pier_paolo_farina

DeRango : 9,02 • DeEtà™ : 7094 giorni

 Questi qui fanno insomma del rock classicissimo e stra-americano, senza messaggi, ma per il gusto di suonare, per l’ancestrale piacere della musica.

 La qualità resta costante più o meno in tutti i nove pezzi che compongono quest’album: non c’è il capolavoro e non sembrano esservi riempitivi.

Il sesto album dei 38 Special, Tour de Force (1984), offre rock sudista melodico, ben prodotto e convincente, con ottimi riff di chitarra e ritmi coinvolgenti. La band mantiene un equilibrio musicale senza eccessi, distinguendosi nel panorama degli anni ottanta. Pur non essendo il loro miglior lavoro, il disco presenta tracce diverse e ben riuscite, con un sound compatto e professionale. Il confronto con gruppi simili mette in luce la scelta di songwriting lineare e accessibile, apprezzata dagli amanti del genere. Scopri l'energia del rock sudista con Tour de Force dei 38 Special!

 Lo stile vocale di Hart... si combina con il peculiare sciabordio delle chitarre di Clarke... e la cosa a mio modo di vedere funziona assai.

 Musica paracula quanto si vuole, ma autenticamente scuoti chiappe, colla sua ritmica anni ottanta inevitabilmente rigida e detonante.

Bad Bad Girls di Fastway è un classico hard rock britannico con influenze pop metal anni '80. Il disco alterna momenti meno originali a una sequenza centrale di brani trascinanti, sostenuti da riff potenti e un cantato vivido. La recensione evidenzia l'efficacia della combinazione tra la voce di Lea Hart e le chitarre di Eddie Clarke, proponendo l'album come un esempio riuscito del genere prima dell'avvento del grunge. Consigliato agli amanti del rock energico e nostalgico. Ascolta Bad Bad Girls e riscopri l'energia del rock anni '80!

 Foghat è sinonimo di grezzo (ma non rozzo), infettivo rock.

 Il riff di 'Boogie Motel' è un vortice di chitarre a cui è impossibile resistere.

La recensione analizza l'album Boogie Motel dei Foghat, band inglese di boogie rock con radici southern rock americano. Viene evidenziata la forza delle performance dal vivo e il carisma di Dave Peverett e Rod Price. L’album del 1979 è apprezzato per l’energia e i riff semplici ma efficaci, anche se non è tra i migliori lavori in studio del gruppo. L’opera è consigliata a chi ama il rock gritroso e genuino degli anni '70. Ascolta Boogie Motel e immergiti nel rock grintoso dei Foghat!

 L’economia è la dote di Billy Gibbons: è quello che NON suona a fare eccellenza.

 Il trio rimane qualcosa di strepitoso, un ben di dio per chi vuole sentire potenza, competenza e visceralità coniugati a divertente umorismo e peculiarità scenica.

La recensione evidenzia come 'Rio Grande Mud', secondo album degli ZZ Top, rappresenti una fase ancora in formazione della band texana ma già marchiata da grande perizia tecnica e un carisma unico. La critica sottolinea il carattere essenziale e diretto della musica, con un groove genuino e un sound bilanciato, anticipando il percorso di successo della band nella scena Southern Rock. Brani come 'Just Got Paid' e 'Sure Got Cold After The Rain Fell' sono indicati come assolute gemme che restano ancora centrali nei concerti dal vivo. Ascolta Rio Grande Mud e scopri la potenza autentica degli ZZ Top!

 E' il caso di quest'album dei Thompson Twins: contiene buone melodie, arrangiate bene e prodotte meglio.

 "Hold Me Now" è la mia preferita, con un cantato ipnotico e insistente, circolare.

Into The Gap dei Thompson Twins è un album pop anni '80 caratterizzato da melodie coinvolgenti e arrangiamenti dinamici. Prodotto brillantemente da Alex Sadkin, offre brani consistenti e ballabili. Nonostante l'incremento di qualità di molti gruppi dell'epoca, questo disco rappresenta il picco creativo della band britannica, con pezzi come "You Take Me Up" e "Hold Me Now" che rimangono ancora memorabili. Ascolta ora Into The Gap e riscopri il meglio del pop anni '80!

 La banda è sempre stata una macchina da guerra, con un tiro pazzesco sul palco.

 La batteria di Jeff Porcaro è capace di 'fare' un brano da sola, trascinando l'ascoltatore.

La recensione analizza l'album 'Fahrenheit' dei Toto, evidenziando la nuova voce di Joseph Williams e le solide performance della band, pur riconoscendo la mancanza di brani epocali. Il disco riflette un rock elegante e ben suonato, con una batteria particolarmente apprezzata. Nonostante non sia il lavoro più noto della band, è comunque consigliato agli appassionati di musica sofisticata degli anni '80. Scopri l'eleganza di Toto con 'Fahrenheit' e immergiti nel loro rock raffinato!

 "Con la voce e lo spirito giusti, un accompagnamento in stile danza tradizionale campagnola può adattarsi perfettamente anche ad un genere diametralmente opposto."

 "Per molti fan del gruppo Pathfinder è il loro disco migliore perché il più peculiare, stante la definitiva messa a fuoco del loro specifico progressive: rotondo, accessibile e... scozzese."

La recensione esplora l'album Pathfinder dei Beggars Opera, uno dei migliori esempi di progressive rock scozzese degli anni '70, evidenziando il talento chitarristico di Ricky Gardiner e le elaborate tastiere di Alan Park. Viene apprezzata la cover di MacArthur Park e l'equilibrio tra tradizione e innovazione musicale. Pathfinder rappresenta il culmine creativo del gruppo prima del declino nelle produzioni successive. Ascolta Pathfinder, un gioiello prog da scoprire e amare!

 Life's Been Good, quasi nove minuti di delirante ma ironica elegia in prima persona sulla bella vita delle superstar.

 Joe è uno di quei musicisti da gustare dal vivo, dove la naturale potenza del suo chitarrismo e la simpatica sua mimica escono fuori prepotentemente.

La recensione celebra l'album 'But Seriously, Folks!' di Joe Walsh, evidenziandone il carattere unico e l'ironia del brano cult 'Life's Been Good'. Pur notando alcune fragilità nelle altre tracce, il disco mostra il talento chitarristico e la versatilità musicale di Walsh, consigliato soprattutto per la potenza espressiva dal vivo. L'album rimane un classico del rock anni '70 con influenze melodiche e arrangiamenti originali. Ascolta Joe Walsh e lasciati conquistare dal suo rock ironico e virtuoso!

 Brian Auger è stato un grande punto di riferimento per moltissimi anche negli anni settanta.

 Sotto le dita di Auger l’Hammond abbaia e morde, descrive e accenta, stordisce e incanta, con una qualità senza tempo.

La recensione celebra Brian Auger come un grande innovatore del jazz rock, capace di fondere virtuosismo e sentimento con l'organo Hammond, in un album del 1971 che esalta l'energia live. L'opera coinvolge la nuova formazione degli Oblivion Express, in cui spiccano figli del musicista e ottimi compagni d'orchestra. Nonostante la voce non perfetta di Auger, lo stile musicale rimane avvincente e carico di passione, offrendo una pietra miliare per gli amanti del jazz fusion. Ascolta ora l'album di Brian Auger’s Oblivion Express e immergiti nel jazz rock d’autore!

 Il jazz blues dominato in lungo e in largo da un entusiasmante piano elettrico ricco di gustosi fuori tono.

 I testi degli Steely Dan sono sempre fantastici, solo che per gustarseli è indispensabile essere nati e vissuti negli USA.

Countdown to Ecstasy è il secondo album degli Steely Dan, considerato il meno riuscito della loro carriera a causa della fretta e dell'intensa attività live dell'epoca. Nonostante ciò, contiene brani memorabili come "Bodhisattva" e "My Old School", con assoli di chitarra eccezionali e un mix unico di jazz, rock, funk e country. Il disco anticipa il successivo cambio di rotta che porterà la band a concentrarsi esclusivamente sul lavoro in studio. I testi, ricchi di riferimenti culturali americani, rimangono un tratto distintivo. Scopri l'eleganza jazz-rock di Steely Dan con Countdown to Ecstasy!