Voto:
prima di giudicare inascoltabile un disco o gli urlacci della nippo-stronza, un disco dovrebbe essere ascoltato, almeno che non si possiedano i poteri di preveggenza di Christopher Walken ne "La zona morta " di David Cronenberg. Io mi chiedo quanti di quelli che lo hanno giudicato lo hanno veramente ascoltato e non votato per partito preso contro la nippo stronza o per fare i presenzialisti.
Voto:
riguardo la copertina sinceramente non saprei se ha copiato dai Jethro o viceversa, ma mi sa che entrambi hanno copiato dal retrocopertina di Volunteers dei Jefferson Airplane nel 69 che a loro volta copiarono Pete Seeger del 1961
Voto:
be' Lennon su Debaser è proprio sfortunato, skatarris rendeva onore a chi lo uccise, ora qui Yoko Ono è una nipponica de merda che doveva schiattà dentro la centrale de fukushima...a parte Yoko e a parte il fatto che il disco è doppio con la seconda parte Live inascoltabile, a me sembra che pezzi belli nel disco in studio c'erano e suonati pure bene, con Jim Keltner alla batteria e Klaus Voormann al basso oltre agli Elephant's Memory come band di supporto. Oltre all'ottima "Woman.." ricordo una "Sunday Bloody Sunday" cometogetherizzata di cui gli U2 copieranno l'intro di batteria oltre al titolo, una strepitosa rockeggiante "New York City" con annesso assolo elettrico , il blues "John Sinclair" dove Lennon suona una National, la ballata folk “The luck of the Irish" dove Yoko Ono fa la sua porca figura alla Sandy Denny. Insomma considerando che fu una specie di disco sull'onda delle paturnie politiche di Lennon che se ne andava in giro con il badge di Mao Tse sulla maglietta (e i neomaccartisti che dovevano pensare?) non è proprio una chiavica se si elimina il secondo vinile dell'epoca.
Voto:
che disco... magari avranno fregato l'idea ai BS&T ( e Guercio era il produttore di entrambi)ma questo disco è eccezionale, oltre a Kath anche il drumming di Danny Seraphine è fantastico, vedi la versione di I'm a man che è santaneggiante.
Voto:
per me questo album fu una grossa delusione viste le chitarre al vetriolo del grande esordio "Mommy's Little Monster", del resto fare i soldi con una band come quella del primo disco non era mica facile cosi' una major come la Epic li ripuli' con una bella e piatta produzione e con una foto in retrocopertina che li fa assomigliare ai protagonisti di Grease. Secondo me avessero proseguito con una indie il risultato sarebbe stato meno piatto, perchè qualche pezzo come "So far away" suonato sporco avrebbe acchiappato di più. Ma poi ci sono brani noiosi come "Ball and Chain" e "Syck Boys" che è più roba da Stray cats che da Social Distortion
Voto:
scusami ma questa " constatazione finale dell'importanza fondamentale dei valori all'interno della società" io in Peckinpah non ce l'ho mai vista, anzi Sam non ha mai voluto indagare la societa' ma l'individuo. Lui qui (e in "Il mucchio selvaggio") indaga due cose: come invecchiare e come morire, lo sceriffo (Joel McCrea) mi ricorda molto quello di "No Country for old man" dove attorno tutto cambia e i tempi non sono quelli eroici di una volta, ci sono i cammelli! le automobili!i ristoranti cinesi! e questo sceriffo vuole seguire ancora la legge. L'epopea del west è sbrindellata e questi due vecchi soli hanno bisogno delle mutande di lana e non hanno nemmeno uno straccio di affetto che si curerà di loro quando si pisceranno addosso (mentre quello di "No country for old man" aveva una moglie). Hanno solo la reciproca assistenza (anche morale nel bel finale) tra due anziani sopravvissuti a questa società macinatrice in trasformazione.
Voto:
prima di chiamarsi Opal, Roback e Kendra si chiamarono Clay Allison e con questo nome fecero un solo ep il citato "Fell from the sun", mentre il secondo ep fu "Northern Line" ma già con il nome di Opal,la seconda facciata di questo ep contiene "Soul Giver" che poi andrà sul primo effettivo disco a lunga durata che come dice odradek è "Happy Nightmare baby" (eccezionale). Questa raccolta è il lato più acustico degli Opal.
Ultravox Vienna
22 gen 11
Voto:
...e Robin Simon ci suona ancora con John Foxx...
Ultravox Vienna
22 gen 11
Voto:
la recensione mi è piaciuta ma sono d'accordo con imasoulman, gli Ultravox sono divisi da un punto esclamativo, quelli con Foxx prodotti da Eno che erano carichi di tensione ed avanti con i tempi e quelli commerciali con le tronfie atmosfere melodrammatiche di Midge Ure che veniva da esperienze ridicole come quella dei Rich Kids che cantavano del fantasma del principe nella torre. Canzoni come "Vienna" mi fanno questa impressione ridicola davanti a gemme come "Hiroshima mon amour" e "The man who dies everyday".