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un momento surferkangaroo...il copyright della battuta del monolite non è di nick ma del giudice!
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e chi si inchezza jake, sarò steto sfortuneto... ma comunque non ero andato per la De Vito, l'ultima volta dopo di lei suonava il progetto Nils Petter MOLVAER/Bill LASWELL group, è in queste occasioni che tasti con le orecchie la differenza tra i maestri e gli apprendisti...
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hai scelto una brutta bestia da recensire per le tue virginee orecchie enbar77, e a mio parere il risultato è utile come una tuta da palombaro nel deserto del Sahara. Almeno si vede un cinque negato ai Doors, a janis joplin e ai Pink Floyd ( però dato in precedenza ai supertramp)
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magari se gli spiegate cos'è il monolite nero di Kubrick forse gli si accende la lampadina...
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ricordo la storia di questo ragazzo Alexakis che si portava sulle spalle un pò di vita difficile (seriamente e non per i mass media). E hai ragione sul risultato, forse me li ricordo vicini a gente del tipo Green Day, anche se il loro territorio era più contaminato dal power pop di stile californiano soprattutto negli album successivi. Insomma la solita storia della major che ridistribuisce quest'album già pubblicato da una indie due anni prima sperando di spillarci i soldi come per i Green Day. E infatti nei dischi successivi per le major faranno il poppetto da classifica buono per le radio FM in auto oppure on the beach. Ricordo un gran pezzo "Father of mine" eccezionale per questo scopo con un riff rubato ai Dinosaur Jr. melodici di "Green Mind" che chissà a loro volta da chi lo avevano rubato.
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capito jakechambers, evidentemente e sfortunatamente le quattro volte che l'ho vista, perchè era "da spalla" ad altri gruppi in varie rassegne, era sempre lo stesso progetto, con lo stesso esito e con cose che piacevano meno...
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ma che adesso si pubblicano pure le repliche delle recensioni? questa me la ricordo già uscita qualche mese fa identica...
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La recensione è buona ma incensisce forse un pò troppo un gruppo che mi ricordo (devo avere ancora questo e "Bizzarro") piuttosto monocorde nonostante il jingle jangle a velocità sostenuta delle chitarre. Colpa forse anche della voce assolutamente soporifera e monotona del cantante. Difficile(almeno per me ) lasciare il disco nel lettore fino alla fine.
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essendo partenopeo ho avuto più volte l'occasione di ascoltare la De Vito e devo dire che non mi hai mai entusiasmato, la vedo parecchio lontana dall'impresa di arrivare alle viscere saltando orecchie e cervello.
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un paio di cose in ordine sparso, innanzitutto muffin si vede ad occhio nudi che il_paolo non è un pischello di primo pelo, la commedia italiana anni 70, continue citazioni ad icone prima soft e poi porno come Karin Schubert e la Frajese di cui "ragazzi" di oggi non hanno idea. Poi riguardo a Pasolini ha detto cose giuste ed altre fuori dal vaso (secondo me): che decameron abbia dato la stura a filmetti pecorecci che si possono riallacciare perfino al Brass attuale è verissimo. Non è altrettanto vero (sempre secondo me) che Pasolini aveva nostalgia del passato. Il suo decameron è in napoletano che è una lingua assai più viva del dialetto toscano, il passato che il_paolo interpreta come nostalgia va visto (s.s.m.) come INDICE della pochezza del presente. Pasolini vuole dire che nel suo oggi non esiste più il piacere come bisogno corporale (non interrogarsi sulla motivazione delle cose) ma piuttosto è (e qui forse ci riallacciamo al Debord di purpulan che colpevolmente mimimizza PPP)il piacere stesso vissuto come possibilità è proprietà consumistica-mediatica del godimento. Cioè oggi ho il possesso del godimento e questo mi basta, dopo posso anche non godere.E qua ci riallacciamo anche alla vicenda personale di Pasolini, che quel tipo di "piacere antico" non lo riusciva a trovare nella società contemporanea che è o bigotta oppure mercificata.