Con mezzo sguardo riduce la donna alla totale sottomissione, con uno sguardo completo la donna gli ha già sbottonato i pantaloni.

 365 giorni sono anche il tempo fisiologico per dimenticarlo, ma non farete in tempo.

365 giorni è un film che mescola erotismo, mafia e atmosfere da videoclip neomelodico, basato sulla trilogia di Blanka Lipinska. Il protagonista, Don Massimo, incarna il maschio alfa irresistibile, mentre la trama evolve tra rapimenti, suspense e glamour esagerato. Nonostante cliché e recitazione minimale, il film offre momenti iconici e una colonna sonora pop coinvolgente. È un prodotto che, seppur criticabile, lascia un'impressione duratura e prepara il terreno per un seguito. Scopri 365 giorni, il film cult che unisce erotismo e suspense!

 Questi ragazzi saranno campioni del mondo sotto la torre Eiffel, canta Kali – in barba alla scaramanzia.

 Il 4-3-1-2 (4-4-2, pardon) è atrofizzato da un’imbarazzante lentezza di manovra, Hristo appare fuori forma, il gioco latita e l’attacco è sterile.

La recensione riflette sull'inno bulgaro 4-4-2 di Kali presentato per i Mondiali di Francia 1998, inserito in un contesto calcistico e musicale degli anni '90. Viene evidenziato il contrasto con l'inno italiano di Baglioni e il periodo storico difficile della nazionale bulgara. La recensione miscela ricordi sportivi, musicali e sociali sottolineando la carriera di Kali e l'evoluzione della scena musicale Calga, sempre più contaminata da stili moderni. Scopri la storia dietro l'inno bulgaro di Kali e rivivi gli anni magici del calcio mondiale!

 “Sciocca luna se le goda lei le stelle facili” è una panellata pesante di quelle che ti arrivano dritte in fronte, lasciando un marchio a vita.

 E tu che stai lì e sogghigni supponente, sappi che puoi avere tutta la discografia in vinile di De Andrè, ma se poi non metti Vattene Amore fra le più belle italiane di sempre hai proprio un trottolino al posto dell’anima.

La recensione celebra Serenata di Amedeo Minghi come un capolavoro di poesia e musica italiana anni '90. L'album si distingue per la collaborazione con Panella e per una sapiente fusione di nostalgia e sperimentazione sonora. Minghi viene descritto come un artista sfaccettato, capace di emozionare e di lasciare un'impronta indelebile. La recensione sottolinea il valore poetico e la modernità di un’opera che rimane attuale e toccante. Scopri l’emozione di Serenata, l’album iconico di Amedeo Minghi!

 Rock vs. Opera è qualcosa di molto più impensabile, al punto che non l'aveva mai pensato nessuno.

 Forse non lo cambierei con l'intera discografia dei Beatles...? (È un po' un'esagerazione, ma giusto per rendere l'idea).

La recensione esplora l'innovativo album 'Rock vs Opera' delle norvegesi Dollie de Luxe, un audace esperimento che fonde rock e opera con estro anni '80. Nonostante un allestimento scenico freddo e una ricezione critica mista, il duo dimostra coraggio creativo, portando avanti un musical controverso e un progetto unico nel panorama musicale. Il disco rimane un pezzo cult, apprezzato per la sua originalità e attitudine ribelle. Scopri l'audace fusione di rock e opera con Dollie de Luxe, un’esperienza musicale unica!

 Junior Mendes ha all’attivo un disco che si può definire perfetto nel suo genere.

 Sono molto più bravi i carioca a fare i californiani (a modo loro) che non il contrario.

La recensione esalta l'album unico di Junior Mendes, 'Copacabana Sadia', mettendo in luce il ruolo fondamentale di Lincoln Olivetti nell'estetica sonora degli anni '80 brasiliani. Il disco è descritto come un capolavoro del pop tropicale, simile al West Coast Sound americano. Nonostante l'anonimato del nome, l'opera si distingue per la sua rilevanza e raffinatezza sonora, raccomandata agli amanti della musica brasiliana d'autore e dell'adult contemporary. Ascolta Copacabana Sadia per scoprire il vero sound tropicale anni '80 brasiliano!

 «Ed Motta ci fa capire che sa come cimentarsi col (non-)genere adulto per antonomasia, o piuttosto con quell’appeal tipico dei session-men losangeleni fra anni ’70 e ’80.»

 «Dopo un quarto d’ora ho rimosso John Travolta in Staying Alive. In costume e stivali.»

La recensione analizza l'album "AOR" di Ed Motta come un raffinato omaggio al sound West Coast anni '70, mescolando soul, jazz e funk con classe. Pur non essendo un fan dell'Arena Rock tradizionale, l'autore apprezza l'approccio autentico e le atmosfere vintage dell'album. L'opera è consigliata a chi ama la musica di qualità e le sonorità dei session-men di Los Angeles di quel periodo. Scopri l'elegante mondo musicale di Ed Motta con AOR e lasciati trasportare dal fascino vintage West Coast.

 Il problema con Dylan, spesso e volentieri, è un problema di faccia.

 Quando Dylan è quello del cast che recita meglio, un po’ di apprensione sopraggiunge.

La recensione analizza il film e la colonna sonora 'Hearts of Fire', evidenziando la crisi creativa di Bob Dylan negli anni '80 e i molti problemi del progetto. La pellicola, con un cast improbabile e una trama scontata, non riesce a risollevare la carriera dell'artista. Nonostante qualche sprazzo di interesse, il film resta un flop poco ricordato, aggravato dalla prematura morte del regista Marquand. La colonna sonora rispecchia l'ispirazione limitata del periodo, con poche tracce degne di nota. Scopri la verità dietro il flop di Hearts of Fire e la crisi di Bob Dylan.

 Questa compilation ha quasi 10 anni ed è ottima, da considerare un punto di partenza per approfondire.

 Il senso: abbattere le barriere, creare un'alchimia fonica speciale, un pastiche con cui capirsi anche parlando lingue diverse.

La recensione esplora la compilation 'Funky Nassau – The Compass Point Story 1980-1986', analizzando il ruolo innovativo dei Compass Point Studios nella miscela di rock, reggae e disco. Vengono evidenziati artisti chiave come Cristina, Grace Jones e Robert Palmer, oltre al contributo di produttori come Wally Badarou. Il disco è considerato ottimo come punto di partenza per scoprire la scena musicale caraibica e newyorkese degli anni '80, sottolineando il valore storico e sonoro della raccolta. Scopri la rivoluzione sonora dei Compass Point Studios con Funky Nassau!

 Finalmente G.B. ha trovato la sua dimensione più vera. E soprattutto ha trovato il pimento dei testi di Mogol che imprimono il tocco di classe e gli permettono, come interprete, di rivelare ironie e tenerezze sottili.

 Mai dare nulla per scontato. In altri termini, non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. Nello specifico del contesto equino, non dire cavalla se non ce l’hai nella stalla.

La recensione valorizza Fiocco rosso di Gianni Bella per la sua fusione di ironia e simbolismo, sottolineando l’abilità narrativa di Mogol. Il brano si distingue nel panorama della musica leggera italiana per la sua immaginifica metafora del cavallo, espressione di libertà e desiderio. L’interpretazione di Gianni Bella è apprezzata per autenticità e talento. Viene inoltre rimarcato il valore originale e tardivo dell’incontro artistico tra Bella e Mogol. Scopri l'ironia e il simbolismo di Fiocco rosso ascoltando il brano ora!

 «Quando sei ormai troppo grande per essere un bambino prodigio, tornano a nominarti solo quando ti sequestrano piscina e Rolls-Royce.»

 «In eterno sarai ricordato come quello che cantò una canzone di Toto Cutugno trenta e passa anni fa.»

Questa recensione ripercorre la carriera di Luis Miguel partendo dal suo debutto e dal controverso periodo italiano fino al trionfo con l'album Aries nel 1993. L'autore esplora la dicotomia tra l'immagine da enfant prodige e il suo successo da crooner internazionale. Nonostante i riconoscimenti e le vendite record, l'artista resta legato a un'immagine ambivalente e a un passato difficile, accentuato da problemi personali e vicende giudiziarie. Scopri il viaggio musicale e umano di Luis Miguel con Aries, tra successo e contraddizioni.