David Sylvian: Gone To Earth
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Se già nel primo disco pezzi il livello è assolutamente alto, ben al di sopra della media con svariate autentiche perle che fanno a tratti venire i brividi, è nelle tracce strumentali del secondo che la magia si fa definitiva, totale, reale. Where the railroad meets the sea, Camp fire: coyote country, Home, e la conclusiva, bellissima Upon this earth definiscono la portata di un capolavoro. Anticipando di molto tempo l'epoca delle grandi band che portarono le suggestioni e le sperimentazioni strumentali a nuovi livelli nel (post) rock. L'opera più ambiziosa e complessa del primo Sylvian, e, secondo me, una delle più affascinanti di quel periodo.
Un doppio disco da ascoltare e riascoltare per gustarne ogni aspetto, suonato in modo celestiale (con la chitarra di Fripp che si fa sentire nei pezzi più belli), e, chiaramente, cantato da una delle voci più belle del novecento.
  • hjhhjij
    4 gen 17
    Si be, il disco più bello di Syvian probabilmente, livelli vertiginosi. "Upon This Earth" è la bellezza dell'esistenza.
  • Anatoly
    4 gen 17
    Difficile scegliere tra questo e i Segreti dell'alveare. Quest'ultimo non ha nessun punto debole, Gone to earth invece due-tre pezzi meno ispirati ce li ha (in un doppio disco d'altronde...), ma le strumentali, in particolare Home e Upon this earth mi fanno eiaculare.
  • COX
    5 gen 17
    Approfitto per omaggiare il compianto Mick Karn di cui ieri ricorreva l'anniversario. Dicevo ieri, ad un amico ha Karn come mito assoluto che in fin dei conti se sei un Japan sei un mostro. Non c'è molto da aggiungere su Sylvian, immenso e camaleontico. La sua carriera solista è la riprova che lo consacra alla leggenda. Gone to earth dischissimo che dovrebbe essere in ogni collezione che si rispetti.
  • Anatoly
    5 gen 17
    Hai fatto bene a ricordare Karn. Ed a posteriori, è davvero straordinario come Sylvian, da solista, sia riuscito, sperimentando, a superare il già altissimo livello artistico dei Japan, specialmente di dischi come Quiet life e Gentlmen take polaroids. Sicuramente è definibile come uno dei maggiori artisti contemporanei.
  • Anatoly
    5 gen 17
    Insomma, già pezzi come questo facevano impressione
  • COX
    5 gen 17
    Assolutamente si, da sottoscrivere questa frase: Sylvian è tra le leggende. Poco importa se il suo nome faccia meno eco di altri e più altisonanti e mastodontici dinosauri. Il tempo è galantuomo e la ricerca di questo artista rimarrà nella storia della musica, per sempre. Personalmente sono un grande fan di Tin Drum a partire dalla copertina che trovo meravigliosa, senza parlare di quelli che reputo i due capolavori del disco: Canton e Visions of China
Dirty Three: Ocean Songs
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Un capolavoro musicale massimo, capace di trascendere e di evocare sensazioni uniche, pure e senza tempo. Un'opera capace di riconciliare e di trasmettere il vero senso dell'arte in generale. Un disco non per tutti, ma che chiunque dovrebbe ascoltare almeno una volta nella vita.
Godspeed You! Black Emperor: F# A# oo
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Folgorante.
Pink Floyd: Ummagumma
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Il disco dal vivo è chiaramente, semplicemente uno dei maggiori dischi Live della storia del rock. Con questo, il discorso può dirsi concluso.
L'opera studio è la più sperimentale e meno accessibile (seppur non inaccessibile in toto) della loro carriera, ma contiene alcune delle loro composizioni più affascinanti ed interessanti. Tra queste, quella che mi piace meno (ma comunque di ottimo livello) è quella di Gilmour, clamoroso invece il duo watersiano tra la cacofonia e la sperimentazione estrema di "Several Species Of Small Furry Animals Gathered Together In A Cave And Grooving With A Pict" e la relativa leggerezza di "Grantchester Meadows". Di grande livello e suggestione le parti di Wright e Mason (queste forse le più sorprendenti).
Lavoro centrale e fondamentale del periodo underground dei Floyd e tra le avanguardie del periodo.
  • madcat
    8 gen 17
    Disco che ho amato all'inizio, quando ancora dei Pink Floyd conoscevo poco, mollato per un bel po' di anni in seguito e ripreso alla grande recentemente. Ora è quello che preferisco del loro primo periodo. Davvero un grande album in entrambe le parti. Ah e The Narrow Way forse il pezzo che preferisco del secondo disco.
  • hjhhjij
    10 gen 17
    Peccato che sia anche cosi corto, il disco dal vivo. Mejo Pompei :D "Granchester Meadows" è una delle canzoni più belle dei Pinchi, bizzarro che l'abbia scritta Waters, come fosse una dedica alla giovinezza dei compari Syd e David, quelli che sui prati di Granchester, sputo di villaggio (stupendo) attaccato a Cambridge,ci sono cresciuti, appunto. Capolavoro.
  • hjhhjij
    10 gen 17
    Comunque è puro folk british bucolico, stupendo.
  • fanculo rambo
    13 gen 17
    sul live concordo. però oh, a me il disco in studio, non saprei. ci sono dei passaggi che mi prendono bene, ma così in blocco nel complesso un po' pesantuccio, perlomeno da sobrio, magari sotto acido funziona di più, ma non ho soldi, non mi resta che sniffare un po' di colla e riprovare l'ascolto
  • hjhhjij
    13 gen 17
    Sotto acido sono da ascoltare i primi due, le sperimentazioni di Umma secondo me si allontanano da quei sentieri. E io comunque sono d'accordo con te fanculo rocky, il disco in studio non mi convince del tutto anche se, come dicevo più su, ha dentro cose tra le loro migliori.
  • Anatoly
    13 gen 17
    Sono il primo a non aver digerito la parte studio per parecchio tempo, sicuramente prende e "coinvolge" meno di molti altri lavori floydiani, ma secondo me come lavoro sperimentale è tra il meglio dell'epoca.
Radiohead: I Might Be Wrong, Live Recordings
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Si parla poco di questo Live, conosciuto perlopiù da cultori della band. Sugli otto brani totali, almeno la metà sono alcuni dei loro pezzi più belli in assoluto (The National Anthem, Idioteque, I Might Be Wrong, Everything In its Right Place), e a chiudere la versione live di True Love Waits, più bella di quella recente in studio di A Moon Shaped Pool.
Oltre a questo, è un Live che fotografa la band nel periodo di suo massimo apice creativo ed artistico, a seguito del duo Kid A/Amnesiac.
Voto massimo ampiamente meritato.
  • Alemisso
    14 dic 16
    Secondo me questo live poteva essere costruito meglio.. poche canzoni.
  • Alemisso
    14 dic 16
    Ovviamente poche ma intense <3
  • Anatoly
    14 dic 16
    è vero, potevano inserire più brani magari con anche pezzi di OK Computer e The Bends, tanto che da alcuni viene definito anche come un EP. Ma di suo è un disco perfetto, una bella testimonianza di quando erano al massimo potenziale.
Soundgarden: Superunknown
CD Audio Ce l'ho ★★★★
"Il titolo scelto fu Superunknown, strano ma indovinato. Quel termine descriveva perfettamente i Soundgarden in ogni momento della loro esistenza. La gente sapeva chi erano ma essi rimanevano comunque un mistero. Erano "quella banda di metallari", "quel gruppo di Seattle", "quelli che copiano i Led Zeppelin". Erano riusciti a vendere mezzo milione di copie e a suonare negli stadi senza che le persone avessero un'idea di chi fossero. Per quanto, di tanto in tanto, potessero essere riconosciuti, rimanevano personaggi nell'ombra. Raw scrisse dell'album: "Un lavoro a caduta libera, più immediato e fruibile dei precedenti; il tipo di cosa sfornata velocemente e che però dura per decenni... Superpotente nell'esecuzione, la voce di Chris è l'aspetto predominante, la chitarra di Kim Thayil suggerisce la nascita di un musicista personalissimo"."
  • Anatoly
    18 mag 17
    "(...) Chiaramente la cosa più terrificante derivava dal fatto che Superunknown fosse un album di canzoni. I Soundgarden avevano sempre avuto canzoni ma in gran parte erano costruite su cambi di accordi e non su riff. Inoltre, il gruppo aveva largamente espanso i suoi territori e i brani riecheggiavano le sperimentazioni dei tardi '60.
    Superunknown segnò un ritorno alla psichedelia che era stata parte integrante del suono dei Soundgarden agli esordi. La differenza stava nel fatto che ora la utilizzavano con maturità.
    Kim Thayil aveva dichiarato che Badmotorfinger era l'"Album Bianco" dell'heavy metal. In quell'occasione, Chris aggiunse: "Superunknown e l'"Album ancora più bianco" dell'heavy metal". Roba alla Beatles, definitivamente. Black Hole Sun mostrava profonde tracce dei Favolosi, soprattutto nel ritornello."

    "Soundgarden. Ultramegarock." Chris Nickson.
Suicide: Suicide
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We're all Frankies, we're all lying in hell.
  • Mr. Money87
    17 dic 16
    La copertina già dice tutto!!! Disco stupendo!!!
The Cramps: Songs The Lord Taught Us
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Se si dovesse selezionare solo pochi dischi per testimoniare cosa significhi il termine "rock", questo sarebbe tra i principali candidati.
  • imasoulman
    19 dic 16
    e spero tu voglia intendere "rock" in un senso più che mai lato, la musica essendone porzione minima
  • Anatoly
    19 dic 16
    Era quel che pensavo sì.
  • imasoulman
    19 dic 16
    ce la ricordiamo spesso, tra noi vecchi babbioni, quella mezz'ora in cui Lux e delinquenziale accolita (c'era Bryan Gregory, non serve aggiungere altro) misero a ferro e fuoco un Palasport zeppo all'inverosimile di convenuti per il faccino bello di Sting & Soci. Se devo pensare ad un momento cruciale nella mia vita di ascoltatore quindicenne, ecco, fu QUELLO. Un momento prima ero una persona, finita la performance dei Cramps ero tutta un'altra
  • Pinhead
    19 dic 16
    Nel senso che i Cramps aprirono per i Police????? Ci metto la mano sul fuoco che il genio che organizzò l'evento fu lo stesso che invitò i Gang ad aprire per i Blasters.
  • imasoulman
    19 dic 16
    eh sì, ma sia benedetto quel manager (Claudio Trotta? mai tenute memorabilia). Dei Police non ricordo niente, ma dei Cramps ricordo per filo e per segno TUTTO (e son passati solo trentasei annetti): Lux che aizza la folla seminudo simulando orgasmi col microfono, arrampicandosi come un pazzo sulla pila di casse, con il popolo furente che li voleva MORTI (fischi assordanti, lancio di oggetti contundenti come ad un corteo). E più lo provocavano, più lui - luciferino - protraeva il suo spiritato sabba sex-rockista. Per chi volle CAPIRE, l'illuminazione, la Luce. Rock'n'roll is a state of mind
  • Pinhead
    19 dic 16
    Che spettacolo che dev'essere stato ...