Freddie Mercury è assolutamente molto pianistico e Brian favoleggia con la sua "Red Special" creando una giusta interazione.

 We Are The Champions, dove il pubblico diventa un coro che rompe il cemento armato dello stadio. E Dio salvi la Regina.

Queen Live Killers è un doppio album live che cattura la band al massimo della forma durante il tour 1978/79. La scaletta è ben curata e le esibizioni di Freddie Mercury e Brian May sono coinvolgenti e tecnicamente notevoli. Nonostante qualche pecca nell'audio e alcune versioni meno riuscite, l'album rappresenta un'importante testimonianza di un'epoca di grande energia per la band. Un must per chi vuole rivivere il rock barocco dei Queen dal vivo. Ascolta Queen Live Killers e vivi l'emozione del loro leggendario tour!

 Spesso chi è veramente grande, lo è già da subito, senza dover attendere necessariamente quelle 'maturazioni'.

 L'album ha il valore e gli aromi di un vino di qualità, obbligando a qualche tardivo mea culpa a chi lo aveva archiviato come incompiuto.

La recensione celebra l'album omonimo di Shiva Burlesque come un classico dimenticato e rivalutato del psych-rock americano. Grant Lee Phillips dimostra una scrittura visionaria e uno stile musicale ricco di influenze, capace di evocare atmosfere intense e simboliche. L'opera viene considerata già matura e significativa, ben distante dall'essere solo una fase preparatoria ai successi futuri di Phillips con i Grant Lee Buffalo. La musica è descritta come potente ma delicata, con suggestioni che spaziano dal blues alla psichedelia. Scopri il fascino nascosto di Shiva Burlesque, un classico psichedelico da riscoprire!

 "Pare che gli esseri umani si siano evoluti molto fino a Einstein, poi più nulla. Come Wolf Eyes speriamo di spingere di nuovo l'evoluzione in avanti a che diventiamo dei veri pesci."

 "Human Animal è una aberrant/guazzabugliuosa muziqal-orgya: improbabile oltreché (im)possibile, ma tant’è."

La recensione analizza 'Human Animal' dei Wolf Eyes, un album di noise e sperimentazione sonora che sfida i confini tradizionali della musica. L'opera viene descritta come un viaggio sonoro feroce e inconsueto, capace di spingere l'evoluzione artistica oltre ogni aspettativa. Ogni traccia è caratterizzata da suoni abrasivi e atmosfere caotiche, ma altamente evocative e coinvolgenti. Scopri l'universo sonoro estremo di Wolf Eyes con Human Animal ora!

 "La vera rivoluzione, secondo Gaber & Luporini, è riuscire a 'mangiarsi un'idea.'"

 "La libertà non è avere un’opinione, la libertà è partecipazione."

La recensione celebra il capolavoro teatrale e musicale di Giorgio Gaber, 'Dialogo tra un impegnato e un non so', sottolineandone la modernità e la forza critica che non ha perso efficacia dopo quasi 35 anni. Il lavoro rappresenta un acuto ritratto della società e della politica italiana, con ironia acuta e monologhi taglienti. Viene evidenziata la figura del Signor G, espressione di un uomo comune che interroga sè stesso e il paese. L'opera si mantiene attuale e composita tra dialoghi, canzoni e invettive sociali. Scopri il genio di Gaber e la forza intramontabile del suo teatro-canzone.

 La sua abilità nel trucco ritmico è veramente portentosa: i brani da lui plasmati si allungano e si rabberciano a piacimento, frusciando nello spazio come orologi di sabbia.

 La sua arte anche se giocosa e fanciullesca è indice di gran intelletto e cattive maniere.

La recensione celebra l'album Hed Phone Sex di Funki Porcini come un’opera di grande creatività e abilità tecnica. L'artista miscela con maestria drum and bass, dub e jazz, creando un sound originale e coinvolgente. La vivacità, l’umorismo e la sperimentazione musicale sono elementi chiave che emergono dall’opera. Funki Porcini viene definito un artista raffinato e fantasioso con uno stile personale e innovativo. Il disco è considerato un successo e apprezzato per la sua capacità di sorprendere e divertire. Ascolta Hed Phone Sex per un viaggio sonoro unico e creativo!

 I tedeschi conoscono l’Italia meglio di chi ci vive, girano in camper anche a 60 anni suonati, mandano i figli scalzi ovunque, li lasciano liberi di sguazzare nel fango e se ne fregano altamente.

 Rispetto alle precedenti prove, 'Tempel' non contiene le consuete jam da 15min., prediligendo un mood uniforme e suggestivo, tramite un approccio meno fisico e più cerebrale alle composizioni.

La recensione di Tempel dei Colour Haze riflette un apprezzamento crescente verso la band e la cultura tedesca, un tempo schernita ma ora rivalutata. Il disco si presenta come un album psichedelico meno fisico e più cerebrale rispetto al passato, con atmosfere sospese e intrecci chitarristici evocativi dei Grateful Dead. I Colour Haze mantengono un'attitudine libera e anarco-freak che li distingue dalla scena contemporanea. Scopri il viaggio psichedelico di Colour Haze con Tempel, un classico moderno da ascoltare subito!

 I Rapture che fanno un bagno nel mainstream e ne escono svuotati, i rapture MTVizzati.

 Questa è la versione da casa di cura, da sanatorio, o da fighetto che mentre sorbisce il suo Martini non vuole le orecchie disturbate da qualche idea.

La recensione critica pesantemente l'album 'Pieces Of The People We Love' dei The Rapture, definendolo annacquato e privo dell'energia che caratterizzava le precedenti produzioni. Il disco appare come un tentativo fallito di mainstreamizzazione, con canzoni piatte, melodie assenti e una produzione banale. Solo pochi brani si salvano, ma nel complesso il lavoro è considerato deludente e poco interessante. Scopri perché 'Pieces Of The People We Love' ha deluso i fan dei The Rapture.

 Il suo cervello sciolto e disponibile forniva alle sue dita una spaventosa fluidità ed imprevedibilità.

 Quattro minuti scarsi di fuoco che valgono l'album.

Questa recensione celebra l'album 'Roll'em Smoke'm Put Another Line Out' di Patto, evidenziando il talento unico del musicista Peter 'Ollie' Halsall. L'opera è una fusione originale di rock, jazz, funk e blues, con un approccio creativo che privilegia il piano e la sperimentazione musicale. La recensione sottolinea la tecnica avanzata e lo spirito libero di Halsall, rendendo il disco un capolavoro intramontabile del rock progressivo inglese degli anni '70. Ascolta ora questo capolavoro unico del rock-jazz anni '70 e lasciati sorprendere dal genio di Ollie Halsall!

 «Un'atmosfera da pomeriggio autunnale, con la pioggia che batte fuori dalla finestra ed una miriade di pensieri che ti passano per la testa.»

 «Il testamento di uno dei più importanti musicisti del ventesimo secolo, senza alcun dubbio.»

L'album 'You Must Believe In Spring' di Bill Evans è un capolavoro intriso di malinconia e lirismo, espressione del tormentato animo del pianista. Nonostante la sofferenza personale di Evans, la musica sprigiona delicatezza e intensità emotiva. Il disco, pubblicato postumo, rappresenta un testamento artistico di altissimo livello, caratterizzato da esecuzioni impeccabili e un'atmosfera autunnale riflessiva. Un lavoro che trascende il jazz diventando pura poesia sonora. Ascolta ora l'intenso capolavoro postumo di Bill Evans e lasciati trasportare dalla sua poesia musicale.

 È tutto nella copertina: il Duca al timone, Roach a coglierne ogni cenno, Mingus lì dietro, col fremito torvo del genio.

 Il Capitano si accomoda al piano, e porta tutti a scuola, Roach e Mingus gli si intrecciano come le mani degli amanti, rigorosamente improvvisando.

Money Jungle è un incontro unico tra Duke Ellington, Charlie Mingus e Max Roach, che fondono classicismo e sperimentazione in un trio essenziale. L'album si distingue per l'eleganza e l'improvvisazione raffinata, risultando un capolavoro nonostante la sua natura 'divertissement'. Tra le tracce spicca 'Fleurette Africaine', che esprime un'intensa estasi musicale. Un viaggio che celebra la grandezza di tre icone jazz senza voler rivoluzionare il genere. Ascolta Money Jungle, un capolavoro jazzico che incanta ad ogni nota.

 La musica di Wolf-Ferrari non ha aggettivi. È solo terapia, esorcismo da se stessi.

 Ascoltare Wolf-Ferrari è come vestirsi d’Arlecchino. Serenità di musica variopinta, fatta di pezze d’anima lacerate.

La recensione celebra la musica di Ermanno Wolf-Ferrari come un ritratto poetico sospeso tra malinconia e serenità, espressione di un'anima segnata dalle contraddizioni storiche e personali. Le opere Op. 15 e Op. 34 sono descritte come musica terapeutica, ricca di armonie classiche e atmosfere crepuscolari. L'autore sottolinea la bellezza 'all'antica' di Wolf-Ferrari, capace di offrire un'esperienza musicale profonda e coinvolgente, lontana dalle sperimentazioni dodecafoniche del suo tempo. Ascolta la musica di Wolf-Ferrari e lasciati avvolgere dalla sua malinconica bellezza.

 Faust’O lo ascoltavamo in totale clandestinità.

 Per quei sei pezzi, noi sul divano davanti allo stereo senza un battito di ciglia, rapiti da un’ossessivo mantra che non capivamo.

La recensione racconta l'impatto emotivo di "Love Story" di Faust'O durante l'adolescenza, un album con sei tracce monotone e ipnotiche. Il disco, pur non facilmente apprezzabile, rappresenta un rito di passaggio per chi cercava qualcosa di diverso dalla musica mainstream. Un'opera che evoca senso di appartenenza e mistero, rimanendo un'esperienza unica e irripetibile. Scopri il fascino nascosto di Love Story, un viaggio nel post-punk italiano!

 Ascoltando sembra di vedere manti erbosi, ghiacciai e pozzanghere.

 L’orizzonte è nello specchio, l’orizzonte è dentro me.

La recensione analizza l'album Summer Make Good di Múm sottolineandone l'atmosfera introspettiva e malinconica. Caratterizzato da un mix di elettronica, trip-hop e minimalismo, il disco evoca paesaggi islandesi con delicatezza e suggestione sinestesica. L'opera riflette un'evoluzione artistica che combina influenze globali a un forte legame con la realtà locale, creando un'ambientazione sonora unica e coinvolgente. Ascolta Summer Make Good di Múm per immergerti in paesaggi sonori emozionali.

 Può il folk da balera dalle ritmiche "polka" fondersi con un suono ferocemente metallico? Per il quartetto finlandese la risposta è senz'altro affermativa.

 Un album per palati fini che risveglia l'amore genuino verso le tradizioni musicali delle proprie terre, prodotto con classe e certamente non destinato alle masse.

Unholan Urut di Viikate è un album che mescola con successo folk popolare finlandese e metal aggressivo, creando atmosfere intense e nostalgiche. Le vocals in finlandese e il chitarrismo solido rendono l’opera unica e originale rispetto ai coevi metal band finlandesi. Con nove tracce coinvolgenti, l’album si rivolge a un pubblico di palati fini, valorizzando la tradizione musicale locale attraverso un’elegante produzione. Ascolta Unholan Urut e lasciati trasportare dalla fusione di folk e metal nordico.

 Roy Buchanan era "il miglior chitarrista sconosciuto del mondo".

 Una versione di "Hey Joe" talmente lunga, lenta e bella da far quasi piangere, con esplosioni di note come rasoiate elettriche.

La recensione evoca l'atmosfera intensa e immersiva del concerto di Roy Buchanan in Giappone nel 1978. Attraverso immagini poetiche e descrizioni vivide, viene esaltata la bravura chitarristica e l'energia blues-rock dell'esibizione. L'autore si lascia trasportare dalla musica, sottolineando l'effetto ipnotico e profondamente emozionale dei brani. Un tributo a un artista poco conosciuto ma straordinario. Riscopri la magia di Roy Buchanan con questo concerto indimenticabile. Ascoltalo ora!

 L’incipit illuda e inaspettatamente travolga... ma che contestualmente e sostanzialmente deluda ampiamente.

 Par di assistere a una sorta di non particolarmente esaltante (e poco credibile) revival noise-rock, privo di quella essenziale intensità.

La recensione analizza il sesto album studio dei Helmet, Monochrome, evidenziando un tentativo di ritorno alle origini che risulta però discontinuo e poco convincente. Nonostante qualche traccia energica e nostalgica, l'album soffre di vocalità deboli e mancanza di intensità. L'autore sottolinea che Page Hamilton rimane l'unico elemento originale della band, ma il risultato complessivo appare modesto. Un lavoro che delude rispetto alle aspettative create dal leggendario debutto. Scopri cosa aspettarti da Monochrome dei Helmet, un album tra passato e presente.

 Scrivo questa cazzo di recensione per sfogarmi contro quelle teste di cazzo dei San Culamo.

 San Culamo, potete andarvene affanculo, nessuno dice di essere un bigotto... ma voi avete superato ogni limite di sopportazione.

La recensione esprime un forte rifiuto verso l'album di San Culamo a causa della volgarità e delle bestemmie gratuite. L'autore critica duramente la presunta trasgressività del gruppo, definendo i loro testi inutili e fastidiosi. Prende posizione contro la musica che considera oscena e preferisce alternative più serie o ironiche come i Gem Boy. Scopri cosa pensano davvero dell'album San Culamo - Scomunicati E Vincenti!

 Un capolavoro (quasi) riuscito.

 Fragile e tagliente come il vetro, cioè lava che raffreddata diviene una sorta di liquido immobile.

La recensione analizza 'Painting On Glass' dei The 3rd And The Mortal, un album norvegese che miscela metal e sonorità eteree in un'opera concettuale e sfuggente. Il disco si distingue per atmosfere sognanti, intreccio di chitarre distorte e voci rarefatte, creando paesaggi sonori unici. L'autore paragona la musica a un ibrido tra Dead Can Dance e metal, sottolineandone l'originalità. L'album viene descritto come un capolavoro quasi perfetto nel suo genere. Scopri ora l'atmosfera unica di 'Painting On Glass' dei The 3rd And The Mortal!

 Un album costruito per devastare tutto, annienterà il mondo.

 Questo album è il migliore album thrash metal del anno insieme a Enemy of God dei Kreator.

La recensione celebra l'album 'Shovel Headed Kill Machine' degli Exodus come un vero capolavoro di thrash metal, caratterizzato da velocità estrema, assoli dolcemente intensi di chitarra e una performance batteristica potente di Paul Bostaph. La voce di Steve Souza aggiunge cattiveria e intensità, rendendo l'ascolto una devastazione sonora consigliata agli amanti del genere. Ascolta subito l’album e lasciati travolgere dalla potenza degli Exodus!

 This Is Hazelville non richiede un'attenzione particolare e non siamo al cospetto di melodie epiche o cadenze maestose, è semplicemente un buon album pop, sfacciatamente pop.

 Sono bravi e comunque si lasciano anche ascoltare con piacere. Almeno per ora.

Il debutto dei Captain, prodotto da Trevor Horn per EMI, offre un album pop semplice ma efficace. Le tracce sono ben arrangiate e accessibili, con una particolare attenzione alla seconda metà del disco. La band mostra personalità e classe, anche se il lavoro rimane leggero e commerciale. Un album piacevole e onesto, con un voto di 3,5 su 5. Scopri il suono fresco e coinvolgente di Captain con 'This Is Hazelville'!