telespallabob

DeRango : 11,31 • DeEtà™ : 6319 giorni

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Una buona proposta, anche qui descritta in maniera troppo sintetica e schematica
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Benvenuta su Debaser. La proposta è interessante anche se è stata descritta con un attimo di fretta, come se dovessi dire qualcosa sotto un cronometro. Comunque brava
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Che dire, la presentazione è molto particolare con un punto di vista diverso. I temi tipici della storia sono comunque narrati e la recensione non è scritta in una brutta maniera. Quindi il giudizio generale è positivo. Sul libro restano i giudizi personali, per quanto mi riguarda anch'essi col pollice in su.
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Dopo oltre un anno e mezzo qualcuno vota questa recensione, semplicemente fantastica. L'ideale per omaggiare un disco immortale (che ritengo anche migliore a "Closer", naturalmente anche quello da 5 stelle)
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Questo primo disco sicuramente è buono ma "Nightfall" è decisamente meglio. Comunque i Candlemass sono grandissimi
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Il vinile ha un fascino che il CD non può possedere. Ricomprare tutto in vinile magari no ma qualche disco raro (od occasione) che sia in quel formato non bisogna farsela sfuggire.
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Bentornato, il libro non lo conosco ma m'interessa
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Come al solito quando si toccano certi argomenti ci si riempie la bocca di retorica e cazzate varie. Qui non si parla della politica in senso lato ma di un'ideologia, quindi una struttura di pensiero. La musica è stata più volte arma di diffusione di un pensiero politico o di propaganda becera (questo riguarda un po' tutte le arti, a cominciare dal cinema nato in questo paese PER propaganda. "La cinematografia è l'arma più forte", questa scritta campeggiava negli studi di Cinecittà alla loro apertura alla presenza di Mussolini). Ci sono gruppi che hanno usato la politica in una chiave più ironica che di reale manifestazione di un pensiero (penso ai CCCP, in fondo il loro vero messaggio era un altro. Altrimenti col cavolo che scrivevano canzoni come "Morire" o "Emilia Paranoica") oppure chi vuole esprimere esplicitamente un'opinione (penso ad una band come gli Janus che nel loro disco "Al Maestrale" misero una celtica, simbolo che negli anni di uscita del disco stava cominciando a campeggiare nelle manifestazioni della destra extra-parlamentare). Il problema, forse, non è parlare di politica in una canzone o in un album. Il problema sta nel fatto che per raggiungere tale obiettivo si urlano slogan e si fa uso gratuito di certe frasi o di certe canzoni (penso all'uso vigliacco di "Bella Ciao" fatto da certe band, senza che si voglia far comprendere il valore reale di tale brano. Perché molti la cantano ma capita che non sappiano cosa sia la Resistenza, qualcosa che reputo molto triste e allo stesso tempo preoccupante). Qui sta il discrimine. Quando si toccano certi tasti bisogna avere la dignità e i modi per poterli toccare, purtroppo qualità del genere non appartengono a tutti anche se molti se le attribuiscono.
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Il libro in questione non l'ho letto ma "Q" del Wu Ming sì, è splendido. Cercate di procurarvelo, merita senza alcun dubbio
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Philip Dick, uno scrittore geniale. Purtroppo a volte i suoi scritti sono stati utilizzati per film mediocri