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 Qui siamo in trincea con soldati/infermieri che affrontano la realtà di ogni giorno, che lottano e riescono tuttʼal più a tamponare le ferite.

 Vivendo così intensamente il proprio lavoro non esenta dagli errori, causati dallo stress continuo… solo chi fa sbaglia.

Il film di Petra Biondina Volpe racconta l’ultimo turno di un’infermiera in un ospedale svizzero, mettendo in luce la realtà dura ma profondamente umana del lavoro sanitario. La performance intensa di Leonie Benesch e la regia immersiva evitano ogni pietismo, restituendo invece la dignità e la fatica quotidiana di una professione spesso trascurata. La pellicola denuncia la carenza di personale e i rischi connessi, offrendo uno sguardo autentico e toccante. Scopri come “L’Ultimo Turno” ti farà vedere gli infermieri con occhi diversi!

 Lo smartphone agisce come inibitore di esperienze, impedendo ai ragazzi di sviluppare le competenze fondamentali per affrontare il mondo, gli altri, se stessi.

 Consegnare uno smartphone con accesso libero a social, messaggistica, videogiochi e pornografia equivale a fare partire un figlio per Marte.

La recensione analizza 'La generazione ansiosa' di Jonathan Haidt, sottolineando come smartphone e social network abbiano profondamente trasformato l'infanzia e l'adolescenza, inibendo il gioco libero e la crescita autentica. Il testo evidenzia i rischi specifici per ragazzi e ragazze e discute l'importanza della libertà e dell'esposizione al rischio nello sviluppo umano. Viene anche proposta la necessità di limiti concreti all'accesso digitale e di modelli educativi alternativi. Leggi la recensione per capire come cambiare il rapporto tra giovani e tecnologia!

 Mi è successo durante, e anche dopo, aver letto quel mostro di comprensione, l’autore intendo.

 Ragazzə, suvvia, abbiamo bisogno di apprezzamento e allora leggetevi il saggio(ino): non ve ne pentirete, sicura!

La recensione esprime entusiasmo e apprezzamento per il mini saggio di Gianrico Carofiglio, lodandone la capacità di far sentire il lettore compreso. Nonostante il tema possa risultare scontato a qualcuno, l'autore è ritenuto credibile e profondo. Un testo agile e coinvolgente, consigliato per quanti cercano riflessioni sincere sull'ignoranza e l'errore. Scopri questo saggio intenso e lascia che Carofiglio ti faccia sentire davvero capito.

 "Un film blockbuster cotto e servito per Natale sulla scia di 'Angeli e demoni' ma senza brio e con pretese di verosimiglianza fastidiosissime."

 "Il cinema alberga altrove."

Conclave di Edward Berger cerca di raccontare i complessi meccanismi del Vaticano durante la scelta del nuovo papa. Pur avendo un cast di spessore e una cura scenografica notevole, il film risulta lento, con interpretazioni altalenanti e una narrazione poco avvincente. L'intento di thriller si perde in una sceneggiatura involuta e poco approfondita sulle dinamiche interne della Chiesa. Il finale delude, confermando una mancata profondità e un tono talvolta involontariamente comico. Scopri perché Conclave non convince e leggi la recensione completa!

 "Non si tratta di un'autobiografia, ma di uno zainetto di consigli per le nuove generazioni."

 "Una narrativa genuina che mette nero su bianco una passione viscerale, prima di essere un mestiere."

Il libro "Il diavolo mi ha venduto l'anima" è il primo scritto da Cristina Scabbia, voce storica dei Lacuna Coil. Non una classica autobiografia, ma un insieme di aneddoti e consigli rivolti specialmente ai giovani. Racconta la sua crescita personale e professionale con sincerità, umiltà e passione. L'opera offre uno sguardo autentico sulle sfide, amicizie e momenti salienti del suo percorso artistico nella scena metal internazionale. Leggi il libro di Cristina Scabbia e lasciati ispirare dalla regina del metal italiano.

 "Come eri messo a coccole? Come stai? Ora e qui, intendo."

 "Una nuova vita nata dalle macerie della precedente, fallimenti che hanno insegnato ad avere successo."

Il podcast "One More Time" di Luca Casadei è uno spazio autentico dove ospiti di vario profilo raccontano le proprie esperienze di cadute e risalite. Casadei, con empatia e delicatezza, guida conversazioni profonde senza giudizio. Dal podcast è nato un libro che raccoglie dieci storie significative, arricchendo ulteriormente l'esperienza di ascolto con riflessioni personali. Un progetto che unisce crescita personale, emozioni e cultura, apprezzato dal pubblico e supportato da eventi di grande successo. Ascolta il podcast e scopri il libro: lasciati ispirare da storie di rinascita uniche!

 Quentin Dupieux è Mr.Oizo. Cioé, in realtà, è Mr.Oizo che è Quentin Dupieux.

 Dopo un po' la mosca, che evidentemente buttata lì in mezzo con una parte da protagonista ma senza significative parti recitate si annoiava più di mè, per ingannare il tempo si divora un innocente cagnolino.

La recensione presenta Mandibules di Quentin Dupieux con un tono ironico e sarcastico, rimarcando la trama assurda di due amici e una mosca gigante nel bagagliaio di un'auto. Non mancano critiche sull'esagerazione di alcune gag, ma emerge la peculiarità del surrealismo tipico del regista. Un film che divide, presentato anche a Cannes 2020, e che strappa qualche sorriso malgrado le cadute di ritmo. Scopri Mandibules e lasciati sorprendere dal suo umorismo unico!

 Il Televideo era la più completa fonte di infotainment dell’era dei primi vagiti di Internet.

 Non v’è giornata che termini senza la dovuta consultazione dell’intero lotto dello Sport sul Televideo.

La recensione evoca un ricordo intenso e nostalgico dell’esperienza di utilizzo del Televideo Rai negli anni ’90, vissuto come fonte preziosa di informazione e intrattenimento. Attraverso la descrizione del televisore Sony Trinitron e dei contenuti come sport, meteo e oroscopi, emerge un rapporto personale e quasi rituale con questo mezzo. L’autore riflette sul cambiamento del tempo e sulle emozioni legate a quegli anni, riconoscendo il valore storico e affettivo del Televideo ancora attuale nella sua forma grafica originale. Un viaggio emotivo tra passato e presente mediatico. Rivivi con noi l’esperienza unica del Televideo Rai, simbolo di un’epoca irripetibile!

 Pasolini lontano dalla figura sacra di nume tutelare della cultura dissidente.

 È terribile sentire Pasolini contestare la sua stessa partecipazione al programma, quasi come avesse intuito quello che saremmo diventati.

L'intervista del 1971 di Enzo Biagi a Pier Paolo Pasolini offre un ritratto umano e più vulnerabile del celebre intellettuale, lontano dall'iconografia canonica. La conversazione con ex compagni di liceo rivela dubbi, fragilità e sincerità, sottolineando le contraddizioni e la profondità del suo pensiero. Un documento raro, consigliato sia agli appassionati che a chi vuole conoscere meglio Pasolini. Guarda ora questa rara intervista e scopri un Pasolini più umano e autentico.

 Lundini ha il giusto physique du rôle, nel senso che non ce l’ha, ed è capace di farti capire che ascolta Ghostface Killah senza mai esplicitamente dirlo.

 È difficile a volte trovare la forza di divertirsi davanti a un comico che, sostanzialmente, si sta solo compiacendo della sua originalità.

Una pezza di Lundini è un programma televisivo innovativo e creativo, capace di offrire sketch curiosi e vari. Valerio Lundini emerge come artista originale, ma il suo narcisismo a tratti affossa la godibilità. Il pubblico social si rivela spesso un elemento fastidioso, vittima di una metaironia smisurata che complica l'apprezzamento dell'opera. In sintesi, uno show che merita attenzione ma che presenta non pochi limiti. Scopri il lato originale e controverso di Una pezza di Lundini, guarda il programma e forma la tua opinione!

 L’arte è grande quando è incomprensibile, tu sei apparso alla Madonna...io sono apparso ai miei limiti.

 Bisogna diventare capolavori, non produrli... l’arte deve superare se stessa.

Questa recensione approfondita celebra l'opera di Carmelo Bene, che rifugge ogni interpretazione semplice per abbracciare l'incomprensibile. L'autore riflette sui quattro momenti di questo lavoro, dal linguaggio al concetto di nulla, passando per eros e arte. Un elogio al genio e alla sfida culturale di Bene, che mette in discussione le convenzioni dell'arte e invita a lasciarsi andare senza cercare una spiegazione razionale. Scopri l’arte rivoluzionaria e l’incomprensibile genio di Carmelo Bene, lasciati sorprendere dal suo nulla che diventa tutto.

 La musica, come la cultura, come la vita stessa, non ha vincitori, ma diverse forme espressive.

 Con un talento in più si è spesso più insicuri che con uno in meno: come il tavolo sta meglio su tre che su quattro gambe.

La recensione di X-Factor 12 mette in luce il valore dei talent show come vetrina per nuovi artisti e una scuola per diverse figure dello spettacolo. Pur apprezzando la qualità e l’esperienza dei giudici, si critica il sistema di eliminazione che riduce la musica a una sola 'vincita'. Vengono evidenziate le esibizioni più significative, come i Bowland e Anastasio, e si riflette sul valore della musica come espressione plurale. Scopri le voci emergenti e riflettici su X-Factor 12!

 "Nazi Hunters affronta la cattura di Priebke considerandolo un criminale di guerra senza retorica e senza mettere in discussione questo aspetto."

 "Questa condanna va considerata come un fatto esemplare al di là degli ostacoli tecnici e politici che avrebbero potuto impedirla."

La recensione analizza la serie documentaristica Nazi Hunters, in particolare l'episodio dedicato alla cattura del criminale di guerra Erich Priebke. Il documentario racconta con precisione i fatti storici, evidenziando l'importanza della memoria e della condanna storica del nazismo. Pur affrontando temi delicati e controversi, il tono resta chiaro e riflessivo, sottolineando l'attualità di tali eventi nella società odierna. Guarda Nazi Hunters per scoprire la storia della cattura di Erich Priebke e riflettere sul valore della memoria storica.

 «Sìsì, vittima di ‘sto ca##o»

 «Insieme a te non ci sto più, ne trovo un’altra migliore di te»

La recensione analizza con ironia e sarcasmo il reality show "Temptation Island" condotto da Filippo Bisciglia, focalizzandosi sulle dinamiche di coppia e i momenti clou come i falò. Con un linguaggio colloquiale e dissacrante, l'autore descrive le vicende e i comportamenti dei protagonisti, senza risparmiare critiche divertite e osservazioni taglienti. Il giudizio complessivo è di intrattenimento leggero, con un pizzico di riflessione sui meccanismi del programma. Scopri la satira reale dietro Temptation Island, leggi la recensione ora!

 LA TRASMISSIONE - con PassepArtout - CHE IN ASSOLUTO + DI ALTRE DIFFONDE L'OFFERTA CULTURALE NEL PALINSESTO RAI.

 Ben gestite sono la conduzione della Cucciari e la scelta delle colonne sonore, con rare defaillance in colore, sincronia degli effetti stereo e piani fotografici.

La recensione celebra 'Per un Pugno di Libri', quiz culturale ideato da Andrea Salerno, che dal tardo anni '90 ha promosso la diffusione della letteratura italiana in Rai. Il programma coinvolge licei in un format intelligente e ben realizzato, apprezzato per le sue scelte artistiche e didattiche, nonostante cambi di conduzione e spostamenti orari. Un omaggio sincero a chi contribuisce alla qualità del programma. Scopri la passione e la cultura di 'Per un Pugno di Libri', un quiz che fa scuola!

 Quel meraviglioso tratto musicale è legato in qualche modo alla mia voglia di cibo.

 È nella solita chilometrica predica finale del nostro prete di fiducia che capisco perché Don Matteo è il primo programma in cui Terence Hill parla con la sua voce originale: un suono soporifero più efficace di un tranquillante.

La recensione riflette con ironia e simpatia sull'abitudine di associare la sigla di Don Matteo al momento del pranzo. L'autore critica con sarcasmo alcune forzature narrative e personaggi improbabili, ma riconosce il valore nostalgico e l'importanza di Terence Hill nel ruolo del prete investigatore. Nonostante le narrazioni a tratti improvvisate, Don Matteo resta una presenza fissa e apprezzata dalle famiglie italiane. Guarda Don Matteo e scopri perché è la serie cult del pranzo italiano!

 Potrebbe bastare questo, senza addentrarsi troppo su processi generativi, sperimentalismi, avanguardie, per spiegare la grandezza di Cage.

 Anche quando i nostri percorsi sembrano in salita, ma crediamo in ciò che vogliamo comunicare, impariamo ad andare incontro ai fischi e allo scherno che la vita ci riserverà con il più sereno dei sorrisi.

La recensione esplora l'insolita partecipazione di John Cage al celebre quiz televisivo italiano Lascia o Raddoppia, condotto da Mike Bongiorno. L'autore sottolinea il contrasto tra l'arte sperimentale e la cultura pop, riflettendo sull'importanza storica dell'evento e sul ruolo della memoria. Cage, un innovatore musicale controcorrente, emerge con il suo sorriso nonostante lo scetticismo e lo scherno del pubblico, rappresentando un ponte verso un dialogo culturale più profondo. La recensione celebra questo episodio unico come testimonianza di un confronto fra mondi e mentalità differenti. Scopri di più su questo incontro iconico tra arte e televisione del passato!

 Tutti a braccia conserte, con lo stesso sguardo monocorde, monocolore, monofilare e con la mano mancina e con una prosopopea falsa come una moneta da 3 euro.

 Questo inno al pattume va in onda anche in Inghilterra ma con un titolo errato: “My crazy wedding in Italy”. Eh no! In Italia non ci si sposa così.

La recensione analizza con ironia e disincanto il palinsesto di Real Time, evidenziando il proliferare di programmi con protagonisti chef, stilisti e giudici tutti dall'atteggiamento presuntuoso. Descrive cerimonie kitsch e reality pieni di esibizionismo volgare, culminando nella critica ai neomelodici napoletani e al loro ruolo nella spettacolarizzazione della realtà. Un quadro impietoso del degrado culturale tv, condito da amare risate e sarcasmo. Scopri il lato più grottesco della tv italiana con questa recensione tagliente!

 L’Italia: una Ferrari con le ruote sgonfie.

 Meritocrazia è semplice sinonimo di giustizia.

Il libro di Roger Abravanel analizza le cause profonde delle difficoltà italiane, centralizzando la mancanza di una cultura meritocratica come ostacolo principale. Attraverso un confronto con il modello anglosassone e un'analisi storica, Abravanel denuncia oligarchie, mediocrazia e una cultura politica arretrata, proponendo una rivoluzione culturale. Il testo esorta a riconoscere il valore del merito e a superare un sistema bloccato da interessi personali e abitudini clientelari, per costruire un'Italia più efficiente e giusta. Scopri come la meritocrazia può trasformare l’Italia, leggi la recensione ora!

 Questa Mamma non lo sa non eguaglierà i livelli di una Sudd o di Nun te scurdà, ma ha rimesso in pista gli Alma alla grandissima.

 I Modà sono bravi ragazzi, ma quando si mettono agli strumenti tirano fuori canzoni che 'se si potesse non ascoltare...'.

La recensione valuta in modo dettagliato i protagonisti del Festival di Sanremo 2013, evidenziando pregi e difetti delle singole canzoni e interpretazioni. Alcuni brani ricevono elogi per originalità e adattamento, mentre altri sono criticati per testi banali o interpretazioni insufficienti. Il tono è critico ma equilibrato, con un focus particolare sulla qualità artistica e musicale. Scopri tutte le opinioni sugli artisti e le canzoni di Sanremo 2013!