Ricerca su DeBaser Recensioni Hard bop

 La ricerca di una "nuova terra" costituisce l’espressione più completa della libertà politica, spirituale ed estetica che i musicisti jazz desideravano raggiungere.

 La title-track ci fa assistere ad un’atmosfera di introspezione che favorisce l’esplorazione di nuovi mondi ancora tutti da scoprire.

La recensione esplora "Search for the New Land" di Lee Morgan come un album fondamentale che supera i canoni hard bop con un forte messaggio politico e spirituale. In un contesto storico di lotta per i diritti civili, il disco rappresenta la ricerca artistica e personale di Morgan dopo il successo di "Sidewinder". La straordinaria coesione del sestetto e la sperimentazione melodica rendono l'opera un capolavoro ancora attuale e coinvolgente. Scopri il capolavoro intramontabile che fonde jazz e impegno sociale, ascolta Search for the New Land ora!

 La magia della sua musica porta la bellezza dentro e intorno a quelle mura di espiazione.

 Pieranunzi ha scritto Soft Journey proprio pensando alla capacità di Baker di creare con la sua tromba una profonda emozione con le sue note lunghe e sommesse.

Soft Journey è un album che segna la collaborazione fra il trombettista Chet Baker e il pianista Enrico Pieranunzi, caratterizzato da un jazz lirico e intenso. La recensione ne ripercorre la storia, sottolineando la capacità emotiva e tecnica dei musicisti. L’album, prodotto all’inizio degli anni ’80, è divenuto un disco di culto per gli appassionati, grazie al suo equilibrio tra delicatezza e improvvisazione. La musica trasmette la profonda umanità e tormento di Baker, con tracce memorabili come «My Funny Valentine». Ascolta ora Soft Journey e scopri l’arte senza tempo di Chet Baker e Pieranunzi.

 "È un disco di ascolto piacevolissimo sia per la freschezza di brani ritmici che spaziano dallo swing al bossa nova."

 "Non poteva essere altrimenti, visto che i turnisti sono tutti eccellenti e affiatati musicisti."

La recensione celebra 'Slow Drag' come l'ultimo album hard bop di Donald Byrd prima del suo passaggio alla fusion. Pubblicato nel 1968 e registrato da Rudy Van Gelder, il disco presenta una formazione di musicisti eccellenti e offre brani coinvolgenti che spaziano dallo swing alla bossa nova. La qualità compositiva e l'equilibrio tra fraseggi classici e improvvisazioni moderne rendono l'ascolto piacevole e rappresentano un pezzo importante della storia del jazz. Ascolta ora 'Slow Drag' per scoprire un pezzo storico dell’hard bop di Donald Byrd!

 Quello che viene fuori dallo shaker non è certamente un Vesper Martini, ma sicuramente un cocktail dal gusto altrettanto dolce e amaro.

 Dalla copertina del disco Donald Byrd tira giù la sua scala reale e non ce n’è per nessuno.

La recensione celebra l'album "Royal Flush" di Donald Byrd, un capolavoro Hard Bop inciso nel 1961 per la Blue Note. La formazione include leggende del jazz come Herbie Hancock e Pepper Adams, e l'album si distingue per groove blues ed eleganti fraseggi. L'autore valorizza la storia della Blue Note e la produzione tecnica che rende l'opera un classico. Un must per gli amanti del jazz. Ascolta ora Royal Flush e immergiti nel miglior Hard Bop di tutti i tempi!

 Era ancora un “diamante grezzo”, un disco che interessa l'appassionato soprattutto nella prospettiva storica di un punto di partenza stilistico.

 Le composizioni originali come “A New Joy” spiccano un gradino sopra gli altri, mentre le riletture degli standard risultano un po' scolastiche.

Diamonds In The Rough è il primo album da leader di Roy Hargrove, registrato a soli vent'anni. L'album mostra un talento solista promettente con brani originali di qualità, mentre le cover risultano meno incisive. La musica si colloca nel mainstream jazz degli anni Ottanta, influenzata da Wynton Marsalis. Un'importante testimonianza storica del giovane 'diamante grezzo' Hargrove, più apprezzabile per gli appassionati e gli amanti del jazz classico. Ascolta l’esordio di Roy Hargrove e scopri il suo talento jazz da giovane 'diamante grezzo'.

 "Un vero e proprio orgasmo auditivo, signori e signore."

 "Una sezione ritmica da paura e folgoranti intuizioni pianistiche del nostro Herbie."

La recensione celebra Empyrean Isles, album jazz del 1964 di Herbie Hancock, sottolineandone la maestria musicale e l'intesa straordinaria tra i musicisti. Viene evidenziata la perfezione delle tracce, lo stile hard bop e l'innovazione ritmica e pianistica. Un disco raccomandato a chi cerca un'eccellenza jazz su vinile. Scopri il fascino senza tempo di Empyrean Isles, ascolta ora questo capolavoro jazz!

 Il ritmo non è solo evidente ma proprio elemento centrale, il motore che trascina e incolla ogni elemento dall'inizio alla fine.

 Le dinamiche e i colori di questo album sono ciò che me lo fanno consigliare, soprattutto agli amanti delle membrane percosse.

Holiday For Skins Vol.1 di Art Blakey è un doppio album del 1958 che mischia jazz con ritmi africani e latinoamericani. L'album mette al centro le percussioni, con una formazione di talentuosi batteristi e percussionisti. L'ascolto trasmette atmosfere tribali e invocazioni rituali, con una precisa esecuzione e un suono pulito firmato Rudy Van Gelder. Consigliato agli appassionati di batteria e percussioni, è un'opera originale e personale nella carriera di Blakey. Ascolta Holiday For Skins Vol.1 e lasciati trasportare dai ritmi tribali di Art Blakey!

 Vecchio Mose che non ti scolli mai dal piano! Tu scrivi sempre canzoni!

 Puoi badare a te stesso! Puoi mostrare quello che senti! Vai bene come sei!

La recensione celebra il jazz fresco e autentico di Mose Allison nell'album 'I Don't Worry About a Thing', sottolineando l'eleganza, l'ironia e la profondità dei testi. L'autore si immerge nell'atmosfera degli anni '60, valorizzando la combinazione tra blues e jazz moderno, accompagnata dalla coinvolgente strumentazione di Addison Farmer e Osie Johnson. L'opera è descritta come un invito a vivere con autenticità e leggerezza, nonostante le difficoltà. Ascolta Mose Allison e lasciati trasportare dal suo jazz senza tempo!

 Miller resta compreso nel quadro di un mainstream hard-bop ma sa coniugare con disinvoltura la rielaborazione di standard ... e composizioni proprie.

 La gradevolezza complessiva del suo stile non brilla però per originalità: resta sempre a cavallo tra l’eleganza di Oscar Peterson e l’enfasi espressionista di McCoy Tyner.

La recensione analizza l'album Trio Transition di Mulgrew Miller, un disco hard bop del 1987. Il pianista mostra maturità e tecnica elegante, pur senza originalità spiccata. I partner Reggie Workman e Fredrick Waits offrono un contributo solido ma limitato. L'album può interessare gli amanti del jazz mainstream e hard bop, in cerca di ascolti dignitosi e raffinati. Scopri il raffinato hard bop di Mulgrew Miller in Trio Transition, un ascolto imperdibile per gli appassionati di jazz.

 «CONCERTO RETITLED è un album molto interessante e – soprattutto – di piacevolissimo ascolto.»

 «Joe Zawinul in versione pre-weathereportiana si rivela pianista duttile e variegato, capace di passare da un tocco impressionistico alla Bill Evans al virtuosismo un po’ funambolico di Oscar Peterson.»

L'album 'Concerto Retitled' di Joe Zawinul, pubblicato nel 1976, offre una preziosa raccolta di brani solisti composti tra il 1966 e il 1971, ben distinti dalla fusion dei Weather Report. Zawinul dimostra una grande versatilità, spaziando dal pianismo impressionista al virtuosismo e al soul-jazz, in un'opera variegata e di piacevole ascolto. Nonostante una copertina anonima, l'album merita un posto nella collezione di ogni appassionato di jazz. Ascolta ora 'Concerto Retitled' e scopri il talento nascosto di Joe Zawinul!

 Immaginatevi quella persona che vi parla in quel modo: avete perso totalmente l'orientamento e il senso logico del discorso, eppure con tutte quelle parole vi ha perfettamente comunicato un'emozione.

 Mi sembrò che avesse detto che era la cosa più bella che avesse mai sentito nella sua vita.

La recensione racconta un concerto di Art Pepper nel 1981 a Los Angeles, visto attraverso gli occhi di un amico detenuto. La musica di Pepper, segnata da una vita difficile e dalla tossicodipendenza, riesce a comunicare emozioni profonde e a toccare emotivamente sia il recensore che il suo amico. Il live al club Maiden Voyage diventa una testimonianza di umanità e arte. Il racconto chiude ricordando la morte di Pepper l'anno successivo. Ascolta Roadgame di Art Pepper e lasciati trasportare dall'emozione profonda del jazz.

 "Sono le farfalle che svolazzano perché vi innamorerete dei dialoghi musicali creati dai maestri dell'hard bop."

 "Inner Urge rappresenta un esperimento da parte del sassofonista, definito 'Oscuro e Intenso' come il caffè amaro che accompagna l'ascolto."

Inner Urge di Joe Henderson è un album hard bop intenso e oscuro, con grandi musicisti come McCoy Tyner e Elvin Jones. Inciso nel 1964, l'album si distingue per i suoi dialoghi musicali e l'atmosfera coinvolgente. Brani come El Barrio e Isotope portano influenze latin e tributi a grandi jazzisti. La recensione invita l'ascoltatore a lasciarsi trasportare da questo stimolo interno, una vera esperienza jazz da non perdere. Scopri il fascino oscuro e intenso di Inner Urge, immergiti nell'hard bop di Joe Henderson!

 La stella nera di David Bowie ha saputo darci un addio stratosferico.

 Dobbiamo tenerci stretto "Blackstar" e considerarlo come un messaggio, scritto da una persona, mentre si avvicina alla fine del tunnel.

La recensione celebra l'album 'Blackstar' di David Bowie come un capolavoro innovativo e toccante, concepito come un addio artistico alla vita. L'opera unisce generi diversi come rock, jazz e trip-hop, arricchita dai contributi di un gruppo jazz newyorkese scelto dallo stesso Bowie. I testi e i video musicali riflettono una profonda meditazione sulla morte, creando un'atmosfera cupa e suggestiva. 'Blackstar' è considerato uno dei migliori album recenti, frutto di un'arte innovativa e sperimentale. Ascolta Blackstar e scopri l'ultima opera magica di Bowie.

 La scia di questo felice incontro musicale porterà anche ad una sfiziosa versione di 'What’s New', in cui il flauto di Clay lascia un segno ulteriore della sua classe e maturità.

 Se parlaste con chi il jazz lo segue meritoriamente un po’ più a fondo, allora vedreste che a Clay e Newman sarebbe riservato il posto d’onore che meritano.

La recensione esalta 'The Sound of the Wide Open Spaces', album del 1960 di James Clay e David 'Fathead' Newman, prodotto da Cannonball Adderley. Il disco unisce la vena soul di Newman all'hard bop di Clay, creando un equilibrio eccellente. Nonostante sia considerato un disco 'minore' storicamente, viene riconosciuto il valore artistico e la qualità musicale, arricchita da ottimi side-men. È un lavoro che suona bene e merita attenzione dagli appassionati di jazz. Scopri questo gioiello jazz del 1960 con Clay, Newman e Cannonball Adderley!

 Ascoltarlo rimanendo fisicamente immobili è davvero impossibile.

 Blue Train è senza dubbio una delle più grandi opere di uno dei Jazzisti più eclettico del nostro tempo.

La recensione celebra Blue Train di John Coltrane come un capolavoro del jazz, sottolineando la perfetta armonia del sestetto e la potenza degli assoli di sax tenore. Pubblicato nel 1957 e rimasterizzato negli anni '90, l'album mantiene vivo il fascino e l'ispirazione per musicisti e appassionati. L'autore racconta la prima esperienza d'ascolto come intensa e coinvolgente, consigliando l'album a chiunque voglia scoprire il vero jazz. Ascolta ora Blue Train e lasciati trasportare dal jazz di Coltrane!

 Song For My Father è un album da avere se non lo si ha, da riascoltare se sta lì, magari già da un po’, a mangiare polvere.

 Horace Silver ha un tocco nitido, denso e brillante, che sprigiona folgoranti illuminazioni blues, grappoli di note corpose, intense; un tocco funky come nessun altro nel mondo del Jazz.

Song For My Father, pubblicato nel 1965, è un capolavoro Hard Bop firmato Horace Silver. L'album si distingue per composizioni brillanti e assoli ispirati di leggende come Joe Henderson e Junior Cook. È un disco fondamentale per gli amanti del jazz mainstream e Blue Note. Ogni brano, dal celebre tema title track a pezzi meno noti come Lonely Woman, testimonia la classe e l'inventiva del quintetto. Ascolta ora Song For My Father e immergiti nel jazz autentico di Horace Silver!

 "Oggi mi sento il loro messaggero." (Rudy Van Gelder sul remastering di Soul Junction)

 "Alla fine si è pervasi dalla sensazione di aver ascoltato un buonissimo disco, amalgamato bene nella scelta e nella disposizione dei brani."

Soul Junction è un album jazz del 1957 che vede Red Garland alla guida del suo quintetto con John Coltrane come sideman, registrato dall'ingegnere Rudy Van Gelder. L'album, un mix di blues e hard bop, si distingue per l'eccellente interpretazione dei musicisti e la qualità sonora che perdura nel tempo. Le composizioni, pur classiche, sono elevate dall'energia e dalla tecnica dei protagonisti. Un disco essenziale per gli appassionati di jazz classico e storie di grandi collaborazioni. Ascolta Soul Junction per un viaggio nel miglior jazz anni '50.

 Se c'è un "Giuseppe Verdi" del Jazz allora quello è Freddie Redd, meteora dalla brillante composizione e dalla discreta esecuzione al pianoforte.

 "Shades of Redd" è un caposaldo dell'Hard Bop grazie a Jackie McLean, Tina Brooks, Paul Chambers e Louis Hayes che hanno timbrato il cartellino.

La recensione evidenzia come Freddie Redd eccella come compositore più che come pianista, definendolo una meteora del jazz. "Shades of Redd" (1960) è un album storico dell'Hard Bop, arricchito da grandi musicisti come Jackie McLean e Tina Brooks. Pur con qualche criticità nell'esecuzione al piano, l'album rimane un gioiello musicale e un classico senza tempo. La varietà dei brani e l'intesa del quintetto contribuiscono al prestigio dell'opera. Ascolta Shades of Redd, un classico imperdibile del jazz Hard Bop!

 “Minor’s Holiday rappresenta la vetta del Volume 1, con la ritmica animalesca di Blakey trascinante e poderosa.”

 “Un inizio che porterà lontano, con Art Blakey che non andava certo piano ma ha segnato la storia del jazz.”

Questa recensione celebra il debutto live della leggendaria band hard bop The Jazz Messengers al Cafe Bohemia nel 1955. Vengono evidenziati i talenti di Art Blakey, Hank Mobley e Kenny Dorham, con particolare attenzione all'intensità e all'energia del concerto. Il disco è descritto come un punto di svolta nella storia del jazz, ricco di brani coinvolgenti e interpretazioni di grande valore emotivo e tecnico. Ascolta ora questo classico imperdibile dell'hard bop ed entra nella leggenda del jazz!

 "'The Procrastinator' è un gran bel disco di Lee Morgan, e per questo non deve mancare."

 "Il vibrafono di Hutcherson da' al tema un suono etereo, ipnotico, quasi come una nenia."

La recensione celebra 'The Procrastinator' di Lee Morgan come un disco fondamentale dell'hard bop del 1967. Morgan, accompagnato da grandi nomi come Shorter e Hancock, si distingue per un lirismo raffinato e sperimentazioni sonore, soprattutto grazie all'uso innovativo del vibrafono. Il commento sottolinea anche il contesto sociale dell'epoca e il talento precoce e tragicamente breve del musicista. Un album che non può mancare nella collezione di ogni appassionato di jazz. Ascolta ora 'The Procrastinator' e immergiti nell'essenza dell'hard bop di Lee Morgan!