Paolo Conte: Aguaplano
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Macosamidicimai?
  • 123asterisco
    26 ago 20
    Vedo che ti è piaciuto.
  • Martello
    26 ago 20
    Non poco. La title track è assurda
  • Mauro82
    28 ago 20
    Capolavoro totale. Il suo disco più completo e maturo. Subito dopo ci metto il meraviglioso omonimo del 1984.
  • Martello
    28 ago 20
    Concord. Sull'omonimo non saprei, Conte io lo conosco per pezzi sparsi e per Aguaplano
Perigeo: Azimut
CD Audio Ce l'ho
Esordio veramente notevole, ha 50 anni e non si sentono. Forse un po' acerbo in certi aspetti, un po' fuori fuoco in certi brani e il fattore Perigeo era ancora in fase embrionale, ma questo disco è un signor disco: ha veri e propri tour de force del jazz-rock (Grandangolo, Azimut, 36° parallelo che ha quell'assolo di batteria da rasponi), una cura negli arrangiamenti tipica del Perigeo e qualche passo fuori dal loro cerchio che, seppur zoppicante, rimane comunque interessante (Un respiro). Non sarà il migliore del Perigeo, i tre successivi e forse anche l'ultimo lo sorpassano a gamba tesa, ma ripeto, un esordio del genere è veramente notevole. 8/10, il mito ha inizio
  • ZiOn
    8 lug 22
    Acerbo? Ma è un disco bellissimo!
  • Martello
    8 lug 22
    Lo è infatti, ma si vede un po' che il Perigeo doveva prenderci ancora il callo. Infatti, il prossimo è già un mezzo capolavoro
Se già l'esordio era notevole, qua siamo su livelli a dir poco stellari, è un mezzo capolavoro questo disco. Già il primo pezzo, Non c'è tempo da perdere, è forse il mio pezzo preferito del Perigeo, quasi 9 minuti di perfezione musicale. Seguono poi altre perle, quasi devo citare tutti i brani perchè sono uno più bello dell'altro: Rituale è anch'essa perfetta in ogni singolo secondo, con un crescendo potentissimo, Abbiamo tutti un blues da piangere è una meraviglia sotto tutti i punti di vista, uno dei brani più indimenticabili della musica nostrana, la malinconica Nadir è fantastica e i nove minuti e mezzo pieni zeppi di intuizioni di Vento pioggia e sole sono la ciliegia sulla torta. Forse il disco è un po' più tranquillo rispetto al precedente e ai successivi del Perigeo, ma è un difetto totalmente relativo all'ascoltatore, se qualcuno ha adorato la carica frenetica di molti punti di Azimut con questo secondo capitolo si potrebbe trovare in altre acque. Per me, è meraviglioso così com'è, cambierei davvero poche cose di questo ottimo secondo album. 9/10, non perdetevelo assolutamente
Perigeo: Genealogia
CD Audio Ce l'ho
Altro centro per i Perigeo. Album meno rock e più elettronico, l'intro Genealogia è un biglietto da visita perfetto in questo. Il rock rimane sempre, certamente, In vino veritas è una cavalcata jazz-rock stupenda e alcune rimembranze rimangono nell'immortale Via Beato Angelico. L'album in se ha qualche difetto, anzi, uno grosso e personale: secondo me il lato B non vale il lato A, i primi 4 brani dell'LP sono semplicemente perfezione pura, tra una Genealogia incantevole, una Polaris trascinante, una Torre del lago sognante e una impeccabile Via Beato Angelico; il lato B, pur cominciando benissimo con In vino veritas, si perde un po' nel mezzo con pezzi che seppur interessanti hanno decisamente meno mordente, anche se la chiusura dell'album con Sidney's call vale tutto. A livello personale sta poco dietro il suo predecessore, ma nonostante tutto, Genealogia è un altro meraviglioso capitolo della discografia del Perigeo che merita di essere ascoltato come quasi ogni album del Perigeo, dove, seppur non ogni brano sia un capolavoro, ce ne sono sempre almeno tre o quattro che sono semplicemente eterni. 9/10.
Perigeo: Alice
CD Audio Ce l'ho
Continua ad essere il mio preferito del Perigeo, forse proprio perchè conosciuto da pochissimi lo vedo come un album molto più mio. E' semplicemente uno degli album più ambiziosi mai tirati fuori in Italia, un tour de force nel mondo musicale italiano negli anni 70, tra il prog, il jazz, il rock, il pop, la dance e la canzone d'autore, coronato da cantanti italiani fondamentali per quegli anni, tra Dalla, Gaetano, Oxa, Cattaneo e così via, chiudendo col fiocco con Lina Sastri a mettere qua e là degli interventi parlati. Forse un po' dispersivo, tra tutti questi cantanti ci si perde, se poi ognuno di loro interpreta un personaggio diventa la fine per un ascoltatore casuale, e i testi non sono decisamente all'altezza di ciò che questo disco offre. Oltre a questi difettucci, Alice è un unicum per la storia della musica italiana, che probabilmente non rivedrà mai più un album così ambizioso e geniale. 8/10, non il migliore del Perigeo, ma non meno memorabile dei suoi predecessori.
chi è che ha avuto la malsana idea di ristamparlo in vinilozzo? Probabilmente ispirato dalla fvria sadica della @Ditta
Nascosto sotto na marea di vecchi CD nella noia me lo sono ascoltato. Volevo bestemmiare anche le divinità pagane. Curato e atroce, un disco dove vengono radunati i migliori musicisti in circolazione per...sta cacata. Basta
  • Falloppio
    29 ott 20
    No no no
  • Ditta
    30 ott 20
    Si sì sì, fla! Anzi, il Martello è stato anche fin troppo magnanimo.
  • Falloppio
    30 ott 20
    La smettete..:! Vi trasformo in nani da giardino
  • Ditta
    30 ott 20
    Che male c'è, che c'è di male...
Il titolo basta e avanza. ODOR DE CAGOTTO
  • Kism
    30 giu 20
    Pino e' come Lino Banfi, anche se ultimamente mi delude, gli voglio sempre (troppo) bene.
  • Martello
    30 giu 20
    Sssssssssssi ma no! Se deve uscire roba tipo Io per lei anche no. Sorry, i miei padri musicali stanno altrove 🤷
  • JOHNDOE
    30 giu 20
    i primi dischi di pino daniele se ne mangiano parecchi di "padri musicali"
  • Martello
    30 giu 20
    #Forse si, #Forse no
  • Ditta
    30 giu 20
    Concordo @[JOHNDOE]. Fino all'85 Pino non si discute, spicca su tutti per me "Nero a metà". Con "Bonne soirèe" inizia la fase calante, ma rimane su livelli perlomeno buoni fino a "Che Dio ti benedica" del 1993 incluso. Poi ha scritto "Io per lei" e da lì è iniziato un tragico declino che lo ha portato a scrivere tutte quelle canzonacce che ci ha propinato negli ultimi venticinque anni. Una delle involuzioni musicali più tristi di sempre, insieme a Dalla, Bennato, Venditti, Zucchero, Zero.
  • JOHNDOE
    30 giu 20
    forse no un par de palle
    nei primi dischi si è mangiato praticamente tutti
    è stato unico come proposta musicale tecnica melodia
    dopo è calato? sì, come tanti del resto ma non mi importa
    io giudico sempre un artista per i suoi picchi non per le sue cagate
  • Martello
    30 giu 20
    Questo è vero. Ma Pino...non è tra i peggiori per me, ma neanche dei migliori. Però è stato un grande fino a metà 80. E comunque per giudicare un artista bisogna visualizzarlo nel suo insieme, per i suoi capolavori e per le sue cagate, non basta prenderne i pregi sennò tutti sarebbero dei grandi artisti.
  • JOHNDOE
    30 giu 20
    per come valuto io (le cagate le abbuono faccio finta che non esistano) è assolutamente tra i migliori ma proprio tipo tra i primi 5 tranquillamente
  • Martello
    30 giu 20
    Per me no ma vabbè chi posso essere io per giudicare, io che alle medie adoravo artisti improponibili.🙇
  • JOHNDOE
    30 giu 20
    sono scelte
    certo se uno deve valutare tutto e mettere i voti allora... ma io non funziono così
  • Martello
    30 giu 20
    È la meraviglia del cervello, che ancora nessuno sa come cazz funzioni. Quando si tratta di gusti musicali poi... usa la logica del "tutti sono scemi, tranne me".
  • JOHNDOE
    30 giu 20
    ma io benissimo di capirne più di tutti e non solo di musica ma dimostrarlo è un pelo difficile
  • Kism
    30 giu 20
    Dopo una lunga battaglia ad armi pari tra Battiato e Pino, ha vinto Pino! Ha anche il merito di essersi ripetuto dopo il suo capolavoro ("Vai mo'" e "Bella m'briana" sono entrambi super!), Battiato ha (mezzo) ciccato dopo "La voce del padrone" (L'arca e orizzonti mi prendono solo a tratti) tornera' ai suoi livelli con "Fisiognomica."
  • Ditta
    30 giu 20
    In realtà, almeno per me, proprio Battiato ha sempre mantenuto i suoi buoni/ottimi standard (eccetto le sperimentazioni di metà 70 ma che, fortunatamente, non si caca nessuno). Uno dei pochissimi, insieme a De Andre, Fossati, Guccini, Conte, De Gregori. Purtroppo Daniele, così come altri colleghi, dopo un primo periodo di grandi idee e un periodo meno "acuto" ma ancora valido, sono sprofondati nel baratro più assoluto, con dischi a dir poco ripugnanti, solo 2/3 buone canzoni sparse qua e là ed almeno un album a testa su livelli perlomeno buoni ("Medina" del 2001).
  • Ditta
    30 giu 20
    *De Andrè
  • Kism
    30 giu 20
    Sicuramente Battiato ha avuto nel totale una carriera qualitativamente migliore, "Gommalacca"docet, io mi riferivo in particolare a quel periodo fine '70 inizio '80.
  • Martello
    30 giu 20
    Kism, io stavo cominciando ad avere dubbi ti dico la verità, ma te mi spunti Gommalacca e niente io una cosa posso fare. De amarti. niente da dire, niente da fare, niente da capire.
  • Martello
    30 giu 20
    Ah già ti de-amo...
  • MarkRChandar
    20 mar 21
    Porco giuda! Condivido tutto quello che ha detto John @[JOHNDOE] . Pino è tra i migliori. Quello che va da Terra mia a Musicante nella discografia italiana ha pochi eguali. Daniele poggia le palle in testa a tantissimi altri, uno su tutti Lucio Dalla... Daniele per fare un capolavoro ha impiegato 22 anni (Terra mia) Dalla 34 (Come è profondo il mare)