I tedeschi conoscono l’Italia meglio di chi ci vive, girano in camper anche a 60 anni suonati, mandano i figli scalzi ovunque, li lasciano liberi di sguazzare nel fango e se ne fregano altamente.

 Rispetto alle precedenti prove, 'Tempel' non contiene le consuete jam da 15min., prediligendo un mood uniforme e suggestivo, tramite un approccio meno fisico e più cerebrale alle composizioni.

La recensione di Tempel dei Colour Haze riflette un apprezzamento crescente verso la band e la cultura tedesca, un tempo schernita ma ora rivalutata. Il disco si presenta come un album psichedelico meno fisico e più cerebrale rispetto al passato, con atmosfere sospese e intrecci chitarristici evocativi dei Grateful Dead. I Colour Haze mantengono un'attitudine libera e anarco-freak che li distingue dalla scena contemporanea. Scopri il viaggio psichedelico di Colour Haze con Tempel, un classico moderno da ascoltare subito!

 I Rapture che fanno un bagno nel mainstream e ne escono svuotati, i rapture MTVizzati.

 Questa è la versione da casa di cura, da sanatorio, o da fighetto che mentre sorbisce il suo Martini non vuole le orecchie disturbate da qualche idea.

La recensione critica pesantemente l'album 'Pieces Of The People We Love' dei The Rapture, definendolo annacquato e privo dell'energia che caratterizzava le precedenti produzioni. Il disco appare come un tentativo fallito di mainstreamizzazione, con canzoni piatte, melodie assenti e una produzione banale. Solo pochi brani si salvano, ma nel complesso il lavoro è considerato deludente e poco interessante. Scopri perché 'Pieces Of The People We Love' ha deluso i fan dei The Rapture.

 Il suo cervello sciolto e disponibile forniva alle sue dita una spaventosa fluidità ed imprevedibilità.

 Quattro minuti scarsi di fuoco che valgono l'album.

Questa recensione celebra l'album 'Roll'em Smoke'm Put Another Line Out' di Patto, evidenziando il talento unico del musicista Peter 'Ollie' Halsall. L'opera è una fusione originale di rock, jazz, funk e blues, con un approccio creativo che privilegia il piano e la sperimentazione musicale. La recensione sottolinea la tecnica avanzata e lo spirito libero di Halsall, rendendo il disco un capolavoro intramontabile del rock progressivo inglese degli anni '70. Ascolta ora questo capolavoro unico del rock-jazz anni '70 e lasciati sorprendere dal genio di Ollie Halsall!

 «Un'atmosfera da pomeriggio autunnale, con la pioggia che batte fuori dalla finestra ed una miriade di pensieri che ti passano per la testa.»

 «Il testamento di uno dei più importanti musicisti del ventesimo secolo, senza alcun dubbio.»

L'album 'You Must Believe In Spring' di Bill Evans è un capolavoro intriso di malinconia e lirismo, espressione del tormentato animo del pianista. Nonostante la sofferenza personale di Evans, la musica sprigiona delicatezza e intensità emotiva. Il disco, pubblicato postumo, rappresenta un testamento artistico di altissimo livello, caratterizzato da esecuzioni impeccabili e un'atmosfera autunnale riflessiva. Un lavoro che trascende il jazz diventando pura poesia sonora. Ascolta ora l'intenso capolavoro postumo di Bill Evans e lasciati trasportare dalla sua poesia musicale.

 È tutto nella copertina: il Duca al timone, Roach a coglierne ogni cenno, Mingus lì dietro, col fremito torvo del genio.

 Il Capitano si accomoda al piano, e porta tutti a scuola, Roach e Mingus gli si intrecciano come le mani degli amanti, rigorosamente improvvisando.

Money Jungle è un incontro unico tra Duke Ellington, Charlie Mingus e Max Roach, che fondono classicismo e sperimentazione in un trio essenziale. L'album si distingue per l'eleganza e l'improvvisazione raffinata, risultando un capolavoro nonostante la sua natura 'divertissement'. Tra le tracce spicca 'Fleurette Africaine', che esprime un'intensa estasi musicale. Un viaggio che celebra la grandezza di tre icone jazz senza voler rivoluzionare il genere. Ascolta Money Jungle, un capolavoro jazzico che incanta ad ogni nota.

 La musica di Wolf-Ferrari non ha aggettivi. È solo terapia, esorcismo da se stessi.

 Ascoltare Wolf-Ferrari è come vestirsi d’Arlecchino. Serenità di musica variopinta, fatta di pezze d’anima lacerate.

La recensione celebra la musica di Ermanno Wolf-Ferrari come un ritratto poetico sospeso tra malinconia e serenità, espressione di un'anima segnata dalle contraddizioni storiche e personali. Le opere Op. 15 e Op. 34 sono descritte come musica terapeutica, ricca di armonie classiche e atmosfere crepuscolari. L'autore sottolinea la bellezza 'all'antica' di Wolf-Ferrari, capace di offrire un'esperienza musicale profonda e coinvolgente, lontana dalle sperimentazioni dodecafoniche del suo tempo. Ascolta la musica di Wolf-Ferrari e lasciati avvolgere dalla sua malinconica bellezza.

 Faust’O lo ascoltavamo in totale clandestinità.

 Per quei sei pezzi, noi sul divano davanti allo stereo senza un battito di ciglia, rapiti da un’ossessivo mantra che non capivamo.

La recensione racconta l'impatto emotivo di "Love Story" di Faust'O durante l'adolescenza, un album con sei tracce monotone e ipnotiche. Il disco, pur non facilmente apprezzabile, rappresenta un rito di passaggio per chi cercava qualcosa di diverso dalla musica mainstream. Un'opera che evoca senso di appartenenza e mistero, rimanendo un'esperienza unica e irripetibile. Scopri il fascino nascosto di Love Story, un viaggio nel post-punk italiano!

 Ascoltando sembra di vedere manti erbosi, ghiacciai e pozzanghere.

 L’orizzonte è nello specchio, l’orizzonte è dentro me.

La recensione analizza l'album Summer Make Good di Múm sottolineandone l'atmosfera introspettiva e malinconica. Caratterizzato da un mix di elettronica, trip-hop e minimalismo, il disco evoca paesaggi islandesi con delicatezza e suggestione sinestesica. L'opera riflette un'evoluzione artistica che combina influenze globali a un forte legame con la realtà locale, creando un'ambientazione sonora unica e coinvolgente. Ascolta Summer Make Good di Múm per immergerti in paesaggi sonori emozionali.

 Può il folk da balera dalle ritmiche "polka" fondersi con un suono ferocemente metallico? Per il quartetto finlandese la risposta è senz'altro affermativa.

 Un album per palati fini che risveglia l'amore genuino verso le tradizioni musicali delle proprie terre, prodotto con classe e certamente non destinato alle masse.

Unholan Urut di Viikate è un album che mescola con successo folk popolare finlandese e metal aggressivo, creando atmosfere intense e nostalgiche. Le vocals in finlandese e il chitarrismo solido rendono l’opera unica e originale rispetto ai coevi metal band finlandesi. Con nove tracce coinvolgenti, l’album si rivolge a un pubblico di palati fini, valorizzando la tradizione musicale locale attraverso un’elegante produzione. Ascolta Unholan Urut e lasciati trasportare dalla fusione di folk e metal nordico.

 Roy Buchanan era "il miglior chitarrista sconosciuto del mondo".

 Una versione di "Hey Joe" talmente lunga, lenta e bella da far quasi piangere, con esplosioni di note come rasoiate elettriche.

La recensione evoca l'atmosfera intensa e immersiva del concerto di Roy Buchanan in Giappone nel 1978. Attraverso immagini poetiche e descrizioni vivide, viene esaltata la bravura chitarristica e l'energia blues-rock dell'esibizione. L'autore si lascia trasportare dalla musica, sottolineando l'effetto ipnotico e profondamente emozionale dei brani. Un tributo a un artista poco conosciuto ma straordinario. Riscopri la magia di Roy Buchanan con questo concerto indimenticabile. Ascoltalo ora!

 L’incipit illuda e inaspettatamente travolga... ma che contestualmente e sostanzialmente deluda ampiamente.

 Par di assistere a una sorta di non particolarmente esaltante (e poco credibile) revival noise-rock, privo di quella essenziale intensità.

La recensione analizza il sesto album studio dei Helmet, Monochrome, evidenziando un tentativo di ritorno alle origini che risulta però discontinuo e poco convincente. Nonostante qualche traccia energica e nostalgica, l'album soffre di vocalità deboli e mancanza di intensità. L'autore sottolinea che Page Hamilton rimane l'unico elemento originale della band, ma il risultato complessivo appare modesto. Un lavoro che delude rispetto alle aspettative create dal leggendario debutto. Scopri cosa aspettarti da Monochrome dei Helmet, un album tra passato e presente.

 Scrivo questa cazzo di recensione per sfogarmi contro quelle teste di cazzo dei San Culamo.

 San Culamo, potete andarvene affanculo, nessuno dice di essere un bigotto... ma voi avete superato ogni limite di sopportazione.

La recensione esprime un forte rifiuto verso l'album di San Culamo a causa della volgarità e delle bestemmie gratuite. L'autore critica duramente la presunta trasgressività del gruppo, definendo i loro testi inutili e fastidiosi. Prende posizione contro la musica che considera oscena e preferisce alternative più serie o ironiche come i Gem Boy. Scopri cosa pensano davvero dell'album San Culamo - Scomunicati E Vincenti!

 Un capolavoro (quasi) riuscito.

 Fragile e tagliente come il vetro, cioè lava che raffreddata diviene una sorta di liquido immobile.

La recensione analizza 'Painting On Glass' dei The 3rd And The Mortal, un album norvegese che miscela metal e sonorità eteree in un'opera concettuale e sfuggente. Il disco si distingue per atmosfere sognanti, intreccio di chitarre distorte e voci rarefatte, creando paesaggi sonori unici. L'autore paragona la musica a un ibrido tra Dead Can Dance e metal, sottolineandone l'originalità. L'album viene descritto come un capolavoro quasi perfetto nel suo genere. Scopri ora l'atmosfera unica di 'Painting On Glass' dei The 3rd And The Mortal!

 Un album costruito per devastare tutto, annienterà il mondo.

 Questo album è il migliore album thrash metal del anno insieme a Enemy of God dei Kreator.

La recensione celebra l'album 'Shovel Headed Kill Machine' degli Exodus come un vero capolavoro di thrash metal, caratterizzato da velocità estrema, assoli dolcemente intensi di chitarra e una performance batteristica potente di Paul Bostaph. La voce di Steve Souza aggiunge cattiveria e intensità, rendendo l'ascolto una devastazione sonora consigliata agli amanti del genere. Ascolta subito l’album e lasciati travolgere dalla potenza degli Exodus!

 This Is Hazelville non richiede un'attenzione particolare e non siamo al cospetto di melodie epiche o cadenze maestose, è semplicemente un buon album pop, sfacciatamente pop.

 Sono bravi e comunque si lasciano anche ascoltare con piacere. Almeno per ora.

Il debutto dei Captain, prodotto da Trevor Horn per EMI, offre un album pop semplice ma efficace. Le tracce sono ben arrangiate e accessibili, con una particolare attenzione alla seconda metà del disco. La band mostra personalità e classe, anche se il lavoro rimane leggero e commerciale. Un album piacevole e onesto, con un voto di 3,5 su 5. Scopri il suono fresco e coinvolgente di Captain con 'This Is Hazelville'!

 Questa sonata la sento da oltre vent'anni, la serbo per i miei momenti più intimi e ne rimango sempre avvinghiato.

 Tuffatevi in questa mezzora di puro godimento.

La Sonata per Violino e Piano in La maggiore M 8 di César Franck è un capolavoro nato in tarda età, ricco di profondità emotiva e contrasto tra amore e razionalità. L'esecuzione di Martha Argerich e Itzhak Perlman, registrata nel 1998, esalta la carica emotiva dell'opera. La sonata esercita una forte influenza su compositori successivi come Debussy e Ravel. Un ascolto intenso da godersi senza interruzioni. Scopri l'intensità emozionale di questa sonata, ascoltala ora!

 Non solo l’avevi in mente, Bennato, ma l’avevi anche già fatto.

 Ti voglio bene. Nei miei sogni di bambino la chitarra era una spada e chi non ci credeva era un pirata.

La recensione critica mette in evidenza come Edoardo Bennato riproponga un concept album già realizzato vent'anni prima con poche novità reali. Nonostante la presenza di artisti noti, il disco non convince per originalità né per qualità. L'autore ricorda con nostalgia la fase artistica più ispirata di Bennato degli anni '70 e '80, auspicando un ritorno a quella freschezza creativa piuttosto che al riciclo di idee passate. Scopri l’evoluzione di Bennato e ascolta il suo storico repertorio!

 "Una voce ossessionata, drammatica, che scava nelle viscere della terra e ci riporta alla luce quella spiritualità primigenia."

 "'Troy' è uno dei brani più intensi che l’umana memoria ricordi, un campionario unico di dolore, rabbia e compassione."

La recensione sottolinea il valore unico e drammatico della voce di Sinéad O’Connor nel suo album d'esordio 'The Lion And The Cobra'. Il disco unisce ecletticità musicale e intensità emotiva, con brani memorabili come 'Troy' e 'Jackie'. L'autore evidenzia la forza espressiva e la capacità di O’Connor di trasmettere dolore, rabbia e spiritualità, rievocando grandi artisti e segnando il cantautorato femminile. Ascolta subito 'The Lion And The Cobra' e scopri il talento unico di Sinéad O’Connor!

 “To Record Only Water For Ten Days è un buon album di pop rock, impreziosito dalla particolare vena meditativa ed intimistica di John e dall’originale utilizzo del synth.”

 “Frusciante sa dove andare a parare, sa i suoi punti di forza e li sfrutta in modo adeguato, creando sempre riff ammiccanti e riusciti.”

Il terzo album solista di John Frusciante, "To Record Only Water For Ten Days", segna una svolta tranquilla dopo un periodo difficile. Le canzoni risultano più complete e godibili, con un originale utilizzo del synth e un forte senso di introspezione. Il disco mescola pop rock e elettronica mantenendo un equilibrio raffinato, mostrando la rinascita artistica di Frusciante attraverso atmosfere intime e melodie avvolgenti. Scopri l'evoluzione artistica di John Frusciante con questo album unico e coinvolgente!

 Un lavoro in cui confluiscono, con freschezza e creatività, solari melodie folk del nume tutelare Gram Parsons, detriti chitarristici mouldiani e folgoranti intuizioni jangle pop.

 Pezzi come “Rockin’ Stroll”, “Rudderless” o “Alison Is Starting To Happen” sono emblematici in tal senso, con la loro furia ingabbiata in un pathos da cameretta.

La recensione celebra "It's A Shame About Ray" come l'apice creativo dei Lemonheads, un album di college rock che combina freschezza, melodie solari e influenze folk e jangle pop. Le tracce più significative e l'interpretazione vocale di Evan Dando emergono come punti forti. Viene inoltre contestualizzato il periodo di successo e le vicende personali del frontman, sottolineando l'importanza dell'opera nella sua carriera e nel panorama alternative degli anni '90. Ascolta ora “It's A Shame About Ray” e scopri il cuore dell’alternative anni '90!