L’elettronica traspira e fluttua dalla strada cotta dal sole.

 Io sogno dal cavalcavia. Sogno di tutto, in quanto non c’è nulla.

La recensione descrive 'Sketches From Dust' di Paul Bradley come un'esperienza musicale immersiva e onirica, costituita da un unico brano di 40 minuti. L'atmosfera evoca paesaggi sonori ricchi di elettronica e chitarre, tra sensazioni di desolazione e sogno. L'ascolto è descritto come un viaggio suggestivo nel nulla che tutto contiene, con dettagli sonori vivi e palpabili. Un'opera che invita alla contemplazione e all'immersione totale. Ascolta 'Sketches From Dust' e lasciati trasportare in un viaggio sonoro unico.

 L’elettronica traspira e fluttua dalla strada cotta dal sole.

 Io sogno dal cavalcavia. Sogno di tutto, in quanto non c’è nulla.

La recensione descrive 'Sketches From Dust' di Paul Bradley come un'esperienza musicale immersiva e onirica, costituita da un unico brano di 40 minuti. L'atmosfera evoca paesaggi sonori ricchi di elettronica e chitarre, tra sensazioni di desolazione e sogno. L'ascolto è descritto come un viaggio suggestivo nel nulla che tutto contiene, con dettagli sonori vivi e palpabili. Un'opera che invita alla contemplazione e all'immersione totale. Ascolta 'Sketches From Dust' e lasciati trasportare in un viaggio sonoro unico.

 Un calvario, un rituale sacrificale, un'estenuante mattanza grondante sangue.

 La materia sonora viene trattata da Shackleton con una maestria ed un senso del dramma assoluti.

Fabric 55 di Shackleton rappresenta un punto di svolta nella carriera dell'artista, con un dj set che fonde dubstep tribale e atmosfere ambient rarefatte. Il lavoro è caratterizzato da percussioni ipnotiche e un senso drammatico intenso, creando un'esperienza sonora unica e rituale. Il disco si presenta come un capolavoro imprescindibile e un totem della musica elettronica degli anni 2000. Ascolta ora Fabric 55 di Shackleton e immergiti in un viaggio sonoro unico!

 E fra mille anni, il bacio solstiziale del sole sarà eterno.

 Elettronica brada e formicolante, opprimente e tentacolare.

La recensione celebra l'album 'From Within the Solar Cave' di Mnortham come un'esperienza elettroacustica intensa e oscura. Viene evidenziata una musica ambient che evoca immagini cosmiche, apocalittiche e sonore inquietanti, con un sound sferico e complesso. Il lavoro viene paragonato a Robert Rich, ma con un lato più feroce e sulfureo. L'album si presenta come un viaggio sonoro ipnotico ed evocativo, permeato da una forte componente drammatica e visiva. Ascolta 'From Within the Solar Cave' e immergiti in un’esperienza sonora unica.

 L’energia febbrile dell’arancione, la sua instabilità, la sua vividezza, il tono straripante dell’arancione.

 Ambient che non riempie nessuno spazio, ma piuttosto lo spazio subisce le secrezioni sonore; un sudore creativo, imprevedibile e arancione.

La recensione celebra l'album 'L'Orange L'Orange' di Gregg Kowalsky come un'esperienza sonora intensa e dinamica. L'autore evidenzia la vividezza e l'energia dell'album, con sintesi analogiche e ambientazioni cangianti. L'album viene descritto come un viaggio creativo e imprevedibile, capace di influenzare mente e corpo con le sue atmosfere luminose e profonde. Scopri l'universo sonoro intenso e vibrante di Gregg Kowalsky con L'Orange L'Orange!

 Barrence Whitfield è totalmente pazzo: per lanciare un disco così oggi ci vuole follia.

 Barrence lo canta come se fosse Little Richard che imita Gerry Roslie.

La recensione celebra il nuovo album Soul Flowers of Titan di Barrence Whitfield & The Savages come un tributo energico e fedele al soul, blues e rock'n'roll degli anni '60. Nonostante la carriera longeva dell'artista e una discografia che spesso si ripete, questo disco emerge per la sua passione e autenticità, con una band fedele al sound garage vintage. La produzione è curata da Peter Greenberg, che contribuisce significativamente al carattere elettrico dell'album. Ascolta Soul Flowers of Titan e vivi l’energia del soul vintage oggi stesso!

 Un disco privo di centri di simmetria, lento e pieno di deviazioni in un mare di riffaggio blues.

 Musica botanica per tutti, sole alto e margherite da calpestare; una metempsicosi dei sensimilliani che non hanno più manco un piede a terra.

La recensione di Sleep - The Sciences celebra un album lento, ricco di riff blues e atmosfere coinvolgenti che trascinano l'ascoltatore in un viaggio unico. Il disco si distingue per la sua originalità e per il particolare equilibrio tra pesantezza e spiritualità. L’interpretazione emotiva, con riferimenti poetici e immagini suggestive, esalta la profondità artistica del lavoro. La band mantiene la sua forza riconosciuta, con qualche cambiamento nei suoni e nella dinamica. Scopri l’ipnotico viaggio musicale di Sleep con The Sciences, ascoltalo ora!

 Flavio Grosso aka Falloppio: "Il mio padrone è contento di fare l’orsetto ricchione".

 Il suo elfo domestico: "Vorrei essere liberato da Falloppio che non riconosco più".

L'intervista a Flavio Grosso, noto come Falloppio, ripercorre la storia delle Trombe di Falloppio, una band rock/metal demenziale di Torino. Attraverso un dialogo surreale con il suo 'elfo domestico', emerge l'evoluzione dell'artista dal rock goliardico al blues serio e riflessivo, passando per il suo romanzo 'Solo Andata'. L’atmosfera è giocosa, ironica e rivelatrice, con uno sguardo affettuoso sulla scena underground torinese e la trasformazione personale. Scopri la storia ironica e unica di Falloppio, leggendo l'intervista completa!

 Sono, e lo dico con estrema convinzione, uno dei gruppi più rivoluzionari del Metal.

 Decompongono il suono attraverso TRENTUNO brani di violenza assoluta.

La recensione celebra 'Coded Smears And More Uncommon Slurs', una doppia compilation di Napalm Death che unisce rarità e collaborazioni dal 2004 al 2016. Il testo sottolinea la coerenza, la durezza e l'attitudine inossidabile della band, capostipite del grindcore. La passione e la conoscenza storica del recensore emergono chiaramente, evidenziando l'importanza e il valore dell'album nella discografia del gruppo. Scopri la potenza rivoluzionaria di Napalm Death con questa imperdibile raccolta!

 Lo screamo esasperato dei meneghini per il sottoscritto è un’onda emotiva che urta la battigia in modo frastornante.

 Quei coltelli che ti fanno male, nel fisico, nella mente... ma che sono anche parole, abbracci, sguardi, emblema della tua fragilità.

La recensione riflette un'intensa esperienza emotiva legata all'album 'Prima Che Tutto Bruci' degli Øjne. Attraverso il racconto del rapporto con la nonna e i ricordi, si descrive la potenza malinconica e liberatoria della musica screamo del gruppo milanese. L'album diventa un mezzo per affrontare fragilità, dolore e trasformazione personale, evocando immagini forti di violenza simbolica e memoria. Scopri l’intensità emotiva degli Øjne con 'Prima Che Tutto Bruci'!

 Lo screamo esasperato dei meneghini per il sottoscritto è un’onda emotiva che urta la battigia in modo frastornante.

 Quei coltelli che ti fanno male, nel fisico, nella mente... ma che sono anche parole, abbracci, sguardi, emblema della tua fragilità.

La recensione riflette un'intensa esperienza emotiva legata all'album 'Prima Che Tutto Bruci' degli Øjne. Attraverso il racconto del rapporto con la nonna e i ricordi, si descrive la potenza malinconica e liberatoria della musica screamo del gruppo milanese. L'album diventa un mezzo per affrontare fragilità, dolore e trasformazione personale, evocando immagini forti di violenza simbolica e memoria. Scopri l’intensità emotiva degli Øjne con 'Prima Che Tutto Bruci'!

 Non puoi vendere ogni “scarabocchio” come se fosse un Basquiat.

 Le canzoni sono oggettivamente di una piattezza che lascerebbe indifferente persino il più stronzo di quei tipici collezionisti bianchi di pop-art newyorkesi.

American Utopia, il nuovo album solista di David Byrne dopo 14 anni, viene accolto con un certo hype ma delude per la sua mediocrità. Pur contando su collaborazioni importanti come Brian Eno, il disco risulta piatto e privo di originalità, incapace di rinnovare il pop astratto e sofisticato che contraddistingue l’artista. Le composizioni oscillano tra melodramma e frivolezza, senza riuscire a catturare l’ascoltatore. Nel complesso, l’album è un prodotto stilisticamente curato ma artisticamente debole. Scopri la nostra recensione completa e valuta tu stesso l’ultimo album di David Byrne.

 Sarebbe assurdo stare in un gruppo, o almeno in questo gruppo, fare un disco e fingere di ignorare il contesto in cui dobbiamo vivere e i nostri figli crescere.

 What a Time to Be Alive è un disco colmo di passione e rabbia che si risolvono nell’avversione per stato delle cose e che non ti fanno accettare stronzate come risposte ma ti portano a cercare la verità.

La recensione celebra What a Time to Be Alive dei Superchunk come un album politico e passionale che affronta con rabbia ma anche speranza il contesto sociale attuale. Il disco conferma la coerenza e la dedizione della band indie-punk americana, mantenendo la propria indipendenza grazie alla Merge Records. Tra brani potenti e ballate intense, il lavoro si distingue per il suo spirito punk e la melodia. Il richiamo alla storia della band e all'impegno artistico ne conferma l'importanza nella scena indipendente. Ascolta Now What a Time to Be Alive e scopri il punk che non smette di lottare.

 Non dire tutto, o quasi niente, in quest’epoca iper-esposta credo sia diventato indispensabile per esprimere una certa bellezza, che vive nell’intimità e nei silenzi.

 Petrichor è malinconica, dolce, orientale, minimale, un haiku in musica, presa così, sotto un’improvvisa e leggera pioggia primaverile, in un momento di estatica sospensione.

La recensione esalta "Romantic Works" di Keaton Henson come un album strumentale che comunica bellezza attraverso il silenzio e l'intimità. I brani evocano immagini di memoria, solitudine e speranza, accompagnati da piano, violoncello e atmosfere minimali. L'opera viene paragonata a compositori come Max Richter e Philip Glass, ma mantiene un'identità originale e profonda. Un'esperienza musicale intensa e coinvolgente dedicata all'ascolto introspettivo. Ascolta Romantic Works per un viaggio musicale tra silenzi e emozioni profonde.

 Sette veli mediorientali avvolgono l’arsenale di synths & samples di Rich.

 Speziati venti sintetici ed oasi inaspettate.

Seven Veils di Robert Rich è un album ambient ricco di influenze mediorientali, che fonde sapientemente synth e strumenti acustici in un tappeto sonoro raffinato e immersive. La musica evoca atmosfere tribali e fiabesche, creando un’esperienza sensoriale avvolgente e misteriosa. La recensione mette in luce l’abilità di Rich di nascondere l’elettronica dietro un velo evocativo e sostanzioso, ottenendo un risultato coinvolgente e inedito. Scopri l’incanto sonoro di Seven Veils e lasciati trasportare dal fascino mediorientale di Robert Rich.

 «Dicono che starei meglio da sola / Ci sto provando / Per piacere, se mi vedete piangere / Scusatemi, sono lievemente pazza».

 «Nasce così Goodnight Rhonda Lee, resoconto in prima persona di mesi tribolati, levigati dalla dolcezza della musica e della consapevolezza.»

Goodnight Rhonda Lee segna il ritorno di Nicole Atkins al chamber pop dopo un periodo complesso della sua vita segnato da solitudine e dipendenze. L'album è un racconto intimo e sincero della sua lotta interiore, arricchito da collaborazioni prestigiose come Chris Isaak e i Dap-Kings. La musica avvolgente con orchestrazioni eleganti e soul accompagna una narrazione fatta di consapevolezza, dolore e speranza. Un disco che chiude un doloroso capitolo e apre una nuova fase artistica. Ascolta Goodnight Rhonda Lee e lasciati avvolgere dalla sua musica profonda e sincera.

 La sua giovane età, lungi dal costituire un handicap, la porta anzi a essere più disinvolta rispetto ai suoi due compagni di marcia.

 Inserendola fra i protagonisti del suo quadro, avrebbe reso immortale la sua amata.

La recensione analizza Il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo, focalizzandosi sul significato sociale dell'opera e sull'importante presenza femminile in primo piano. La figura della giovane donna, ispirata alla moglie Teresa Bidone, rappresenta forza, decisione e parità in un contesto di lotta operaia. La recensione sottolinea il valore simbolico della donna a piedi scalzi con il bambino in braccio e racconta la drammatica storia personale dell'artista legata a questa figura. Scopri il significato nascosto de Il Quarto Stato e l'emozione dietro ogni figura!

 «La Tempesta è come la mia piazza di paese; è un luogo dove tante cose accadono e tanti argomenti si saldano e si intersecano tra di loro.»

 «Tutto svanirà senza lasciare traccia. Noi siamo della materia di cui son fatti i sogni e la nostra piccola vita è circondata da un sonno.»

La recensione collega La Tempesta di Shakespeare alla vivace comunità di una piazza di paese, sottolineando l'intreccio di temi come magia, potere, colonizzazione e teatro nel teatro. L'opera è analizzata come un enigmatico dramma ricco di simbolismi e riflessioni umane, con particolare attenzione al complesso personaggio di Prospero e alla musica che permea il testo. L'autore invita a superare interpretazioni superficiali per apprezzare la ricchezza dell'opera. Scopri l'enigma di La Tempesta, un capolavoro shakespeariano da riscoprire.

 La musica è questo mare di suono che ci circonda tutti i giorni, ma è anche connessa ai fiumi e all’oceano.

 Non mi considero esattamente come un musicista blues, ma sono sicuramente stato influenzato dal blues e ne uso elementi nelle mie composizioni.

L'intervista a Hugo Race esplora il suo percorso artistico, dalla giovinezza a Melbourne alle collaborazioni internazionali. Viene approfondito il suo interesse per la musica blues e le radici culturali di diversi generi, insieme al forte legame con la scena musicale italiana. Hugo racconta anche i suoi progetti più recenti, come il lavoro con i Dirtmusic e l'omaggio a John Lee Hooker. Scopri l'universo musicale di Hugo Race e lasciati ispirare dalle sue storie e collaborazioni!

 Un disco perfetto, incantevole. Dieci pezzi tutti belli e soli 29 minuti.

 L’album andrebbe ascoltato, magari a occhi chiusi, perché può armonizzare cuore a cuore.

La recensione celebra 'The Girl Who Runs the Beat Hotel' dei Biff Bang Pow! come un album delicato e visionario che fonde indie pop e psichedelia anni 60 e 80. Alan McGee, figura chiave della scena, ha creato un'opera elegante e orecchiabile con atmosfere malinconiche e melodie raffinate. L'album si distingue per il suo equilibrio tra leggerezza e profondità emotiva, grazie a un intreccio sonoro e una cura compositiva notevoli. Un disco imperdibile per gli appassionati di pop alternativo e jangle pop. Ascolta ora 'The Girl Who Runs the Beat Hotel' e lasciati avvolgere da magie indie pop.