I Wind non avranno inventato niente di nuovo ma anche questo è krautrock... ed è un peccato che se ne parli così poco.

 ‘What do we do now’ ci spinge ad afferrare un retino e zompettare per i prati a catturare le farfalle multicolori che esistono solo nella nostra alterata immaginazione.

La recensione esplora 'Seasons' dei Wind, un album tedesco del 1971 che fonde hard progressive e psichedelia, caratterizzato da un potente uso dell'organo Hammond e da melodie vocali lisergiche. Nonostante la mancanza di innovazione radicale, il disco si distingue per la sua energia e le atmosfere evocative, rendendolo un gioiello nascosto del krautrock. L'autore ne sottolinea la qualità sonora e la ricchezza degli arrangiamenti, auspicandone una maggiore attenzione. Ascolta 'Seasons' dei Wind e riscopri il krautrock tra hard e psichedelia!

 Del resto non è forse il cinema l'arte del sogno?

 Adesso Kowalski è finalmente libero.

La recensione analizza Gran Torino come un viaggio emotivo di un uomo, Kowalski, dalla ribellione giovanile alla conservazione, fino al riscatto attraverso un legame improbabile con un vicino asiatico. Il film è descritto come una riflessione profonda sulla libertà, la solitudine e i cambiamenti personali solcati da un'interiorità complessa e vissuta. L'opera di Eastwood è vista come un potente ritratto umano, che sfida e commuove con delicatezza. Scopri il toccante viaggio di libertà e redenzione in Gran Torino di Clint Eastwood!

 Bagliori fuzz, wahawah e tastiere distorte in un lavoro assatanato.

 Il Sabba Nero ha inventato un genere copiato da migliaia, ma Zior porta varietà e sperimentazione.

La recensione approfondisce l'album 'Every Inch a Man' degli Zior, rock band heavy blues con forti influenze psichedeliche e dark. Si evidenziano l'uso di effetti, la sperimentazione sonora e la varietà stilistica che spazia da folk a progressive. Pur non raggiungendo la coesione dei Black Sabbath, l'album si distingue per intensità e originalità. Il testo mette in luce anche la carriera dei membri dopo la band e l'importanza artistica del progetto. Scopri l'heavy blues psichedelico degli Zior e immergiti nella loro atmosfera oscura!

 "John Fahey mi ha sempre messo a disagio... un cuore di tenebra."

 "The Voice of Turtle è un versetto del 'Cantico dei cantici', ma Fahey ne sbaglia (?) la traduzione."

La recensione esplora l'album The Voice of the Turtle di John Fahey, mettendo in luce il suo stile unico fatto di folk, blues e psichedelia. L'autore evidenzia il carattere complesso e oscuro dell'artista, capace di unire virtuosismo e ricerche sonore profonde. L'album viene descritto come un viaggio emotivo e musicale, dove il talento si fonde con inquietudine e mistero. Ascolta ora The Voice of the Turtle e scopri l'oscura magia di John Fahey!

 Un vecchio hobo, che ha passato la vita a farsi arrestare per vagabondaggio... capace di dare lezioni di punkblues a dei ragazzi cresciuti con la foto di Iggy sotto il cuscino!

 Ascoltare questo disco è come sedersi a quell’angolo di strada lasciando perdere quel cazzo di odioso dovere per cui siamo usciti da casa.

La recensione racconta l'album d'esordio di Seasick Steve, un ex hobo che attraverso un blues crudo e sincero trasmette storie di vita on the road. Con chitarra e amplificatore minimalisti, l'artista crea atmosfere intense e autentiche, trasmettendo emozioni profonde e un feeling unico. Il disco si pone accanto a grandi del blues alternativo con la sua energia punk e ruvida. Ascolta Dog House Music e immergiti nell'autentico blues di Seasick Steve!

 Il rock non è mai morto, perché noi siamo vivi e per farlo morire gente come Sting dovrà passare sul nostro cadavere.

 Distemper è la summa del rock che ci piace: quello fatto di sangue, sudore e polvere.

La recensione celebra Distemper dei The New Christs come una rinascita del rock australiano di qualità. Rob Younger guida con passione un album che richiama le glorie di band storiche come Gun Club, Stooges e Nick Cave. La musica è descritta come autentica, sudata e piena di energia vitale. Un omaggio all'eterno spirito rock, contro l'idea che il genere sia 'morto'. Ascolta Distemper e riscopri l'anima autentica del rock australiano!

 Jim era un talentuoso Davide bianco in mezzo ai Golia neri, un ragazzino incastrato tra le rigide leggi cattoliche da una parte e un mondo libertino fatto di eccessi dall’altra.

 Con questo disco è andato oltre la musica per colpire nei sentimenti.

La recensione esplora "Catholic Boy" di The Jim Carroll Band, un disco che fonde rock secco e lyrics autobiografici, raccontando il percorso doloroso e intenso di Jim Carroll tra eccessi, abbandoni e una New York vivida e cruda. Il disco emerge come un affresco autentico e appassionato della scena punk/new wave, con momenti di tenerezza e durezza, sostenuto da collaborazioni di spicco. Scopri l'intensa poesia rock di Jim Carroll e immergiti nel cuore pulsante di New York.

 ‘Che figlio di puttana...non lo videro più sul palco, fu l’ultimo concerto degli Stooges prima dello scioglimento.’

 ‘Uno dei dischi dal vivo più belli della storia del rock, un bootleg ripulito che soffre nei medi a tutto vantaggio della voce di Iggy e della ritmica dei fratelli Asheton.’

La recensione celebra Metallic K.O., il live album degli Stooges del 1974, catturando l’energia travolgente di un concerto caotico e leggendario. Iggy Pop emerge come un vero sopravvissuto, affrontando una folla ostile con la sua carica punk. L’album, pur essendo una registrazione sporca, viene preferito a produzioni più levigate per la sua autenticità. Un omaggio sentito anche a Ron Asheton, icona della band. Ascolta Metallic K.O. e vivi la furia originale degli Stooges!

 "Mai un momento di noia, eppure Rod Stewart appare stravaccato in poltrona a guardare il nulla."

 "Questo maledetto riesce sempre a farmi rimettere il vinile daccapo, e ormai sarà la milionesima volta!"

La recensione celebra 'Never A Dull Moment' di Rod Stewart come un album imprescindibile e ricco di talento, evidenziando ogni brano con passione e dettagli affettuosi. L'autore ricorda il contesto storico e personale di Stewart, apprezzando la voce ruvida e le potenti interpretazioni musicali. L'album emerge come un capolavoro che fonde rock, folk e soul, con cover eleganti e originali di grande effetto. Il pezzo rappresenta un omaggio sincero a una leggenda musicale e alla sua ambizione artistica. Scopri il capolavoro di Rod Stewart e lasciati trasportare dal rock senza tempo!

 Perdonami Nino perché ti ho sempre visto come un farfallone... ma non sapevo della tua rabbia per un mondo che va a rotoli.

 Bisogna che tutte le musiche, bisogna che tutte le opinioni possano farsi ascoltare anche se l’indice di gradimento resta al grado zero.

La recensione riflette un riscoprire Nino Ferrer oltre al suo ruolo da cantautore leggero e mediatico, focalizzandosi su Blanat, un album di rock, jazz e progressive dagli arrangiamenti originali e dalle tematiche profonde. Il disco mostra un Ferrer libero da compromessi e capace di esprimere dure verità con musica energica e sperimentale. L'autore riconosce con rimorso il ritardo nella comprensione di un artista ricco di sfaccettature e rabbia interiore, tradotto in brani intensi e innovativi. Un omaggio personale e sincero alla carriera e alla complessità di Ferrer. Scopri l'anima nascosta di Nino Ferrer con Blanat, un classico da riscoprire!