Stereo - Somewhere in the night - 1982 MINIMAL WAVE metà Giugno 1982, ascoltavo radio milano 105, quando non era ancora un network, finalmente un temporale di pomeriggio spazzava via l'afa, cielo grigio, buio, e fecero ascoltare per la prima volta questo pezzo. Il DJ disse "adatto a questo tipo di tempo, non è solare"... non venne piu trasmesso dalla settimana successiva in poi. La ritrovai su youtube nel 2007, senza ricordare il titolo
 
The Mummies - Food, Sickles And Girls

Dal dicembre 1988 e per la prima metà degli anni Novanta i Mummies furono i custodi del più intransigente lo-budget garage-rock.

Una reputazione nata con rovinosi concerti dove quattro stupidi ragazzini bendati come mummie assaltavano la California dominata dai Guns N’ Roses a base di scorticati riff rubati al Northwest-punk di Wailers e Sonics e proseguita con un (all’epoca) fedele rifiuto di ogni tipo di strumentazione, registrazione o stampa digitale dei loro scassatissimi pezzi e con la celebre risposta negativa condita con parolacce inenarrabili con cui la band di San Bruno rispedì al mittente l’offerta della più desiderata etichetta discografica dell’epoca.

Quella per cui tutti sbavavano.

Quella per cui tutti erano pronti a perdere la loro verginità.

Quella per cui tutti sognavano di poter incidere.

Decidendo di preservare lo spirito punk della loro musica i Mummies immolavano se stessi all’altare del garage più becero e primitivo dell’epoca. Una intransigenza cocciuta e tenace da mettere all’angolo pure Tim Warren che si vedrà negare dalla band, a sessions ultimate, il permesso per la pubblicazione del disco registrato con MikeMaz Katt Mariconda (più tardi “omaggiato” dalla band con Mariconda’s a Friend of Mine, NdLYS) stampato poi illegalmente con il titolo di Fuck The Mummies!. Dopo i primi singoli stampati in proprio è invece la Estrus ad assicurarsi i servigi di Trent Ruane, Larry Winther, Maz Kattuah e Russell Quan, le quattro canaglie bendate evase dalle piramidi del frat-rock più lazzarone dei primi anni Sessanta.

Assemblato mettendo assieme i cocci dei loro primi singoli (That Girl, Food, Sickles and Girls, The Fabolous Mummies, Shitsville, lo split con i Phantom Surfers 1991 NorthWest Budget Rock Massacre!) il primo album dei Mummies è un cortometraggio a bobine sul garage rock del Nord Ovest americano: Sonics, Wailers (ben tre le cover presenti sul disco, tutte suonate con approssimazione e violenza pari alle originali), Kingsmen, Frantics, Galaxies, Viceroys. È quella la latrina su cui i Mummies si divertono ad orinare scrollando gli uccelli al suono depravato di pezzi come I‘m Bigger Than You o dell’incredibile One by One, una delle più rovinose garage songs di tutto il decennio.

Una delle più debosciate di sempre.

:Play Their Own Records! è una fatiscente rappresentazione del punk.

Pura merda garage suonata con l’approssimazione di una gang di teppisti.

GRAZIE REVERENDO
 
Y&T - I Believe In You
Una delle perle di questi altri grandi dell'hard and heavy di classe.
 
Peter Case -
Give Me Five Minutes More

Wandering Days

Scusate non riuscivo a decidere, e neanche sono ancora convinta...
 
Visto che mi sono riascoltato tutta la discografia di Silvestri in attesa del nuovo album, perché non fare una cosa ai vecchi tempi e fare la classifica del menga spezzata in vari ascolti? Giusto per divertimento e perché non c'ho il tempo di scrivere in maniera approfondita sul nuovo disco. Via i preamboli, si cominci la classifica:

10°, Il latitante
Niente è cambiato, rimane il suo disco più debole, per un semplice fatto: è il suo disco più dimenticabile. Ha qualche pezzo che funziona, anzi, molti pezzi funzionano: Mi persi è un ottimo inizio tra un passo jazzato e un testo "esistenzialista", La paranza nella sua facilità è interessante per il suo testo pregno di significato a più livelli, Sulle rive dell'Arrone è il brano più maturo di Silvestri fino a quel momento, Gino e l'alfetta è anch'esso facilone ma per nulla scontato, A me ricordi il mare è a suo modo particolare come brano estivo. Questi brani sono chicchi d'oro che risplendono nel fondo di un disco che è in realtà un fiume nero come la pece, che non è né petronio né liquame, non è prezioso e non rimane addosso, è solo acqua sporca. Ci sono brani simpatici e ben realizzati come Faccia di velluto, Il suo nome, Prima era prima, ma non hanno forza, aggiungono alla tracklist ma non all'ascolto. E poi, c'è Che bella faccia, che trascende l'essere dimenticabile e diventa quasi irritante ad ogni riascolto del disco, una presa per il culo a Berlusconi (non-pace all'anima sua) che non ha mordente e si riduce ad una filastrocca senza capo né coda. Il latitante è ben arrangiato come tutti gli album di Silvestri, ma è quello dove le idee sono poche e la maggior parte di queste non sono nemmeno sviluppate al massimo del loro potenziale. Considerando che sono trascorsi 5 anni tra questo e il precedente, lascia l'amaro in bocca sapere che tutte quelle energie sono state spese per qualcosa di sorprendentemente sottotono.

Il voto pignolo: 4 ½

Il brano da ricordare:
Daniele Silvestri - Mi Persi
 
Ingrandisci questa immagine
Air show per il centenario Dell aviazione... Tutto il giorno con sti così in testa..
 
Pillola ROSSA

Nine Inch Nails-Happines In Slavery (Fixed)

o pillola BLU ?

Happiness In Slavery

Io Le assaggio entrambe (contemporaneamente, volendo).
 
The Rippers Texas Oil Bang

Trovo poco mi devo concentrare
Garage Sardo supersonico…

Lo dice anche il Reverendo
 
The Incredible Staggers - "Little Girl"

Quasi imbattibili… soprattutto la fanciulla del pubblico
@[DaniP]
 
Umberto Bindi - Il nostro concerto
Un brano memorabile, un autore da riscoprire.