GenitalGrinder

DeRango : 6,19 • DeEtà™ : 3511 giorni

 Non posso di conseguenza che scrivere bene di Supersonic Megafauna Collision (e che cazzo di titolo ganzo hanno scelto questi scaricatori del Pireo!!).

 Tonnellate di riff dalle tinte oscure vengono costruiti con inaudita profondità abissale.

Supersonic Megafauna Collision, quarto album degli Acid Mammoth, resta fedele al loro sound heavy stoner doom, caratterizzato da riff massicci e atmosfere oscure. Il disco di 6 brani offre 42 minuti di intensità con una voce ipnotica e maledetta, ideale per gli amanti del doom vintage. La band greca, supportata dall'etichetta Heavy Psych Sound, consolida il proprio stile senza compromessi. Ascolta ora Supersonic Megafauna Collision e immergiti nel doom più oscuro!

 Fanno male, fanno paura!

 Iracondi brani che non superano i due minuti di durata.

Blood of the Beasts di SECT è un album hardcore feroce e caustico prodotto da Kurt Ballou. Brani brevi, abrasivi e potenti, vicini allo stile dei maestri Discharge. La band, composta da membri di Earth Crisis, Cursed e Catharsis, esprime rabbia e critica sociale con una voce graffiante e musica aggressiva. Ascolta Blood of the Beasts e immergiti nell'hardcore più crudo e intenso!

 Una voce femminile, ulteriore sintomo da "ulcera stomacale", accompagna lo scorrere lentissimo e palloso di tutte le cinque canzoni.

 Voglio sentire una batteria perennemente in doppia cassa, due chitarre che tirano giù muri interi di palazzi che grondano sangue; e la voce deve evocare comunque quella di Tom Araya.

La recensione critica l'album 'Slower' degli Slower, una cover sludge dei brani degli Slayer. L'autore lamenta la lentezza e la pesantezza inadeguata, senza salvare nulla dell'operazione, inclusa la copertina. Nonostante la presenza di musicisti validi come Scott Reeder, l'album non riesce a restituire l'energia tipica degli originali thrash metal. Viene enfatizzata la delusione e la difficoltà a completare l'ascolto. Scopri altre recensioni metal e trova album che rispettano davvero lo spirito thrash!

 Produzione troppo precisa, 'pulita' nonostante le sonorità... per me non va bene.

 Solo il brano d'apertura Barely Alive mi è rimasto impresso nella mente: tre minuti arrembanti, suonati ad una velocità spaventosa.

La recensione analizza Dying of Everything, l'undicesimo album degli Obituary, sottolineando la tecnica impeccabile ma la mancanza di energia e novità. L'autore apprezza solo il brano d'apertura e la copertina, trovando per il resto l'album prevedibile e poco coinvolgente. Nonostante questo, il legame affettivo con la band porta a una sufficienza risicata. Scopri se Dying of Everything degli Obituary fa per te con la nostra recensione!

 Un genio della Musica estrema; il genio assoluto del Death Metal.

 La perfezione, la quadratura del cerchio.

La recensione è un sentito omaggio a Chuck Schuldiner, genio del Death Metal, con un focus sull’album Human, considerato un vertice dell’estremismo musicale e del tecnicismo assoluto. Viene ricordato il tour mondiale del 1991 con una line-up d’eccezione e la qualità altalenante delle registrazioni live, che non scalfiscono però la potenza e unicità dell'esecuzione. Un documento sonoro indispensabile per gli appassionati del genere. Scopri l'intensità del Death Metal con l'album Human e onora il mito Chuck Schuldiner.

 Mike è tornato, con la sua poliedrica voce, con i proverbiali cambi di registro vocale nell'ambito del medesimo brano.

 Dave Lombardo è sempre una macchina infernale, con quella doppia cassa che regna incontrastata per buona parte del minutaggio.

La recensione elogia la nuova uscita di Dead Cross, sottolineando il ritorno in forma di Mike Patton e la prestazione impeccabile alla batteria di Dave Lombardo. Il disco viene definito un mix esplosivo di hardcore, punk, thrash e grind, caratterizzato da un suono massiccio e travolgente. Le tematiche e lo spirito critico rimangono forti e coerenti rispetto al primo album. Un lavoro apprezzato sia per tecnica che energia, con sottolineature di pezzi memorabili come 'Reign of Error'. Ascolta Dead Cross II e scopri il ritorno esplosivo di Patton e Lombardo!

 Musica da stage diving, da mosh pit!

 Violenza torrenziale, primigenia.

L'EP 'Loud and Clear' dei The Abused è un pezzo di storia dell'hardcore newyorkese, famoso per la sua energia rabbiosa e suono sporco. Dieci minuti di violenza sonora primordiale, con registrazione grezza e atmosfere da stage diving. Un classico del genere, insieme agli Agnostic Front, che ha influenzato il movimento hardcore globale. Nonostante la qualità sonora scarsa, la passione e la furia che traspaiono rendono questo lavoro memorabile e autentico. Scopri il caos e la furia di Loud and Clear, un classico dell'hardcore underground!

 Come dei Sabbath al rallenty, con la voce di Patrick Dubar che si pone a metà strada tra Ozzy e Chris Cornell.

 Questo oscuro canto del cigno di una delle band più sottovalutate e sfortunate degli anni novanta.

Il terzo e ultimo album dei Mind Funk si distingue per un heavy-doom lento e claustrofobico, con sonorità che rimandano a Sabbath rallentati e un cantato che evoca Ozzy e Chris Cornell. La produzione grezza limita l'ascolto ma contribuisce all'atmosfera cupa dell'opera. L'album appare come un canto del cigno oscuro di una band sottovalutata degli anni '90. Scopri l'ultimo capitolo oscuro dei Mind Funk e lasciati trasportare dal loro heavy-doom unico.

 Per il momento l'unico lavoro del 2022 capace di sconvolgermi a dovere.

 RISE FROM RUINS... ...Spaventosi...

Plague God, il debutto degli Absent In Body, colpisce con un suono poderoso che miscela doom, industrial e sludge. La presenza di musicisti noti come Scott Kelly e Igor Cavalera arricchisce il progetto. L'album offre atmosfere oscure alternate a momenti di intensa dolcezza, pur contando solo cinque tracce. Un'esperienza intensa e coinvolgente nonostante la brevità. Ascolta Plague God degli Absent In Body e vivi il potere oscuro della SuperBand.

 Un continuo saliscendi emotivo che si muove con imperiosa potenza copiando a mani basse tra gli immensi Isis e gli altrettanto iconici Cult of Luna.

 La voce è un lamento straziato dell'anima, che tramortisce.

La recensione celebra 'Relapse Into Desolation' degli spagnoli Ikarass come un intenso e drammatico viaggio post-rock. L'album, con cinque tracce di quasi cinquanta minuti, evoca potenti atmosfere a metà strada tra Isis e Cult of Luna. Con chitarre distorte, voce struggente e un basso impetuoso, l'opera si distingue per la sua capacità di alternare momenti acustici delicati a esplosioni sonore caotiche, risultando una scoperta piacevole in un anno difficile. Scopri l'intensità di Ikarass con 'Relapse Into Desolation', un must per gli amanti del Post-Rock.

Utenti simili
De...Marga...

DeRango: 32,23

Galensorg

DeRango: 13,42

Pinhead

DeRango: 14,15

Marco Orsi

DeRango: 10,35

Carlos

DeRango: -7,37

lector

DeRango: 26,23

Flo

DeRango: 11,75

Etichette 1/1