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 Un salto emozionante a 60 anni fa dove la musica moderna la si stava ancora facendo.

 Un bel racconto che chi abita a Genova, o la conosce bene, troverà molto coinvolgente, scritto calandosi nel cuore dei protagonisti, quasi tutti veri.

La recensione ripercorre i ricordi legati al celebre passaggio dei Beatles a Genova nel 1965 attraverso il libro di Enrico Cirone. L'autore mescola esperienze personali, nostalgia e la magia della musica, sottolineando l'importanza storica dell'evento e il suo impatto nella vita dei genovesi. Il racconto affascina chi conosce la città e chi ama i Beatles, offrendo un viaggio vividamente emozionale fra leggende, cimeli e quotidianità di un'epoca indimenticabile. Scopri l'affascinante storia dei Beatles a Genova: lasciati trasportare dai ricordi e dalla musica!

 La scelta è tra la resa e il suicidio.

 Una rappresentazione talmente inverosimile o talmente agghiacciante da allontanare qualsiasi sospetto che davvero stiamo scherzando con 'una casa imbottita di dinamite'?

La recensione elogia la regia di Bigelow nel trasmettere tensione e nel rappresentare le dinamiche di potere in situazioni limite. Emergono provi etici e il rischio sempre presente d'una scelta errata. Criticità esistenziali e tecnologie come l'AI si mescolano al dubbio sulla natura stessa dell'opera, tra spettacolo e manipolazione. Un film potente che invita a interrogarsi sul futuro. Scopri la tensione di A House of Dynamite: guarda il film e condividi la tua opinione!

 È una musica che si ascolta con il corpo prima che con la mente: pulsante, ipnotica, ma anche profondamente meditativa.

 Un album che non si limita a esistere, ma fiorisce – come i suoi titoli promettono – anche nei luoghi più inaspettati del nostro immaginario.

La recensione elogia l'album di Laura Agnusdei per la sua originale fusione tra sax, elettronica, ambient e field recording. Gli otto brani creano ecosistemi sonori che evocano un'Antartide interiore, alternando sensualità e intelligenza. L'opera viene descritta come un viaggio meditativo che invita ad ascoltare con corpo e mente. Agnusdei si conferma voce innovativa della scena musicale contemporanea. Scopri come Laura Agnusdei trasforma il sax in un viaggio tra ghiacci e fioriture sonore.

 Non una semplice raccolta di brani, ma un’opera concettuale che indaga i poli opposti dell’esistenza.

 Un disco che non si ascolta soltanto: si vive e che scava dentro ognuno di noi, con il suo fascino morboso.

La recensione celebra il quarto album in studio di Nero Kane come un'opera matura e visionaria, sospesa tra dark folk, spiritualità laica e atmosfere gotiche. Collaborando con Samantha Stella, Kane costruisce un viaggio musicale profondamente evocativo, tra rimandi a illustri maestri e una forte identità personale. Ogni brano è visto come parte di un mosaico sonoro e visivo che coinvolge profondamente l'ascoltatore. Scopri l’intenso viaggio musicale di Nero Kane e lasciati travolgere dalla sua oscura poesia.

 Non stiamo pubblicando un disco. Stiamo aprendo un fronte.

 Nel tempo della musica usa e getta, Il Ciclo di Bethe propone invece un’idea di arte come resistenza, di canzone come gesto di libertà.

La recensione celebra Evo Barbarico Vol. 1 de Il Ciclo di Bethe quale esempio di coerente e coraggiosa musica militante in Italia. Unendo le radici della scena underground a una poetica contemporanea, l’album esplora memoria, identità e resistenza attraverso suoni e collaborazioni originali. Non semplice nostalgico revival, ma un manifesto politico-musicale ispirato e attuale. Si evidenzia l’importanza dell’iniziativa come percorso artistico, oltre il prodotto discografico tradizionale. Scopri come Il Ciclo di Bethe ridefinisce la musica indipendente: ascolta Evo Barbarico Vol. 1!

 Cristina saluta il pubblico e lo fa con grande emozione, perché il tour europeo parte da casa.

 Le corde vocali di Cristina sembrano essere state cesellate dal diavolo, parafrasando il titolo della fatica editoriale della frontwoman.

La recensione celebra il trionfale ritorno dei Lacuna Coil all’Alcatraz di Milano per il loro Sleepless Empire Tour 2025. Tra performance energiche, scaletta ricca di classici e nuovi brani e una commovente interazione col pubblico, la band conferma potenza e affiatamento, gestendo anche piccoli imprevisti con professionalità e simpatia. Scopri tutti i dettagli e rivivi le emozioni del concerto: leggi la recensione completa!

 32 anni che sembrano molti di meno, con la solita voce inconfondibile, il semi-growl angolare e rasposo di Ron Royce e le prodigiose trame chitarristiche di Vetterli.

 Questi vecchietti sanno ancora mangiarsi a colazione tante band di pivelli e non sanno sbagliare un colpo quando si tratta di portare il Thrash in nuove direzioni.

Dopo 32 anni di silenzio, i Coroner tornano con Dissonance Theory. L'album fonde le anime di Mental Vortex e Grin, offrendo un thrash metal tecnico, intenso e maturo. Tra omaggi rispettosi e nuove sperimentazioni, la band svizzera dimostra di saper ancora sorprendere e innovare la scena metal. Scopri se Dissonance Theory segna davvero il grande ritorno dei Coroner: ascoltalo ora!

 Esserci per amore e nient'altro

 Un racconto di amore liquido, di dolori che non riescono a cicatrizzarsi in un sovrapporsi di relazioni frammentate

La recensione esplora 'L’Attachement' di Carine Tardieu, un film che affronta il tema delle relazioni amorose precarie e della maternità. Il cuore della narrazione è una donna incapace di costruire legami stabili, ma decisa a dare spazio alla sua maternità. Il punto di vista più lucido proviene da un bambino. Regia e interpretazioni risultano efficaci e coinvolgenti. Scopri come il film esplora legami e maternità: guarda L’Attachement!

 I tremolo sono taglienti e affilati come stalattiti di ghiaccio scheggiate.

 Still...BlackFuckingMetal.

La recensione esamina 'Winter Infernal', secondo album degli Ûlairi, band internazionale black metal. Il disco omaggia il sound norvegese anni '90 con produzione lo-fi, scream glaciale e blast beat torrenziali. Le influenze di Immortal e Darkthrone sono evidenti, offrendo un ascolto intenso e fedele alla tradizione del genere. Scopri se il gelo degli Ûlairi saprà conquistare anche te: ascolta Winter Infernal!

 Il film è molto debole, ha una trama esile e l'apice solo nel tasso alcolico molto, ma molto alto.

 Ma queste piccole perle annegano (anche nel vero senso della parola) tra i fumi dell’alcol e una parte centrale del film che gira un po’ a vuoto.

Il film 'Le città di pianura' di Francesco Sossai si rivela deludente: la trama è debole, i personaggi poco credibili e l'ambientazione veneta ridotta a stereotipi. Nonostante alcuni spunti curiosi e un discreto Filippo Scotti, il tutto affoga nei cliché e nell’alcol, lasciando poco impatto e entusiasmo nello spettatore. Scopri se anche tu condividi le impressioni di questa recensione prima di guardare il film!

 Non è possibile fare la recensione di un film che non è un film, non è un documentario e forse non è neppure cinema, ma un atto di dolore.

 Paradossalmente questa negazione dell'essenza del cinema si dimostra l'arma più potente per farci capire la mostruosità di quello che è accaduto.

La recensione esprime l’impossibilità di valutare 'La voce di Hind Rajab' con gli strumenti classici della critica cinematografica. Il film si trasforma in potente atto di dolore e denuncia, dove l’assenza delle immagini amplifica l’orrore vissuto dalla protagonista. L'opera è esaltata per il suo altissimo valore morale e civile, che va oltre le convenzioni del cinema tradizionale. Scopri come il cinema può diventare denuncia e riflessione sull’orrore.

 Raymond riesce a creare, un'atmosfera che di lieve e spensierato ha ben poco e risulta invece spesso cupa, incombente, quasi gotica.

 Nessun canto, nessuna percussione, solo un fiume di chitarra in piena che sfocia nel melmoso delta del Mississippi.

La recensione esalta il virtuosismo di Gwenifer Raymond alla chitarra e la capacità di evocare atmosfere cupe e intense con sonorità profondamente americane, pur provenendo dal Galles. Il disco si muove tra suggestioni gotiche e paesaggi sonori ancestrali, richiedendo attenzione e trasportando l’ascoltatore in scenari notturni e inquieti. Particolarmente apprezzato il finale, che offre una nota di rassicurante malinconia. Scopri le profondità della chitarra di Gwenifer Raymond e lasciati trasportare dal suo viaggio musicale unico.

 Un album che è la colonna sonora di una tarda uscita estiva, coi fiori che spandono il loro profumo.

 Rochelle fonde la dance con l'R&B, senza aver paura però di osare e sperimentare, risultando fresca e ispirata.

La recensione elogia Through the Wall di Rochelle Jordan come un album ideale per serate rilassate o uscite estive. L’artista dimostra coraggio e freschezza nel mescolare dance, R&B e house, creando un sound intimo e sensuale. Alcune pecche nella lunghezza e nella ripetitività nella seconda metà, ma l’atmosfera coinvolgente domina. Un disco consigliato a chi cerca musica contemporanea di qualità. Se cerchi il mix perfetto tra dance, sensualità e sperimentazione, ascolta subito Through the Wall!

 Oh, London arriva come una brezza al tramonto.

 Sa cogliere quella maestosità, quella tranquillità di certi parchi (Battersea su tutti) che anche in una giornata uggiosa brillano sempre.

La recensione di 'Oh London!' di Leon Seti esalta le atmosfere malinconiche e solari di un EP che racconta l'intenso rapporto tra l'artista e la città di Londra. Con influenze soul e trip hop, i brani portano l'ascoltatore in un viaggio intimo tra parchi cittadini e riflessioni personali. Il disco si apre lentamente e si chiude in modo corale, segnando un percorso ciclico di scoperta e accettazione. Scopri l'universo sonoro di Leon Seti e lasciati trasportare da Londra.