Un disco Thrash geniale e meraviglioso, un calcio nei coglioni per farli uscire dalla bocca a tutti i perbenisti di Verona e company.

 L’esordio del primo gruppo del genio Peter Steele, anzi Lord Petrus, prima che fondasse i leggendari Type O Negative.

La recensione celebra l'esordio del gruppo thrash metal Carnivore, guidato da Peter Steele prima della fondazione dei Type O Negative. L'album viene descritto come un potente e geniale manifesto metal, con testi forti e critici sul post-apocalittico e sulle tensioni sociali. È un invito a riscoprire un classico del metal anni '80, ancora attuale per il suo impatto e la sua carica aggressiva. Ascolta Carnivore e riscopri il metal più ribelle di sempre!

 "My life is a piece of shit that got caught in my shoe, and I’ve been grinding that stink into the dirt."

 "STICK ME NOW!"

La recensione analizza 'Three Nights', traccia significativa dei Black Flag, sottolineando il suo valore come caposaldo del proto-sludge e grunge. L'autore esprime forti emozioni personali e identifica il brano con la propria rabbia e disperazione. La performance di Rollins viene apprezzata come autentica e violenta, richiamando lo spirito degli anni '80. Chiude con un addio polemico all'ambiente recensito. Scopri il lato più crudo e autentico del punk con Black Flag e 'Three Nights'.

 Parte come un bulldozer Sludge medal, per sprigionare poi tutta la sua fottuta potenza GRIND.

 Divertissement calorosamente consigliato per chi vuole sfanculare l’estate che finisce.

La recensione esalta l'EP S/T di Code Error, un concentrato energico di grindcore e sludge proveniente dal Sud-est asiatico. L'autore mostra un forte apprezzamento per la freschezza e la potenza sonora del disco, paragonandolo ai maestri Wormrot. L'EP è veloce, aggressivo e caratterizzato da contaminazioni sludge, con una performance vocale eccellente e una copertina d'effetto. Consigliato a chi cerca musica estrema e carica di intensità. Scopri l’EP Code Error e immergiti nella potenza del grindcore asiatico!

 È quanto i Soundgarden cercano di rendere, riuscendo magnificamente, in "4th of July", una sorta di inno da catastrofe post-nucleare da far rimbalzare di caverna in caverna.

 Un Thayil da brividi. La voce di Cornell torna a unirsi per un attimo, prima di sdoppiarsi nuovamente per l’incredibile finale.

La recensione descrive "4th of July" come la canzone più oscura dei Soundgarden, ispirata da un’esperienza allucinogena di Chris Cornell. La traccia è caratterizzata da riff crudi e un’atmosfera apocalittica. La seconda canzone, "Half", cambia registro con sonorità orientali e una poesia trascendente. L’intero disco viene definito leggendario e carico di emotività. Ascolta ora l’esperienza sonora unica di Soundgarden!

 È un palazzo di vetro, scosso però dalle esplosioni.

 Un capolavoro della Psichedelia, un testamento del revival che fu il Paisley.

La recensione celebra l'EP 'Explosions in the Glass Palace' dei Rain Parade come un gioiello di rock psichedelico e atmosphere malinconiche. Nonostante l'uscita di David Roback, la band offre un lavoro intenso, con influenze jangle pop e riferimenti al Paisley Underground. I brani si distinguono per la loro profondità emotiva e sonorità curate, culminando in tracce memorabili come 'No Easy Way Down'. Un piccolo capolavoro da riscoprire nel panorama della musica alternativa anni '80. Ascolta ora Explosions in the Glass Palace e immergiti nel mondo psichedelico dei Rain Parade.

 Questa è la musica dei Mars: psicosi allo stato puro.

 Un disco da cui uscirete diversi rispetto a prima. Ansia, visioni, tremore, paranoia.

La recensione descrive l'album 'The Complete Studio Recordings NYC 1977-1978' dei Mars come un'esperienza sonora estrema e ipnotica, racchiudendo l'essenza della No Wave di New York. Il lavoro viene definito una discesa negli abissi della psiche umana, tra ansia, paranoia e distorsioni atonali. La band emerge come leggendaria per il suo impatto unico e la sua influenza sulle scene underground. Immergiti nella follia sonora dei Mars, un'esperienza musicale che non dimenticherai.

 Forse il suo capolavoro, e di sicuro uno dei dischi del 2018, rap e non solo.

 Ogni brano è una fottuta figata.

La recensione celebra 'Daytona' di Pusha T come un capolavoro del rap 2018, enfatizzando la produzione di Kanye West e i testi incentrati su droga e spaccio. L'autore, pur scettico sul rap moderno, apprezza il disco per la sua autenticità e qualità artistica, definito uno dei migliori usciti quel anno. La critica sottolinea il mood crudo, i beat densi di sample e il flow impeccabile dell'artista. Ascolta 'Daytona' di Pusha T e immergiti nel rap autentico e potente del 2018!

 "Beat del premiato duo newyorchese Bowery Electric è un gioiello che si racconta da solo."

 "Un beat notturno e vitale che si alterna a profondi, misteriosi, inquietanti laghi sonori."

L'album 'Beat' dei Bowery Electric è un raffinato connubio tra trip hop e atmosfere distese e lisergiche. Il duo newyorchese fonde influenze di Portishead e My Bloody Valentine, creando paesaggi sonori profondi e misteriosi. Brani come 'Empty Words' e 'Without Stopping' emergono per il loro magnetismo ipnotico. Un'opera che invita l'ascoltatore a un viaggio notturno, sospeso tra sogno e realtà. Lasciati ipnotizzare dalle sonorità uniche di Bowery Electric: ascolta 'Beat' ora!

 Io mi sono innamorato di questo gioiellino fin dalla copertina.

 In the search of the quiet life we all fall down. In the search of the righteous life we all fall down.

La recensione celebra il singolo/EP 'Me & You' degli Egg Hunt, progetto fugace ma iconico di Ian MacKaye e Jeff Nelson, fondatori di Dischord Records. Due tracce intense e influenti che riflettono il post-hardcore e lo spirito della Revolution Summer di Washington. Il testo evidenzia tinte nostalgiche e riflessive, valorizzando la musica e i suoi significati profondi. Un piccolo gioiello di 400 secondi che continua a emozionare. Ascolta 'Me & You' e scopri un capolavoro del post-hardcore americano!

 "Una pesantezza soffocante, una macchina di tortura uditiva: nell'opener 'My Will' sembra già di sentire le campane del proprio funerale."

 "Un concentrato più denso della melassa; una voragine d’odio, di follia, di risentimento, di disgusto verso la schiavitù del capitalismo e la società."

La recensione celebra 'Caustic' dei Primitive Man come uno degli album più pesanti e soffocanti del 2017, un mix devastante di sludge, doom e deathgrind. Il disco seduce per la sua intensità e capacità di creare atmosfere opprimenti e catacombali, nonostante non sia originalissimo nei generi fusi. Il growl di ELM e le pesanti distorsioni rendono ogni traccia un’esperienza d’ascolto potente e quasi violenta. Scopri l'intensità devastante di Caustic, un must per gli amanti del metal estremo!