quella rozzezza e di quel marciume che invece era una costante dei primi album.

 Per me il classico compitino fatto senza infamia e senza lode, suonato da professionisti seri che non hanno voluto rischiare in alcun modo.

La recensione esprime un sentimento di tiepida delusione per Surgical Steel, il ritorno dei Carcass dopo 17 anni. Pur apprezzando tecnica e produzione, l'autore trova il disco troppo pulito e controllato, privo della crudezza originaria. Alcuni brani risaltano per pesantezza e melodia, ma il giudizio complessivo resta su un livello di discreta professionalità senza rischi. Scopri se Surgical Steel è il ritorno metal che aspettavi!

 È un viaggio nelle delusioni, nelle emozioni che ruotano nella testa frantumando i pensieri positivi.

 Il lavoro realizzato dai Seam lavora più all’interno, scavando una voragine dentro ognuno di noi, mai più colmabile.

La recensione celebra il terzo album dei Seam del 1995, 'Are You Driving Me Crazy?', definendolo un capolavoro slowcore ricco di emozioni intense e atmosfere malinconiche. La musica unisce influenze alternative e post rock in un pop perfetto, emotivamente coinvolgente e profondamente introspettiva. Le chitarre dolci ma graffianti accompagnano un viaggio sentimentale che lascia un segno indelebile nell'ascoltatore. Un disco che esplora crisi interiori senza rinunciare alla melodia. Ascolta 'Are You Driving Me Crazy?' e lasciati coinvolgere dalle sue emozioni profonde.

 Questo disco è un elogio al fautore del vero Pink Floyd sound: il silenzioso Rick.

 È da prendere con le emozioni, e con questo ci sono riusciti in pieno.

The Endless River è un album strumentale e ambient dedicato a Rick Wright, tastierista storico dei Pink Floyd. Non è adatto ai neofiti, ma è un viaggio nostalgico che ripercorre la storia sonora della band. Il disco esprime emozioni più che innovazione musicale, ed è un omaggio sentito ai fan di lunga data. L'ultima traccia con testi è particolarmente significativa e ricca di riferimenti interni. Ascolta The Endless River per un viaggio emozionale nel classico sound dei Pink Floyd.

 È un bel disco.

 Prendiamo Monuments per quello che è: un lavoro ben fatto, che presenta alcune novità interessanti e non tradisce il passato del gruppo.

Monuments to an Elegy segna un ritorno piacevole e misurato da parte di Billy Corgan e degli Smashing Pumpkins. Il disco, breve e ben prodotto, offre un mix di sonorità classiche e synth moderni, senza eccessi. Pur essendo lontano da capolavori del passato, dimostra solidità e coerenza, consigliato a chi ama l'alternative rock senza troppe pretese. Un lavoro che mantiene vive le radici della band senza rinunciare a qualche novità. Ascolta Monuments to an Elegy e riscopri gli Smashing Pumpkins in una nuova veste!

 "È stata una serata all’insegna dell’ottima Musica e del chiassoso divertimento."

 "E ci vuole poco, pochissimo. È solo Rock ’n’ Roll, davvero!!!"

La recensione celebra il concerto intimo e coinvolgente delle The Coathangers a Vogogna, evidenziando la loro carica punk e garage, la semplicità dell'evento e l'energia travolgente della band. L'autore si sofferma sull'atmosfera amichevole, il valore dell'esperienza live autentica, e la qualità musicale delle tre musiciste di Atlanta, proponendo la serata come un ritorno alla vera essenza del rock. Scopri l'energia punk delle The Coathangers dal vivo, non perderti il prossimo concerto!

 "Un matrimonio tra soul e punk come mai nessuno ha avuto, né mai avrà."

 "Graham The Man, altro che Van!"

La recensione racconta il rapporto personale con Graham Parker & The Rumour, descrivendo l'impatto della loro musica come un mix unico di rock, punk e soul. Con passione e ironia, l'autore celebra l'autenticità e la forza dell'artista, raccontando anche episodi di riscoperta e memoria legati alla musica. Un omaggio a un musicista fuori dagli schemi, poco appariscente ma dal grande spessore emotivo e artistico. Ascolta Graham Parker & The Rumour, scopri il vero rock che non tramonta mai!

 "Guai a voi!.....Razza di vipere, che avvelenate il mondo."

 "Un grande fuoco bianco dal cielo scenderà, risorgeranno i morti, e il mondo cremerà."

La recensione approfondisce il singolo cult 'Guai a voi! / Invocazione' di Lydia e gli Hellua Xenium, evidenziandone il carattere oscuro e profetico nel panorama rock italiano degli anni '70. Il sound minaccioso e i testi apocalittici si intrecciano con una ricca storia della controcultura musicale italiana e del suo sottobosco underground. L'artista e la band risultano un mistero affascinante, valorizzato dalla qualità sonora e dalla forza espressiva. Ascolta ora questo raro gioiello underground e scopri il lato oscuro del rock italiano anni '70!

 Voglio dedicarti queste melodie che riempiono il silenzio più fragoroso di tutti.

 È divertente ascoltare questo piccolo gioiello.

La recensione esplora l'album 'Or Give Me Death' degli Aqueduct, guidati da David Terry, definito come un mix energico di pop sarcastico e influenze college rock. L'autore apprezza la profondità melodica, la qualità della registrazione e la freschezza delle composizioni, sottolineando la capacità dell'album di rimanere nel tempo senza perdere impatto. L'ironia e la leggerezza creano un ascolto divertente e coinvolgente. Ascolta 'Or Give Me Death' degli Aqueduct e lasciati sorprendere dal suo pop ironico e melodico.

 Un lungo ed ossessivo trip musicale nutritosi di droghe psichedeliche, spesso di basso livello, visioni horror 70’s, immagini cosmiche terrificanti e efferati fatti di cronaca nera.

 Time To Die è il solito profluvio di riff pesanti come l’antimateria, che partono dalla madre terra dei Black Sabbath per finire a guardare Saturno ingoiato da un buco nero siderale.

La recensione celebra ‘Time To Die’ come un ritorno in forma degli Electric Wizard, un viaggio musicale oscuro e psichedelico ispirato a un efferato caso reale. Le atmosfere pesanti e distorte, unite a riff influenzati da Black Sabbath e Hawkwind, creano un’esperienza che mette alla prova mente e corpo. L’album riporta la band alle sonorità più cattive e visionarie del passato, offrendo brani intensi e intermezzi ambientali di grande impatto. Ascolta Time To Die per un potente viaggio nel doom psichedelico degli Electric Wizard!

 Qualche spolverata di elettronica in meno, e qualche foglia di natura in più.

 Per un'alba bellissima. Per poter respirare gli odori della musica.

La recensione di 'Unleft' di Helios evidenzia un ritorno alla semplicità e alla natura, con meno elettronica e un sound più etereo. Keith Kenniff crea un'atmosfera perfetta per accompagnare l'alba, inducendo calma e riflessione. L'album viene apprezzato per la sua delicatezza e genuinità sonora, ideale per chi cerca un'esperienza musicale respirabile e autentica. Ascolta 'Unleft' di Helios per vivere un'alba sonora unica e rilassante.

 "Page Hamilton... si avvicina al bordo del palco per salutare e dare la mano al pubblico; mi trovo a contatto con uno dei miei miti assoluti musicali e rimango impietrito dall'emozione."

 "Sono uscito dal locale pronunciando la frase: 'Ale questa sera sono un uomo felice!!!'"

La recensione racconta l'emozionante concerto degli Helmet a Romagnano Sesia, celebrando il 20° anniversario dell'album Betty. L'autore descrive il live intenso, la setlist scelta e soprattutto l'indimenticabile incontro con il frontman Page Hamilton, evidenziandone la semplicità e umanità. L'evento ha lasciato un segno profondo sul pubblico, soprattutto sui fan di lunga data. Non perdere il prossimo tour degli Helmet: vivi anche tu un'esperienza live indimenticabile!