Non riesco a non mettere questo SELF PORTRAIT del 1970 tra le cose più brutte che il caro Bobby abbia mai inciso.

 Alla fine per questo assai bistrattato SELF PORTRAIT ho accettato l’idea che abbia volutamente fatto un brutto disco allo scopo di demolire il suo stesso mito.

L'autore riflette sulla delusione iniziale suscitata da Self Portrait di Dylan, ritenendolo uno dei lavori meno riusciti del cantautore. Col tempo, adotta uno sguardo più indulgente, ipotizzando che l'album sia stato volutamente realizzato per smitizzare il personaggio Dylan. La recensione analizza punti deboli (tracklist confusa, alcune cover poco convincenti) e rari pregi, ammettendo che l'opera divide ancora oggi pubblico e fan. Scopri se anche tu condividi il giudizio su questo controverso album di Dylan!

 "Un album di culto che non è per nulla invecchiato"

 "Un cielo oscuro, ma ricco di bagliori luminosi, attraversato da una musica tagliente, secca e all’apparenza quasi glaciale"

La recensione esalta 'Broken English' come il punto più alto della carriera di Marianne Faithfull, segnando la sua rinascita sia artistica che personale. L'album unisce testi forti e impegnati a una produzione new wave tagliente e intensa. Vengono analizzati brani chiave, le collaborazioni di rilievo e la nuova voce di Faithfull, simbolo della sua evoluzione. Viene valorizzata anche la potenza visiva della copertina. Il giudizio è entusiasta e ne consiglia l'ascolto. Scopri o riscopri Broken English: un ascolto che lascia il segno.

 Queste canzoni trasudano un loro personale fascino melodico che è poi il marchio di fabbrica di McCartney.

 Questo McCARTNEY low-profile mi è diventato un disco piacevolmente gradito.

La recensione analizza 'McCartney', primo album solista di Paul, sottolineando la scelta della semplicità e dell'approccio domestico. Inizialmente sottovalutato, il disco acquisisce valore nel tempo grazie al suo fascino personale e discreto. Il low profile dell’opera diventa la chiave del suo duraturo apprezzamento, soprattutto per chi ricerca l’essenza intima del McCartney solista. Scopri perché 'McCartney' è il disco da non perdere per ogni fan di Paul!

 La sua poetica autorale è già matura: i temi sono quelli che trattano di solitudine e di auto-isolamento personale ed emozionale tipici del cantautorato newyorkese.

 Non è certo una banale raccolta di versioni demo!

La recensione esplora il primo album solista di Paul Simon, pubblicato acusticamente in Inghilterra nel 1965. Si evidenzia la maturità artistica precoce, con brani che verranno poi affinati in Simon & Garfunkel. I testi affrontano solitudine e introspezione, mentre la produzione rimane volutamente scarna. Un album consigliato agli appassionati del folk e della storia musicale americana, seppur non indispensabile. Scopri le origini del mito Paul Simon: ascolta il suo Songbook!

 Toni Childs era praticamente sconosciuta sul finire degli anni ottanta quando uscì questo suo album che la rivelava cantautrice dalla voce originale e potente.

 Il vero gioiellino è 'Zimbabwae' - intrisa dei suoni e dei colori musicali dell’Africa australe - che richiama la nostra attenzione verso quella parte del continente.

L'album 'Union' di Toni Childs, uscito nel 1988, presenta una voce potente e uno stile unico che combina funky, soul e influssi caraibici. Tra i brani spiccano 'Don’t Walk Away' e il significativo 'Zimbabwae' che affronta temi delicati dell'Africa australe. Pur passato inosservato all’epoca, rimane un disco di grande valore e attualità da riscoprire. Ascolta ora 'Union' di Toni Childs e riscopri un capolavoro soul degli anni ’80.

 GOODBYE CRUEL WORLD è un album del 1984 che ci rifila una dozzina di brani con un occhio al pop “sintetico” di quegli anni senza peraltro riuscire ad essere davvero “commerciali”.

 In conclusione: un album che ha fatto il suo tempo e che oggi fatico a ripescare.

Goodbye Cruel World di Elvis Costello, uscito nel 1984, mostra una fase meno ispirata dell'artista, con un sound pop sintetico e una produzione sovraccarica. Alcuni brani emergono per personalità, ma nel complesso l'album non convince a livello musicale e testuale. Consigliato più ai collezionisti che ai nuovi ascoltatori interessati al giovane Costello. Scopri di più sulla carriera di Elvis Costello e ascolta i suoi album più iconici!

 A CRACK IN TIME è davvero la “crepa” che il caso gli ha concesso per attraversare il muro di un destino altrimenti già segnato negativamente.

 Un pugno di canzoni senza fronzoli che profumano di roots rock, quasi tutte a sua firma tranne due cover di altrettanti texani come lui.

L'album d'esordio di Calvin Russell, pubblicato nel 1990, racconta una biografia intensa di lotta e riscatto. Il disco, prodotto da Patrick Mathé per l'etichetta francese New Rose, offre un roots rock autentico e privo di fronzoli, con cover di Blaze Foley e Townes van Zandt. Nonostante musicisti di supporto poco distintivi, le canzoni trasmettono passione e vissuto. Consigliato per gli amanti della musica d'autore e chi cerca sonorità texane autentiche. Ascolta Calvin Russell e scopri un roots rock autentico e intenso.

 Una musicalità ampia e pulsante, arricchita da tessiture elettroniche, sapientemente guidata dal tenorista che procede per frasi “scolpite” con grande intensità.

 Un incontro-scontro per sfociare in una riuscita “fusione” delle due estetiche tra il trio jazz e i Messthetics.

Eye of I conferma il talento del sassofonista James Brandon Lewis con un trio ampliato e sonorità elettroniche. L'album alterna momenti di forte intensità a passaggi melodici, omaggiando grandi icone del free jazz. Interessante la collaborazione con il trio post-punk Messthetics nell'ultimo brano. Pur con una copertina discutibile, l'opera è un'importante conferma per gli amanti del jazz contemporaneo e sperimentale. Ascolta Eye of I per un viaggio intenso nel jazz contemporaneo e sperimentale.

 È come fare pausa in poltrona assaporando la mia marca di birra preferita.

 Una rilassata fusione di generi diversi, dal country-rock al blues e al rockabilly con qualche venatura jazzata.

Shades di J.J. Cale è un album compatto e riconoscibile, che mescola country, blues e rockabilly in un sound rilassato e raffinato. Il disco, pubblicato nel 1981, è valorizzato da collaborazioni come quella di Leon Russell e dall'elegante assolo di sax di Dennis Solee. Pur non essendo rivoluzionario, l'album offre una piacevole esperienza d'ascolto, perfetta per chi cerca musica d'atmosfera. La grafica minimalista della copertina completa l'opera con discrezione. Ascolta Shades di J.J. Cale e immergiti nel vero Tulsa Sound!

 Per Cyndi Lauper però ho fatto un’eccezione.

 Garanto ancora oggi un gradevole ascolto.

La recensione rivaluta l'album 'A Night to Remember' di Cyndi Lauper, spesso sottovalutato. Sebbene non abbia raggiunto il successo dei lavori precedenti, contiene brani intensi e caratteristiche vocali uniche. L'autore apprezza soprattutto la hit 'I Drove All Night' e le ballate, riconoscendo però una produzione eccessiva per l'epoca. Nel complesso un ascolto ancora valido e piacevole. Ascolta A Night to Remember e riscopri Cyndi Lauper in una veste autentica!

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