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Allora, mi dispiace che parte del popolo zappiano non abbia capito lo scopo della recensione: il disco è un PRETESTO, sono andato a leggermi le recensioni su Debaser per trovare quella più corta, lo zio...ehm... maestro si doveva sfogare e per scatenare la sua notoria megalomania
avevo bisogno della recensione più corta, non necessariamente la più deficitaria . Vedete, quando oggi si recensisce un disco di qualche gruppo nuovo subito diciamo: ma l?hanno già fatto gli Stooges o i Velvet trent?anni fa!!! Ma quando si tratta di questi nuovi geni dell?avanguardia , faccio un esempio: i Battles, nessuno dice : cazzo ma queste cadenze mezzo gay già le aveva Zappa QUARANT?ANNI FA, con il risultato di intonare i peana agli innovatori de sta minchia ( che tengo pure io tanta). Zappa era un genio, con la differenza che lui usciva dal cesso e se ne vantava? Li vedete gli innovatori di oggi scendere dai loro piedistalli e farsi fotografare mentre cagano?
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Vorrei puntualizzare ( ma spero non ci sia bisogno) che facendo spuntare zio...ehm...maestro Zappa dalla tazza del cesso non era mia intenzione offenderlo è nè offendere i numerosi adoratori, i quali, in quanto tali, ricorderanno sicuramente quel poster dove nudo e con i soli pantaloni abbassati sedeva appunto sul gabinetto. Io a metà degli anni settanta , una vita fa, lo tenevo appeso nella mia stanza contro il volere di mio padre (R.I.P.)che mormorava "che figura di merda facciamo con chi ci viene a trovare". Dal ricordo di quel poster mi è venuta l'idea della recensione fatta in uno stile che magari spiacerà a qualche purista ma che avrebbe avuto l'approvazione di zio...ehm... maestro Zappa. Hungry Freaks, Daddy
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Pardon, è Tanya, invece Katya è la cagnolina di zia Immacolata Concezione a cui ho tirato una scarpa perchè si stava rosicchiando la copertina dell'album. Spiacente per la recensione ritenuta breve ma faccio fatica a leggere quelle lunghe e perciò cerco di condensare quello che di significativo ho da dire in quanto meno posso, credendo (sbagliando?) che anche gli altri si rompino i maroni a leggere recensioni discografiche di quattro cartelle.
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ma poi servono ste chiacchiere sul neorealismo in mezzo agli insulti che si scambiano i frequentatori di questo topic? ma per favore....
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@bartleboom io non sto a valutare quello che ha detto poletti che è poi quello che insegnano pure ai ragazzini, io ho qualche anno in più di uno che va alle superiori e possso dirti che la mia idea del neorealismo è aluanto particolare perchè va controcorrente. Zavattini diceva che il neorealismo è come pedinare un uomo il giorno intero e poi farne un rapporto. E secondo te questo rapporto ti dà più garanzie rispetto a mettere quell'uomo su una scena di cartapesta, montando primi piani con dei tempi tagliati a mestiere? il realismo è le otto ore dell'inquadratura fissa di Andy Warhol sull'Empire State Building.
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Poletti dice dov'è supersoul, come se lo scopo delle sue recensioni sia la sfida con gli altri, per far vedere come lui è più bravo. Io la competizione (che porta all?arrivismo)non c?è l?ho mai avuta nel sangue e quindi non raccolgo e non lancio sfide. Nella recensione di Sciuscià vedo tanto manicheismo da borghesuccio veltroniano che come al solito ci gira intorno al film CAZZUTO ma ne è incapace di vedere quel cazzo eretto. Ci fa un pistolotto sul neorealismo trattando i debaseriani come ragazzini delle prime due classi delle superiori , si diffonde sulla intensità poetica e un senso di profonda dignità umana e della reazione della critica democristiana ma non illustra i veri ?fendenti? assestati dal film alla società benpensante dell?epoca. Per i due bambini è un gioco anche commettere reati per realizzare il sogno del cavallo bianco, è lo scontro con la società degli adulti, abbruttiti dai tempi di miseria, che rivestono mai un ruolo di aiuto ma solo di menefreghismo e di ostilità verso l?infanzia, e incarcerandoli sottraggono loro anche quell?unica cosa bella e senza prezzo che avevano: l?amicizia, e se togli a loro pure questa gli togli l?ultima speranza di un possibile futuro. E' questo che rende attuale questo film .Ma secondo me il ? difetto? di De Sica sta nel caricare di troppo moralismo questo tema e secondo me lo allontana dal vero ?realismo?. Il pregio potrebbe essere che data la critica di ordine morale essa sfugge all?ideologia e quindi dalla politica, e quindi tutti noi senza distinzione alcuna possiamo farla nostra. Sinceramente la recensione di poletti ronza attorno a ?ste questioni con un?incisività prossima allo zero e pertanto mi annoia.
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io, anche se sono miliardario,duecento euro per un concerto li spenderei solo se Gesù Cristo o chi per esso facesse resuscitare mastro Zappa per un un ultimo giro, lo posso anche mettere per iscritto e sottoscriverlo così se succede sono obbligato a rompere il porcellino salvadindè. Per il resto a quella cifra possono andare tutti a farsi fottere per cinque o sei ore consecutive.......
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intervengo solo per dire che ho visto Kim Rossi James Stewart recitare in "Anche libero va bene". Mi è sembrato il peggiore , meglio sia la "moglie" che i "figli". Giudizio ristretto ad un solo film, chiaro.
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...a proposito : sul fatto che Sting scopa per cinque (e non sei , non esageriamo) ore di fila ho saputo che dopo si sente bene tranne il fatto che il culo gli brucia un pochettino ...
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No, "In heat" non è una cagata, ci sono episodi ecceellenti come " Nine months later" (vecchio porco Protrudi,vedi quali sono gli inconvenienti di infilare il cazzo in ogni buco?) e "Cheyenne rider". e inoltre c'è l'ingresso del grande Jordan Tarlow( ex Otta Place ed ex Morlock)alla chitarra. Il fatto è che i Fuzztones si sono "evoluti" verso un'approcco più hard e meno spontaneo.
@vortex: 1) li hai visti a Bergamo nell'85? So che c'erano poche persone anche per la scarsa pubblicità data al concerto, in questo caso bisogna dire orgogliosi "io c'ero", mica per i Police a Torino oggi per 92 euro....2)scommetto che Rudi avrebbe fatto carte false per prendere la parte di Henry Rollins nel corto girato da Richard Kern con Lydia Lunch in "The Right Side of My Brain"