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Tim Hardin è un'altra storia di magnifico perdente, ascoltate "Red Balloons" e non mi dite che Tim Buckley non abbia qualche debituccio con lui. Questo disco è staordinario, ci sono jazzisti di grande levatura come Eddie Gomez al basso e Mike Mainieri al vibrafono. Peccato che dopo questo Hardin aveva già esaurito l'ispirazione e cominciò a scendere negli abissi. Peccato pure che con i primi stupendi dischi venisse inteso come cantante "folk" quando si può sentire benissimo che c'è il blues e il jazz,e che le sue canzoni andassero in classifica interpretate da altri con versioni meno meritevoli come ad esempio quelle della meravigliosa "If I were a Carpenter". Non è il caso di "Reason to believe" la cui rendition di Rod Stewart nel fenomenale album "Every picture tells a story" è di una bellezza unica che la proietta in una dimensione fantastica. Bravo anche Rod, i suoi tre albums tra il 70 e il 72 sono tre capolavori.
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100+3+9+1+5=118 :-)
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fa piacere leggere anche da parte di chi non conosce "questo" Nino Ferrer più vicino ai nostri gusti che anche nella sua versione più leggera è ricordato con rispetto e simpatia. @ole :-))) mi riferivo a quelle scritte come supersoul, è vero che ce ne sono in giro qualche altra ventina con nick diversi, e qualcuno di essi è sepolto per sempre, mentre di qualcun altro (il Netta) ho un pò di nostalgia e magari tornerà a scrivere
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certo che Gong e Floyd sembrano distanti dagli hawkwind proprio per il non uso del riffone, cosa che magari li accomuna come dice psyco agli hard rockers Captain Beyond e io mi sbilancerei citando i Blue Oyster Cult, che avevano pure la loro bella influenza space rock se non tanto per il suono ma per i testi
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ci sono da aggiungere i Gong, psycho e poi credo che hymnen si voglia riferire anche ai Pink Floyd di roba come "Set the Controls for the Heart of the Sun" o "Astronomy Domine"
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strano a me risultano leggibili, comunque quelle parole di Nino le ricopio qui " Bisogna che tutte le musiche, bisogna che tutte le opinioni possano farsi ascoltare anche se l'indice di gradimentoresta al grado zero.Bisogna fare in modo che si sia noi a scegliere,se no non saremo mai liberi,se no è tutta imposizione, tutta industria, tutto marketing. Non amano la musica, non ne capiscono niente. Tutto ciò che amano è ciò che riconoscono. Allora si dividono le pere e il formaggio. E sono vent'anni che si sente sempre la stessa roba,Bouvard e Pécuchet, Tartufo e compagnia. Noi vogliamo ascoltare ciò che fa vibrare,vogliamo parlare di ciò che c'interessa anche se si chiama sesso, droga o disperazione. Vogliamo radio libere,televisioni libere."
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Musicalmente a Cleveland oltre ai Pere Ubu invidio quelli che nel 1975 videro nascere il punk ai concerti degli Electric Eels, prima ovviamente che intervenisse la polizia a chiudere esibizione e locale... Mi unisco ai complimeti per il imasoulman che già nella recesione di Van Dyke Parks (a parte lo svarione di Tom Rapp) aveva dimostratodi masticare la materia e renderla un bolo ad alto contenuto calorico :-)
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Salve ai ....soliti noti, con cui sembro avere un feeling particolare. @telespalla ti confesso che per snellire il... "papiello" ho tagliato via una frase tra parentesi dopo "televisone italiana di facile presa" che pressappoco diceva le tue stesse cose a riguardo.;@ claisdead: è proprio quello che è successo a me, mi sono sentito toccato dalla storia di Nino, l'ho scoperta tempo fa grazie a una trasmissione radio del grande Ernesto De Pascale sul progressive. Insomma tra brani degli Ange, Harmonia, etc etc De Pascale lancia "Cannabis " di Nino e rimasi basito. Oltre a "Metronomie" mi procurai " Blanat" e sono rimasto ribasito: proprio quello che dice lewistollani...Grande merito è da dare alla chitarra di Finn, mai banale e sempre diversa nei suoi assoli. Non vi aspettate hard rock, ma canzoni d'autore irrobustite dalla chitarra di Finn e dalla voce di Nino. Un grande artista a tutto tondo che ad un certo punto ha schifato il mondo discografico e poi purtroppo il mondo intero. Mi fa piacere che desti interesse.
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incredibile , non conoscevo questa storia Lewis, ma questi sono due tipi inventati, tieni conto che i nomi se non è una coincidenza (ma ne dubito fortemente) sono rubati dalla letteratura , Billy Pilgrim è il protagonista di "Mattatoio n. 5 " di Kurt Vonnegut e Rip van Winkle è un paersonaggio del racconto di Irving Washington , quello della Leggenda di Sleepy Hollow :-)
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perchè, questo sarebbe ripulito? Suona in presa diretta senza fronzoli e senza overdub. Un quartetto rock classico voce-due chitarre-basso- batteria. Secco e spietato nella musica e nei testi.