ricordo un vecchio articolo su Ciao 2001 ( che ne sanno i 2000?) " Ha filtrato l'europa e con Faust'o sono in due" si era nel 1983 ma la massa preferirì "stare sulla playa , bersi la coca cola circondata da gravi incubi" (le tre canzoni citate trovatevele da soli) Gino D'Eliso - Cattivi Pensieri "Estate acquatica a Milano
Angoscia e anguria van per mano" potremmo sostituire Milano con un altra città ma rappresenta quel che sentivo... PS Gino ha un record quattro album quattro case discografiche diverse.
 
THE PRIMATES - I Ain't Like You

Che RiFFuzz!!

Un solo album. E poi i primati tornano nella giungla da dove erano venuti.

Nati a Youngstown (quale nome migliore per una band di stupidi teenagers che si divertono a rispondere alle poche interviste con dei versi da scimpanzé?, NdLYS), i Primates arrivano a Los Angeles sull’onda emotiva che convoglia flotte di capelloni verso il Cavern Club cercando il loro attimo di popolarità. Erik Bluhm, Brett Miller, Ted Edlefsen, Brian Corrigan quell’attimo ce l’hanno nel 1986.

Un attimo e basta.

E a che sarebbe servito averne un secondo?

Quel solo attimo basta.

Perché quell’attimo produce uno dei dischi garage più piacevoli di tutti gli anni ’80, nonostante all’epoca venga tacciato di essere solo un disco di serie B. Prodotto da Brett Gurewitz nel periodo della sua sbornia per il sixties-sound (produrrà pure il secondo dei Morlocks, l’esordio degli Untold Fables, Magic Still Exists dei Leopards e Drop of the Creature degli Steppes prima di finire anche per un breve periodo tra le fila degli Yard Trauma, NdLYS) e da Greg Shaw, We Are The Primates puzza di garage punk becero e primitivo.

È la pruriginosa vulva di una donna neolitica che si schiude, primordiale e affamata, odore ancestrale e selvaggio di femmina in calore attorno alla quale ballano questi quattro Monkees dell’età della pietra, imbottiti d’alcol e coperti da pellicce di mammuth.

Chi ama i suoni ricercati stia alla larga, oggi più di allora che qui è tutta una selva di maracas, accordi essenziali, cembalo e gemiti da macaco in calore. Tre cover che sembrano essere state scritte apposta per loro (Outside dei Downliners Sect, Born Loser di Murphy & The Mob, I Got Nightmares dei Q65) tanto sono conformi alla cifra stilistica primitiva adottata dal gruppo, una curiosa versione di I Go Ape di un insospettabile Neil Sedaka e otto numeri originali che sono una devastante rappresentazione del beat basico avvolto in cartapecora fuzz e saliva Pretty Things periodo Get the Picture?.

Poi, più nulla: dei primati, eccetto Eric Bluhm che diventerà uno dei più pregiati dj americani, custode della nebbia purpurea del garage, dell’acid rock e del folk rock degli anni Sessanta, non resterà traccia alcuna e anche della ristampa del loro disco, in vinile marchiato Soundflat nessuno oserà parlare, non sapendo cosa dire.

Uh! Uh! We are The Priiiiiimates!!!!

Il Rev
 
Il Grande Lebowski , il tappeto filosofico che dà un tono all'universo
Anton Dermota, Ilona Steingruber in Die Tote Stadt, Marietta lied

È stata una bella storia pulita, mi ha fatto ridere. Almeno in certe parti.

È così che la dannata commedia umana va avanti...

Spero che vi siate divertiti e che ci rivedremo ancora lungo il cammino.
 
"Nessuno è perfetto" - A qualcuno piace caldo (scena finale)

"A qualcuno piace caldo"
di Billy Wilder (1959)

#35mm
 
John Zorn - Bith Aneth

John Zorn (10 di 10)
"Bith Aneth"

#jazzlegends
 
Leonard Cohen & Judy Collins live 1976

tre canzoni con la freschezza della novità. ancora non straconosciute. un giovane L.C nervosissimo con la gola asciutta.
 
Lucio Battisti | Cosa Succederà Alla Ragazza Un saluto anche all'altro Lucio ...
 
#unalbumalgiorno

Era il 1972 e "Gli Alluminogeni" incidevano questo "Scolopendra"

Prima di continuare su YouTube
 
Bauhaus - Nerves (LYRICS ON SCREEN) 📺 "In the Flat Field" è uno di quei dischi dal quale non saprei proprio scegliere una canzone preferita. Certo però che un finale tanto epico ti fa togliere il disco con un ghigno soddisfatto. C'è tutto quello che riguarda la nascente scena "Dark": le nevrosi del post-punk, la decadenza e l'eleganza del Glam declinato al gotico, un Murphy strabordante.
 
Van Morrison - Cyprus Avenue Bellissime disgiunzioni scorrono immerse in uno struggente continuum vitale
 
Tre uomini e una donna - con Piero Ciampi, Paolo Conte, Nada e Renzo Zenobi
"Il poeta è un'elegantissima anima, che va a cena con le stelle!"
Continuiamo a farci del "male" con Piero Ciampi... e amici.
 
Genesis - Never a time (1991) La canzone più brutta di ogni disco dei Genesis, anche di quei dischi dove "più brutta" sarà un termine molto relativo per dire "quella leggermente meno stupenda delle altre", altrimenti che gusto c'è. Be, di solito si tende ad essere più generosi con "We Can't Dance" rispetto ai 2-3 dischi precedenti, perché effettivamente contiene, miracolo, almeno tre ottimi brani e un paio di canzoni discrete; peccato che sia pieno di canzoni (formato CD d'altronde) inutilmente pieno di canzoni, e strapieno di merdate senza appello. Scelta non semplice data l'abbondanza, ma questa mi provoca profondo malessere.
 
Stand By Your Man -Blues Brothers

Già quarantuno anni dal suo addio