“Do you want a man of steel? Or do you want a man that’s real…?”

 “I didn’t know any songs about America - these songs are about sin and salvation. Have fun.”

La recensione celebra il debutto solista di Peter Case del 1986, un album che fonde folk, blues e sonorità americane con straordinaria autenticità. Con la produzione di T-Bone Burnett e numerose collaborazioni importanti, il disco emerge come un classico di culto, nonostante il ridotto successo commerciale. L'autore ne evidenzia la ricchezza emotiva, la qualità artistica e la capacità di raccontare storie universali tra peccato e salvezza. Ascolta ora il debutto di Peter Case e scopri un capolavoro di folk e blues autentico!

 E' l'album che Tom Petty avrebbe reinciso al posto di Damn the Torpedoes, se quei nastri fossero andati perduti.

 Disco omonimo al quattordicesimo appuntamento. Scelta simbolica? No, è solo che un titolo migliore proprio non gli veniva.

Il quattordicesimo album omonimo di Ryan Adams richiama con eleganza il rock classico americano, in particolare Tom Petty e Glenn Frey. Si apprezza la presenza di ospiti come Benmont Tench e Johnny Depp, e una produzione semplice che fa volare il disco. Pur non essendo innovativo, il lavoro risulta solido e consigliato agli amanti del genere. Scopri il disco che omaggia il rock classico con un tocco moderno!

 Due Chitarre che s’incrociano come succede una volta su un milione.

 Richard apparteneva una sensibilità melodica che gli avrebbe permesso di essere non soltanto uno bravo con le sei corde, ma anche uno con l’intuito di scrivere pezzi di potenziale successo.

La recensione mette in luce 'Alchemy' di Richard Lloyd come un album dal raffinato songwriting e potente atmosfera power-pop, figlio della scena rock newyorkese anni '70. Pur segnato da difficoltà personali e da un confronto inevitabile con Tom Verlaine, Lloyd dimostra qui un'evoluzione artistica notevole. L'album è descritto come un disco di potenziale successo, con canzoni che fanno emergere la sensibilità melodica e capacità compositive dell'artista. Il giudizio finale ne conferma il valore, nonostante una ricezione pubblica limitata. Ascolta Alchemy e scopri il lato meno noto di Richard Lloyd, icona della scena rock americana.

 Mai un accento di facile nostalgia, mai una nota di dolcezza banale, mai che il sogno – di un luogo senza tempo – s’interrompa.

 Voce sopranile che cresce in maturità – profonda, solenne, carica d’espressività su ogni sillaba di cantato.

La recensione esplora il raffinato EP 'Cardamom Times' di Weyes Blood, figlia del musicista Sumner Mering. Il lavoro si distingue per atmosfere folk esoteriche, arrangiamenti delicati e una vocalità matura. Ogni traccia è impreziosita da strumenti come organo e flauto, che creano un senso di trance e sospensione temporale. L'album riflette una ricerca artistica profonda, lontana dalla nostalgia facile e dall'ordinario. Ascolta Cardamom Times e immergiti nel mondo incantato di Weyes Blood.

 L’accoppiata formidabile Oyamada/Ozawa aveva intuito tante, ma proprio tante cose.

 “If it sounds good, use it”: la filosofia di ciò che sarà conosciuto come Shibuya Kei.

La recensione celebra l'album 'Doctor Head's World Tower' di Flipper's Guitar come un'opera pionieristica nel panorama musicale giapponese e internazionale. L'album fonde influenze psichedeliche, soul, funk e british indie, anticipando il fenomeno Shibuya-kei. Pur essendo l'ultimo lavoro della band, rappresenta un'eredità sonora ricca e originale, con riferimenti a icone come Brian Wilson e scene come la Madchester. Il critico ne apprezza l'originalità e la visione anticipatrice degli autori. Ascolta ora 'Doctor Head's World Tower' e scopri le radici dello Shibuya-kei!

 "Veramente era veramente ovunque. Era una presenza costante."

 "Facevo finta di fregarmene di te per rendermi più interessante, ma adesso sono solo VERAMENTE."

La recensione ripercorre con ironia e nostalgia l'atmosfera di una palestra del 2003, dominata dall'invasivo tormentone 'Veramente' di Mario Venuti. Attraverso aneddoti e descrizioni vivide, si evidenzia come la canzone fosse ovunque, diventando un punto di riferimento musicale per il recensore. Il testo della canzone viene analizzato con un misto di affetto e ironia, mentre l'intera esperienza si intreccia con i ricordi personali legati alla palestra. Ascolta 'Veramente' di Mario Venuti e rivivi l'energia di quegli anni!

 "Quando (sull'assolo) la chitarra inizia a cavalcare a briglie sciolte... il rapimento è totale."

 "Europa rimase un segno indimenticabile, nonostante il canovaccio largamente collaudato e sfruttato."

La recensione riflette sulla celebre canzone 'Europa' di Santana, evidenziandone la forte somiglianza con brani latini precedenti come 'Y Volveré' e 'Abrazame'. Pur riconoscendo un canovaccio ormai molto sfruttato, l'autore apprezza l'assolo di chitarra che dona un momento di vero rapimento musicale. La versione in 'Moonflower' è vista come l'ultimo exploit di classe prima di un lento declino artistico. Scopri il fascino senza tempo di 'Europa' di Santana e lasciati trasportare dal suo assolo leggendario!

 Molly Rankin e i suoi Alvvays affogano i ricordi in un bagno dolceamaro di chitarre ubriache di delay.

 Con la profondità che da sempre gli riconosciamo, anche Rolling Stone saluta questo debutto come la perfetta colonna sonora della vostra love-story estiva.

Il debutto degli Alvvays è una raccolta di brani che catturano la dolce malinconia e la nostalgia di un'estate lontana. Con un jangle pop ricco di delay e influenze anni '70/'90, la band canadese riesce a evocare emozioni profonde senza cadere nella tristezza. La spontaneità e l'auto-ironia rendono l'album fresco e coinvolgente, perfetto per chi ama storie d'amore estive e atmosfere intime. Un disco che si propone come colonna sonora ideale tra gioie e rimpianti della giovinezza. Ascolta ora l'album degli Alvvays e lasciati coinvolgere dalla loro dolce malinconia.

 Da laggiù Klaus Von Barrel e Kat Day sembrano dire che il loro 1980 è ancora in corso.

 Visioni oblunghe, dilatate dagli allucinogeni. Sogni a bassa fedeltà, da cui cresce l’ansia di non risvegliarsi più.

La recensione celebra l'album Immaterial Visions di The KVB come un'affascinante immersione nel suono oscuro e ossessivo degli anni 80. L'album evoca atmosfere synth-rock e post-punk, con distorsioni e basi minimaliste. Richiami artistici a Ian Curtis, Iggy Pop e Velvet Underground definiscono lo sfondo sonoro, collegando passato e futuro musicale. Ascolta Immaterial Visions e immergiti nell'oscurità synth degli anni 80!

 «I suoni dei Wapassou irretiscono, ammaliano, ipnotizzano.»

 «Se Eno concepì la musica per aeroporti, i Wapassou concepirono una musica per abbazie.»

La recensione esplora 'Messe en ré mineur' dei Wapassou, un album innovativo e ipnotico pubblicato nel 1976. L'opera si distingue per la sua atmosfera austera ma ammaliante, combinando synth, violino, chitarra e voce soprano in un viaggio sonoro che sfida le etichette di genere. Il lavoro crea un ponte tra musica sacra e sperimentazione, offrendo un’esperienza emozionale profonda e misteriosa. L'autore intreccia il ricordo visivo di Tina Aumont con la musica, evocando un'idea di arte sfuggente e magnetica. Ascolta ora la Messa en ré mineur dei Wapassou e lasciati trasportare in un mondo sonoro unico.