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bravo blackdog, lo vedi che ci arrivi pure tu se ti ci metti? Ora prendi da questo disco "No Pussy Blues" e poi vatti a sentire "Rocket Usa" sul primo omonimo dei Suicide, lo senti il riff di basso portante del pezzo? Ti sei reso conto che sono UGUALI? La differenza è che quello dei Suicide è più giovane di 30 anni (mica bruscolini) e Alan Vega ha una voce da accapponare la pelle.
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il recensore mi permetterà di non essere assolutamente d'accordo con lui 1) Non si torna affatto ai Coen di Crocevia della Morte che pure nella sua drammaticità era un gran film grottesco e ironico, cosa che manca del tutto in questo glaciale film, tanto più che sono rimasto a guardare i titoli di coda per vedere se la regia era veramente dei Coen.2) assolutamente (secondo me) fuori luogo la frase "è una spietata e filosofeggiante analisi di quanto si possa spingere un uomo a cercare la propria metà oscura". Llewelyn non sta cercando nessuna metà oscura, qui non c'è niente di psicologico o paranoico,trova dei soldi e cerca di tenerseli, lui è fatto così, lo sa anche la moglie. 3) i Coen hanno fatto un film restando fedelissimi al gran romanzo di McCarthy, che nel suo svolgimento è ancora più gelido del film, i fratelli danno meno spazio alla figura dello sceriffo Bell, che è il vero "antieroe" protagonista , quello che si rende conto che ormai è un paese che non fa per lui, come si evince dal discorso del vecchio zio che lui va a trovare alla fine del film. Ed è questo che spiazza, chi non conosce niente del romanzo, nella prima mezzora del film è convinto di trovarsi di fronte ad un bel western-gangster-thriller , a poco a poco si rende conto che non ci sarà nessuna resa dei conti, se non quella con la propria coscienza.
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radio...esaurientemente...encomiabi lmente.
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scusa mien ma qua c'è pure un buon pezzo da rsdio FM che non hai nominato , Santa Monica che è un poppetto robusto come ne abbiamo sentiti a vagonate nel corso della nostra (nel mio caso lunga) vita. Quello che c'era da dire su questo sfigato lo hai già esaurientemenete ed encomiabilmento detto nella recensione precedente. Repetita juvant?
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mettici pure uno schermo nella stalla, 'sti Gotthard hanno spesso bazzicato la truzza MTV con il loro truzzo AOR, magari le mucche truzze si divertono di più...
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....sant parole Ringo.
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Bravo , astieniti per un pò perchè molte volte qui si rischia di parlare a vanvera. I figli e i figliastri io li faccio in base alle mie orecchie e non in base ai generi. Personalmente ho recensito anche progressive, tra cui ad esempio Audience,Janus, gli italiani Stantarde, che sono bei gruppi prog di cui sono contento di aver comprato i dischi che ancora oggi ascolto con piacere. A me del fatto che un genere lo si loda e poi lo si affossa non me ne frega una minchia, perchè i miei gusti prescindono di generi. Parli di Van Halen o di hard rock anni ottanta quando invece quelli che sono da riscoprire sono tutti i gruppi hard blues rock degli anni a cavallo dei settanta e solo quando ascolto ad esempio gli Humble Pie mi rendo magari conto che forse gli AC/DC potevano pure non esistere, con Steve Marriot e co. non ne avrei sentito la mancanza, figurati dei Van Halen.
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e a me colpisce il fatto che su questo sito la maggior parte degli estimatori del progressive sono limitati a Yes, Genesis, Jethro e forse ma forse VDGG, quando invece nel triennio 69-72 sono uscite tante di quelle formazioni che non vedo nemmeno cagate quando qualche benemerito ne fa una recensione. Inoltre quegli stessi estimatori sono pronti a difendere a spada tratta anche l'ultimo peto rancido di Wakeman e ad offendersi nel caso che qualcuno personalmente si distacchi dal definire il progressive come il genere di musica più nobile della storia del rock. A me piacciono gli Electric Eels come pure gruppi come Janus,Catapilla, Gygafo, Astr, Indian Summer,Twenty Sixty Six and Ten, che fanno un progressive meraviglioso. Se ho puntato il dito contro Yes e Genesis, se magari hai letto la recensione, è per dire che il progressive è da racchiudersi in quell'epoca d'oro. Oggi gli Electric Eels "suonano" ancora moderni, gli Yes di "Tales ..." puzzano di muffa. Il senso era quello, se sono stato poco chiaro mi cospargo il capo di cenere.
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grazie per aver apprezzato la recensione, spero che tutti, compreso il sempre gradito intervento di zaireeka, abbiano capito che non c'era nessuna intenzione di fare accademia e che il sottoscritto rispetta molto il progressive degli anni d'oro, facciamo fino al 1973. Per @@@beenes un discorso particolare dato che non ha capito una mazza , visto che mi "accusa" di creare canoni musicali mettendo addirittura in mezzo i Neu! di "Super" (e perchè no allora i miei prediletti Can di Tago Mago dove ci ritrovi i Wire, i Fall, i PIL, Jesus and Mary Chain?). Il fatto sta che non mi risulta che i Neu si siano mai picchiati tra loro sul palco, non abbiano mai dato addosso ai poliziotti intervenuti per fermare il concerto ricavandone fratture del braccio tanto che John Morton era detto "Broken Hand" perchè suonava con la mano ingessata. Insomme OLTRE alla musica era pure l'attitudine sul palco e nella vita di questi tre cazzoni che è assimilabile all'idea che abbiamo della "iconografia" punk così come personalmente l'ho vissuta a quei tempi e come presumibilmente a te è stata tramandata caro beenees.
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Boh!Cazzo come siete limitati, ragazzi... io non riesco a capire perchè un film con una tematica come questo genere dovrebbe essere per forza fedele alla realtà schifosa della guerra.Allora dovremmo dire che almeno la metà dei film sulla guerra fanno schifo, citando alla rinfusa "Stalag 17" di Wilder o il godibilissimo "I guerrieri" di Hutton oppure "Gunny" dello stesso Eastwood. Qui non si tratta di essere tanto fessi da farsi fregare da Salvatores che può edulcorare quanto vuole la vicenda, non è mica Piero Angela. E io oltre alla cassetta di "La Grande Guerra" ho pure quella di "Tutti a Casa" e non farei mai cambio con "Mediterraneo", e mò che mi ricordo ho pure questa.