#rememberday sembra che nel 1956 uscì questo 45 giri, ma nulla è certo. Elvis Presley Heatrbreak Hotel Live (1956`)
 
#versigiusti (parte 4 di 4) (Giuseppe Giusti. Versi editi ed inediti. Firenze, Felice Le Monnier, 1852.) ochhio che domani parto con le interrogazioni a sorpresa. MITTELEUROCK -Patrizia 'ZZANI

E quando tacque, mi lasciò pensoso
    Di pensieri più forti e più soavi.
    Costor, dicea tra me, Re pauroso
    Degl’italici moti e degli slavi,
    Strappa a’ lor tetti, e qua senza riposo
    Schiavi gli spinge per tenerci schiavi;
    Gli spinge di Croazia e di Boemme,
    Come mandre a svernar nelle Maremme.

A dura vita, a dura disciplina,
    Muti, derisi, solitari stanno,
    Strumenti ciechi d’occhiuta rapina
    Che lor non tocca e che forse non sanno:
    E quest’odio che mai non avvicina
    Il popolo lombardo all’alemanno,
    Giova a chi regna dividendo, e teme
    Popoli avversi affratellati insieme.

Povera gente! lontana da’ suoi,
    In un paese qui che le vuol male,
    Chi sa che in fondo all’anima po’ poi
    Non mandi a quel paese il principale!
    Gioco che l’hanno in tasca come noi. —
    Qui, se non fuggo, abbraccio un Caporale,
    Colla su’ brava mazza di nocciuolo,
    Duro e piantato lì come un piolo.
 
#versigiusti (parte 3 di 4) (Giuseppe Giusti. Versi editi ed inediti. Firenze, Felice Le Monnier, 1852.)

Che vuol ella, Eccellenza, il pezzo è bello,
    Poi nostro, e poi suonato come va;
    E coll’arte di mezzo, e col cervello
    Dato all’arte, l’ubbíe si buttan là.
    Ma cessato che fu, dentro, bel bello
    Io ritornava a star, come la sa;
    Quand’eccoti, per farmi un altro tiro,
    Da quelle bocche che parean di ghiro,

Un cantico tedesco lento lento
    Per l’äer sacro a Dio mosse le penne:
    Era preghiera, e mi parea lamento,
    D’un suono grave, flebile, solenne,
    Tal, che sempre nell’anima lo sento:
    E mi stupisco che in quelle cotenne,
    In que’ fantocci esotici di legno,
    Potesse l’armonia fino a quel segno.

Sentía nell’inno la dolcezza amara
    De’ canti uditi da fanciullo: il core
    Che da voce domestica gl’impara,
    Ce li ripete i giorni del dolore:
    Un pensier mesto della madre cara,
    Un desiderio di pace e d’amore,
    Uno sgomento di lontano esilio,
    Che mi faceva andare in visibilio. Falco - Der Kommissar (Official Video)
 
#versigiusti 2 (parte 2 di 4) (Giuseppe Giusti. Versi editi ed inediti. Firenze, Felice Le Monnier, 1852.)… ( La Domenica delle Salme sarbbe scontato e io sono "strano") Giuseppe Verdi - I Lombardi alla prima Crociata

Mi tenni indietro; chè piovuto in mezzo
    Di quella maramaglia, io non lo nego
    D’aver provato un senso di ribrezzo
    Che lei non prova in grazia dell’impiego.
    Sentiva un’afa, un alito di lezzo;
    Scusi, Eccellenza, mi parean di sego,
    In quella bella casa del Signore,
    Fin le candele dell’altar maggiore.

Ma in quella che s’appresta il Sacerdote
    A consacrar la mistica vivanda,
    Di subita dolcezza mi percuote
    Su, di verso l’altare, un suon di banda.
    Dalle trombe di guerra uscian le note
    Come di voce che si raccomanda,
    D’una gente che gema in duri stenti
     de’ perduti beni si rammenti.

Era un coro del Verdi; il coro a Dio
    Là de’ Lombardi miseri assetati;
    Quello: O Signore, dal tetto natio,
    Che tanti petti ha scossi e inebriati.
    Qui cominciai a non esser più io;
    E come se que’ côsi doventati
    Fossero gente della nostra gente,
    Entrai nel branco involontariamente.
 
#versigiusti (1) Sant'Ambrogio la imparai a memoria in quinta elementare. Mi stupii trentanni fa nel trovarmela citata in un disco di musica leggera "baffi di sego"... reminiscenze da ginnasio non ne ho ( cit.)

SANT’AMBROGIO. (parte 1 di 4) (Giuseppe Giusti. Versi editi ed inediti. Firenze, Felice Le Monnier, 1852.)

Vostra Eccellenza che mi sta in cagnesco
  Per que’ pochi scherzucci di dozzina,
    E mi gabella per anti-tedesco
    Perchè metto le birbe alla berlina,
    O senta il caso avvenuto di fresco,
    A me che girellando una mattina,
    Capito in Sant’Ambrogio di Milano,
    In quello vecchio, là, fuori di mano.

M’era compagno il figlio giovinetto
    D’un di que’ capi un po’ pericolosi,
    Di quel tal Sandro, autor d’un Romanzetto
    Ove si tratta di Promessi Sposi......
    Che fa il nesci, Eccellenza? o non l’ha letto?
    Ah, intendo: il suo cervel, Dio lo riposi,
    In tutt’altre faccende affaccendato,
    A questa roba è morto e sotterrato.

Entro, e ti trovo un pieno di soldati,
    Di que’ soldati settentrïonali,
    Come sarebbe Boemi e Croati,
    Messi qui nella vigna a far da pali:
    Difatto se ne stavano impalati,
    Come sogliono in faccia a’ Generali,
    Co’ baffi di capecchio e con que’ musi,
    Davanti a Dio diritti come fusi.
Decibel Decibel
 
"Tentò la fuga in tram
...
un pettirosso da combattimento".

La canzone inizia con la descrizione di un uomo anziano che fugge da una Milano avvolta dalla nebbia, un’immagine volutamente stereotipata e banale. La “Baggina” è il nome gergale del Pio Albergo Trivulzio, grande ricovero per anziani da sempre al centro di polemiche (anche oggi). Il nomignolo deriva dalla sua posizione, lungo la strada che da Milano va a Baggio (un tempo era un paese a sé, ora è un quartiere della città). L’uomo è diretto a Trento, ma non riesce ad arrivarci, perché viene ucciso barbaramente.

Faber aveva immaginato per l'anziano poeta una fine orribile, bruciato nel sonno, come purtroppo sarebbe accaduto ad alcuni senzatetto.

All’università di Trento studiò Renato Curcio, fondatore delle Brigate Rosse, che ritorna più avanti nella canzone. Dalla sua barba spicca il volo un uccellino, piccolo ma non per questo indifeso…

"Nell'assolata galera patria
...
il carbonaro".

Renato Curcio è stato uno dei fondatori delle Brigate Rosse, ha passato più di 20 anni in prigione senza dissociarsi mai dalla lotta armata. I secondini che si mettono d'accordo per "l'amputazione della gamba" annunciata con tutti i mezzi potrebbero in realtà essere incaricati a fare di peggio. L'amputazione di una gamba può essere una terapia estrema o una feroce mutilazione, a seconda delle circostanze. Il fatto che Faber consideri Curcio un "carbonaro" lascia vedere una certa benevolenza nei suoi confronti.

"il ministro dei temporali
...
e le mani sui coglioni".

Niente di più inutile di un ministro dei temporali, o dei terremoti, cose che non si possono prevedere o
controllare, il ministro lo sa e mentre parla di democrazia, di nascosto fa gli scongiuri perché la
situazione resti quella che è.

"voglio vivere in una città
...
o di detersivo".

Questa frase alludeva alla foto di una vittima della mafia assassinata a Palermo, in una foto di cronaca
si vedeva una donna lavare il sangue della vittima con una secchiata di acqua e detersivo. Me la ricordo
vagamente anch’io ma non sono riuscito a rintracciarla.

"a tarda sera io e il mio illustre cugino De Andrade
...
perché avevamo un cannone nel cortile".

Oswald De Andrade era un poeta brasiliano molto amato da De Andrè, morto nel 1954. Nella realtà non
erano parenti, anche se probabilmente a Faber sarebbe piaciuto. Il “cannone nel cortile” che garantisce
la libertà a entrambi è probabilmente il fatto di essere poeti e profeti. Come dire che il loro status
assicura la libertà.

"voi che avete cantato sui trampoli e in ginocchio
...
adatte per il vaffanculo."

Questa parte mi colpì molto perché a quanto disse Pagani, De Andrè era rimasto molto deluso dai
colleghi cantautori, ai quali riconosceva una “voce potente” (oggi la chiameremmo visibilità) che avrebbe potuto essere usata per
cambiare la società, invece era stata “sprecata” per cause che lui non condivideva e per riempire gli
stadi e i palasport. Pagani si auspicò che a ".
 
Pink Floyd - Another Brick In The Wall, Part Two (Official Music Video) bellissima canzone dove i drammi uòtersiani prendono forma. nonostante tutto però merita una menzione in #diteloallozioiside (qual è la canzone che più vi ha sfracassato i maròni? )
 
#rememberday 17 gennaio 1978 (così dicono) DECIBEL - PUNK album completo
 
comunque @dsalva non capisce nulla di musica ;-) Lou Reed & Metallica - Lulu`