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Ho da poco incontrato un amico che mi ha detto che stamattina John Martyn è morto. Ha smesso di muoversi attraverso aria solida. Che la terra ti sia lieve John, grazie per dischi come questo.
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@bubi un momento, mi sembra alquanto ingeneroso mettere sullo stesso treno i Blaster con gli Stray Cats o gli inglesi Reastless che erano dediti al classico rockabilly revival. I Blasters come i seminali Levi & the Rockats hanno un loro suono che è sporco, graffiante, di matrice nera rispetto a quello patinato dei Cats. Del resto le frequentazioni di Dave Alvin erano quelle punk ardcore come i Circle Jerks e soprattutto quel Chris D. e quel disco straordinario che è "A minute to pray a second to die" accreditato ai Flesheaters e dove ci suonano Dave e Steve Berlin.
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E' sempre la stessa questione,se di gruppi italiani uno conosce solo i Negrita e gli Stadio allora è vero: i Pooh sono il più grande gruppo italiano, se invece uno si addentra e comincia ad ascoltare che so tanto per dirne qualcuno , gli Osanna, gli Area, le Orme , Biglietto per l'inferno,etc etc gente che all'estero si inchinano a sentire i loro nomi, allora magari si rende conto di aver detto una cazzata.
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premesso che non ho letto nè libro e nè visto film e quindi non giudico, per quello che me ne hanno detto mi pare niente di nuovo sotto il sole, la storia trita e ritrita che di per sè non è un handicap, ma bisogna saperla RIraccontare, ad esempio mi è venuto in mente quel bel film di Katherine Bigelow "Il buio si avvicina " (che ho recensito quando mi cimentavo nelle oculistiche) dove era un ragazzo ad innamorarsi di una lei vampira. Film degli anni dell'ossessione e del flagello dell'AIDS. Significava e voleva dire qualcosa, questo qui non lo so.
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che combinazione, proprio qualche giorno fa nella recensione di starblazer che dava 5 (dicasi cinque) stelle a quel disco pacchiano di Rufus Wainwright, tiravo in ballo Van Dyke Parks al quale Rufus deve pulir le scarpette (come faceva Moriero con Ronaldo nell'Inter di Simoni). Insomma dicevo che Van Dyke nel bel mezzo del 68 era tra quelli che smontavano e rimontavano la macchina musicale (basta ascoltare Colours di Donovan ridotta a carillon e pianola da strada) assieme ad altri sballati come le Mothers di Zappa o gli Holy Modal Rounders. La recensione è ottima pure per i riferimenti e i dotti rimandi ma è preoccupante e grave lo strafalcione di Tom Rapp come cantante degli Holy Modal Rounders, e per essere più pignolo di Sharunas dico che non era solo di Stampfel (che secondo ha una voce macchiettistica nasale da cartone animato niente a che vedere con l'epico timbro di Rapp)la voce dei Rounders, ma anche di Steve Weber che ha una voce più normale ( le differenze tra i due sono distinguibilissime in un pezzo come Euphoria sul primo album).
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ciao bubi, sebbene i francesi idolatrano Tav Falco, Cramps, Gun Club che l'etichetta francese New Rose ha più volte ristampato, questo disco è molto lontano da quel tipo di omaggio al vecchio rock. Come dice la recensione tendono a spingersi oltre il rock, e questo è evidente soprattutto nel secondo lato dove l'indole free jazz dei Gong, che poi avrà il suo sviluppo nel Canterbury sound, si meanifesta pienamnte, mentre sul primo lato viene "mitigata" da quella folk psichedelica di Hedayat. Del resto Allen veniva dai primi Soft Machine e Pyp Pyle sarà uno dei protagonisti del canterbury sound. Ma questo non è un disco legato a quel genere, anzi. E' un disco legato alla bizzarria dell' alieno Bert Camembert/Dingo Virgin/Daevid Allen
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santamental
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si, è un disco veramente interessante, un paio di brani li potrete ascoltare dal myspace cliccando sul link del nome Dashiell nella recensione, ance se il piatto forte è la suite del secondo lato. Per curiosità ... tra i credits del disco, oltre a Heyadat e la banda Gong che inciderà subito dopo Camembert Electrique, ci sono i nomi di William Burroghs e Robert Wyatt. In realtà alla fine di "Long song for Zelda" c'è un breve estratto di un recitazione di Burroghs, mentre non é Robert Wyatt a partecipare con una filastrocca infantile agli ultimi minuti della suite "Cielo Drive" ma bensì il figlioletto Sam.