Gli Embassy hanno confezionato un prodotto aderente all’assioma appena enunciato.

 Consigliato a chi ama i suoni tecnologici e i ritmi dance, a chi si vuole divertire con la musica.

Tacking è il secondo album dei svedesi The Embassy, noto soprattutto in patria. Il disco propone un pop-dance ispirato al sound degli anni '80, con richiami a Pet Shop Boys e New Order. Con 31 minuti di brani curati e ballabili, l'album conquista chi ama la musica elettronica leggera e nostalgica. Consigliato per chi apprezza suoni tecnologici e melodie coinvolgenti. Ascolta 'Tacking' e lasciati trasportare dai ritmi vintage degli Embassy!

 La trasognata ingenuità abbinata alla epica coralità dell'esordio, almeno per ora, è andata smarrita.

 Forza Tim, per il momento non ti abbandoniamo, soprattutto per i dolci ricordi passati, ma se proprio devi continuare su questa strada, allora è meglio ri-indossare le tuniche.

The Fragile Army, terzo album di The Polyphonic Spree, segna un allontanamento dal loro stile corale e sperimentale verso un indie pop-rock più convenzionale. La crescita artistica si percepisce, ma manca ancora quella scintilla che rese speciali le prime opere. L'album appare come un passaggio a vuoto, pur mantenendo alcune caratteristiche tipiche del collettivo. La recensione invita a una riflessione sulla necessità di evolversi, ma con qualità. Scopri l'evoluzione sonora di The Polyphonic Spree con The Fragile Army.

 Ci avrei scommesso un palazzo sui londinesi South, autori nel 2000 di uno dei più folgoranti esordi degli ultimi anni.

 Troviamo di fronte ad una band di onesti mestieranti che suona un artificioso pop-rock di media fattura.

La recensione analizza il terzo album dei londinesi South, evidenziando la perdita di ispirazione rispetto al debutto folgorante del 2000. Sebbene l'album contenga momenti validi e richiami a band come Coldplay e New Order, manca la freschezza iniziale che aveva reso celebri i South. Si tratta di un lavoro onesto ma di livello medio, difficilmente capace di emergere nel competitivo panorama britannico. Scopri se il terzo album di South vale la tua attenzione!

 "Non parlerei di etichetta fuorviante, a ben vedere però di psichedelia ce n’è ben poca, eccezion fatta per i tredici minuti finali di ‘Freedom Flight’."

 "Dopo questo album praticamente calerà il sipario, ma almeno per un breve periodo è stato lecito riporre in lui più di una speranza per il futuro del pop-soul."

La recensione celebra il terzo album di Shuggie Otis del 1974, evidenziando un mix originale di soul e psichedelia. L’album, pur meno carismatico dei suoi riferimenti come Hendrix, offre melodie eteree e strumenti raffinati. Include anche brani storici come 'Strawberry Letter 23'. Un disco da riscoprire per chi ama la musica black d'autore e la California degli anni '70. Ascolta ora 'Inspiration Information' e riscopri un classico soul fuori dal tempo.

 Fra le infinite meteore che hanno costellato il cielo del pop, i gallesi Badfinger nei primi anni settanta hanno rappresentato la parte oscura e sfigata del music-business.

 It’s only pop, but I like it.

La raccolta 'The Very Best Of Badfinger' riassume la breve ma intensa carriera di una band galleese degli anni '70, riconosciuta per le sue melodie dolci ma segnata da destini tragici. Supportati da nomi illustri come Paul McCartney, i Badfinger hanno lasciato qualche perla pop, tra cui 'Day After Day' e 'Without You'. Nonostante la mancanza di un grande successo commerciale, il loro lavoro resta una testimonianza interessante del periodo e del power-pop. Ascolta l'antologia e scopri la dolce storia dei Badfinger!

 Non sarebbe corretto e oltremodo ingeneroso definire brutto questo disco ma altrettanto scorretto sarebbe parlare di un album riuscito.

 Auguriamoci che questo mezzo passo falso sia imputabile alla scelta di Federico di dedicarsi maggiormente al lato oculistico anziché a quello acustico.

La recensione analizza L'Alba Di Domani di Tiromancino, album contenente brani inediti e colonne sonore. Pur riconoscendo il talento di Federico Zampaglione, il lavoro viene definito interlocutorio e privo di vero impatto, segnando un arresto nella crescita artistica precedente. L'album mostra eclettismo ma manca di coesione, con alcune tracce strumentali interessanti. Nel complesso, un progetto che non delude ma nemmeno convince pienamente. Scopri l'album L'Alba Di Domani e valuta tu stesso l'evoluzione di Tiromancino!

 Se negli anni sessanta è esistita un'alternativa al mainstream pop dei Beatles e dei Beach Boys, questa è certamente da ricercarsi nei solchi di questo misconosciuto capolavoro degli inglesi Zombies.

 Forse l'accostamento che maggiormente evoca "Odessey And Oracle" è quello con "Forever Changes" dei Love.

Odessey And Oracle degli Zombies è un album pop psichedelico del 1968, spesso trascurato ma sorprendentemente omogeneo e di grande qualità. La recensione celebra la band come un'alternativa valida ai giganti del tempo, sottolineando l'importanza del singolo Time Of The Season e la profondità dell'opera, ricca di arrangiamenti elaborati e melodie coinvolgenti. Un disco da riscoprire, degno di stare accanto ai maestri dell'era. Ascolta Odessey And Oracle e riscopri un gioiello del pop psichedelico!

 "Riccardo Sinigallia dimostra di aver raggiunto una maturità compositiva tale da non provare invidia alcuna verso il più famoso ex compagno di ventura."

 "L'album si dipana su un soffice stile cantautorale dove la parca strumentazione non invade mai la felice vena compositiva."

La recensione celebra il secondo album solista di Riccardo Sinigallia, "Incontri a Metà Strada", come un lavoro maturo e incisivo che si distingue dal percorso dei Tiromancino. L'album, composto da nove brani e uno strumentale, si caratterizza per un cantautorato delicato e raffinato, lontano dagli eccessi tecnologici. Le tracce esplorano atmosfere intime, con arrangiamenti sobri che accompagnano testi autobiografici e malinconici. La presenza di ospiti come Filippo Gatti e Emidio Clementi arricchisce ulteriormente il disco, che preannuncia un percorso artistico promettente. Ascolta ora "Incontri a Metà Strada" e scopri il cantautorato maturo di Riccardo Sinigallia!

 Badly Drawn Boy si distingue in questo scorcio di ventunesimo secolo per una prolificità degna di certi autori d’altri tempi.

 La normalizzazione in atto non vorrei che in futuro potesse sfociare in un pop sciatto e dozzinale.

La recensione analizza Born In The U.K., quinto album di Badly Drawn Boy, evidenziando una svolta verso un pop più convenzionale e meno ispirato rispetto ai suoi lavori iniziali. Nonostante ciò, l'artista mantiene una classe superiore alla media grazie al suo talento. Il disco, benché leggermente iperprodotto, si difende nel panorama musicale contemporaneo, anche se si avverte una certa perdita di originalità. Scopri come Badly Drawn Boy evolve nel suo quinto album, ascolta Born In The U.K. ora!

 È impressionante la maturità che Andy White mostra in questa sua opera prima, facendola vibrare dalla prima all’ultima nota di una forza interiore degna dei più grandi.

 Andy White ci risveglia da quel periodo plastificato e meravigliosamente ci riporta, in un immaginario viaggio a ritroso, a quei mitici anni sessanta.

La recensione esplora l'esordio di Andy White, giovane cantautore di Belfast, pubblicato nel 1986. L'album si distingue per la maturità sonora e testuale, con influenze evidenti dal folk e da Bob Dylan. I brani affrontano temi intensi come conflitti religiosi e ricordi personali. Nonostante la carriera successiva meno brillante, questo disco resta un folgorante viaggio musicale e umano. Ascolta l'esordio di Andy White e riscopri il vero spirito del folk anni '80!

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