ElectricOne

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 L'antico magistero dei nostri non è andato perduto, le chitarre sono potentissime e corpose.

 A circa 10 anni di distanza la potenza del profondissimo e rabbioso growl di J.C. De Koeyer non ha perso nulla.

La Muerte segna il ritorno energico e fedele di Gorefest alle sonorità old school del death metal, valorizzando groove potenti e growl impressionante. Pur con qualche pezzo meno ispirato, l’album presenta una triade iniziale monumentale e brani d’atmosfera ben realizzati. La produzione è curata senza forzature, offrendo un ascolto godibile per i fan classici e i nuovi arrivati. Un ottimo preludio al successo del loro album successivo. Ascolta La Muerte e riscopri il death metal old school dei Gorefest!

 Finalmente l'album prende una forma di tutto rispetto, ben composto e assemblato con cura.

 American Inquisition è un album godibilissimo, pieno di brani interessanti, che spazia tra death rock e industrial EBM.

American Inquisition segna un ritorno convincente per Christian Death con un concept album critico verso la società americana post 11 settembre. L'album supera le imperfezioni passate grazie a atmosfere dark ben orchestrate, riff evocativi e una produzione curata. Le tracce spaziano dal death rock all'industrial rock, offrendo brani interessanti e riusciti. Un lavoro godibile che richiede ascolti ripetuti per coglierne appieno valore. Scopri il ritorno dark di Christian Death con American Inquisition, un album che vale più di un ascolto!

 «Davvero la montagna ha partorito questo topolino?»

 «Un compendium di idee messe a caso e registrate... incise tanto per non lasciarle cadere in qualche angolo remoto della memoria.»

Dopo cinque anni di attesa, Amanethes dei Tiamat delude profondamente. Il nuovo album si presenta come un insieme disorganico di brani senza un filo conduttore, con momenti di interesse solo nelle tracce iniziali e finali. La varietà eclettica si traduce in banalità sonore spesso scontate e poco coinvolgenti, lasciando un senso di delusione in chi attendeva un ritorno all'altezza della band. Scopri se Amanethes è davvero il disco che aspettavi o una delusione da evitare!

 Un lavoro oltremodo dissacrante, oltraggiosamente ridicolo e meravigliosamente divertente.

 La cover di "Paranoid" non solo eguaglia l'originale, ma prende vita propria in un mood oscuro e depressivo.

La recensione celebra "The Origin of the Feces" come un album finto live ironico e provocatorio, che segna l'ultima incarnazione hardcore e doom dei Type O Negative. Con un approccio dissacrante e un humor nero caratteristico, la band reinterpreta i propri brani e propone una cover intensa di "Paranoid". Il lavoro è apprezzato per la sua originalità, attitudine punk e l'ottima qualità sonora che enfatizza la capacità creativa del gruppo. Scopri l'album dissacrante e ironico che ha segnato una svolta nei Type O Negative!

 Una versione di sé piatta, priva di pathos e di slanci sperimentali.

 ‘Vanity/Nemesis’ è il triste documento di una band che provò a compattarsi dopo un periodo problematico.

La recensione analizza 'Vanity/Nemesis', album di Celtic Frost uscito dopo un periodo tormentato per la band. Nonostante il tentativo di riconquistare la fiducia del pubblico con suoni più duri, il disco appare piatto, monocorde e privo della creatività dei lavori precedenti. Solo pochi brani emergono, ma l'album nel complesso segna una fase di decadenza e incertezza che conclude una carriera ormai compromessa. Scopri perché Vanity/Nemesis segna una svolta amara nella storia dei Celtic Frost.

 Un suicidio. Come si può definire altrimenti quello che è stato "Cold Lake" per la carriera, l’immagine, la storia che il nome Celtic Frost portava con sé?

 Songs scialbe, prive di mordente, assolutamente inconcludenti nel loro essere a metà strada tra un impersonale street metal alla Motley Crue e una qualche rara reminiscenza speed/thrash tipo Megadeth.

La recensione giudica "Cold Lake" un fallimento totale per i Celtic Frost, lontano dal loro stile unico e riconoscibile. L'album è criticato per l'influenza glam/hair metal, la scarsa qualità del songwriting e le performance musicali imbarazzanti. L'autore sottolinea la perdita della personalità del gruppo e definisce l'album un "suicidio" artistico. L'unico aspetto positivo è l'assenza di Martin Eric Ain nella composizione. Scopri perché "Cold Lake" ha diviso i fan di Celtic Frost leggendo la recensione completa.

 Un album enigmatico, obliquo, instabile, fortemente deviato, morboso, che convince solo in parte.

 "What’s this drug that screw your mind?" è l'incipit che accompagna i 46 minuti di alienazione sonora.

La recensione analizza 'Sub', album degli Apollyon Sun guidato da Tomas G. Fischer, ex Celtic Frost. L'opera rappresenta una svolta artistica con un mix tra metal magmatico e influenze elettroniche industrial, dub e trip hop. Nonostante alcune imperfezioni e una traccia sottotono, l'album si configura come un ponte tra il passato e il futuro del metal estremo. Un lavoro enigmatico e elaborato, adatto ad ascoltatori aperti a sonorità complesse. Scopri l'evoluzione sperimentale del metal con Apollyon Sun - Sub!

 "Manic Frustration è uno degli album più groovy ed intensi degli anni novanta."

 "Tre minuti e quattordici secondi di devastazione cervicale rincorrendo l'inaspettato sciorinamento bluesy che caratterizza i riffs portanti del brano."

Manic Frustration dei Trouble è un album hard rock intenso e ricco di influenze doom e psichedeliche, prodotto da Rick Rubin nel 1992. La band coniuga riff potenti e melodie accattivanti, supportata da un songwriting originale e testi ispirati al movimento hippie. Considerato il picco artistico e commerciale della band di Chicago, l'album miscela atmosfere settantiane con ampio uso di chitarre Gibson e effetti wah-wah. Consigliato agli amanti del rock classico e del doom metal. Ascolta ora Manic Frustration e immergiti nell'hard rock più autentico e psichedelico degli anni '90!

 I teutonici The Vision Bleak siedono a buon diritto tra coloro i quali hanno saputo creare un gothic metal molto personale e assai horrorifico.

 Il balance tra le componenti orchestrali, effetti e possanza metal è assolutamente rimarchevole e la scelta di vocals pulite ma cupe aiuta al raggiungimento di un risultato finale intenso.

La recensione evidenzia come The Vision Bleak abbia creato un gothic metal personale e horrorifico nel loro terzo album. Rispetto ai precedenti lavori, il sound si è indurito abbandonando alcuni elementi operistici, pur mantenendo melodie e orchestrazioni caratteristiche. L'album presenta un concept lirico basato sulla teogonia egizia, con ottima qualità tecnica e un equilibrio tra suoni metal e orchestrali che crea un'atmosfera intensa e passionale. Qualche ripetitività e somiglianze con altri gruppi non intaccano un risultato complessivamente positivo e consigliato. Scopri l'intenso gothic metal di The Vision Bleak con questo album subito!

 Il disco sprigiona una notevole carica miscelata a chorus melodici che ti si stampano nella memoria, senza risultare banali o forzati.

 Non vi sono filler songs, ogni brano possiede un proprio motivo e suona estremamente sincero, adrenalinico e qualitativamente elevato.

La recensione celebra Seasons, quarto album dei Sevendust, come il loro apice creativo nella scena nu-metal. Il disco combina aggressività e melodie memorabili, con un bilanciamento di influenze doom, southern blues e metal pesante. L'interpretazione vocale di Lajon Witherspoon è un punto di forza, così come la qualità della produzione. Nonostante il genere inflazionato, l'album si distingue per autenticità e assenza di filler, consigliato anche ai non appassionati del nu-metal. Scopri Seasons, il capolavoro nu-metal dei Sevendust, e immergiti in un potente viaggio musicale.

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