pier_paolo_farina

DeRango : 9,02 • DeEtà™ : 6998 giorni

 Il trio dei Taste era già in agonia a quel punto: i soliti scazzi con bassista e batterista che volevano essere considerati artisticamente ed economicamente alla pari del leader.

 Un mondo fatto di voce e chitarra fieramente nudi e crudi senza compromessi, sempre autentici, ruspanti, leali, franchi, onesti, semplici.

La recensione esplora il primo album live dei Taste guidati da Rory Gallagher, sottolineando l’autenticità e la passione del chitarrista irlandese. Nonostante la competizione con l’album successivo, questo lavoro rappresenta un documento prezioso di un’epoca e di una dimensione musicale unica. La recensione evidenzia anche le tensioni di band e la forza della musica nuda e cruda di Gallagher. Il rapporto personale dell’autore con la copertina chiude con un tocco nostalgico e umano. Ascolta ora Taste Live Taste per immergerti nel vero rock blues di Rory Gallagher!

 Il leader ha spersonalizzato le caratteristiche peculiari, facendo arretrare la band a mera realtà di rhythm&blues “moderno”, tematicamente modesto.

 Un mesto finale per questa band così centrata, peculiare, tenera, riconoscibile all’istante ai bei tempi… Amen! (in latino).

L'album 'Slow Motion' dei Supertramp segna la conclusione della loro carriera con un lavoro professionale ma privo di gran personalità. Le tracce lente e l'influenza del leader Rick Davies orientata al rhythm & blues moderno penalizzano la riconoscibilità storica della band. Alcuni brani mostrano momenti di interesse, ma generalmente l'album risulta prevedibile e poco memorabile. I concerti degli ultimi anni avevano offerto maggiore ricchezza orchestrale. Un addio che lascia un senso di mestizia e nostalgia. Scopri se l'ultimo capitolo dei Supertramp è all'altezza delle aspettative!

 Davies prende qui ad essere una specie di Ray Charles dei poveri, bravo e appassionato quanto superfluo.

 Se solo fosse il disco di una nuova formazione di jazz blues classico statunitense, meriterebbe quattro stelle.

L'album del 1997 segna una svolta jazz blues per i Supertramp, guidati da Rick Davies e nuovi musicisti come Carl Verheyen. Se da un lato la produzione è curata e le esecuzioni precise, manca la distintiva originalità e vivacità che li ha resi celebri. La musica si fa più standardizzata e meno memorabile, perdendo l'identità del gruppo. Note di rilievo ci sono, ma l'album sembra più un lavoro di jazz blues classico che il ritorno alla grandezza del passato. Scopri il lato jazz blues dei Supertramp nel loro album del 1997 e approfondisci la loro evoluzione musicale.

 Meglio non starci troppo sopra a lambiccare.

 Il mio giudizio è quello del profondo estimatore, ma non del delirante adoratore per partito preso.

La recensione di 'Free as a Bird' evidenzia un album gradevole ma poco ispirato rispetto agli standard d'oro dei Supertramp. L'assenza del carismatico Roger Hodgson si fa sentire, lasciando un'opera dignitosa ma priva di brani memorabili. Il contributo vocale del nuovo chitarrista Mark Hart non riesce a replicare la dinamica del duo originario. Le tracce oscillano tra soft jazz e rhythm&blues senza però sorprendere. Nel complesso è un lavoro adatto ai fan più affezionati, ma non a chi cerca la grandezza del passato. Scopri se 'Free as a Bird' merita un posto nella tua playlist Supertramp.

 «A quest’uomo risulti impossibile fare cattiva musica.»

 «La versione acustica di Overkill sgomina tutte le dodici canzoni precedenti.»

La recensione celebra Colin Hay, ex frontman dei Men At Work, e il suo quarto album solista Topanga (1994). Il disco mantiene un pop rock melodioso e ritmico, valorizzato dalla voce riconoscibile e ben usata di Hay. Pur meno colorato rispetto all’epoca della band, Topanga mostra la coerenza artistica di un cantautore ancora in forma. L’aggiunta della versione acustica di 'Overkill' chiude l’album con un classico che sovrasta i brani originali. Scopri il fascino senza tempo di Colin Hay con 'Topanga', ascolta ora l’album!

 "La versione di 'Blinded by the Light' qui è talmente migliore da rilanciare indirettamente l'originale Springsteen."

 "Il disco tende decisamente verso il genere progressive, con arrangiamenti che includono un coro di dodici elementi e richiami a Stravinskij."

La recensione esalta 'The Roaring Silence' dei Manfred Mann's Earth Band, focalizzandosi sulla superba cover di 'Blinded by the Light' che supera l'originale di Springsteen. L'album è caratterizzato da arrangiamenti ricchi, sperimentazioni prog e momenti di grande intensità, supportati da strumenti come mellotron e sintetizzatori. Pur con qualche elemento un po' datato, il disco rimane un classico del rock britannico anni '70. Ascolta ora 'The Roaring Silence' e scopri la magia di Manfred Mann's Earth Band!

 Il riff resta imperiale, scolpito nel marmo, terremotante, appagante, fra i migliori dello scorso secolo.

 Grazie di tutto anche a te allora John Sykes, alto bello e tamarro e… bravo.

La recensione rende omaggio a John Sykes, recentemente scomparso, mettendo in luce il suo contributo unico con il brano 'Still of the Night'. Viene analizzato il riff potente e duraturo della canzone, l'equilibrio tra virtuosismo e melodia e l'importanza della collaborazione con David Coverdale. La traccia emerge come un classico dell'hard rock e metal melodico, capace di emozionare ancora a distanza di decenni. Ascolta ora 'Still of the Night' e celebra il talento di John Sykes!

 Le canzoni sembrano procedere in quieta disperazione, interessanti ma non esattamente memorabili, finché proprio all’ultimo contributo eccoti il capolavoro.

 La voce impareggiabile di Sinéad O’Connor procede a dare, attraverso le liriche, un filo di speranza alle vicende di una malattia così sordida e crudele.

Broken China è il secondo album solista di Richard Wright, esplorando la lotta contro la depressione con musica ambientale, elettronica e atmosfere meditativo-drammatiche. L'opera, pur discreta nella produzione vocale, trova forza nel contributo evocativo di Sinéad O'Connor e in brani chiave come 'Breakthrough'. Un viaggio musicale toccante e intimista, prezioso per gli amanti delle sonorità floydiane. Ascolta Broken China per un'esperienza musicale profonda e coinvolgente.

 «Il prodigioso axeman di Los Angeles regna sovrano piazzando due assoli terrificanti»

 «Se è esistita una formazione autenticamente da verificare in concerto prima di farsene un giudizio definitivo, questi sono stati i Tubes»

La recensione mette in luce la doppia fase della carriera dei Tubes, con particolare attenzione al loro sesto album 'Outside Inside' del 1983. Il disco unisce influenze hard pop facilmente accessibili, grazie anche al contributo di Steve Lukather dei Toto, con la spumeggiante teatralità tipica della band. La prima parte dell'album è più commerciale, mentre la seconda esalta l'originalità e la fantasia dei Tubes. Viene inoltre ricordata la genesi curiosa del singolo 'She's a Beauty'. Scopri l'album Outside Inside dei Tubes, un mix di hard pop e teatralità unica!

 Tengo Daryl Hall nella mia top five dei cantanti rock, pop, blues: voce eccelsa, piena di soul, mobilissima ma senza quell’eccessiva enfasi.

 Abbiamo una base rhythm & blues potente e danzereccia, variegata da chitarre distorte, botti elettronici, batteria pesante ma sempre corroborata dalla squisita vena melodica.

La recensione celebra l'album Big Bam Boom di Hall & Oates come un perfetto esempio della loro evoluzione negli anni '80, unendo rhythm & blues con disco ed elettronica. Daryl Hall viene lodato per la sua voce soulful e impeccabile, mentre John Oates è considerato il prezioso secondo del duo. Le tracce più riuscite sono 'Out of Touch' e 'Possession Obsession'. L'album rappresenta un contributo importante al pop danzereccio dell'epoca. Ascolta Big Bam Boom e scopri il groove unico di Hall & Oates!

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